Dopo settimane e settimane ecco a voi il capitolo 7... (passerà altrettanto tempo per il capitolo successivo)
...beh non ci avete perso molto comunque spero vi piaccia :D
Grazissime per i vostri commenti mi fanno sempre tanto piacere!
Luna
Capitolo 7
– Niente, come al solito! – . Tonks
camminava avanti e indietro nella cucina dei Weasley.
Erano passati alcuni giorni
dall’incontro con Remus davanti al laghetto. La nostra Tonks stava raccontando
l’accaduto a una santissima Molly che stava davanti al lavello cercando di
scrostare un calderone.
– Lo sapevo. Non avrei dovuto
dirglielo. Perché non tengo mai chiusa questa boccaccia, perché? – disse
passandosi una mano tra i corti capelli, senza smettere di
camminare.
– Tonks, non hai sbagliato a
dirglielo, credimi – le disse Molly tra un incantesimo e un
altro.
– Non ho sbagliato? Certo che hai
sbagliato! Ti ho già detto come ha reagito, no? –
– Senti, ti ho già detto un milione di
volte che… Vuoi stare un po’ ferma? – Si interruppe Molly prendendo al volo il
quasi-rotto piatto che Tonks aveva urtato.
– Si… si scusami… e che se sto ferma
mi innervosisco di più… – disse Tonks sedendosi al
tavolo.
– Se NON stai ferma, finisce che mi
demolisci la casa – le disse Molly spazientita, lasciando perdere il calderone e
sedendosi anch’essa al tavolo.
– Mmh… – mugugnò – Allora, dicevi?
–
– Dicevo… ti ho già detto un milione
di volte che Remus non è un tipo facile. E’ testardo… ci vuole tempo…
–
– Credo di aver aspettato un po’
troppo Molly – disse, spostando il braccio così violentemente da far rovesciare
il vaso che si frantumò.
–Scusami – disse
distrattamente
Molly alzò gli occhi al cielo – Reparo! –
– …E se non mi vuole? – mormorò triste
Tonks.
Molly la guardò inarcando le
sopracciglia e sospirando.
– Come fai a saperlo? – disse Tonks
come se avesse letto nel pensiero a Molly.
– Lo so e basta… Non lo dimostra
apertamente ma… oh Santo Cielo Tonks! Ha paura! –
– Ma di che? Gli ho già detto che non…
–
– Ehm Ehm… – una voce estranea al
discorso tossicchiò interrompendo le due donne.
Tonks arrossì violentemente voltandosi
dall’altra parte.
– Oh… ciao Remus! – disse Molly
sorpresa – che ci fai qui? –
– Mi ha detto Arthur che stasera
l’Ordine cenava qui, no? Sono le sei e mezza, mi son permesso di venire qui
un’oretta prima. – disse gentilmente. Poi gettò un’occhiata a una Tonks dallo
sguardo omicida che sembrava stesse usando tutto il suo autocontrollo per non
picchiarlo – Ma se vuoi io vado… –
– Nooo, hai fatto benissimo, giusto in
tempo per aiutarmi. A proposito, chiamo Arthur che c’è bisogno di lui.
Aspettatemi qui – E fece un’occhiolino a Tonks come per dirle “Tocca a
te”.
– Ciao Tonks – la salutò Remus
avvicinandosi al tavolo.
– Ciao Remus – gli rispose fredda,
maledicendo Molly per averla lasciata sola.
– Allora, come va?
–
– Oh, bene. Sisi… proprio bene
–
– Mmh… – la scrutò pochi secondi, fino
a quando la ragazza girò la testa di scatto rifiutandosi di
guardarlo.
– sei arrabbiata con me per caso?
–
“Ma lo fa apposta?” pensava arrabbiata Tonks
– No.. perché dovrei? –
Lui alzò il
sopracciglio.
– Santo cielo Remus, certo che sono
arrabbiata! E sai benissimo perché. – disse ri-voltandosi di scatto verso di
lui.
Lui
sospirò.
– Tonks, te l’ho già detto… –
leggermente più agitato. – Non si può, e basta. Possiamo far finta di niente?
–
– Far finta di niente?? Remus… come
faccio a far finta di niente? Tu puoi far finta di niente, sei un egoista! Non
riesci mai a capirmi –
Remus abbassò lo
sguardo.
– No, non sono egoista, ti ho già
detto che è per il tuo bene! Quante volte ancora dovrò ripeterlo?
–
– Lo stesso vale per te! E’ un anno
che ti ripeto che non m’importa niente, non m’importa la tua licantropia, la tua
povertà… –
– Ehm… – per la seconda volta in
quella giornata una voce estranea
interruppe il discorso. Molly si trovava accanto al marito sulle
scale.
– Avete ascoltato tutto? – disse Remus
inquieto.
–Ehm… si. Si abbiamo ascoltato. Se
posso permettermi di intervenire, Remus, direi che… – disse
Arthur.
– No… no Arthur, non dire niente.
Lasciamo stare, va bene? Dobbiamo preparare la cena, ricordate?
–
Tonks incrociò le braccia. Sempre la
stessa storia. Aveva una voglia incredibile di mettersi a piangere, ma si
trattenne… era arrabbiatissima. In quel momento, per la prima volta, odiò Remus.
Che uomo incredibilmente testardo era…
Questa volta era lei l’intenzionata ad
ignorarlo, si, per una volta LUI avrebbe sofferto e non lei, si perché lei
sapeva benissimo che lui non poteva vivere senza di lei… perlomeno senza la sua
amicizia, senza la sua voce che lo rassicurava ogni volta che era giù…
– Tonks? Cara, potresti spostarti da
lì…? –
… ma adesso non più, avrebbe fatto lei
la testarda, e per nessun motivo si sarebbe mossa da quella posizione. Beh, a
meno che Remus...
– Ninfadora? – insistè
Molly.
– Cosa?! – rispose la ragazza
infastidita, abbandonando i suoi pensieri.
– Mi servirebbe il tavolo….
–
– Ah, si… certo, mi tolgo subito… – e
si alzò dalla tavola.
– Anzi credo proprio che andrò a casa…
non ho molta fame stasera. Molly fammi sapere quando sarà la prossima riunione.
Arrivederci Arthur. –
Remus la vide smaterializzarsi e
s’incupì.
Arthur la salutò con un cenno, poi
guardò Remus scuotendo il capo, seguito da Molly che fece per aprire bocca, ma
un altro sguardo di suo marito le fece capire che non era il caso in quel
momento.
Remus gli fu grato, non aveva nessuna
voglia di parlare. Ma nessuno lo capiva, tutti pensavano che fosse un egoista...
Nessuno capiva che faceva in quel modo per proteggere la donna che amava.