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Autore: jas_    27/02/2012    29 recensioni
Il tempo cambia tutto.
Con il passare di esso passano i minuti, le ore, i giorni, i mesi e gli anni. Con il passare del tempo i bambini crescono e gli adulti invecchiano. Con il passare del tempo cambiano gli edifici, cambiano le abitudini, cambiano i sentimenti. Ma soprattutto, con il passare del tempo cambiano le persone. Tutto cambia, con il tempo.
E dopo quattro anni di assenza da Brighton, Savannah troverà le persone cambiate e scoprirà che il tempo è riuscito a cambiare radicalmente i sentimenti che provava verso una persona che non si sarebbe mai aspettata.
Perché il tempo cambia, ma non sempre ha una connotazione negativa.
FAN FICTION SOSPESA
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Ours'
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Niall camminava allegro per casa sua salutando e ringraziando educatamente tutte le persone che lo fermavano per fargli gli auguri di buon compleanno.
Doveva ammettere che per la prima volta in vita sua era fiero di come la festa si stava sviluppando. Fino ad allora non c’erano state risse, nessuno che aveva vomitato sul tappeto persiano della madre e non aveva visto nessun vaso volare per aria. Poteva ritenersi soddisfatto, nel complesso. Eppure era consapevole del fatto che non si stesse divertendo come avrebbe sperato.
Harry ballava allegro in mezzo alla pista con Alison, non preoccupandosi del fatto che si muovesse peggio di un bradipo, Liam l’aveva perso da un buon quarto d’ora, Zayn idem, mentre Louis notò che cercava di abbindolare, inutilmente Meredith. Se non avesse cambiato preda quella notte non avrebbe concluso niente, pensò.
L’antipatia che Meredith provava per il suo amico era risaputa a tutta la scuola, senza dimenticarsi del fatto che l’anno precedente era stata sulla bocca di tutti la sconvolgente notizia che era trapelata: Meredith era vergine.
Non che fosse una colpa, ma notandola per i corridoi Meredith non era la ragazza che tutti si sarebbero aspettati essere vergine. Alle feste sembrava molto aperta e il suo ego non era ignoto a nessuno, i fatti avrebbero portato chiunque a pensare a tutt’altro ma lei non aveva smentito la notizia che si era diffusa e, magicamente, tutti i ragazzi che prima le ronzavano intorno erano completamente spariti. Eccetto Louis.
Niall non capiva tutto quell’attaccamento che il suo amico aveva nei confronti di Meredith, era una ragazza bellissima, senza ombra di dubbio, ma non era esattamente il suo tipo. A Louis piaceva divertirsi, e lei non era certamente adatta a lui.
Niall spostò lo sguardo altrove, non erano affari suoi le intenzioni di Louis fino a quando non avrebbe fatto danni. Non era pettegolo né curioso, e non voleva giudicare gli altri.
Scorse tra la folla una chioma bionda vagamente famigliare, quando la ragazza si voltò, Niall non poté credere ai suoi occhi.
Era Miss Accidia, quella che gli era andata a sbattere contro senza nemmeno presentarsi né scusarsi.
Sul volto dell’irlandese non poté non apparire un sorriso involontario, era contento che si fosse imbucata alla sua festa, la serata sarebbe sicuramente migliorata, pensò mentre si avvicinava a passo deciso verso di lei.
La ragazza si guardava intorno con lo sguardo smarrito, come se si stesse chiedendo come fosse finita lì e che cosa ci stesse facendo.
Niall le appoggiò una mano sulla spalla facendola voltare di scatto.
La bionda sussultò portandosi una mano sul cuore.
«Avrei preferito vedere un fantasma» si lamentò subito.
«Vedo che nemmeno le feste ti fanno diventare più gradevole» ribatté Niall, palesemente divertito.
La bionda sospirò alzando gli occhi al cielo prima di prendere Niall per un polso e trascinarlo fuori dall’edificio, dove la musica era nettamente più bassa e si riusciva tranquillamente a parlare senza essere costretti a gridare l’uno nell’orecchio dell’altro.
«Vedo che partiamo decisi!» esclamò Niall allegro, «sai, la trovo una proposta molto allettante ma ti ricordo che non so ancora come ti chiami.»
La ragazza incrociò le braccia al petto arricciando le piccole labbra e il naso alla francese assumendo un’espressione buffa.
«In realtà ti ho portato qua perché riuscissi a porgerti una domanda senza essere costretta a spaccarti i timpani.»
Niall fece un cenno col capo facendole capire che la stava ascoltando.
«Cosa ci fai tu qui?» lo richiamò la bionda, con voce stridula.
Niall restò in silenzio alcuni istanti chiaramente sorpreso da quella domanda prima di scoppiare in una fragorosa risata.
«Si da il caso che questa sia la mia festa di compleanno» spiegò poi compiaciuto.
Giurò a se stesso che non si sarebbe mai dimenticato della faccia che assunse la ragazza sconosciuta dopo la sua affermazione.
Per la prima volta, da quando la conosceva, non aveva la battuta pronta ma bensì era rimasta senza parole.
«Ah.» disse semplicemente, dopo interminabili istanti di silenzio.
«Beh, direi che per rimediare alla gaffe appena fatta ora devi dirmi chi sei» continuò Niall, esilarato dalla situazione che si era venuta a creare.
«Indiana.»
«Indiana?» ripeté Niall sorpreso, «sei bionda, hai la carnagione chiara e gli occhi azzurri. Nemmeno un cieco crederebbe che sei indiana» continuò seccato dal fatto che quella ragazza continuasse a prenderlo in giro.
«Il mio nome, è Indiana» ribadì lentamente lei, scandendo le parole come se stesse parlando con un menomato mentale.
«Ah.»
La situazione si era rovinosamente ribaltata, ora era Niall ad essere rosso in volto e imbarazzato, mentre Indiana se la rideva divertita.
«E’ un nome buffo» riuscì a commentare il biondino quando ritrovò l’uso della parola.
«Come il tuo accento» replicò Indiana con un sorriso beffardo.
Niall sbuffò alzando gli occhi al cielo, «io parlo come gli irlandesi, dato che sono irlandese. E non c’è niente di buffo nel mio accento, in Irlanda parlano tutti così. E scommetto che se tu venissi in Irlanda saresti tu quella con l’accento buffo. Il tuo nome, invece, sarebbe buffo ovunque.»
Indiana aprì la bocca per ribattere ma non riuscì a dire niente, quel ragazzo le dava testa, cosa che non le era mai successa, ma che allo stesso tempo apprezzava.
Che fosse alla sua altezza?
«Ti consiglio uno psicologo, i tuoi ragionamenti sono strani forte» disse poi, incrociando le braccia al petto e alzando leggermente la testa con fare di sufficienza.
«Ci vado solo se alla seduta vieni anche te.»
Indiana arricciò nuovamente il naso indignata da quella risposta, «allora credo che rimarrai svitato per il resto della tua vita. E ora scusa, ma devo andare via da questo posto prima che venga contagiata e diventi come te. Buon compleanno» squittì prima di girarsi e andarsene esattamente com’era arrivata.
Niall si grattò la testa confuso osservandola sparire di nuovo in mezzo alla folla, quella era la ragazza più insolita che avesse mai incontrato.
E la cosa ancora più strana era che la trovava interessante.
 
Zayn si guardò intorno con sguardo annoiato muovendo leggermente la testa a tempo di musica. Aveva i piedi incrociati e con una spalla era appoggiato allo stipite della porta della cucina. In una mano teneva un bicchiere colmo di un drink che gli aveva preparato un ragazzo che conosceva di vista mentre l’altra era nella tasca dei jeans che indossava quella sera.
Aveva perso Niall, Louis e Liam alcuni minuti prima mentre Harry l’aveva a malapena salutato quand’era arrivato, prima che fosse trascinato in pista da Alison. Di Savannah, invece, nemmeno l’ombra. Eppure era convinto che sarebbe arrivata. Aveva notato l’imbarazzo che aveva ancora, e non la biasimava, infondo era quasi come un’estranea nonostante fosse cresciuta a Brighton. Quattro anni erano tanti.
Finì in un ultimo sorso il cocktail che aveva in mano per poi addentrarsi nella pista da ballo, nonostante odiasse farlo era giunto alla conclusione che se fosse stato ancora lì a guardarsi intorno con l’entusiasmo sotto ai piedi non avrebbe concluso niente.
Non fece in tempo ad arrivare al centro della pista che sentì qualcuno afferrarlo per un polso, si voltò di scatto con il cuore che batteva all’impazzata quasi certo che fosse.. «Isabel!» esclamò con un entusiasmo altamente esagerato ed alquanto finto.
La ragazza gli sorrise cortesemente senza, probabilmente, rendersi conto della falsità con cui Zayn aveva pronunciato il suo nome.
«Che ci fai qui?» continuò lei, mentre Zayn si guardava intorno leggermente smarrito.
«Bene, grazie» rispose lui cercando di essere il più educato possibile e guardando Isabel negli occhi soltanto per un istante. Aveva la mente, e gli occhi, altrove. Le diede una pacca amichevole sulla spalla prima di superarla e continuare per la sua strada.
Non era possibile che avesse le allucinazioni dato che aveva bevuto soltanto un cocktail, era sicuro che la ragazza che avesse visto fosse Savannah.
Più si avvicinava e più si rendeva conto che era certamente lei.
I capelli castano chiaro erano leggermente mossi e cadevano morbidi sulle spalle lasciate scoperte dal vestitino che indossava.
Zayn non poté fare a meno di notare il fisico slanciato della ragazza che aveva ammirato anche mentre avevano giocato a pallavolo. Si avvicinò deciso prendendole la mano.
Savannah si voltò di scatto sorpresa per poi portarsi una mano sul petto quando incontrò gli occhi scuri di Zayn.
«Mi hai spaventata» confessò poi, lasciandosi sfuggire un sorriso di sollievo. «Mi chiedevo chi potesse essere.»
«E..?»
Savannah aggrottò le sopracciglia non seguendo il discorso del ragazzo.
«E che cosa?»
«Cos’hai pensato quando hai notato che ero io?»
Savannah alzò le spalle non sapendo cosa rispondere, era soltanto una sua impressione o faceva caldo lì dentro? Quegli occhi così intensi cominciavano a metterla a disagio e abbassò lo sguardo sulle loro mani che erano ancora unite.
«Non ho pensato niente» disse poi, leggermente confusa.
I due rimasero per alcuni istanti ad osservarsi a vicenda, Zayn era come incantato da quelle due meravigliose iridi color cioccolato che brillavano anche al buio. Savannah, senza troppi complimenti, prese coraggio e lo trascinò in pista.
«Che fai? Non so ballare!» protestò Zayn, nonostante non volesse che la mano morbida della ragazza lasciasse la sua.
«Allora cosa sei venuto qua a fare?» domandò Savannah, leggermente divertita.
«Io solitamente alle feste non ballo, faccio altro» affermò malizioso il moro, avvicinandosi pericolosamente alla ragazza che non esitò a tirarsi indietro.
Zayn abbassò leggermente il viso per guardare negli occhi Savannah, poco più bassa di lui, e non poté evitare di pensare a quanto fosse bella.
La carnagione chiara e i lineamenti fini le donavano una dolcezza che non aveva mai immaginato potesse esistere, e quel sorriso talmente splendido da mozzargli il fiato lo rendeva leggermente nervoso.
«Che ne dici se andiamo fuori?» le domandò poi, cercando di assumere l’espressione più convincente che avesse.
Savannah sospirò alzando gli occhi al cielo prima di annuire esasperata.
«Se prendo una congestione è colpa tua» lo avvertì mentre si dirigeva verso la porta-finestra che dava sulla piscina dove molti ragazzi stavano facendo il bagno, probabilmente, riscaldati dall’alcol.
Zayn sorrise divertito, con le mani in tasca prima di osservare Savannah che se ne stava a braccia conserte a guardare un tizio che con un tuffo a capriola finiva sott’acqua.
«Allora» di decise a rompere il silenzio, «non ti ricordi proprio di me?»
La ragazza sussultò leggermente nel sentire quella domanda, «perché tu sì?»
Zayn annuì leggermente grattandosi la nuca imbarazzato, «primo anno. Io giocavo a calcio con Niall e tu eri la migliore amica di sua sorella.»
Savannah avvampò sentendosi leggermente a disagio ma allo stesso tempo in colpa per non essersi ricordata di lui immediatamente.
«Posso dire a mia discolpa che non eri esattamente come.. ora.»
«Perché com’ero?» la provocò Zayn, avvicinandosi pericolosamente a lei.
Savannah alzò lo sguardo incrociando quegli occhi scuri che la osservavano maliziosi.
Si morse un labbro sorridendo tra sé e sé dimenticandosi della domanda che Zayn le aveva posto e concentrandosi solamente sulle divergenze che c’erano in quel momento tra cuore e ragione.
Da una parte, avrebbe voluto annullare le distanze che c’erano tra loro, non poteva negare a se stessa che fosse fisicamente attratta da lui, ma dall’altra non riusciva a non pensare a Will, facendosi assalire dai sensi di colpa.
Prima che Savannah riuscisse davvero a giungere a una conclusione, aveva afferrato il viso di Zayn tra le mani prima di posare le proprie labbra sulle sue. Lui inizialmente rimase interdetto da quell’improvviso gesto ma poi si lasciò andare completamente. Savannah socchiuse leggermente le labbra per far si che le loro lingue s’incontrassero, mentre quel sapore di menta mista al tabacco la invadeva.
 
«Vedi quello che vedo io?» domandò Alison leggermente su di giri, alludendo a Zayn e Savannah che abbandonavano la pista da ballo insieme.
Harry annuì sorridente prima di prendere Ally per un braccio che barcollava pericolosamente, a causa dei numerosi drink che le erano stati “offerti” nonostante effettivamente li avesse pagati lei.
«Secondo te cosa fanno?» continuò la bionda, ingenua.
Harry aggrottò leggermente le sopracciglia non capendo dove volesse andare a parare. Anche lui li aveva visti ma non aveva notato niente di strano. Li aveva visti chiacchierare e ballare insieme, senza spingersi troppo in là. Non capiva che problema ci fosse, anzi, sarebbe stato felice per loro se fosse successo qualcosa.
Zayn era un tipo strano ed era raro che si aprisse con le persone che conosceva da poco tempo, non poteva negare che fosse stato sorpreso del suo atteggiamento ma in un certo senso sperava che fosse riuscito ad abbassare quelle barriere che costruiva sempre intorno a sé.
«Cosa dovrebbero fare?»
Alison alzò le spalle finendo in un sorso la vodka alla fragola che aveva in mano e lasciando cadere il bicchiere di plastica per terra.
«Questo» sussurrò sulle labbra di Harry prima di annullare la distanza che li separava.
Il ragazzo la prese per i fianchi attirandola ancora di più a sé mentre approfondiva ancora di più quel bacio. Alison gli passò una mano tra i capelli giocando con le dita con i ricci di Harry che sembrava apprezzare.
Un lato positivo di Alison ubriaca era che si lasciava andare, e finché sfogava le sue passioni con il suo ragazzo, ad Harry andava più che bene.
Alison passò dalla bocca del ragazzo al suo collo, cominciando a dargli tanti piccoli e tenui baci fino ad arrivare al colletto della camicia.
«Andiamo di sopra?» gli sussurrò poi in un orecchio, solleticandogli la pelle.
Harry sentì un brivido percorrergli la schiena, «non è zona off-limits, quella?»
Alison sorrise maliziosa a quella domanda, «sì ma io sono la padrona di casa» disse prima di dare un delicato bacio al riccio e trascinarlo su per le scale.


***
 


BUONSALVE uù
Spero vivamente che il capitolo vi sia piaciuto perché questo è.. l'ultimo.
HO DECISO DI CANCELLARE LA FAN FICTION.
In realtà non la cancellerò davvero dal fandom, la lascerò perché mi dispiace anche per le 100 persone che hanno messo la storia tra tra le sguite, le 50 e rotte che l'hanno inserita tra le preferite, per chi recensiva e anche per chi leggeva in incognito (?)
In realtà era già dal secondo capitolo che questa storia mi convinceva poco, ma mi sono impegnata nel mandarla avanti pensando che fosse solo un brutto periodo. Peccato che questo "brutto periodo" sia durato più del previsto, così tanto che per me è quasi un'angoscia dover scrivere questa fan fiction.
Mi dispiace davvero, ma per me scrivere è un hobby e credo che portare avanti questa storia quasi contro la mia volontà non sia la cosa giusta anche perché sono convinta che questo possa trapelare in quello che scrivo.
Chiedo davvero scusa, mi dispiace moltissimo ma preferisco chiuderla qui piuttosto che andare avanti e postare capitoli scritti col culo.
Spero che magari tra un po' mi ritorni la voglia di aggiornare (per questo non cancello la storia dal fandom) anche se ne dubito fortemente.
In qualunque caso sto scrivendo anche un'altra fan fiction (il banner è sotto se non la seguite ancora e vi va di passare) inoltre ve ne consiglio alcune che seguo io e che adoro.
Grazie davvero  tutte, siete stupende ♥
Scusate ancora, mi dispiace se ci siete rimaste male, se siete curiose di sapere come sarebbero andate le cose nella trama, se mi odiate o qualunque altra cosa capirò gli insulti e tutto quello che volete ma ho preferito così.
Mi  piacerebbe comunque sapere che ne pensate del capitolo, se non mi odiate troppo per recensire :)
Scusate ancora,
Jas


 
















 

   
 
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