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Autore: dreamasmile    28/02/2012    1 recensioni
«Julia, io ti…»
«No! Non lo dire, ti prego.» sussurrai, mordendomi il labbro inferiore.
«Io non dovrei essere qui, e neanche tu… dovresti essere morto.» sussurrai; avevo paura, tanta paura di quello che potesse succedere, della reazione di Zayn, della reazione di Liam, di Harry, di tutto.
«Sono un’assassina, avrei dovuto ucciderti già la settimana scorsa.»
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai di soprassalto quella mattina, allarmata da strani rumori provenienti dalla cucina.
In un attimo mi vestii e uscii di fretta da camera mia, ma mi tranquillizzai quando vidi Hary seduto al tavolo e Liam alle prese con i fornelli.
«Oh, ben svegliata.» mi disse il riccio, sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi. Strano, pensai.
O non sapeva del mio fallimento oppure stava giocando d’astuzia, tendendomi una trappola.
«Lascia fare a me, Liam. Non vorrei vedere la cucina esplodere.» dissi, osservando allarmata cosa stava combinando mio fratello.
Lui sbuffò, prima di spostarsi e sedersi al tavolo accanto a Harry.
«Dunque…» cominciò il riccio, seguendomi in ogni mio movimento mentre versavo del caffè in tre tazze.
«Hai dormito bene?» mi chiese. Io annuii, sedendomi di fronte a lui e cominciando a girare il cucchiaino nel mio caffè.
«Com’è andata ieri sera?» continuò, svuotando il contenuto della sua tazza in un solo sorso.
«B-bene.» sussurrai, senza alzare gli occhi dal tavolo.
«Ah si? – si alzò in piedi di scatto – e allora perché sei scappata dopo poco più di un’ora, lasciando quel ragazzo vivo nel locale?»
Il mio cuore cominciò a battere tremendamente forte, quasi volesse uscirmi dal petto; ero terrorizzata, non sapevo cosa dirgli, non avevo pensato ad una scusa.
Harry fece il giro del tavolo e si chinò, per guardarmi negli occhi: in un’altra circostanza sarei caduta ai suoi piedi, era così maledettamente bello, con i ricci ribelli tirati all’indietro, la maglia nera che – troppo aderente – gli metteva in risalto i muscoli, quella striatura azzurra negli occhi, ma in quella situazione mi impauriva soltanto, facendomi sudare freddo.
«Non farmi del male.» sussurrai, come un cucciolo spaventato.
«No, Julia. Non ti farò niente. Ma dammi una buona ragione perché non hai svolto il tuo compito.»
Voltai la testa e vidi lo sguardo di Liam saettare da me al riccio, teneva i pugni chiusi ed era pronto ad arrivare in mio aiuto non appena Harry avesse compiuto un altro passo, lo vedevo dai muscoli tesi.
«Quindi?» chiese stizzito.
«Io, ecco… - deglutii, piuttosto rumorosamente – mi faceva pena. Non ce l’ho fatta. Scusa.»
Non riuscii a guardarlo in faccia mentre dicevo quelle parole, avevo troppa paura della sua reazione.
Harry non disse nulla, ma strinse i denti nervoso, come se volesse contenersi.
Strano pensai.
«Devo smetterla di assegnarti dei bei ragazzi. Ricordamelo, la prossima volta. Vorrà dire che di lui si occuperà Niall.» annunciò, alzandosi e cominciando a girare attorno al tavolo.
«No!»
Saltai in piedi di scatto, quasi preoccupata. «Come scusa?» domandarono Harry e Liam, in sincrono.
«No, cosa?» continuò il riccio.
«Non chiamare Niall. Faccio io. Ti giuro che questa volta ce la farò, dammi un’altra chance.» dissi, riacquistata tutta la mia sicurezza improvvisamente.
Harry distorse la bocca e si prese il mento tra due dita – lo faceva sempre quando voleva riflettere.
Liam mi lanciò un’occhiata preoccupata, mimando qualcosa con le labbra.
Io annuii, lasciando che il mio sguardo si posasse nuovamente sul riccio.
«Ultima chance, Juls.  La prossima volta che fallisci faccio fuori sia lui che te.» disse, prima di fare un  cenno a mio fratello e andarsene, sbattendo violentemente la porta.
Liam si avvicinò a me, si inginocchiò accanto alla mia sedia e mi sorrise dolcemente; certe volte mi sembrava mia madre che, per quanto riuscissi a ricordarmi, aveva sempre quel tenero sorriso stampato in faccia ogni volta che voleva consolarmi.
«Andrà tutto bene, J. Andrà tutto bene.» mi ripeté.
J. Mi chiamava così quando sapeva che stavo per combinare un guaio.
«Lo sai, vero, che così mi fai preoccupare di più?»
Lui rise e mi stampò un bacio sulla guancia, prima di alzarsi e andarsene in camera, silenziosamente.



hoolaaaa! (?)
dopo quasi 10 giorni di ritardo, sono qui, contenti?
questo capitolo è un po' più corto, ma conto di postarne uno tra pochissimo :D
intanto continuate a lasciarmi recensioni, ricordatevi che vi lovvo tanto ♥
baci!

Mars. ☺♥

   
 
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