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Autore: Swichi_Matiux    27/02/2012    12 recensioni
Rose Weasley e Scorpius Malfoy si odiano. Che novità! Ma grazie a quel genio creativo di Albus Severus Potter - un nome, una garanzia - si ritroveranno coinvolti in una continua serie di scommesse che metterano a repentaglio la loro vita sociale nell'ultimo anno a Hogwarts.
Tra tuffi nel Lago Nero, baci mal interpretati, illegalissime partite di Strip Poker, amici ficcanaso, continui voli dalle scope e Strillettere a ogni ora del giorno, i "nostri eroi" scopriranno di provare qualcosa di inaspettato e... di essere veramente sadici.
Tratto dal primo capitolo:
«Quindi.. ho avuto un’idea: perché non fate un patto, un’alleanza, un lavoro di studio, qualsiasi cosa che incanali la vostra energia negativa e... vi unisca in qualcosa un progetto comune e positivo?» 'Positivo per me e il resto di Hogwarts', avrebbe voluto dire Albus, ma preferì tenerselo per sé e sorridere tanto da slogarsi la mandibola.
Scorpius, appoggiato a braccia conserte allo stipite della porta, sogghignò. «Una serie di scommesse, insomma.»
Albus impallidì e cominciò a gesticolare freneticamente, scuotendo la testa terrorizzato. «No, no! Io non intendevo... Non volevo, voi non–»
«Accetto.» sibilò Rose socchiudendo gli occhi turchesi.
Con la gentile collaborazione di: William Zabini, Christopher Nott, Dominique Weasley, Lorcan&Lysander Scamandro.
E la cortese presenza di: Hugo Weasley (e il resto della famiglia), Lily Luna Potter, Ted Remus Lupin, James Potter, Roxanne&Fred II Weasley, Chad McDonald, Amanda Finnigan, e Draco Lucius Malfoy e consorte.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Altro personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Lago... dei Cigni, di Loch Ness? No Nero!
[Guest Star: Scorpius Malfoy – tra rivelazioni e idee geniali]
 

 
Quella mattina, Scorpius si svegliò ancora più nervoso del giorno prima. Aveva dormito male, con la testa intasata da confusi sogni di lui e Rose, e quella che il giorno prima era stata delusione, adesso era rabbia. Immotivata, per di più.
Era tutta finzione, tutto programmato. Perché, allora, ci sono rimasto così male?
Quando arrivò in Sala Grande, il suo sguardo doveva essere chiaro su come fosse il suo umore, dato che nessuno gli si avvicinò. Scorpius si sedette con un tonfo al suo posto e cominciò a riempirsi il piatto di schifezze, mentre fissava la schiena della Weasley, dall’altra parte della Sala, come se gli avesse fatto un torto personale.
«Ehi, amico» lo salutò dopo un po’ Albus, appena arrivato – lui, Will e Chris avevano deciso di comune accordo di lasciare il biondo sbollire un po’ prima di avvicinarsi.
Scorpius borbottò qualcosa che poteva passare sia come saluto sia come insulto. Albus preferì non indagare.
«Nervosetto, eh?»
«Cosa te lo fa pensare?» Stranamente Scorpius non sembrava ironico, forse troppo preso dall’ardua impresa di distruggere mentalmente la schiena di sua cugina.
«Ah, niente di che. Un primino si è defilato appena sei entrato, ma... nah, niente.» Al fece una pausa d’effetto, bevendo un sorso del suo succo di zucca. Poco distante da là, Chris e Will continuavano a fissarli con aria trepidante, rivolgendogli saltuariamente delle strizzatine d’occhio rassicuranti. «Avanti, amico, parla.»
«Non c’è niente da dire. Ho dormito male, ecco.»
«Scorp, l’ultima volta che sei rimasto così per una ragazza eravamo al Terzo anno e lei era Samantha Thomas, il sogno di ogni tredicenne.»
Il biondo si girò, squadernando un’occhiata risentita: detestava che qualcuno rivangasse la storia di Samantha. «Al, avevo tredici anni, l’hai detto anche tu. E mi mollò al Ballo; cosa pretendi?»
«Voglio dire che se ci stai male per mia cugina come per la Thomas, che è stata l’unica ragazza di cui sei stato innamorato sul serio, dovresti dirglielo e risolvere questa faccenda.»
Scorpius lo guardò ancora più male. «Al, amico, era solo una stupida scommessa e stanotte ho dormito male. E comunque sono uscito con altre ragazze, ma non solo per portarmele a letto, come Flitt!»
«Sì, lo so, lo so: ma quelle erano semplici cotte.»
«Allora rasserenati, perché per tua cugina non c’è neanche quella» concluse lapidario il Malfoy, riprendendo a ingozzarsi, più furioso di prima mentre osservava la Weasley conversare tranquillamente con il fratello, che rideva sguaiatamente.
«Come vuoi tu.» Scorpius avrebbe voluto strozzarlo, perché Albus sembrava maledettamente irrisorio quando assumeva quella vocetta ridicolmente strafottente: non sembrava neanche normale che un bel faccino come lui riuscisse a essere così straordinariamente bastardo, Serpeverde o meno.
«Vivienne Clarke a ore dieci, amico» commentò infine il moro, afferrando il suo succo di zucca con scioltezza e andando a sedersi accanto ai due spioni.
«Ciao Scorp» si annunciò imbarazzata Vivienne, guardandosi freneticamente intorno. Aveva i capelli biondi ricci e gli occhi azzurri più chiari che Scorpius avesse mai visto, ma non era svampita come la maggior parte della popolazione – invidiosa – femminile di Hogwarts pensava. Adorava circondarsi di bei vestiti, ma non ostentava con crudeltà la ricchezza quasi spudorata della sua famiglia, come sussurravano malevole le oche più gelose della scuola, e aveva una cerchia di amici popolari, certo, ma sinceri.
«Ciao Vì. Come va?»
Lei fece un pallido sorriso, ancora sulle spine. «B-bene, e tu?»
«Tutto ok.» Si prese una pausa per osservarla attentamente, lei e la sua fronte corrucciata dalla preoccupazione. «C’è qualcosa che devi dirmi, Vivi?»
«Oh Scorpius, non sai quanto mi dispiaccia!» esclamò lei, accasciandosi contrita nel posto a sedere accanto a lui e stringendogli la mano con ansia, ma rimanendo sempre guardinga. «Non volevo metterti nei guai con Rose, l’altra sera, quando ti ho abbracciato. È che... insomma, quelle tue ripetizioni di Pozioni mi sono state davvero utili e... diavolo, Scorpius, era un Oltre Ogni Previsione!» strillò concitatamente Vivienne, agitando i capelli di qua e di là. «Mi dispiace così tanto! Le hai spiegato cosa è successo, vero? Oddio, non voglio nemmeno pensare che avete litigato per colp-»
«Ehi» la bloccò Scorpius, toccandole la spalla per calmarla, «con Rose non sarebbe funzionata lo stesso.» Gli sembrò che le sue parole, per quanto dovessero essere rassicuranti, non nascondessero tutta l’amarezza che non si era impedito di lasciare trasparire.
«Mi dispiace: eravate molto carini insieme» commentò sinceramente la ragazza, aumentando impercettibilmente la stretta sulla sua mano. A Scorpius parve di sentire l’intensità dello sguardo dei suoi amici, poco distanti da lui.
«Non importa. Piuttosto» aggiunse, mentre le si avvicinava, guidato da qualcosa che non sapeva se descrivere come rabbia, delusione o tristezza, «perché non avveriamo un po’ delle cavolate di cui mi ha accusato ieri Rose?»
Vivienne sorrise timidamente e Scorpius la baciò, delicatamente ma a lungo.
Mentre la ragazza si faceva ancora più vicino, socchiudendo gli occhi per assaporare il momento, Scorpius osservò Rose passare là davanti per uscire dalla Sala Grande. Nei film – o almeno in quelli che sua mamma lo obbligava a guardare, di nascosto, neanche a dirlo, con lei – la ragazza rivolgeva sempre uno sguardo ferito al ragazzo. Ma quello non era un film e Rose passò avanti tranquilla, agguantando la cuginetta Lily con un braccio e sorridendo allegra a suo fratello, quasi senza accorgersi che quello che era stato il suo pseudo-fidanzato se la stava spassando con un’altra.
 
                                                                                           ***
 
Scorpius era seduto fuori a fare i compiti. Non ne poteva più della presenza silenziosa ma assillante dei suoi amici, che lo spalleggiavano ovunque come se fosse stato una ragazzina depressa: solo perché Rose l’aveva mollato il giorno prima e Vivienne gli aveva detto, gentilmente ma chiaro e tondo, che tra loro non poteva funzionare e di aver sbagliato a baciarlo quella mattina, non si sarebbe certo tagliato le vene alla prima occasione, per la miseria!
Sono innamorato della Weasley? si chiese, per l’ennesima volta in quella giornata.
Non era possibile. Insomma, per quanto la giornata precedente fosse stata sotto certi versi perfetta, Rose rimaneva sempre la stessa persona saccente, rigida e irritante di sempre. E, cosa da non meno, lo detestava. E lui detestava lei, fine della storia. Forse l’unica cosa che desiderava era rimanere in buoni rapporti con lei, invece che litigare sempre e comunque per sciocchezze da bambini.
«Eccoti Malfoy! Finalmente.»
«Ciao Weasley» rispose, con il morale sotto i tacchi, Scorpius.
«Ti ho riportato il tema di Erbologia. L’avevi dimenticato nei miei appunti» gli spiegò la ragazza, stringendosi infreddolita nella giacca e tendendogli un foglio.
Il ragazzo glielo strappò di mano, desiderando al tempo stesso che Rose sparisse dalla sua vista il prima possibile e che rimanesse là con lui in eterno, anche solo per guardarlo pensierosa in quel modo.
«Be’, io vado.»
«NO!»
La rossa si girò, chiaramente sconvolta.
«È il mio turno per la scommessa, giusto?» riuscì a inventare su due piedi Scorpius, sentendo le guance scottare come se avesse la febbre. Sperò vivamente che il colore innaturale dei suoi zigomi si potesse scambiare per freddo.
«Sì, direi di sì.»
«Bene... Scommetto che...» Si bloccò, guardandosi pensierosamente attorno: non aveva la più pallida idea di cosa combinare alla Weasley, ma sentiva l’irresistibile voglia di farle un bel tiro mancino, per una volta. «Scommetto che non hai mai fatto un bagno nel Lago Nero d’inverno
«COSA?!» urlò Rose con gli occhi fuori dalle orbite dopo un paio di minuti che le erano serviti per metabolizzare le parole del ragazzo. «Tu mi vuoi uccidere! Ma sei pazzo?»
Scorpius ripensò per un attimo alla sfida appena lanciata: in effetti era leggermente estrema e con conseguenze probabilmente disastrose per la salute, ma era fattibile. «Che c’è Weasley? Basta un tuffo e poi torni fuori! Non devi mica sguazzare un giorno intero...» fece semplicemente lui, scrollando le spalle.
«Tu sei proprio fuori, io una cosa del genere mi rifiuto di farla» concluse dura la rossa, voltandosi nuovamente per andarsene.
Il biondo rimase di sasso: Rose non poteva non accettare, non poteva recidere l’unico legame che li teneva uniti. La ragazza si era già incamminata verso la scuola quando lui realizzò che sì, gli piaceva la Weasley. Non poteva fare a meno di volerla accanto a sé.
Lei però non è innamorata di me... pensò sconsolato. Prima o poi lo sarà, però: non si può resistere a Scorpius Hyperion Malfoy! La farò cadere ai miei piedi... Oh sì! Ma fino a quel momento fingerò che la sua presenza non mi faccia né caldo né freddo.
Si slanciò quindi all’inseguimento della ragazza e, afferratala per un braccio, la fece voltare. «Quindi... ti stai ritirando, Weasley?» le domandò con un ghigno sadico.
Lei lo fissò negli occhi con aria di sfida. «E se ti dicessi di sì?»
Ok, questo non me lo aspettavo.
«Ah... Ehm... Ma non puoi! Non ora che tocca a me!» boccheggiò irritato.
«E chi me lo impedisce?»
«Io!»
«Ah beh, allora!» esclamò ironicamente.
«Ok, dai, cambio la sfida: dovrai scusarti pubblicamente con me per la scenata che hai fatto ieri. Dirai che eri solo gelosa di me e mi implorerai di tornare insieme. Che ne dici: sono o non sono generoso? Ora ti basta solo scegliere!» sogghignò, con una smorfia talmente bastarda che Rose represse a fatica la voglia di spaccargli il naso con un pugno.
«Va bene Malfoy» sputò con rabbia, stringendo i denti dal nervoso – per un momento Scorpius sperò che quel “va bene” fosse per le scuse ufficiali - «farò il bagno nel Lago Nero. Un tuffo solo però, e poi me la paghi.»
Il biondo annuì, nascondendo abilmente una smorfia delusa, poi si diresse a grandi falcate verso la riva del lago, trascinandosi dietro la ragazza, rassegnata a un imminente raffreddore.
 
Rose non aveva nessuno voglia di bagnarsi. L’acqua del Lago Nero, poi, non era esattamente invitante, con quella sottilissima patina di ghiaccio sulla superficie. L’unica cosa che la spingeva – anzi, la tirava – verso la riva limacciosa era Scorpius.
Era una follia: faceva decisamente troppo freddo per buttarsi e sperare di non ghiacciare all’istante! E poi cos’avrebbe detto? Come avrebbe spiegato che si era volontariamente fatta un bagnetto nel lago in quasi-pieno inverno?!
Mentre avanzava Rose maturava pian piano la convinzione di aver fatto una stupidaggine. Eppure aveva reagito d’istinto. Certo, non voleva smettere quella stupida serie di scommesse: era troppo divertente poter ordinare a Scorpius qualcosa di assolutamente assurdo, ma non se ne parlava neanche di umiliarsi a chiedere scusa a quell’idiota pubblicamente. Quando si era arrabbiata con lui, sapevano entrambi che era solo recitazione – nulla più, nulla meno. Vivienne Clarke, la stessa Corvonero che faceva Aritmanzia con lei, era stata semplicemente un pretesto; pretesto che Scorpius, comunque, sembrava avesse usato piuttosto bene, dato che quella mattina li aveva visti attaccati come due sanguisughe. E lei, dopo che lui aveva baciato l’altra come se nulla fosse, doveva anche chiedere scusa?! Assolutamente NO.
Così si lasciò trascinare verso il piccolo molo sulle sponde del lago, godendosi il tepore della mano di Scorpius, saldamente aggrappata al suo polso.
 
Tolte la cappa e le scarpe, Rose avanzò piano sul molo, con le assi che scricchiolavano in modo sinistro e per niente incoraggiante.
«E se arriva la Piovra Gigante? O le sirene?» esclamò all’improvviso la ragazza inorridita, ricordandosi che l’acqua ghiacciata non era il solo pericolo a cui andava incontro.
«Ma che dici! Loro vivono in profondità, di sicuro non vicino al molo! Ora tuffati.» la riprese il biondo, ostentando superiorità.
«Devo proprio farlo?» chiese mesta, le braccia incrociate strette al petto nel tentativo di ricavarne calore.
Scorpius la fissò per qualche secondo, beandosi della vista di una Rose indifesa e infreddolita e accarezzandosi il mento con fare pensieroso, «Uhm... si!» esclamò all’improvviso, spingendola indietro.
Rose spalancò gli occhi e la bocca, mulinando le braccia per mantenersi in equilibrio ma nonostante tutti i propri sforzi fu inghiottita con un risucchio dalle gelide acque del Lago Nero, provocando un’ondata di schizzi che investì uno Scorpius decisamente troppo compiaciuto.
Maledetto karma! La Weasley riesce sempre a farmela pagare, anche inconsapevolmente. Pensò stizzito, passandosi una mano sul volto e scuotendola di lato per asciugarla. Poi si sporse leggermente dal molo per vedere il punto dove la rossa era sparita. L’acqua era talmente scura e torbida, però, da riuscire a scorgere solo il proprio riflesso e quello del cielo latteo che prometteva neve.
Scorpius cominciò a torcersi le mani, angosciato: ormai doveva essere passato qualche minuto e della ragazza nessuna traccia. Doveva esserle successo qualcosa.
Il biondo si schiarì la voce, sentendosi molto stupido «Weasley? Weasley, dai, vieni su. Mi hai dimostrato di essere veramente coraggiosa, si. Ora vieni su però! ... ti prego!» rantolò leggermente isterico: se era annegata o stava per farlo non l’avrebbe di certo sentito. «Rose?» piagnucolò per l’ennesima volta. «Oh, per Salazar!» sbottò poi, levandosi il mantello e tuffandosi tra i flutti alla ricerca del corpo della ragazza.
 
Rose aveva avuto veramente paura quando il ragazzo l’aveva spintonata all’indietro. Aveva cercato di mantenere l’equilibrio e dalla sorpresa non era nemmeno riuscita a gridare. Poi la gelida morsa dell’acqua l’aveva avvolta, intontendola per qualche secondo; il freddo e la paura di essere in quel lago l’avevano immobilizzata e stava lentamente affondando. All’improvviso i polmoni cominciarono a bruciarle e il diaframma a contrarsi impercettibilmente per convincerla ad aprire la bocca e inspirare: la consapevolezza di stare per morire la risvegliò completamente dal torpore. Iniziò a muovere le braccia e le gambe e si azzardò ad aprire un occhio per controllare di star nuotando verso la superficie.
Quando riuscì a riemergere si trovò di fronte ad uno dei pali che reggevano il pontile e lì si aggrappò con forza – nonostante la patina viscida e ghiacciata che lo ricopriva –, respirando affannosamente e sentendo l’occhi destro che le bruciava e prudeva fastidiosamente. Anche se era scossa da brividi talmente forti che dovette tenersi con una mano la mascella e la mandibola serrate per non rompersi un dente, stette nascosta sotto il molo, cercando di fare meno rumore possibile: voleva che quel verme – comunemente chiamato Scorpius Malfoy – capisse quanto stupida e pericolosa fosse la sfida che le aveva proposto. Fu allora che lo sentì: «Weasley? Weasley, dai, vieni su. Mi hai dimostrato di essere veramente coraggiosa, si. Ora vieni su però! ... ti prego!»
Sembrava quasi... spaventato? In ansia? Preoccupato?
Certo, ha praticamente appena ucciso una sua compagna: potrebbero mandarlo ad Azkaban! Pensò Rose, sadicamente divertita dall’angoscia dell’altro. Ormai non si sentiva più le gambe, ma voleva vedere fino a che punto si sarebbe spinto il Serpeverde.
«Rose?» Era una supplica questa? «Oh, per Salazar!» e, dopo un fruscio indistinto che Rose non riuscì a identificare, il tonfo di qualcosa che cadeva in acqua ruppe il silenzio.
O Merlino benedetto, si è tuffato! Si è tuffato per cercarmi!... ok, probabilmente per cercare il mio cadavere e passare per un eroe, ma comunque si è tuffato!
Trascorso qualche minuto la testa bionda di Scorpius riemerse in superficie, inspirando rumorosamente. A quel punto la ragazza non riuscì più a trattenersi e proruppe in una risata fragorosa che le scosse il corpo ancora immerso nell’acqua gelida facendola singhiozzare in modo esilarante.
Quando il Serpeverde si accorse che Rose era viva e non pappa per pesci si lasciò sfuggire un lungo sospiro di sollievo, cominciando a nuotare nella sua direzione; la consapevolezza di essere stato preso in giro in quella maniera inappropriata lo infastidiva molto, ma non riusciva ad essere altro che felice nel vederla viva. Arrivato vicino al molo si issò sopra a fatica – aveva il corpo talmente congelato che i muscoli rispondevano a mala pena ai suoi comandi – e poi aiutò Rose ad uscire dal lago.
La rossa non aveva una bella cera: era pallida e le labbra violacee serrate tentavano invano di nascondere il furioso battere dei denti, le mani ghiacciate e il corpo irrigidito a tal punto che avrebbe dovuto prenderla in braccio per portarla in Infermeria. Sembrava sul punto di svenire.
Le posò la cappa sulle spalle, frizionandole le mani sulle braccia nel tentativo di darle un po’ di calore, «Rose, ci sei?»
In quel momento era troppo sconvolto dalla sensazione di averla quasi persa per arrabbiarsi, ma avrebbe rimediato una volta fosse stata meglio.
Vedendo che la ragazza non dava segno di risposta e che se fossero stati lì fuori ancora per un po’ si sarebbero congelati definitivamente, le passò un braccio attorno alla vita e poi le tolse l’appoggio da terra, prendendola tra le braccia e coprendola anche con il proprio mantello.
Rose non oppose resistenza, al contrario allacciò le mani al collo del biondo e appoggiò la testa al suo petto alla ricerca di calore.
«Andiamo in Infermeria» sussurrò allora Scorpius, più a se stesso che alla rossa, guardandola con tenerezza e incamminandosi, finalmente, verso il Castello.
 
 
 
 
 
 
N / A:

Buonasera! :D
Lo sappiamo: siamo imperdonabili! UoU
Ma tra Swichi con la febbre (sempre durante le feste ovviamente T.T) e Matiux alle Maldive è stato un po’ complicata la stesura del capitolo. Speriamo comunque che sia di vostro gradimento! ^o^
Il dolce Scorpietto non brilla certo d’intelligenza, perdonatelo, è già tanto che abbia avuto la rivelazione! xD Comunque da ora in poi non pensate sarà tutto rose e fiori. Perché? Ma perché la cara Rosellina – come ben sapete – è testarda, sadica e quando si parla di amore ha due fette di prosciutto davanti agli occhi! Quindi... non illudetevi! ;D
Vi ringraziamo ancora infinitamente per le meravigliose recensioni (alle quali risponderemo presto, eh eh!), ci fate morire di gioia ogni volta *o*
Un bacione speciale a picci 1989, che recensisce sempre tutti i capitoli e che in questo periodo ha bisogno di coccole! <3
Al prossimo capitolooo

Swichi_Matiux
  
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