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Autore: UltravioletBliss    28/02/2012    1 recensioni
Prima storia originale, che narra le vicende di Aurora, la ragazza della mia precedente shot "Aurora Sogna".
Aurora è incinta di un ragazzo che non c'è più, che la protegge da lassù.
Diciassette anni e mille progetti, si ritroverà davanti a una scelta: abortire e vivere la sua vita oppure tenere il bambino ed avere un ricordo concreto del suo unico grande amore, al caro prezzo di dire addio a tutte le emozioni della sua giovane età?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Aurora Sogna.'
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Chiara stava tranquillamente rollando una canna.
Giulio, con un filtrino in mano, la guardava assorto.
Ormai era dalla morte di Filippo che si frequentavano regolarmente.
 
Chiara ricordava ancora la prima volta che erano usciti dopo la morte di Filippo.
Lei stava già abbastanza male perché la sua migliore aveva perso il ragazzo che amava, e in più, il ragazzo che amava lei, era diventato un soprammobile impolverato.
Un giorno, due settimane dopo l'incidente, lei non ce la fece più. Prese il motorino, e si attaccò al citofono del condominio dove abitava Giulio.
-Chi è?
-Sono Chiara, apri!
Un secondo e, click, il portone si aprì.
Correndo per tre rampe di scale, Chiara trovò la porta di casa di Giulio aperta. Quell'estate c'era stata molte volte, in realtà.
-Giulio, dove sei?
-Sono qui...- una voce flebile si sentì provenire dalla camera del ragazzo.
Chiara si precipitò dentro e guardò: Giulio era allungato sul letto, la barba incolta, i pantaloncini strappati, i capelli arruffati.
-Ciao Giulio..
-Ciao.
Chiara lo fissava, triste.
-Come stai?
-Apparte il fatto che il mio migliore amico è morto, tutto bene, tu?
Chiara colse quell'amara ironia nella risposta di Giulio. Agghiacciante ironia.
-Oh, ti prego..
Fissò il ragazzo di nuovo.
Gli occhi azzurri tristi di lui incrociarono quelli anonimi e scuri di lei.
E i chiari divennero lucidi.
-Mi manca! DIO, QUANTO MI MANCA! Era il mio migliore amico, non può essersene andato, non senza di me. 
-Non è colpa tua..
-Invece sì! La moto, l'abbiamo modificata insieme... Se non fosse stata modificata, sarebbe ancora qui a parlare con me...e con Aurora..
-Giulio!- Chiara prese la sua faccia tra le mani, con tono deciso, per poi ammorbidirsi subito dopo -guardami negli occhi, ora..Non è stata colpa tua..- sussurrò, accarezzando dolcemente le gote rosse del ragazzo.
Giulio di tutta risposta, affondò la testa nel petto di Chiara, sfogandosi con lei.
-Mi manca Chiara, mi manca...Aiutami, ti prego..- si lamentava, singhiozzando.
-Ci sono io, sono venuta per restare, non ti lascerò solo. 
Dopo un tempo indefinito, il ragazzo si alzò.
-Vado a farmi una doccia e poi..usciamo...- disse, strofinandosi gli occhi.
-Certo- rispose la ragazza -ti aspetto qui..

E quello fu il giorno in cui passarono dal sesso all'amore.


Chiara fece due tiri, e passò lo spinello a Giulio.
Quello era il loro C-Day.
Il giorno della cannabis. Non fumavano spesso, ma avevano deciso che una volta al mese si sarebbero divisi una cannetta, allungati sul prato del parco, al tramonto, con in sottofondo la più bella musica reggae di tutti i tempi. E poi, facevano sempre l'amore, strafatti delle loro voglie piuttosto che di innocente erba.
Giulio, abbracciato a Chiara, l'osservava. Una bellezza anonima, che aveva capito di essere anonima, e per ciò con uno stile particolarissimo.
Sembrava uscita direttamente dagli anni '70. Chiara era una vera hippy. Pantaloni larghi, fascia floreale, Converse colorate e magliette svasate: questo quello che si trovava nel guardaroba di Chiara, senza contare gli occhialetti tondin rosa alla John Lennon.
Giulio, in compenso, era il classico ragazzo normale, con un guardaroba normale e dei capelli normali.
Ma si amavano. Si erano sempre sentiti l'una attratta dall'altro, ma era sempre stato solo sesso. 
Poi, quando Chiara fu una delle poche persone che rimase vicino a Giulio dopo la morte di Filippo, era diventato amore.
E, nonostante tutto, stavano bene.
Erano l'uno l'ossigeno dell'altra, e se fossero rimasti da soli si sarebbero autodistrutti.
Erano il risvolto positivo della tragedia.

Triiiin.
-Oh, dimmi!
-Chiara..
-Aurora, che c'è?
-Vieni da Marta.
-Ma sono con Giulio!
-Ti prego, vieni, è importante!
E Aurora riattaccò.
Chiara fissò il display del telefonino. Mah.
-Amore, mi ha chiamato Aurora, devo andare..
-Ma ora dovevamo coccolarci un po'..
-Shh- lo zittì Chiara, stampado un bacio a Giulio - ci vediamo stasera su, ho casa libera. Ciao amore mio!- lo salutò, agitando la mano.
Giulio rimase lì a fissarla. Era bella, come aveva fatto a non accorgersene prima? 
Poi abbassò lo sguardo, triste. C'era voluta la morte del suo migliore amico per farlo svegliare.




-Eccomi! Ma che è successo?- Chiara entrò affannata nella camera di Marta.
-Chiara..Io..- iniziò Aurora.
-Cosa?-
-Sono..incinta.
Chiara si portò la mano alla bocca.
-Cosa? Ma come è possibile, con chi?
-Filippo.
Chiara si portò di nuovo la mano alla bocca.
-Oh cazzo, cazzo! E tu, che vuoi fare?
Aurora fissò l'amica, e scoppiò in lacrime.
Aveva sedici anni, ed era incinta.
Incinta. Sedici anni. Incinta.
Non poteva essere vero..
-Io..Non lo so..- singhiozzò.
"Oh Filippo, se tu fossi ancora con me, troveremmo una soluzione insieme.. Ma tu mi hai abbandonata. Avevi detto che non mi avresti mai abbandonata. Mi manchi, ora più che mai."





Autrice
Ecco, qui sto semplicemente delineando i personaggi della storia, dato che saranno tutti importanti..
Comunque grazie mille a Federica che non mi fa sentire sola mentre scrivo. Ti voglio già bene ;)
Beh, per il resto.. Raccontatemi le vostre opinioni!
Un abbraccio,
UltravioletBliss



 
  
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