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Autore: just_silvia    27/02/2012    1 recensioni
***10/06/2012 - ULTIMA PUNTATA***
A cinque anni dalla nascita di Nessie, Jacob scopre che l'imprinting sulla giovane Cullen non ha funzionato. Mentre cerca di riprendere il controllo della sua vita, Leah torna a casa dopo una lunga assenza...ma perché era scappata da La Push?
(capitolo 21)
"Non ricordavo quanto fossi bello in divisa" intuì una voce femminile alle spalle, una voce che Jacob aveva aspettato troppo tempo.
"Nessie..." la bocca gli si seccò. Si sentì sprofondare in un buco temporale, come se Renesmee non se ne fosse mai andata.
"Che c'è non mi dici nemmeno...'ciao'?" Jacob rinsavì, scosse la testa ed il pensiero presente fino a poco tempo prima scomparve.
"Marmocchia, qual buon vento?" e avvertì affetto paterno, dopotutto Nessie gli aveva detto di considerarlo come un padre.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Leah Clearweater, Renesmee Cullen, Seth Clearwater | Coppie: Jacob/Leah
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Leah era alquanto spaventata per la sparizione del Queleute. Non conosceva bene né Harold né sua moglie Cinthia, ma se era un attacco ai Mutaforma questo avrebbe in automatico coinvolto Jacob, suo fratello ed un sacco di persone a cui voleva bene.
Entrò distrattamente nella clinica e Lucy le andò incontro.
“Mi hai portato quel libro...?”
“Buongiorno a te, certo che l’ho portato, come promesso” rispose scocciata. Iniziò a frugare nella sua gigantissima borsa e per cercare il piccolo libricino di poesie che Lucy le aveva chiesto in prestito, tirò fuori un po’ di roba. I tarocchi le apparsero tra le mani.
“Oddio li sai leggere? Ho sempre desiderato che qualcuno me li leggesse. Oddio vuoi? TI prego…”
“Me li ha prestati una mia amica e non è detto che sappia leggerli. Mi ha spiegato come si fa ma non ci ho mai provato.”
“Dai andiamo nel tuo ufficio” Leah non era tanto entusiasta di quell’esperimento ma Lucy non l’avrebbe fatta lavorare tutto il giorno affinché non avesse accettato.
“Ok, ma deve essere una cosa veloce,  DEVO lavorare, non so se ti è chiaro il motivo per cui ci troviamo in questo posto.”
Leah iniziò a mischiare il mazzo di tarocchi e avvertì immediatamente delle vibrazioni. La sensazione era strana tanto che si sentì rabbrividire.
“Tutt’ok, Leah?” chiese Lucy, la ragazza annuì.
“Scegli quattro carte.”
“Uh ma allora è una cosa seria” l’amica era sovraeccitata.
“Ti muovi o no?”
La ragazza scelse quattro carte, Leah posò il mazzo.
“Questa carta è del tuo passato. Questa è per il tuo presente. Questo è quello che ti aspetti dal presente e questo è il tuo futuro” chi gliel’aveva detta questa cosa? Come faceva a conoscere le regole dei Tarocchi? Si rispose che forse tempo prima qualche amica gliel’aveva spiegati.
Appena girò la carta del passato Leah sentì di nuovo i brividi. Guardò la figura e capì di saper dare la spiegazione a quel simbolo. Era una percezione o come se qualcuno stesse parlando nella sua mente e lei stesse ripetendo le parole di qualcun altro.
“Il matto capovolto. Hai vissuto un momento difficile in passato qualcosa ti ha stravolta nel profondo. Hai avuto bisogno di aiuto e parecchio conforto, è successo qualcosa a tuo padre?”
Lucy annuì sconcertata, quelle cose non le aveva mai raccontate a nessun collega e non volle continuare. “Meglio che torni a lavoro, chi ci crede a ste cose? Dicono anche che portano sfortuna” e si dileguò.
Leah rimasta sola girò la seconda carta di Lucy e notando che sapeva interpretare anche quella rimischiò i tarocchi in fretta e li ripose nel suo zaino, urgeva parlare con la vecchia Tuwa.
#
Renesmee a casa Swan era arrabbiata per il comportamento di Jacob. Anche lei avvertiva la scomparsa dell’imprinting ma da quando il suo ragazzo inglese Adam l’aveva lasciata, lei si era improvvisamente interessata a Jacob, doveva pur significare pur qualcosa.
Prese il suo pc portatile, decisa a fare ricerche, ma prima di tutto aggiornò il suo stato su twitter. Appena postato una sua compagna di college, Charlotte, le chiese quando sarebbe tornata a Londra. Digitò qualche lettera e poi cancellò, non lo sapeva, di certo non prima di aver riconquistato Jacob. Mentre cercava una risposta vaga -ma non troppo- sentì bussare alla porta, che era aperta.
Notò subito che era Seth, quel guastafeste fratello dell’odiosa LeahLaSpezzaImprinting. Ok, il ragazzo era carino, appena arrivata a Forks aveva scritto a Charlotte che viveva con un “figo”, ma era sempre scortese con lei e la guardava sempre in malo modo.
“Che c’è?” chiese lei sgarbata, volendosi comportare di conseguenza. Il ragazzo era in tuta da lavoro, aveva macchie di olio qua  e là e  lei inorridì al pensiero che potesse  toccare le sue cose.
“So che sei andata di nuovo da Jacob quando Leah non c’era” la guardò minaccioso.
“Chi te l’ha detto?”
“Be’ diciamo che ho i miei mezzi…”
“Mi segui, Seth? Io…lo dirò al nonno…”
“Credi che ti starebbe a sentire?” la ragazza si morse le labbra. “Volevo solo avvisarti che ti tengo d’occhio, che sarò sempre un passo prima di te. Hai finito di manomettere l’auto di Leah, o di metterle i bastoni tra le ruote. Prima ci sarò io ad impedirti qualsiasi altra cosa tu abbia in mente.”
“Che paura” rispose lei scocciata, era davvero un rompiscatole. Ma  a lei serviva un alleato non un nemico. “Ascolta, ti sembra corretto che io non abbia più…qualcuno?”
“Che discorsi, cercatelo quel qualcuno, ci sono infinite possibilità nella tua vita, non è certo detto che senza imprinting non puoi innamorarti di qualcun altro. Non ti eri messa con quel compagno di college?”
“Niente è forte come l’imprinting.”
“Ti sbagli, tua madre e tuo padre non hanno imprinting e allo stesso modo la storia di Leah e Jacob è abbastanza forte” quelle obbiezioni erano davvero dure ma lei voleva Jacob e nessun altro in quel momento.
“Tu sei un Mutaforma, quindi avrai un imprinting e te ne vai in giro con la tua sicurezza, sicuro di non rimanere da solo…ma se questa certezza ti mancasse? Ormai sei adulto, come mai non hai ancora avuto l’imprinting? E se tu fossi l’unico Mutaforma difettoso che non l’avrà mai? Come rimarresti se tu non avessi questa sicurezza?” Renesmee vide il ragazzo titubare, aveva insinuato in lui il dubbio sul fatto di essere imperfetto.
“Cercherei una ragazza come tutti gli altri, non è una cosa tanto difficile. Ricordati bene quello che ti ho detto” con due dita si toccò gli occhi e poi li puntò su di lei. Renesmee però sorrise, sicura che per un po’ di tempo quel ragazzo avrebbe avuto i suoi tormenti e non avrebbe disturbato i suoi piani.
   
 
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