Non gli importava di nulla in quel momento. Era mano nella mano con Luna. E tutto il mondo era una vera nullità per Neville Paciock.
Era accaduto tutto così in fretta che nemmeno se ne rese conto.
Credeva di sbagliare, di fare una figuraccia ma nessun Basilisco l’aveva mangiato, non era accaduto nulla di brutto, anzi era accaduta la cosa più bella del mondo.

I giorni che seguirono non furono lieti come quello trascorso con Luna.
Il tempo non era benevolo nei loro confronti, sembrava che il cielo volesse scaricare tutta la sua rabbia e tutta la pioggia che non aveva liberato in estate. E sembrava che ci stesse riuscendo alla grande. E come se non bastasse gli insegnanti sembravano non voler affatto alleviare il malumore provocato dal brutto tempo; gli argomenti di quell’anno erano molto difficili e i compiti altrettanto.
Tutto era però più semplice da quando c’era lei. E le vie della mente di Neville erano sempre percorse da quella ragazza con i capelli biondi e gli occhi azzurri.
La loro la si poteva definire una relazione fino ad un certo punto. Si incontravano ogni giorno, ma sembrava che non volessero rovinare il loro rapporto con smancerie e robe del genere. Come se ora possedessero il fiore più bello del giardino e non volessero opprimerlo con troppa acqua.
 Il sabato arrivò e con esso il primo finesettimana ad Hogsmeade dell’anno.
Neville aveva deciso di andarci con Luna, così la mattina si svegliò di buon’ora, si vestì e subito scese a fare colazione.
“Ancora deve scendere, è inutile che allunghi il collo Neville. Diventerai una giraffa così” gli disse Ginny dopo il suo ennesimo tentativo di scorgere Luna al tavolo dei Corvonero.
“E’ che non vorrei che si fosse dimenticata che dobbiamo andare insieme ad Hogsmeade… ricordo di averle detto che avevo intenzione di andare con lei” spiegò all’amica, che ricambiò il suo sguardo con uno molto ovvio. Come se lui non capisse cosa realmente stesse accadendo.
“Se ti preoccupa il fatto che lei lo sappia o meno, posso confermarti di si. Ieri ha passato l’intera giornata a ripeterlo a me e ad Hermione… vero Herm?” e dicendo ciò tirò una gomitata all’amica che era tutta indaffarata a scrutare il soffitto come se fosse in cerca di qualcosa.
“Ma cos’ha Hermione?” chiese Neville a Ginny.
“Mio fratello. Aspetta una risposta alla sua lettera… anche lei gli ha scritto che vuole vederlo ad Hogsmeade. Spero tanto che lui si presenti. Anche se Hermione è alquanto insicura a riguardo”.
“Comunque… sul serio Luna te ne ha parlato?” aggiunse Neville curioso di sapere.
“Certo! Di solito ci racconta di tutto… sai è molto contenta ultimamente. Credo che tu le abbia sconvolto la realtà. Intendo in senso buono, ovviamente. Sembra che avesse atteso questo momento da sempre… ah eccola lì!” disse Ginny guardando un punto in direzione dell’entrata della Sala Grande.
Neville si voltò, e in quel momento fu come se vedesse per la prima volta Luna.
Fu come risalire insieme ad Harry sulla Carrozza dell’Espresso di Hogwarts, quel Settembre del suo 5° anno, e rivedere Luna come non l’aveva mai vista prima.
Senza una Mimblus Mimbletonia tra le braccia, senza quella strana rivista che Luna leggeva al contrario. Senza tutto ciò. Solo loro due e il loro amore.
Perché ora Neville capiva. Come non aveva potuto capire prima?
L’aveva sempre amata, sempre.