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Autore: lety91    28/02/2012    1 recensioni
Grazie Max. Senza di te sarebbe stata una vita vuota e monotona..
Senza di te non avrei capito, che l’amore non è solo un appoggio..
Con te ho assaporato , che l’amore è passione e dolcezza..
Grazie a te Max. Sei riuscita a tirar fuori una “me” che non esisteva ..
Una nuova me , che ti ama ogni giorno di più..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                       Capitolo 1

A volte succedono cose strane,un incontro, un sospiro, un alito di vento che suggerisce nuove avventure della mente e del cuore. Il resto arriva da solo, nell’intimità dei misteri del mondo. Alda Merini, L’anima innamorata


Sono le sette del mattino, e la sveglia inizia a suonare. La luce filtra dalla finestra, e mi da fastidio. Tiro la coperta ancora più sopra, ma la sveglia suona insistente. Sono ancora assonnata, e abbandono il mio letto caldo. Mi dirigo verso il bagno, e mi lascio cullare dal getto forte della doccia. Dopo un po’, scendo in cucina. Sono pronta per un'altra  giornata. Un biglietto di mia madre, accanto alla colazione.
Buongiorno tesoro! Avrei voluto aspettarti per accompagnarti a scuola, ma il lavoro mi chiama. Come sempre ti ho comprato un bel cornetto al cioccolato. Buona scuola. Un bacio. Mamma”
Un sorriso nasce sulle mie labbra. Mamma quanto ti voglio bene!
Mangio il mio cornetto, bevo un succo di frutta. Eccoti Eveline; sei pronta per una nuova giornata. Mi avvicino alla foto del mio papà: “Buongiorno papà, so che sei con me. Tu mi sei accanto Ti voglio bene!”
Esco di casa, ed il sole caldo mi carica ancora di più. Amo sentire il calore. Mi stende le paure.
Nella mia borsa, c’è il mio libro preferito: Romeo e Giulietta. Il regalo del mio papà. È  un modo per sentirlo sempre vivo. Ogni volta che sono triste, apro una pagina a caso. Cerco le sue parole in quel libro. Cerco la sua mano, che mi tende e rialza. Cerco il suo sostegno, in una scuola dove sono sempre criticata e presa di mira.
Lui ogni sera, mi leggeva questo libro. Era un insegnate di inglese , amava William Shakespeare. Ricordo ancora ciò che diceva : “Eveline, all’ esame finale della mia carriere universitaria, questo scrittore mi ha sempre spronato a dare il massimo. In certo senso era il mio docente personale, e gli devo a lui tutto ciò che ho ora.
Mio padre morì a soli trent’anni , in un’incidete stradale .Fu un colpo al cuore. Fu come; se sotto a quell’auto c’ era la mia anima  distrutta. Lui era la nostra forza. Lui ci chiamava: “ le mie fanciulle “ Ora non c’è più, e intendo fisicamente.  Mia madre, ancora non ha superato nulla, e non riesce a dimenticare il suo unico amore. Avevano studiato insieme. Avevano fatto tutto insieme. Lui scelse materie linguistiche, e lei scienze infermieristiche. Un amore che tutt’ ora vive e tiene sempre acceso.
Mia madre, nonostante tutto mi da forza, e mi incoraggia a vivere il mio presente e costruire un futuro. La mia mamma, che si fa in quattro per me. La mia mamma, che non ha mai smesso di sorridere per me.

Mentre camminava , leggevo il mio libro. Mi ritrovai a terra , e stesa su un ragazzo sconosciuto.
-Ehi! Lo sai che si sta attenti quando si cammina. Ci sono posti e momenti adatti per leggere.– la sua voce era molto altezzosa. Mi diede sui nervi. Chi si crede di essere. Comunque aveva ragione, e non potevo ribattere. Lo guardo, e vedo che è davvero carino. Capelli biondo scuro ribelli, e uno sguardo nocciola pieno.
-Mi scusi. La prossima volta, farò più attenzione.-
-Lo spero per te, e per gli altri.- era anche spiritoso. Si stava prendendo gioco di lei. Eveline mantieni la calma. Alzo  lo sguardo, e noto qualcuno che ci guarda. Julia. Lei è una mia compagna di classe. È davvero bellissima. Ha degli occhi castani dorati, e i capelli lunghi dello stesso colore. Ha uno sguardo gelido. Nel frattempo, il ragazzo è sparito. Julia mi sorpassa; ignorandomi del tutto, come se io non ero li.
Tutti dicono che il tempo cambia le persone. Beh è una grande palla. Le persone nascono e muoiono, cosi come sono nate. Nei quattro anni di liceo, il mio rapporto con gli altri, è sempre quello. Certo, fisicamente sono cambiata. Non sono più la bambina senza forme.  In questa scuola, Eveline Solaria, non è mai esistita. Eppure non sono cosi brutta. Sono alta e magra, e con le forme giuste. I miei occhi azzurri come il cielo, incorniciano il mio sguardo, e i capelli neri, mi rendono una bella ragazza. Questo è quello che dice mia madre, e le sue amiche. Purtroppo il mio carattere mi rende invisibile e poco trattabile. Escludo tutti, e non do modo di conoscermi.
Tutti mi considerano snob e altezzosa. Non sanno come si sbagliano. Io sono davvero semplice e umile di cuore. Mi piacciono le piccole cose della vita, e non guardo etichette. Per fortuna questo è l’ ultimo anno, e poi vedrò che fare del mio futuro. Mio padre mi diceva sempre : “Eveline, il futuro è una partita a poker. Devi capire chi bleffa e chi gioca su serio. Soprattutto devi saper giocare bene le tue carti vincenti, ed impegnarti al massimo. Senza sacrificio non si ottiene nulla.”
Entro in classe e tutti si salutano. Tutti, tranne me. Mi siedo, al lato destro dell’aula. Dove posso guardare le nuvole, e perdermi nelle forme più bizzarre. Ogni forma invento una storia. Un modo per non guardare, gli sguardi di disprezzo.
Un rumore mi riconduce alla realtà. Il professore Banner, entra.
-Buongiorno a tutti. Vi informo che per motivi personali, dovrò assentarmi per po’. Vi presento Erik Tucher. Sarà lui il mio sostituto.- Entra dalla porta un bellissimo ragazzo. Tutte le ragazze impazzite . Io scioccata. Era il ragazzo dello scontro. Mio Dio, che figura. Lui si avvicina alla cattedra, e ci guarda uno a uno.  Si sofferma su Julia, e poi su me. Il professore Banner ci saluta, e va via.
-Bene ragazzi. Spero che insieme, faremo un buon lavoro.– dice sorridendo, e tutte le ragazze sono catturate. Infatti una ragazza alza la mano, e lui gli da cenno per parlare.
- Mi scusi. Lei quanti anni ha? È fidanzato? Sembra un nostro coetaneo. Se vuole posso aiutarla col programma.-  Serena è sempre lei. Non lascia in pace nessuno. È la ragazza più spinta che abbia mai conosciuto, ed un peccato. È davvero carina e intelligente. Si rende banale, senza rendersene conto.
- Ma se non ti interessa nulla di filosofia, e dici che è una materia inutile e morta. Fai più bella figura a startene muta.- la voce di Julia è acida e nervosa. C’ è qualcosa sotto, anche se non ho capito ancora.

-Ho ventott’anni, e non ho tempo per le ragazze. Almeno quando lavoro. Beh vorrei iniziare. Chi Eveline Solari e Julia Candita?-  Julia ancora una volta lancia uno sguardo omicida verso di lui. Mio Dio vorrei capirci qualcosa.
-Io sono Julia .- gli dice ironicamente, e lui ricambia lo sguardo in maniera, come un riproverò visivo.
-Io sono Eveline.- dico timidamente.
-Allora hai una voce. Bene, mi stavo preoccupando. Ci è voluto quasi dieci minuti.- dice scherzando, ed io sono sempre più rossa. Ho la sensazione, di essere nei guai, senza che io sappia il motivo. Ho il cuore che batte. Un misto di ansia e felicità. Meno male che le lezioni volano, senza rendermene conto, l’ora di pranzo è arrivata.
Mi dirigo verso la mensa, e prendo il mio pranzo. Vado in giardino, raggiungo il mio albero preferito. Mi siedo e inizio a mangiare. I rami mi mettono in ombra, ed evito il resto dei miei compagni. Posso leggere, senza essere presa in giro.

“Oh, ma quale luce irrompe da quella finestra lassù? Essa è l'oriente, e Giulietta è il sole. Sorgi, bel sole, e uccidi l'invidiosa luna già malata e livida di rabbia, perché tu, sua ancella, sei tanto più luminosa di lei. Non servirla, se essa ti invidia; la sua veste virginale e d'un colore verde scialbo che piace solo agli stupidi. Gettala via! Ma è la mia dama, oh, è il mio amore! Se solo sapesse di esserlo! Parla eppure non dice nulla. Come accade? È il suo sguardo a parlare per lei, e a lui io risponderò. No, sono troppo audace, non è a me che parla. Due elle più belle stelle del cielo devono essere state attirate altrove e hanno pregato gli occhi di lei di scintillare nelle loro orbite durante la loro assenza. E se davvero gli occhi di lei, gli occhi del suo volto, fossero stelle? Tanto splendore farebbe scomparire le altre stelle come la luce del giorno fa scomparire la luce di una lampada: in cielo i suoi occhi brillerebbero tanto che gli uccelli si metterebbero a cantare credendo che non fosse più notte.

Questa parte mio padre, me l’ha dedicata. Insieme alla mamma, ero la sua stella preziosa. Mentre sono assorta nel mio mondo, qualcuno si avvicina a me. Julia mi fa saltare, e cosi cade un po’ di coca sul mio libro. Cerco un fazzoletto per pulirlo, ma lei mi blocca.
-Devi stare lontana da Erik. Se vuoi restare tranquilla. Non è un consiglio, ma un avvertimento. Finta santarellina.-
-Io non ho fatto nulla. Credimi.- le dico sconvolta.
-Lo so, e fa in modo che non accada nulla.- e va via. Mi lascia con il mio libro sporco, ed una lacrima che mi riga il volto. Cerco di pulire il libro. Per fortuna e caduto, e si è sporcata la copertina. Il mio ricordo. Il mezzo per tenere il mio papa con me.
-Cosa succede qui? Julia che stai facendo?- la voce di Erik è dura.
- Nulla. Eveline è caduta tra un ramo, e la stavo aiutando. Non si può aiutare una compagna’ – e va via.
Erik mi tende la mano, ma io scappo via.  Questa giornata deve finire.

 

Salve a tutte. Finalmente sono riuscita a pubblicare il primo capitolo spero che vi piace, e spero di riceve qualche vostra opinione. Dunque in questo capitolo si cominciano a conoscere i personaggi. Eveline, Julia e Erick. Ci sono anche altri personaggi da conoscere. All’inizio Eveline può sembrare molto timida ma nei prossimi capitoli si farà conoscere veramente.
Ringrazio a  kikketta4ever,  xmas peraver messo la mia storia nelle seguite. Ringrazio a   onda92 per aver messo la mia storia da ricordare.
Se volete potete passare anche a leggere le mie altre storie:
 Iris 
 Sense unique love
Se volete potete anche entrare nel mio gruppo:
Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni

Al prossimo capitolo. Un bacio. Lety91 ^^.                                 

 

                                 

   
 
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