Ero sconvolta tanto quanto lei per quello che avevo appena fatto e non me ne capacitavo. Ancora a terra,Valerie strisciò lontano da me e una volta arrivata alla fine del salotto si alzò in piedi a fatica,aiutandosi con le mani  e aggrappandosi ai mobili, tossì nuovamente e indietreggio fino a toccare la porta dell'appartamento con la schiena,lentamente si voltò,la apri e bisbigliò: "Non credevo vi saresti riuscita." Con uno scatto quasi inumano si precipitò giù per le scale cercando di fuggire. Fino a dieci minuti prima sarei stata felice all'idea di lei lontana da me ma ora mia sorella sapeva qualcosa di me che io non sapevo e che volevo scoprire così mi lanciai all'inseguimento. Scesi le scale due a due per fare prima,inciampai ma non caddi. Vedevo la sua chioma di fuoco spuntare,a intervalli tra la folla ed il fiato cominciava a mancarmi. Avevo la vista annebbiata,un pó per la fatica e un pò per il sole accecante e così non vedevo chi camminava nel verso opposto e andai a sbattere contro qualcuno. L'impatto fu tanto forte da farmi cadere ma mi rialzai subito,pronta a scusarmi col malcapitato. "Mi scusi davvero,stavo correndo e..." Alzai lo sguardo,era lui. Il ragazzo di qualche ora prima. E anche lui sembrava avermi riconosciuta. "Nessun problema!" disse sorridendo "E comunque dammi pure del tu,sono Ian." "Piacere Arya."  Non so come sia sembrata la mia voce in quel momento alle sue orecchie ma da quanto ero emozionata doveva essere circa quella di una ragazzina al concerto del suo cantante preferito mentre gli chiede un autografo. "Hai un nome splendido,cos è,italiano?" Chiese sembrando sinceramente interessato. "Non lo so,o meglio non lo ricordo,ma credo venga da lì,sì. Tu parli italiano?" Rise,voltó di tre quarti il viso poi posó nuovamente lo sguardo su di me e disse: "No,solo qualche frase per conquistare le ragazze,del tipo: CIAO BELLA o SEI STUPENDA STASERA!" Rise di nuovo. Quanto amavo quella risata,per non parlare della voce:così calda e sensuale! "Non ho la minima idea di cosa significhi quello che hai appena detto ma immagino funzioni!" Sorrisi e inarcai un sopracciglio. "Sì,di solito sì. Beh Arya è stato un vero piacere incontrarti o meglio scontrarti oggi!" Il mio cuore batteva a mille,chiedimelo,chiedimelo,pensavo. "Ti va di darmi il tuo numero? Magari una sera di queste potremmo uscire e potrei insegnarti qualcosa di italiano!" Sì,sì,sì,mille volte sì,avrei voluto rispondere; invece mi limitai ad un più        appropriato "Sì mi piacerebbe molto!" Mi diede in mano il suo cellulare e scrissi le cifre che componevano il mio numero poi glielo restituii e a malincuore lo salutai con la mano,assorta nei miei pensieri. All'improvviso mi ricordai:Valerie! Imprecai ad alta voce e poi ricominciai a correre prendendo direzioni a caso. All'ennesimo incrocio mi fermai e mi rassegnai al fatto che ormai l'avevo persa di vista. Avevo perso la mia occasione di sapere la verità.