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Autore: tomlinsoulmate    27/02/2012    8 recensioni
"I tuoi occhi sembravano dire tutt'altro..", sussurrò Louis nascondendo il viso tra le mani. "I miei occhi mascherano quello che provo, se mi ci metto d'impegno, lo sai meglio di me. Ma la luce, quella vera, si sprigiona solo quando vengono a contatto con i tuoi, senza non sono niente", ammise prendendo la sua mano e, nello stesso istante, in cielo s'illuminarono fantastici fuochi pirotecnici, cosa di cui Harry aveva tremendamente paura tant'è che si rifugiò tra le braccia dell'altro che, prontamente, lo strinsero. "Sarai sempre al sicuro, con me", sussurrò all'orecchio del più piccolo che, improvvisamente, lo scrutò. "E tu con me", rispose poi, avvicinandosi per bearsi di quel contatto di cui si erano privati per tutto il corso della giornata.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Declaimer: Questi fantastici cinque ragazzi, ahimè, non mi appartengono neanche un po' (anche se il mio cervello non vuole arrendersi all'evidenza xD), ergo: questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.







'Cause everytime we kiss,

I swear, I could fly.






"Harry muoviti, non fammelo ripetere un'altra volta. Siam già tutti pronti e tu stai ancora in quel letto a mugolare peggio di un gatto con le convulsioni", berciò Liam spalancando le finestre; l'amico, dal canto suo, ancora rintanato sotto il piumone e con la testa ben incorporata alla federa del cuscino, pigolava frasi sconnesse, senza un apparente filo logico cosa che, nei limiti del possibile, riuscivano a farlo innervosire all'ennesima potenza; come se le imminenti riprese del nuovo video non lo rendessero già abbastanza schizzofrenico. 

"La prossima volta impari, casco di banane! T'avevamo avvertito tutti che la sveglia stamattina sarebbe suonata prima del solito, ma tu fai sempre di testa tua e sei andato a dormire praticamente all'alba!", lo ammonì ancora una volta Liam, arrampicandosi sul letto a castello che Harry condivideva con Louis: l'avrebbe fatto rotolare giù se fosse stato necessario.
"Tu non ssssai mia mammmma!", esclamò il ricciolo liberandosi improvvisamente del piumone e sedendosi in posizione da buddah; lo sguardo perso in chissà quale altra dimensione, i capelli arruffati peggio del solito ed un viso tremendamente buffo, colmo di sonno: cominciava a fargli paura.
"No, sinceramente non lo so! Cosa dovrei sapere di tua mamma?", chiese Liam storcendo il viso; se fosse stato il personaggio di un fumetto, sicuramente, avrebbe avuto un enorme punto di domanda stampato in fronte: proprio non riusciva a capire che oscenità andava farneticando.
"Mmmh ho ssssooonnooo! Vai vvvvia! Voglio Louis, tu sei troppo..troppo..troppo..", tentò di dire Harry martoriandosi gli occhi e rituffandosi nel letto, successivamente.
"Sì, lo so, modestamente io sono troppo per tutto! - disse autocomplimentandosi - Io ti chiamo Louis, ok, ma se non ti alzi ti buttiamo di peso nella doccia. Poi non dire che non t'avevo avvertito", concluse poi imboccando la porta; senza scomodarsi poi tanto, si avvicinò alla ringhiera delle scale che portavano al piano inferiore e cominciò a sbraitare. Poteva anche scendere direttamente, tanto il suo tentativo -miseramente fallito - l'aveva fatto e la sua presenza era praticamente inutile, ma in cuor suo sperava ardentemente che il tono irritante con cui stava tentando di richiamare l'attenzione di Louis, compiesse il miracolo; niente, calma piatta se non per un "Ti preeego non urlaaare!" biascicato tra uno sbadiglio e l'altro. 
L'amico accorse in suo aiuto qualche attimo dopo, saltellando come un leprotto a primavera, fresco e riposato come solo lui sapeva essere nonostante le scarse ore di sonno. "Provaci tu, io me ne vado perchè altrimenti lo strangolo!", esclamò Liam buttando l'ultima occhiata ad un Harry per niente collaborativo e saldamente ancorato al letto, manco fosse il suo tesoro più grande.
Louis si rimboccò le maniche e, avvicinandosi alla momentanea dimora dell'amico, mise in pratica tutto ciò che aveva imparato in mesi d'amicizia: il solletico era l'unica cosa che, al momento, poteva salvarli dall'apocalisse che si sarebbe scatenata se solo avessero ritardato alle riprese. Cominciò dapprima più dolcemente, accarezzandogli delicatamente i capelli, passando successivamente al viso, alle guance che massaggiò con più decisione, poi si fermò ad osservarlo: le fossette appena accennate erano il chiaro e definitivo segno dell'immediata comparsa di un sorriso. "Smettila di far finta, guarda che l'ho capito che sei sveglio, Hazza", disse dopo averlo guardato ancora per qualche secondo. No, non era possibile immaginare qualcosa di più adorabile di lui, in quel momento.
"Sì, l'avevo giusto capito che dovevo svegliarmi. Ma tu hai un modo tutto tuo e, a dir la verità, lo preferisco decisamente. Liam ha cominciato ad aprire tende, finestre, ha acceso pure la luce..CIOE' TI RENDI CONTO? Non l'ha ancora compreso nessuno che se vengo a contatto con la luce diretta dei neon rimango rimbambito fino alla settimana successiva?", disse Harry cominciando a macchinare discorsi su discorsi mentre, con estrema attenzione, tentava di non rotolare come un panda obeso dal letto; Louis, nel frattempo, continuava ad osservarlo senza stupirsi più di tanto, ormai conosceva a memoria le fasi clou del risveglio mentale e fisico del suo migliore amico: seduto a gambe incrociate sul letto per i primi dieci minuti, - giusto il tempo di ricordarmi chi sono e dove sono, ripeteva lui quando a qualche anima pia veniva la geniale idea di chiederglielo - successivamente, si lanciava nuovamente tra le coperte per altri cinque minuti buoni e poi, quando decideva che era finalmente arrivato il momento di compiere qualche azione utile alla sopravvivenza della specie umana sulla terra, diventava tremendamente logorroico: un registratore impallato, insomma.
"Va beh, almeno per stavolta capiscilo, lo sai che quando s'avvicinano le riprese dei video non risponde più dei suoi impulsi, è così straordinariamente sensibile il nostro Liam", disse Louis spaparanzandosi sul suo letto mentre l'altro raccattava i suoi indumenti dal pavimento; Harry sembrò colto da un'improvviso attacco isterico, tant'è che si scagliò addosso all'amico con una furia vagamente omicida. "Stai scherzando, vero?", chiese investito dal panico. "Hazza no, ti pare che avremmo sprecato così tanta energia solo per buttarti giù dal letto alle otto del mattino, se non ce ne fosse stata la necessità?", chiese Louis con ovvietà. Harry si voltò verso lo specchio a figura intera posto nell'angolo destro della stanza, accanto alla finestra e quasi rabbrividì: un bradipo centenario avrebbe dato l'impressione di essere più attivo di lui, in quel momento. "Ma tu non me lo potevi dire prima? Guarda in che razza di stato sto messo. Sono uno schifo, Tommo!", si lamentò il più piccolo, lanciandosi tra le sue braccia.
"Veramente abbiamo tentato in tutti i modi di farti capire che c'era fretta di uscire, ma tu come solito ti rigiri dall'altra parte senza calcolarci minimamente", affermò Louis scompigliandogli i capelli.
Qualche manciata di minuti dopo, Harry non accennava segni di miglioramento: in poche parole era ancora impalato come una statua in mezzo alla stanza con un solo paio di boxer striminziti addosso ed era ricaduto nel più invalicabile stato comatoso degli ultimi tempi. "Harry..", disse osservandolo, come a spronarlo. "Louis..?", domandò l'altro. "Hai mezz'ora di tempo da..mmh..adesso! Muovitimuovitimuoviti!", esclamò prima di vederselo schizzare davanti alla velocità della luce.

...

Il sole della California li accolse, caldo e splendente, una volta messo piede fuori dalla casa in cui alloggiavano già da qualche giorno - per evitare disagi dettati da spostamenti dell'ultimo minuto, aveva poi spiegato il loro manager - e la brezza frizzantina tipica del mese di Luglio solleticò il viso dei cinque ragazzi pronti per il primo giorno - dei due che li attendevano - di riprese del loro nuovo video musicale.
"Rivoglio il mio letto e poi fa troppo caldo, qui", si lamentò Harry calandosi gli occhiali da sole sul viso per evitare il contatto diretto con la luce accecante del sole. Louis gli si avvicinò passando un braccio attorno alle sue spalle in modo piuttosto confortante. "Ringrazia che non ti abbia ucciso in quel letto, Styles. L'istinto c'è stato, però ho avuto pietà di te e non l'ho fatto", pigolò Liam voltandosi verso l'amico prima di riprendere il cammino verso l'auto parcheggiata poco più in la; l'altro, di tutta risposta, scoppiò in una delle sue solite risate cristalline, capaci di colorare l'aria attorno a sè e dargli un pizzico di magia in più. "Non provocarlo che poi s'incazza sul serio e per difenderti vieni a nasconderti dietro di me", lo avvertì Louis, amorevole come sempre. "Ti odio", disse ancora Liam assottigliando lo sguardo. "Non ti preoccupare, farò l'enorme fatica di amarmi anche da parte tua", rispose lui per le rime facendo scatenare una risata generale, diretto interessato della frecciatina compreso. "Beh, ma qualcuno ha delle informazioni in più, riguardo al luogo delle riprese, ad esempio?", chiese Niall accomodandosi accanto a Zayn. "Spiaggia con annessi lati B da ammirare, mi sembra logico, no? Siamo o non siamo in California?", chiese Harry con ovvietà schiaffeggiando scherzosamente il viso degli altri quattro; che fosse particolarmente allegro e pimpante nonostante il risveglio piuttosto rocambolesco, lo si era capito già da un pezzo, il mistero stava nel capirne il motivo scatentante. Liam, Zayn e Niall, difatti, lo guardarono come se avesse un paio di mutande di superman in testa, uno da compatire, insomma. Louis, invece, sì limitò ad ammirare il paesaggio che scorreva sotto i suoi occhi, sorridendo appena; lui sapeva.

...

Faceva quasi freddo e stringersi nella felpa era l'unico modo per combatterlo, o almeno così sembrava. "Mettiti questa, stai tremando, Hazza", disse Louis mettendogli il suo maglioncino sulle spalle. 
"Ma così avrai freddo tu", si preoccupò il più piccolo, osservandolo. "Io sto bene così", gli sorrise lui.
Ed effettivamente corrispondeva alla verità: gli bastava così poco per stare bene; osservarlo mentre, in modo goffo ed impacciato, tentava di non cadere sugli scogli scivolosi sui quali, ora, erano seduti, ad esempio; poi i suoi occhi facevano il resto. Era strano trovarsi a riflettere su una cosa del genere, insomma erano migliori amici praticamente da sempre, ma da qualche giorno s'era accorto che quello che erano stati fino a quel momento non era più sufficiente; e le attenzioni che si trovavano a riservare all'altro diventavano maggiormente costanti, minuto dopo minuto. Le sue braccia sembravano nate per incastrarsi perfettamente nell'incavo del collo di Harry, un po' come se fossero state quel pezzo mancante di un puzzle, quella parte che mancava per dire di essere veramente completi, l'uno per l'altro. E tutto sarebbe stato al proprio posto, se solo fosse riuscito a trovare quel pizzico di coraggio per confessarsi apertamente, per dire tutto ciò che pensava, per mettere a nudo i suoi sentimenti. 
"Guarda quante stelle che ci sono", disse Harry alzando gli occhi verso il cielo; sentiva lo sguardo di Louis puntato addosso - pozzi azzurri sempre pronti a scrutarlo in ogni movimento - ed una strana sensazione lo colpì forte alla bocca dello stomaco. Non c'era mai stato così tanto silenzio, non tra di loro che, in un modo o nell'altro, trovavano sempre qualcosa da dirsi; ma quella sera tutto era diverso, tutto stava per essere messo in discussione da un momento all'altro. Si stese meglio sulla roccia piegando le braccia dietro la testa e gli occhi di Louis lo seguirono anche in quel caso. "Sei strano stasera, non parli e questo mi preoccupa", disse poi spostando lo sguardo dal cielo, per un istante. "Beh, non è che tu sia poi così tanto logorroico, eh", disse l'altro, sorridendo appena. Scoppiarono a ridere entrambi unendo le loro voci e poi si scrutarono, ancora una volta. "Senti..", dissero all'unisono per poi bloccarsi entrambi. "Prima tu..", disse Louis sdraiandosi accanto a lui. "No, no, tu..", ribattè Harry storcendo il naso. "Mi sento uno scemo!", esclamò il più grande coprendosi il viso, imbarazzato. "Tu sei scemo, Tommo", lo canzonò l'atro infondendo una certa enfasi al verbo 'essere' e schiaffeggiandogli delicatamente il braccio, successivamente. Louis sembrò non ascoltarlo, tant'è che andò avanti col suo personalissimo monologo. "Son giorni che ci penso, ma non ne vengo a capo. Credo che qualcosa stia cambiando, tra me e te, intendo, ma il punto è che non so precisamente di cosa si tratti. Cioè, il fatto che ti cerco in continuazione, che anche tu cerchi me, che ventiquattr'ore insieme non bastano, ce ne vorrebbero tante altre in più, che se ridi tu, rido anche io. Cosa significa tutto questo? Te la sei mai posta questa domanda?", concluse poi sospirando sonoramente. "Che quando mi guardi vorrei tanto cavarteli quegli occhi perchè mi mandi in cortocircuito il cervello, ma poi penso che senza non ci riuscirei a stare? Che quando t'avvicini non vorrei farti più andare via, che mi ci vorrei incatenare a te? Sì, tutti i giorni; e non trovo una risposta", sputò fuori Harry mettendosi a sedere. "Cosa stai cercando di dirmi?", chiese Louis perdendo un battito. I loro visi si avvicinarono pericolosamente, tanto da sentire il respiro dell'altro sulla pelle. "Tu cosa dici?", domandò sorridendo ed abbassando lo sguardo verso le sue mani che, nel frattempo, avevano preso a torturarsi tra di loro, intrecciandosi. "Che se non mi baci tu, lo faccio io", ammise sussurrando al suo orecchio; e quello che successe dopo fu un lento crescendo di emozioni trattenute, labbra premute con dolcezza e parole che non avevano la necessità di essere espresse, per essere capite. "E, adesso, come facciamo?", chiese Harry tra un bacio e l'altro sfiorando il suo naso con quello di Louis. "Se ti riferisci a Liam, Niall e Zayn, sapevano tutto ancora prima che lo scoprissimo noi", sussurrò lui prima di riprendere quel contatto capace di privarlo di tutto.

...

"Qualcuno, lassù, ci vuole bene!", esclamò Niall alzando le braccia verso il cielo limpido e tirando un sospiro di sollievo nello stesso istante. "Oh mamma come la fate lunga! Ci ho messo anche poco a prepararmi a regola", disse Harry con fare da sapputello. "Sì, solo perchè i vestiti, da quell'ammasso di indumenti che tu chiami armadio, li ho presi io e te li stavo praticamente lanciando addosso, altrimenti a quest'ora chissà dove saremmo", ribattè Louis picchiettando il piede sull'asfalto, divertito. "Dimmi un po', le vuoi prendere per caso?", chiese l'altro, sfidandolo. "No, grazie, mi son bastati i calci che m'hai tirato sta..", non fece in tempo a concludere la frase; Harry, infatti, con uno scatto fece finire il borsone che teneva in mano diretto nel suo stomaco. "Credo di non sentirmi bene", pigolò lui piegandosi su sè stesso. "Vieni, t'accompagno in bagno", disse minacciandolo con un solo sguardo; e Louis capì all'istante seguendolo senza proferire parola mentre, gli altri tre, si guardarono increduli: qualcosa non andava.
"Sei forse diventato cretino?", chiese Harry quando fu convinto di non essere sentito. "Prima o poi lo verranno a sapere comunque..", disse l'altro in sua discolpa. "Ma credo che in qualsiasi caso un po' di timore sia comprensibile, sbaglio forse?", domandò voltandosi. "Stiamo litigando, Hazza?", esclamò Louis senza nascondere la preoccupazione, già palesemente visibile sul suo viso. "No, ti sto semplicemente rendendo partecipe delle mie paure..", rispose l'altro addolcendo il tono di voce. "Ho paura anche io, ma noi rimaniamo sempre gli stessi, quindi adesso tu vieni qui, mi abbracci e stai zitto, ok?", disse Louis prendendo le mani di Harry tra la sue; e l'altro sorrise cristallino buttandogli le braccia al collo.

...

"La scemenza di quell'uomo sta diventando seriamente preoccupante!", esclamò Liam piegando il viso in una smorfia di disappunto. "No, vorrei solo capire che caspita sta combinando", lo seguì Zayn affilando lo sguardo per osservare meglio i movimenti di Louis che, incurante dei pensieri degli amici, se ne stava tranquillo in riva al mare accucciato sulla sabbia fino a che, dettato da uno schizzo del momento, cominciò ad urlare richiamando l'attenzione degli altri due. "Ho inventato una nuova canzone, volete sentirla?", chiese lui, sprizzando felicità ed orgoglio da tutti i pori. "Mi sa tanto di cazzata, ma sentiamo..", acconsentì Zayn. "Ehm..ehm - cominciò, fingendo di scaldarsi la voce - E il pesciolino rosso, che salti che fa..E' senz'acqua papà!", canticchiò coronando il tutto con un bel balletto ritmato al punto giusto. "HARRYY, NIAAAALL CHIAMATE UN MANICOMIO, IO E ZAYN CI OCCUPIAMO DELLA CAMICIA DI FORZA, VEEELOCIII!", sbraitò Liam bloccandogli le braccia mentre il moro tentava di fermargli le gambe. Cominciò un'assurda lotta che terminò direttamente in acqua fino a quando regista ed addetti alle riprese li richiamarono all'ordine: era ora di iniziare. Conobbero le tre ragazze che avrebbero partecipato al video di "What makes you beautiful" e, una volta decisi tutti i ruoli, le posizioni, gli spostamenti cominciarono a girare le prime scene.

...

Erano chiusi in quel bagno da almeno mezz'ora, ma nessuno dei due era intenzionato ad uscirne. "Smettila di guardarmi così, smettila di toccarmi così, smettila di essere così eccitante in tutto quello che fai altrimenti ti salto addosso", sussurrò Harry baciandogli il collo. "Un po' di contengno Styles, siamo pur sempre in un bagno di due metri per due", lo prese in giro Louis. "E tu credi davvero che me ne possa importare?", chiese il ricciolo senza smettere di esplorare la schiena dell'altro. "Il mio sesto senso mi dice di no, ma io c'ho provato". E Louis non fece in tempo a dire nient'altro: le labbra di Harry erano nuovamente posate sulle sue. "Te l'ha mai detto nessuno che sei un porco di prima categoria?", chiese il più grande, consapevole della risposta che avrebbe ricevuto. "Mmh sì, più o meno tutte le ragazze con cui sono stato a letto", disse Harry sorridendo furbo. "Quindi c'è il pericolo di finire nella lista?", domandò scostandosi appena. "Non dirlo mai, neanche per scherzo. Tu sei un'altra cosa, Tommo! - disse il ricciolo facendosi serio - Tu sei tutto quello che ho..", concluse poi stringendosi a lui; l'insistenza di qualcuno al di fuori della porta, mise fine a quel momento d'ordinaria dolcezza e, colti dal panico, risposero entrambi con un "Occupato" e, la voce di Liam li impietrì all'istante. "Harry..Louis..perchè siete lì dentro..insieme?", chiese qualche secondo dopo. Il più piccolo prese parola, ricomponendosi nonostante fosse all'interno del bagno. "Ehm..sì, ricordi quel bracciale che mi ha regalato quella fan a quel concerto? Ecco, m'è caduto e Tommo mi sta aiutando a cercarlo..", sputò fuori dandosi del cretino, successivamente: stavano in uno stanzino praticamente minuscolo e la scusa dell'oggetto scomparso non era per niente credibile e Louis non perse tempo per farglielo notare, gesticolando come un ossesso. "Mmh, capisco..Beh, in qualsiasi caso muovetevi, stiamo per ricominciare", disse avvertendoli. "Non guardarmi così, è la prima cosa che m'è venuta in mente", pigolò Harry sotto lo sguardo sconcertato dell'altro che, poco dopo, scoppiò a ridere spingendolo fuori dal loro nido d'amore improvvisato.

...

"E' da un sacco che se ne stanno lì appartati, non è che gli sta chiedendo di sposarlo per caso?", chiese Louis osservando la figura di Harry poco più lontano, alle prese con una conversazione piuttosto fitta con il regista ed una delle ragazze, quella più alta delle tre - e la più carina, si trovò poi a pensare -. Non averlo accanto, in un certo senso, lo faceva sentire perso, un po' come quando da piccolo t'addormenti con l'orsacchiotto di peluches al tuo fianco e la mattina, al risveglio, ti rendi conto che non è più al suo posto. "Staranno parlando del video, suppongo", disse Liam avvicinandosi, bevendo un sorso d'acqua dalla bottiglietta che teneva tra le mani. Il discorso non durò ancora molto, tant'è che qualche minuto dopo Harry li raggiunse calciando distrattamente un sassolino trovato per caso tra la sabbia. "Devo girare una parte di video da solo con Silvya, è l'unica cosa che ho capito", disse poi accomodandosi tra i due; Louis perse un battito nell'esatto istante in cui sentì il nome di Harry associato a quello della mora, ma nonostante tutto tentò di mascherare il suo disappunto, nascondendosi dietro al suo solito sorriso. Il lavoro riprese tranquillo fino al momento incriminato: i visi dei due ragazzi separati soltanto da quel filo di brezza leggera che il tramonto aveva portato con sè mentre, il suo cuore, tentava di rimanere integro appigliandosi dove poteva; non sapeva precisamente perchè quello scambio di sguardi - dettati solo ed esclusivamente dal contesto lavorativo - riuscivano a provocargli tale fastidio. Preferì chiudere gli occhi per un istante ed inspirare profondamente prima di riaprirli mentre l'immaginario masso gravante sul suo petto andava giù, fino a far scomparire persino il male, lasciando spazio al vuoto. "Ok, ragazzi! Per oggi abbiamo finito! Grazie a tutti! - esclamò il regista facendo partire un applauso di ringraziamento generale - E adesso si mangia!", concluse poi indicando alcuni degli assistenti intenti ad addobbare un tavolo proprio nel centro del set. "Pancia mia fatti capanna!", esultò Niall leccandosi le labbra e facendo scoppiare a ridere Zayn, in piedi accanto a lui; gli occhi di Harry lo stavano cercando, riusciva a percepirlo chiaramente, ma lui proprio non era in grado di affrontarlo, non in quel momento, così abbassando lo sguardo si diresse verso una duna poco lontana dove si sedette lasciando libero sfogo ai suoi pensieri. 
"Lo sai benissimo che io da solo non ti ci lascio neppure quando dormi. Stiamo aspettando te per cominciare a cenare; che ci fai qui, Tommo?", chiese il ricciolo dapprima avvicinandosi e poi sedendosi a pochi centimetri da lui. "Non ho fame, io", disse vedendo il viso di Harry colorato da un sorriso triste, di quelli che per nessuna ragione al mondo dovrebbero spegnere la perfezione del suo incurvare le labbra all'insù. "Lo sappiamo entrambi che non è così..Vuoi dirmi che ti prende?", chiese cercando il suo sguardo, inevitabilmente rapito dalla sabbia. "Sinceramente, voglio che tu sia sincero al cento per cento..ch..che cosa hai provato durante la registrazione del..sì, insomma, l'hai capito, no?", tentò di domandare Louis, inceppandosi con le parole. "Dovresti dirmelo tu, questo", ammise sincero l'altro. "Ho bisogno di sentirmelo dire da te, quello che hai sentito", disse il più grande martoriandosi le mani, nervoso. "Niente, Tommo. Non ho sentito assolutamente niente, come potrei?", chiese costringendolo a guardarlo; odiava sentirlo così tremendamente insicuro, come se in realtà non sapesse quanto forte fosse il loro rapporto, quanto ci credesse, come se quei pochi minuti fossero stati in grado di annullare attimi infiniti passati tra le sue braccia, sguardi riservati a lui ed a lui soltanto: come se una sciocchezza simile potesse cancellare l'amore, o qualunque cosa li legasse.
"I tuoi occhi sembravano dire tutt'altro..", sussurrò Louis nascondendo il viso tra le mani. "I miei occhi mascherano quello che provo, se mi ci metto d'impegno, lo sai meglio di me. Ma la luce, quella vera, si sprigiona solo quando vengono a contatto con i tuoi, senza non sono niente", ammise prendendo la sua mano e, nello stesso istante, in cielo s'illuminarono fantastici fuochi pirotecnici, cosa di cui Harry aveva tremendamente paura tant'è che si rifugiò tra le braccia dell'altro che, prontamente, lo strinsero. "Sarai sempre al sicuro, con me", sussurrò all'orecchio del più piccolo che, improvvisamente, lo scrutò. "E tu con me", rispose poi, avvicinandosi per bearsi di quel contatto di cui si erano privati per tutto il corso della giornata. Rimasero lì, l'uno stretto saldamente nell'abbraccio dell'altro finchè Louis, resosi conto dell'ora, spronò l'altro ad alzarsi per tornare verso il luogo in cui gli altri stavano improvvisando una sorta di karaoke, accompagnati dal dolce suono della chitarra di Niall. "E così ammetti di essere geloso, eh?", lo prese in giro Harry scostandosi appena. "E chi te l'ha detto?", berciò l'altro, ferito nell'orgoglio. "A differenza mia, i tuoi occhi non nascondono un bel fico secco, stavi perdendo il controllo oggi, sii sincero", continuò il più piccolo. "Io non ammetto proprio niente!", esclamò Louis imbronciandosi visibilmente. "Beh, non ce n'è bisogno, il tuo continuo gesticolare l'ha fatto al posto tuo", disse poi, scoppiando a ridere. "Aaaah se ti prendo! Vieni qui piccolo impertinente!", pigolò il più grande cominciando a correre in sua direzione; capitolarono sulla sabbia ridendo entrambi. Erano sempre loro, nonostante tutto.









Note dell'autrice:

"Evvai, in due giorni scrivo e pubblico, tanto ho tutto bene in mente!"
Le ultime parole famose, cho messo il triplo del tempo, ma è triplamente (?) lunga ed io ne sono altrettanto triplamente (?) orgogliosa.
La mia prima Larry :3 Guardatela come è bella la mia bimba, aw :') *viene intrappolata in una camicia di forza insieme a Louis e si mettono a duettare sulle note della canzone del pesciolino* LOL
Ma, suvvia, cercherò di essere seria almeno per una volta, giusto per non essere etichettata come quella schizzofrenica (anche se effettivamente lo sono xD)
Come dicevo prima, nonostante sia la prima vera shot che scrivo su di loro, ne vado fiera. M'è piaciuto da morire architettarla (riguardando in continuazione il video di What makes you beautiful, come se poi fosse così tanto faticoso farlo, neh? xD), studiare le battute in ogni minimo particolare, pesare per bene le parole e poi, va beh, se i soggetti sono così pucci pucci come si fa a non esserne fieri? *w*
L'unica cosa di cui non sono pienamente convinta è che loro cinque siano caratterizzati nel modo giusto, cioè io li ho descritti per come li vedo personalmente - anche perchè, purtroppo, non ho il fottuto fondoschiena (Harry non ama le parolacce quindi mi contengo v.v) di averli sotto gli occhi ogni secondo della giornata e quindi risulta piuttosto complicato conoscere ogni minimo lato nascosto del carattere di ognuno di loro - spero solo di non aver tappato completamente, ecco xD
Se poi avete delle annotazioni da farmi, ne sarò ben contenta. Tutto è utile per migliorare ;D
Detto questo, aspetto voi *o*
Ciàcià gioie belle :3

/M.










  
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