Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
Segui la storia  |       
Autore: Lione94    26/02/2012    3 recensioni
Un nome,
una profezia,
una guerra millenaria fra Angeli e Demoni.
Allie Fox, come ogni comune adolescente, ha smesso di credere alla magia dei bambini, ma sarà costretta a ricrederci dopo aver messo la sua firma su un libro incantato: mai sottovalutare il potere delle parole!
Sarà così coinvolta in un conflitto tra Bene e Male e, tra profezie, diavoli guastafeste, gatti parlanti, angeli custodi e un affascinate Principe dei Demoni, la sua vita cambierà completamente.
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



11. Prigionia







 Il giorno, il luogo e l’ora esatta.
 Tutto era stato previsto.
 Gwen si voltò verso di me e sorrise. Un sorriso teso.
 << Li sistemeremo per le feste!>> sussurrò con voce trepidante.
 Mi girai verso gli altri angeli e vidi tutti i volti corrucciati dalla stessa espressione. Incontrai lo sguardo di Gabriel e lui mi guardò interrogativo.
 Presi un respiro profondo e usai gli Occhi di Specchio.
 << E’ ora >> gli annunciai.
 L'angelo annuì serio.
 L’esercito di Demon era comparso al calar della nebbia al luogo chiamato Kalash che si trovava a pochi chilometri dalla città, immerso in campi da tempo abbandonati. Avevo insistito per dare una mano agli Angeli: non sarei riuscita a stare in casa senza fare niente e poi avevano bisogno del mio potere. Mamma ed Evangeline si erano inizialmente opposte ma grazie all’appoggio di Gwen e Gabriel ero riuscita a prendere parte all’attacco. Nei tre giorni di attesa avevo passato molto tempo nei cieli (quello che riuscivo a sfruttare) e avevo stretto amicizia con Gabriel, la sua presenza era davvero confortante grazie al suo potere calmante.
 A un cenno dell’angelo, il piccolo gruppo di celesti e licantropi (i draghi erano stati esclusi perché la loro grande mole non avrebbe aiutato l’effetto sorpresa) si mosse verso il luogo che avevo indicato.
 I diavoli erano lì, attorno ai fuochi o già nelle tende nere piantate nel terreno. La mia visione era stata perfettamente giusta.
 Tutto accadde all’improvviso tanto che i diavoli rimasero davvero sorpresi. Il piccolo gruppo guidato da Gabriel che doveva fare da diversivo aveva attaccato la parte nord dell’esercito. Io, Gwen, alcune fatine e due grossi licantropi dall’aspetto umano ci avvicinammo alle macchine infernali per manometterle. Il piano principale era quello: senza quelle diavolerie l'esercito di Demon sarebbe stato molto meno potente. Assomigliavano molto a delle catapulte. Le fatine s’intromisero negli ingranaggi per farle cedere dall’interno mentre i due licantropi cercavano di rovinare il braccio che serviva per scagliare gli infernali dardi infuocati. Io mi adoperai per spezzare con dei coltelli tutte le corde presenti nei meccanismi mentre Gwen, con la sua magia, cercava di controllare ogni scricchiolio della macchina per non permetterle di rompersi con violenza e farci male o farci scoprire dai demoni.
 Due macchine infernali si piegarono sotto i nostri occhi senza nessun rumore, qualcosa però andò storto alla terza.
 Il marchingegno si ruppe con un tremendo botto. Le fatine riuscirono in tempo a scappare prima di essere travolte e i due licantropi balzarono all’indietro portandomi via con loro, però una scheggia di legno volante mi ferì il braccio.
 << Gwen! >>
 Mi voltai verso di lei per vedere cosa le fosse successo e la vidi svenuta tra le braccia di un ghignante Gilderoy.
 << Davvero pensavate di ingannarci con questo stupido trucco? >>
 Delle risate riempirono l’aria. Mi voltai a destra e sinistra per vedere dei demoni farsi avanti. Eravamo circondati.
 << Lasciala andare Gilderoy! >> esclamai raccogliendo tutto il coraggio dentro di me. La voce uscì forte e risoluta, senza nemmeno una nota tremante. Forse ero riuscita a ingannarli, ma dentro di me sapevo che mi trovavo in grossi guai.
 << Altrimenti che cosa fai, Allie? Mi pugnali?! >> ribatté lui divertito osservando il coltello che avevo stretto forte dalle mani.
 << Potrei farlo! >>.
 Prima che potessi muovermi però avvertii un movimento dietro di me e il coltello sparì dalle mie mani e per ritrovarsi nelle mani di un diavolo alla mia destra, mentre un altro mi strinse forte le braccia dietro la schiena. Gemetti forte quando toccò il braccio ferito e mi accasciai sulle ginocchia senza riuscire a mantenere l’equilibrio.
 << E’ stato fin troppo facile… >> disse Gilderoy in un sorrisetto soddisfatto.
 In preda al panico usai gli Occhi di Specchio per divinare Gabriel. Accorgendosi della mia presenza agitata sarebbe potuto accorrere in aiuto. Lo vidi preso a combattere con i demoni ma proprio quando s’irrigidiva preoccupato e si voltava verso di me, un’ombra scura calò sulla visione e sentii una risata trionfante.
 Riaprii gli occhi scatto. Che cos’era successo? Qualcun altro si era accorto della mia presenza?
 Gilderoy si avvicinò e riuscii a incatenare il mio sguardo al suo e a incantarlo. Stava per liberarmi ma un diavolo atterrò di botto davanti a noi e gli diede una forte botta. Gilderoy rovinò all’indietro e scosse forte la testa, libero dall’incanto. Incontrai lo sguardo acceso di rosso di Demon.
 << Sei stata davvero ingenua a farti sentire, mia piccola Allie! >>
 Allora prima era lui! Mi aveva sentita! Aveva scoperto il mio potere! Che cosa avrei fatto adesso?
 I suoi occhi rossi mi risucchiarono e le palpebre si chiusero sui miei occhi.
 L’oscurità calò intorno a me.
 

 Buio.
 Da quando ero rinvenuta solo il nero mi circondava.
 Gli occhi erano costretti a stare chiusi da quella che sembrava una benda ruvida che stretta dietro i capelli con forza mi sfregava il volto.
 Dai rumori attutiti e dall’alta temperatura soffocante compresi che mi doveva trovare rinchiusa in una delle costruzioni dell’Inferno.
 Chissà quanto tempo era passato…
 Mamma…
 Papà si sarebbe preoccupato tantissimo se non mi avesse trovato a casa!
 …Che pasticcio che avevo combinato!
 Demon aveva scoperto i miei poteri e chissà cosa aveva in mente adesso che mi aveva catturato.
 Il corpo mi faceva male dappertutto, specialmente il braccio ferito, e le corde che stringevano le caviglie e i polsi non aiutavano certo. Il pavimento era duro e sassoso. Ero sdraiata e non avevo la forza per mettermi nemmeno seduta.
 Sentii una goccia di sudore mista a lacrima scivolarmi lungo la guancia. La asciugai a fatica, in un moto di stizza. Non potevo farmi vedere debole!
 Mi addormentai per chissà quanto tempo e fui risvegliata da un forte cigolio. Una porta doveva essersi aperta e dei passi risuonarono nella stanza. Per sicurezza, regolai il respiro e feci finta di continuare a dormire.
 << Uh, avevi ragione cugino! >> esclamò una voce dal tono irritante che per un momento non riconobbi ma poi quell’ultimo appellativo mi illuminò: Evil!
 Allora doveva esserci anche…
 << Demon ti aveva proibito di venire qui >>.
 Quella voce… la sua voce!
 Layo.
 << Ah ma io ho seguito te >> ribatté Evil << E poi sai che il proibito mi eccita >>.
 Repressi un brivido e continuai nella mia sceneggiata sperando che potesse ingannarli.
 Sentii uno spostamento d’aria, una puzza di zolfo e uno sgradevole alito caldo solleticarmi l’orecchio.
 << Sembra che sia ancora incosciente >>
 << Demon deve esserci andato giù pesante >> osservò Layo con voce quasi indifferente che però si affievolì nell’ultima sillaba. O forse era solo il mio stato di disperazione che mi faceva immaginare che qualcuno lì si preoccupasse per me.
 << Chi l’avrebbe mai immaginato che lei sarebbe stata una Occhi di Specchio >> sussurrò Evil.
 Li sentii andare via e scivolai di nuovo nel dormiveglia.
 Mentre la mente era intorpidita, sentii delle mani calde e gentili spostarmi i capelli dalla fronte e sfiorarmi il viso. Non ero certa se fosse realtà o sogno quello che stava accadendo ma sapevo che era lui. Quando le sue dita indugiarono sulle labbra, le schiusi in un piccolo sospiro. Fu solo un istante. Sentii la sua bocca all’angolo del mio labbro inferiore.
 Un attimo dopo ero sola.
 Mi resi conto di essere completamente sveglia quando sentii la benda calarmi sul volto. La tolsi del tutto e sbattei le palpebre più volte. Misi a fuoco una piccola e scura stanza quadrata priva di qualsiasi oggetto.
 La porta si aprì ed entrò Gilderoy.
 << Che cosa… >>
 Lo incantai con il mio sguardo.
 << Aprì un passaggio >> ordinai decisa.
 Lui annuì con lo sguardo velato e si diresse verso la porta della stanza, la aprì e vidi la mia camera. Prima che potesse risvegliarsi fuggii e mi ritrovai finalmente sana e salva a casa.
  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni / Vai alla pagina dell'autore: Lione94