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Autore: Zebraviola    27/02/2012    18 recensioni
Da revisionare
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 21

Dove eravamo rimasti:

Hermione e Severus sono a Brighton, passando una bella giornata di sabato nella casa dei nonni di lui e fantasticando sul loro futuro.
Neville e Sarah decidono di trattenersi fino a quando lei non troverà il coraggio di lasciare Oliver.
Diario di Althea: Iris è morta, si è suicidata, e l'aura porpora comincia ad avere riscontri mortali agli occhi di Hermione.

 

 

18 Marzo 1615

È veramente strano come, dopo che ti accorgi dell'esistenza di qualcosa, ti ritrovi ad osservarla ovunque.
Ma facciamo un passo indietro.
Dopo la morte di Iris, Lady Polly mi ha imposto di svuotare la sua camera di tutti i suoi effetti personali e di bruciare tutto. Quella donna mi mette i brividi... lei e il marito non hanno versato una singola lacrima durante il funerale della loro unica figlia, come se fossero contenti di essersi liberati di lei.
Ad ogni modo, nonostante la barbarie, sono stata costretta ad eseguire gli ordini. Mentre sgomberavo il suo scrittorio ho trovato una lettera per Mattew, il figlio del mugnaio della famiglia.
So che non sarebbero stati affari miei ma la sua perdita mi ha talmente devastata che non ho potuto fare a meno di aprirla per cercare indizi.
Ho scoperto che Iris e Mattew erano innamorati, non me ne ero nemmeno resa conto visto che l'aura di Iris era naturalmente arancione.
Alla luce di questa informazione posso provare ad avanzare ipotesi circa gli antecedenti della tragedia: Lady Polly deve avere scoperto l'intreccio amoroso e intimato la figlia di recidere il rapporto durante la famosa furibonda litigata, ma Iris si è lasciata prendere dalla disperazione fino a togliersi la vita.
Pensavo che l'amore fosse l'unica ragione per cui valga la pena di intraprendere questo viaggio chiamato vita, se fosse stata al suo posto sarei fuggita con lui, non mi sarei fatta annientare.
Ma la dolce Iris non è mai stata una propensa alle vie tortuose e si è buttata in quella più semplice.
Ad ogni modo dopo avere lasciato la residenza Herrington sono tornata a casa dai miei genitori e ho trovato lavoro come dama di compagnia di una signora, non nobile come la precedente ma decisamente molto ricca. Ma il denaro non è l'unica cosa che abbonda in questa casa; non ho mai conosciuto nessuno più pettegolo di Lady Lucy Wind.
Lady Lucy è una donna assai vuota e stupida, a volte mi chiedo se il vento non lo abbia anche nella testa, oltre che nel cognome.
Da quando sono qua con lei non ho fatto altro che partecipare a raffinati tea danzanti con contorno fumante di pettegolezzi e ad ogni occasione mondana.
Ieri, per esempio, io e Lady Lucy ci siamo recate ad assistere ad un processo per stregoneria.
La strega, o povera vittima a seconda dell'occasione, era una donna di circa trent'anni, accusata di aver creato pozioni e filtri magici che avrebbero provocato la morte del figlio di una coppia affetto da polmonite.
La donna avanzò verso la forza con passo malfermo, una cascata di ricci biondi ad incorniciarle il viso smunto sul quale e facevano risalto due bellissimi occhi verdi, resi acquosi dalle numerose lacrime che le stavano sgorgando in quel momento.
-Karolane March, siete stata accusata di praticare la stregoneria e di aver ucciso con i vostri sortilegi e filtri David Wood, di dieci anni. Confessate e avrete la grazia.-
Alla donna parve di intravedere una stilla di salvezza in fondo a quel tunnel.
Ma quello era solo un espediente e io lo sapevo bene.
Se veniva accusata di omicidio con filtri magici non avrebbe avuto vita salva, per nessuna ragione.
-Si, mio signore! Lo ammetto, ho fatto tutto quello che ha detto. Ho ucciso il piccolo David, sono una strega! Vi prego, datemi la salvezza!- la donna si gettò ai piedi del prete implorandolo di essere lasciata andare.
-Brava figliola- gli ha risposto lui poggiandole la mano sul capo -la tua anima sarà salva. Bruciatela!- finì,lapidario, rivolto ai due uomini dietro lei che la presero da sotto le ascelle trascinandola sulla catasta di legna tra le urla e i pianti.
E in tutta questa orribile scena un'aura purpurea ricordante uno straziante rosso sangue riluceva su tutto, fondendosi con le fiamme che le lambivano il corpo.
Poco dopo della “strega” rimase solo un corpo senza vita e senza aura.
E mentre pregavo per lei, per l'ennesima vittima delle barbarie di questi cupi anni, non potei fare a meno di pensare che tutto ciò alimenta la mia infausta tesi delle auree di morte.
È possibile che il destino influisca sul colore dell'aura? Fino ad ora i mutamenti cromatici che ho registrato derivano da alterazioni formate dal connubio tra psiche e corpo.
Può il corpo percepire l'avvicinarsi della fine della sua vita?

...

25 Marzo 1605

Lady Wind mi ha accusata di non apprezzare la sua magnanimità, perchè sì, lei crede ciecamente che trascinarmi con lei e ammorbarmi con le sua stupide chiacchiere sia essere magnanimi.
E questo solo perchè mi sono lamentata del fatto che torniamo sempre molto tardi dalle sue serate mondane.
Tra l'altro la signora possiede un'aura di un colore molto sgradevole, una sorta di verdognolo marcio, veramente orribile. Più di una volta mi sono trovata a trattenermi dall'andarmene, abbandonando questa malvagia e stupida donna. Al momento persevero, ma non so fino a che punto.

...

30 Marzo 1605

Ho deciso di lasciare Wind Manor e sono tornata nella mia abitazione. Non sopportavo proprio più quella donna e, grazie al cielo, mia zia mi ha concesso di assisterla nel suo lavoro come levatrice.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso della mia pazienza è stato sentirla asserire con una amica che io ero la sua serva.
Detesto queste grottesche donne che credono che essere una dama di compagnia equivalga ad essere delle serve.

...

13 Aprile 1605

Stamane mi hanno mandato a chiamare frettolosamente perchè c'era una donna in travaglio.
Quando sono arrivata alla modesta abitazione mia zia era già arrivata ma purtroppo non era stato un parto facile.
Mi si è avvicinata con un fagotto tra le braccia e io ho trattenuto il fiato. Il bambino, un maschietto a cui era stato dato nome Oliver, era circondato dalla stessa aura che ormai mi sta tormentando da tempo. Mia zia mi disse che il bambino non respirava bene e che, probabilmente, non sarebbe sopravvissuto alla notte. Io sapevo che aveva ragione.

 

Hermione stava piangendo.
Severus se ne era reso conto quando dei leggeri singhiozzi lo destarono dal sonnecchiare in cui era caduto.
La donna era seduta a gambe incrociate, la testa china scossa da tremiti e il famoso diario in grembo.
Si alzò facendo leva sui gomiti e le accostò una mano alla testa accarezzandola.
-Hermione? Cosa succede?-
-Morirà...- sussurrò lei tra le lacrime.
-Chi morirà?-
-Ginny... Ginny morirà!-
Lo scetticismo si dipinse sul volto affilato dell'uomo.
-In che senso “Ginny morirà”?- Hermione provò aprì la bocca ma non ne uscì altro che un singhiozzo spezzato.
La realtà delle parole lette nel diario di Althea le trafiggeva il petto come lame di ghiaccio, mozzandole il respiro. La cosa più triste è che si sentiva totalmente impotente, non poteva fare nulla per impedirlo.
A Severus si strinse il cuore alla visione della sua donna tremante come una foglia, tra l'altro si trovavano ancora sulla spiaggia e un piccolo gruppo di curiosi si era fermato a osservarli.
-Vieni, andiamo a casa.- le tese una mano che lei prontamente afferrò per poi aggrapparsi al suo braccio.
Per fortuna la villetta dei nonni di Severus era giusto dall'altra parte della strada e, dopo nemmeno dieci minuti, la fece sdraiare sul letto.
-Torno subito, vado a prendere qualcosa di caldo.-
Non la aveva mai vista in quello stato; in effetti in quella settimana aveva preso sottogamba la faccenda dei Lectoris, pensando che non fosse niente di troppo importante. Stupido. Era stato stupido a seguire il suo istinto che gli diceva di non preoccuparsi.
Nella dispensa rinvenne una vecchia confezione di tè e, sperando che fosse ancora buono, preparò una tazza d'acqua bollente.
Trovò Hermione raggomitolata in posizione fetale sul letto, non piangeva più ma aveva gli occhi spenti e rassegnati.
Posò la tazza sul comodino accanto al letto e si sdraiò accanto a lei, attirandola in un abbraccio.
-Hermione... non puoi sapere con certezza che morirà. Il resto del diario cosa dice?-
-Niente, non c'è scritto più nulla dopo quelle pagine. Bianco. Vuoto. Deserto.- rispose lei in un sussurro.
-Forse le sarà successo qualcosa. Cosa dicono di preciso le pagine di diario che hai letto?-
-Parlano tutte di morte; donne, bambini... non si è salvato nessuno. Chiunque avesse quella dannata aura porpora è morto.-
Severus si avvicinò ancora di più, posandole un bacio sulla testa e accarezzandole la schiena.
-Ascolta. Non possiamo sapere con certezza che quello che tu hai letto corrisponda alla verità. Sono passati quattro secoli da quel diario, magari le cose sono cambiate. Insomma, un proverbio babbano dice che non bisogna fasciarsi la testa prima di essersela rotta, quindi perchè accelerare le cose in questa maniera? Domani ci sarà il matrimonio di Weasley e devi solo pensare a divertirti.-
Hermione sospirò tristemente, accoccolandosi al petto di Severus.
-Hai ragione tu.-
-Io ho sempre ragione!- rispose lui strappandole un sorriso.
-Sempre modesto vero?-
L'uomo sorrise a sua volta prima che il silenzio calasse su loro due, avvolti dal tepore dell'abbraccio.
-Severus? Eri serio stamane quando hai detto di voler riempire con me questa casa?- la domanda fu poco più di un sussurro ma arrivò forte e chiara al cuore dell'uomo che le alzò il viso con due dita e sondò i suoi occhi con decisione.
-Mi sembrava di aver ormai appurato che ho sprecato gran parte della mia vita. Oramai ho cinquant'anni e, nonostante per un mago siano ancora pochi, sarebbe anche l'ora di mettere su famiglia. Spero che questo non ti spaventi, non voglio certo affrettare le cose, vorrei solo che tu avessi chiara la meta di questo viaggio insieme. Tu vuoi restare al mio fianco?-
Hermione lo scrutò con occhi lucidi dalla gioia.
-Ne sarei onorata.- Si sporse verso il suo volto e gli posò un lieve bacio sulle labbra, dolcissimo e pieno d'amore.
-Si può sapere cosa mi hai fatto? Non mi riconosco proprio più!- sbuffò lui trattenendo un sorriso.
-L'hai già detto altre volte. È il prezzo da pagare per essere felice, ne convieni?-
Severus la baciò un'ultima volta prima di mettersi seduto lanciando un'occhiata all'orologio sul comodino.
-Bè, lieto di vedere che ti sei un po' ripresa. Ti avevo preparato un tè caldo ma ormai è gelato, che ne dici se mangiamo qualcosa?-
-Non mi dirai anche che sai cucinare in una cucina babbana!-
-Nemmeno in una magica, se è per questo.- ribattè lui provocandole una serena risata.
-E quindi? Io un po' me la cavo in cucina ma non ho proprio voglia di mettermi ai fornelli adesso.-
-Che ne pensi se andiamo a mangiare al ristorante italiano vicino alla spiaggia e poi prendiamo le biciclette e andiamo a fare un giro?-
Hermione spalancò gli occhi dall'incredulità.
-Wow, fermi tutti! Ho sentito le parole “ristorante italiano” e “biciclette”? Severus Piton sa andare in bicicletta?!-
-Ovviamente. In realtà devo ringraziare mia nonna per entrambe le tue incredule puntualizzazioni. È stata lei ad insegnarmi ad andare in bicicletta e ad amare la cucina italiana. Il suo ristorante preferito è ancora aperto e, se me lo permetti, vorrei portarti lì a pranzare.-
Hermione ancora non lo sapeva ma avrebbe ricordato quel pomeriggio per sempre come il giorno in cui aveva avuto la certezza di voler passare la vita con quell'uomo coraggioso che riusciva a mantenere il controllo e la dignità anche quando cadeva rovinosamente dalla bicicletta davanti ad un gruppo di babbani.

Neville e Oliver stavano giocando a scacchi nella sala comune quando l'insegnante di volo cercò di intavolare la discussione che gli premeva in testa.
-Insomma non so cosa fare con lei. Appena penso che sia contenta al mio fianco, che siamo fatti per stare insieme, che lei mi ama ecco che si allontana. Sai che non abbiamo ancora fatto l'amore? Inizialmente pensavo pensasse ancora al suo fidanzato ma non ne parla mai. Pedone in D5.-
Neville non sapeva cosa dire, da un lato avrebbe voluto confessare tutto ma dall'altro capiva che non aveva il diritto di mettersi in mezzo.
-Non so che dirti, forse il problema è la mancanza di dialogo. Hai provato ad affrontare il discorso? Cavallo in F3.-
-No, non ho provato a parlarle. Ma temo che ormai il confronto sia inevitabile. Tu sei disposto ad aiutarmi? Alfiere in F3.-
-Aiutarti? E come?-
-Potresti parlarle, chiederle se mi ama...-
L'agitazione si impossessò del più giovane. Come poteva farlo? Lui già sapeva che lei non lo amava, non poteva certo acconsentire.
-Mi dispiace Oliver, ma penso che debba parlarci tu.-
Il giovane assunse un'aria pensosa.
-Hai ragione, le parlerò dopo. Mi starò facendo solo delle pare mentali, comunque. Lei mi ama, lo sento! Alfiere in C6, scacco!- Esultò sorridendo ottimista.
-Torre in D2, scacco matto.- La torre di Neville frantumò il re nero sotto gli occhi increduli dell'altro.
-Mi dispiace Oliver, ho vinto io.- E Neville sapeva di non riferirsi solo ad una misera partita di scacchi.

...

Il rimorso stava ormai divorando la povera bibiliotecaria.
Si era rintanata in biblioteca da quella mattina per sfuggire ai sensi di colpa, al suo fidanzato e al suo amato.
Dopo quasi una giornata di riflessioni era arrivata alla conclusione che l'unica cosa da fare fosse trovare il coraggio di parlare con il professore di volo e di chiudere quella situazione assurda.
Fu il fato a venirle incontro.
-Sarah, dobbiamo parlare.-
La donna sospirò ma sorrise, facendo accomodare l'uomo ad uno dei tavoli della biblioteca, deserta di sabato.
-Dimmi Oliver, anche io devo parlarti.-
L'uomo prese posto e la guardò intensamente negli occhi prendendole la mano.
-Sarah, io ti amo, ma sento che c'è qualcosa che non va... sento che non riesci a lasciarti andare del tutto nei miei confronti e questo mi spaventa.-
La donna si morse un labbro scostando lo sguardo e prendendo a fissare le loro mani strette.
Doveva farlo, sapeva di dover dire la verità, ma non voleva farlo soffrire. Gli voleva molto bene ma questo non bastava, lui non si meritava un finto amore.
Sospirò pesantemente lasciando la mano che la stringeva e le donava calore.
-Io... lo so. Tu sei una persona fantastica Oliver, davvero! Sei romantico, estroverso, altruista, dolce...-
-Ma? C'è un ma vero? Me lo sento.- rispose lui flebile, con una fitta di dispiacere nel cuore.
-...Ma non ti amo. Pensavo, speravo, che l'amore sarebbe venuto, ma il mio cuore ragiona in modo autonomo e mi dice di no, tutti i giorni. Vorrei tanto poter ricambiare il tuo amore, credimi.-
Sarah cercò di allungare una mano per stringere nuovamente quella dell'altro in segno di conforto ma incontrò solo l'aria.
-Bene... devo dire che non me l'aspettavo, lo temevo ma speravo davvero di cuore di sbagliarmi.- esalò lui affranto.
-Mi dispiace Oliver, davvero. Credimi non sei...-
-Oh no, ti prego Sarah. Non uscirtene con frasi del tipo “non sei tu, sono io il problema”, spero che riusciremo a tornare ad essere amici ma mi ci vorrà tempo, tanto tempo.-
Sarah era grata del fatto che non le avesse chiesto se ci fosse qualcun altro perchè proprio non avrebbe saputo mentire.
-Mi piacerebbe molto tornare ad essere amici Oliver.-
L'uomo le lanciò uno sguardo addolorato.
-Come ho detto, ci vorrà tanto tempo.-
Poco dopo vicino a Sarah rimase solo un posto vuoto, Oliver se ne era andato senza salutare, senza guardarla.
Era entrato con il cuore in mano e lei l'aveva stritolato e gettato.
Quella sera, dopo anni dall'ultima volta, Oliver pianse.

Era ormai quasi mezzanotte quando Hermione e Severus tornarono ad Hogwarts.
L'uomo aveva fatto tutto ciò in suo possesso per farle dimenticare la tristezza della mattina.
Erano andati in bicicletta, avevano visitato il Pavillon, fatto il bagno nell'oceano, avevano fatto l'amore per la prima volta nella “loro”casa e avevano passeggiato sul lungo mare mano nella mano, come una coppia normale, godendosi quel giorno di vacanza.
Ma bastò la vista del castello ad Hermione per sprofondare nuovamente con la memoria nelle pagine di diario di Althea che tanto l'avevano sconvolta quella mattina.
I due entrarono in sala comune facendo piano, immaginando tutti a letto e si sedettero sul divanetto.
-Severus e se avesse ragione? Se Althea non si fosse sbagliata e l'aura porpora stesse a significare l'avvicinarsi della morte dell'individuo? Io non so cosa farei senza Ginny, è la mia migliore amica...- Severus abbracciò la donna prossima alle lacrime e prese ad accarezzarle la testa.-Temo che a questo punto solo il tempo potrà darci le risposte che cerchi.-
-Grazie per esserci almeno tu...-
-Io ci sarò sempre per te Hermione. Comunque sei sicura che non ci siano altre pagine in quel diario?-
-Purtroppo sono sicura, l'ho sfogliato tutto, il resto è intonso.-
-Quando torneremo dal matrimonio ti aiuto a cercare nuovamente in biblioteca e se non troviamo niente nemmeno lì allora ti prometto che ti aiuterò a ribaltare il mondo magico alla ricerca di qualcuno che ci possa aiutare a far chiarezza.-
Lei si scostò inchiodando i suoi occhi in quelli nero pece di lui, stava per baciarlo e ribadire quanto gli fosse grata quando una voce emersa dalla poltrona vicino al caminetto li distrasse.
-Forse io posso esservi d'aiuto.-

 

 

Angolino di Zebraviola


Bè per prima cosa penso che un po' di scuse siano d'obbligo, son passati più di quattro mesi dall'ultimo capitolo e non posso che scusarmi con voi con l'attesa. Tra lavoro, studio e il tempo che vola non mi son nemmeno resa conto di essere arrivata a fine febbraio!
Spero comunque che l'attesa sia stata ripagata... non è un capitolo lunghissimo ma non sapevo che altro aggiungere prima di passare alla parte “conclusiva” e risolutiva della vicenda.
Vi annuncio che mancano ufficialmente 2 capitoli più l'epilogo alla fine di questa lunga storia iniziata poco più di un anno fa.
Ma cosa abbiamo in questo capitolo?
Abbiamo le ultime pagine del diario della povera Althea, abbiamo molto fluff tra i nostri due protagonisti e poi abbiamo, finalmente direi, la conclusione della vicenda tra Oliver e Sarah (ma sarà davvero finita? xD).
E per ultimo ecco che sbuca fuori una voce che potrebbe essere d'aiuto per la risoluzione della vicenda intricata delle auree. Ma chi sarà? Avanti con le teorie!!! 
Niente dai vi lascio con la promessa di non metterci altri 4 mesi per il prossimo capitolo, avete la mia parola!
Ho avuto un problema con l'HTML quindi per adesso posto così poi lo sistemerò, ma almeno avete il capitolo! :) 
Questa è la mia pagina FB, iscrivetevi! (cliccate l'immagine ^_^)

  


Aspettando le vostre impressioni sul capitolo vi mando un bacio!
Chiara

 

   
 
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