III. I miei studenti
Anni erano passati. Era diventata Madame Maxime, Preside dell'Accademia di Magia di Beauxbatons.
I suoi studenti la ammiravano e rispettavano, come metà della Francia magica.
Le bastava ampiamente. Non doveva ringraziare nessuno. Era la sua rivincita.
E adorava quell'espressione: “I miei studenti”, come fossero stati figli da crescere con disciplina e affetto. Ognuno di loro era un successo o un fallimento personale. Erano la sua forza e la sua determinazione, nonostante le piccole delusioni personali.
Come quando, china sulla sua scrivania a notte fonda, si ricordava di non avere nessun altro di cui prendersi cura.
Non che questo bastasse ad offuscare la sua sincera serenità.
Era Madame Maxime, dopotutto.