Si vedeva lontano un miglio: a Harry piaceva Taylor, ma lei era fidanzata, almeno così sapevo..

“Con Zayn?” chiesi alla bionda

“E' per questo che sono venuta qui, mi ha lasciata, dice di non voler stare più con me perchè non prova più niente” Tay scoppiò in lacrime, era distrutta. Quel cicciomerda di Malik, l'aveva mollata dopo un anno.

“Non piangere tesoro” dissi “non meriti di stare con persone che ti fanno soffrire, semplicemente fregatene. So che è difficile, ma tu sei bellissima, intelligente, troverai di meglio”

Ad Harry scappò un sorrisetto beffardo.

“Cosa ti ridi, cretino?” sussurrai

“E' single!” mi rispose.

Era sempre il solito idiota.

“Taaaayyyyy” urlò Niall proveniente dal bagno.

I due biondi si abbracciarono.

“Noto con piacere che vi siete rimessi insieme” affermò sorridente Taylor.

“Sì, beh, ci siamo accorti che è stato tutto un grandissimo malinteso e ora ci amiamo più di prima”

Harold intanto se ne stava sul divano come un forever alone ad ascoltare la nostra conversazione.

“E lui chi è?” chiese Taylor.

“Se non mi sbaglio mi sono già presentato prima, no? Harry Styles.” rispose con aria un po' scocciata.

“Non ho ancora l'alzaimer, sai? Intendevo chi sei, da dove vieni.”

“Lo abbiamo trovato al freddo davanti all'Hollister un po' di tempo fa era infreddolito e senza un soldo, abbiamo deciso di portarlo con noi perchè era dolcissimo” risposi io.

“Allora pensi che io sia tenero, eh?”

Risi.

“Bhè Taylor” dissi cambiando discorso “resta qui quanto vuoi, sei la benvenuta”. Ci abbracciammo. Mi mancavano gli abbracci della mia migliore amica.

Due settimane dopo..

“Harry, Tay, io e Niall usciamo a fare un giro, mi raccomando non combinate casini!” dissi ridendo, mentre mi avvicinavo alla porta d'uscita.

Sì, Harry e Taylor si frequentavano. Stavano insieme da circa una settimana.

Erano stupendi.

HARRY.

“Taaaaylooor” dissi avvicinandomi al suo orecchio “sveeeegliati, siamo soli in caaasa!”

Lei si mise la testa sotto il cuscino.

“Lasciami dormire, Styles” disse scocciata.

“Va bene, vuol dire che andrò e ti lascerò da sola in casa.”

Taylor aveva paura di stare da sola in casa, da quando una volta, a Bradford, le entrarono i ladri in casa e cercarono di stuprarla.

“No, ti prego, Harry, non andare”

Mi avvicinai e mi sdraiai affianco a lei guardandola negli occhi.

“Sei stupenda e mi piaci.” le dissi sorridendo

“Sei meraviglioso e ti amo” mi rispose lei.

Mi aveva detto che mi amava dopo una settimana.

“Ti amo anche io, Taylor, tantissimo”

ABIGAIL.

“Ma dove mi vuoi portare, Niall?” dissi scettica.

“E' una sorpresa” rispose lui.

Arrivammo davanti ad un negozio, ma non feci in tempo a vedere quale fosse, quando il biondino mi girò di spalle e mi mise una benda agli occhi.

“Niall, che stai facendo? Perchè mi hai bendata?”

“Eh, ora vedrai, Abby”

Entrammo dentro il negozio, la capii dalla campanella che suonò quando Niall aprì la porta.

“L'ordinazione!” disse il ragazzo dagli occhi cristallini al commesso.

“Subito, vado a prenderla!” rispose il tipo.

“Niall, dai, sbendami” dissi io, sbattendo i piedi per terra.

“Fra poco”.

“Ecco a lei” disse il negoziante.

Niall mi tolse la benda dagli occhi. Eravamo in una gioielleria. Cosa mi aveva portato a fare in gioielleria?

Il biondo si inginocchiò. Capii cosa voleva fare, o meglio, cosa voleva chiedermi e scoppiai in lacrime.

“Abigail Williams, mi vuoi sposare?”

Perfetto, ero la versione umana della fontana di Trevi.

“Certo, che lo voglio, Niall. Lo voglio, sì, lo voglio!” urlai.

Mi prese in braccio e mi baciò.

“Ti amo” dissi.

“Sei la mia vita, Abby.”

10 anni dopo..

“Mamma, come vi siete conosciuti tu e papà?” disse Liam, nostro figlio.

“Nando's. Il mio ristorante preferito, quello in cui ti ho portato l'altro giorno, Liam! In quel posto, ci siamo ritrovati dopo esserci lasciati” rispose Niall al piccolo.

Abigail e Niall erano sposati con un bambino di tre anni.

Taylor e Harry erano andati a vivere a Doncaster per star vicino al fratello di Tay, Louis, che era malato. Avevano una bambina di nome Danielle di quattro anni e un cane di nome Boris.

Eravamo tutti e quattro felici. Non chiedavamo di meglio.