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Autore: Vanny2003    28/02/2012    3 recensioni
Voldemort ha vinto la guerra subendo decisamente troppe perdite.Draco Malfoy è un uomo logorato dai suoi ideali e tradito dalle persone a lui vicino che finalmente riesce nel dolore delle sue ferite a provare la pietà di cui si prendeva gioco.Per obbedienza verso un atroce programma di ripopolazione scopre il vero senso delle cosa .Attenzione !Personaggi molto OOC!
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Quando lo vide entrare pensò seriamente che non ce l' avrebbe fatta a resistere, deglutì cercando di mantenere i nervi saldi, ma le sue mani sotto le lenzuola tremavano.
Draco aveva bussato prima di entrare, una gentilezza che pensò stonasse in maniera spropositata con la posizione di schiava che ricopriva nella sua casa, lo aveva immaginato entrare tronfio , con quel ghigno  odioso che era diventato il suo tratto caratteristico, invece le aveva dato il tempo di riscuotersi, di razionalizzare ciò che stava per accadere, e alla fine, di accettarlo.
- Buongiorno, sei riuscita a riposare un poco? -
La sua voce era calma e stranamente cortese, non era impregnata di alterigia,nè di quella noia tanto propria alla classe nobile,era solo interessata.
Premurosa? Forse lo aveva solo immaginato.
La voce le venne meno, scosse nervosamente la testa in un accenno mentre si raccoglieva i capelli dietro l' orecchio con fare sbrigativo.

Si teneva all' erta la Granger,pronta per sfuggirgli, quella donna avrebbe mai deposto le armi per un attimo nei suoi confronti?
No, e lui sapeva che faceva bene.
Tuttavia il suo voler resistergli ad ogni costo gli strappò una smorfia divertita molto simile ad un sorriso che cercò di minimizzare ad ogni costo.
Peccato Draco, un vero peccato ,se solo si fidasse un poco.

- D-devo...,mi alzo se necessario, perdonami, non pensavo venissi così presto... - farfugliò come a volersi giustificare del suo stato poco presentabile.
Draco le si accostò con fare cauto nel timore che si agitasse e rendesse ogni tentativo di essere ragionevoli inutile e sprecato,fece comparire una sedia con un aggraziato gesto della bacchetta e si accomodò davanti a lei ,ad una distanza rispettosa nei confronti della sua intimità.
La guardava con interesse, così confusa e timida,come se non l' avesse mai vista veramente in vita sua.
Era stato davvero spregevole a coglierla nell' attimo così priavato del risveglio,ma da buon mangiamorte sapeva che doveva assicurarsi quel minimo di vantaggio sulla sua preda in ogni occasione.
Accavallò le gambe  e si sporse in avanti chinando il busto per fissarla negli occhi, ipnotico come un cobra con la preda.
- Malfoy... - protestò debolmente come se si fosse concesso troppa libertà con lei.
Il mago piegò le labbra in quello che vagamente pareva un sorriso e riacquistò una posizione rigida e controllata, soddisfatto nell' averla vista ancora pervasa del timore che continuava a provare nei suoi confronti.
Non gli era sfuggita la posizione raccolta, le gambe strette vicino al petto ,che aveva assunto quasi automaticamente.
- Malfoy...cosa vuoi che faccia ? -
- Che ne dici di parlare un poco, tu e io ? Ci conosciamo in maniera un pò più approfondita e discutiamo degli ultimi risvolti della situazione in cui ci troviamo. -
Prese una pausa d' effetto per lanciarle un' occhiata obliqua.
- Immagino che molte cose non ti siano chiare, dopotutto prestare attenzione a quello che ti si stava dicendo, da quel tavolo dove eri legata, non doveva essere la più urgente delle tue priorità mezzosangue. -
Hermione prese a tremare impercettibilmente,e disolse lo sguardo da quegli occhi gelidi che le stavano facendo rivivere tutto l' orrore di quella giornata.
- Ma adesso sei con me.Non che con questo mi illudo che tu diventa un essere malleabile e obbediente da un istante all'altro,ma sono sicuro che con un pò di comprensione da entrambe le parti potremmo ottenere risultati soddisfacenti. -
Finì di parlare con naturalezza di quello che per la ragazza altro non era che la fine di ogni sua libertà e il crollo definitivo di ogni felicità.Lo odiò per questo, e non mancò di renderlo partecipe riservandogli un' occhiata omicida.
Draco incassò la stilettata dei suoi occhi mantenedo un ' espressione che non faceva filtrare alcunchè delle sue emozioni.
- Conosco la maledizione che ti è stata lanciata - disse spezzando il momento di tensione che li aveva circondati.
Hermione si agitò nervosamente sul letto, con un gesto repentino si mise a sedere sul bordo portandosi le mani con fare protettivo alla parte del corpo che era stata contaminata dalla maledizione.
Malfoy la osservava attento, comprendendo molto bene lo strazio che la stava pervadendo.
- Se ti stai chiedendo se esista un modo per rimuoverlo ti dico subito che no, non esiste - Hermione fece per interromperlo con foga,ma lui alzò la mano come per fermarla e permettergli di terminare la frase,
- ma ciò non significa che non si possa continuare a provare a trovare un antidoto.Magari assieme, so che hai una mente da non sottuvalutare -
La ragazza a quelle parole si esibì nella faccia più meravigliata  e incredula che avesse mai visto, ma la sorpresa durò poco ,perchè non perse tempo ad attaccarlo.
- Ed io dovrei crederti Malfoy,dovrei credere a te ? Cosa mi assicura invece che tu non stia cercando di ingannarmi per avere un maggior controllo su di me ?-
Draco la fissò pericoloso.Si era veramente esposto troppo per meritarsi una simile replica senza un' ombra di gratitudine o apprezamento.
- Perchè,stupida mezzosangue, quello già ce l' ho. In piedi! - le ordinò, e lei si ritrovò senza che si fosse potuta opporre in qualche modo coi piedi nudi sul pavimento freddo.
Contrariamente alla maledizione imperius la sua volontà non era annullata, e lei rimaneva in ogni istante consapevole di ogni cosa.
Il mago si alzò lentamente dalla sedia e le fece un giro attorno.
Si fermò dietro le sue spalle e si chinò leggero verso il suo collo, sussurrandole maligno all' orecchio.
- Riesci a immaginare come ti sentiresti se io ti ordinassi di sdraiarti sul letto ,spogliarti e divaricare le gambe per me ? Non avresti nemmeno il conforto dell' oblio, saresti cosciente di quello che in termini tecnici viene chiamato stupro.Desideri che ti stupri mezzosangue ? Lo vuoi? Rispondi ! -
La sua voce aveva abbandonato i toni cordiali  e suadenti di quando era entrato, lo aveva aprovocato facendogli perdere le staffe e adesso stava pagando per la sua impudenza.L' ordine le fece splalancare la bocca e articolare la sillaba che forse l' avrebbe salvata da quella violenza.
- No! Ti prego non lo fare - alitò in preda al panico.
Draco si scostò da lei rimettendosi seduto con fare esasperato.Appoggiò la testa sulla mano cercando di ragionare lucidamente.
Lei non era pronta per fare spontaneamente ciò che le chiedeva , e come poteva darle torto dopotutto,inoltre quello che era appena successo non gli permetteva di recuperare il terreno perso,ma sapeva che oggi sarebbe dovuto intervenire su di lei per fermare il' avanzata dei sintomi o sarebbe stato troppo tardi.
Alzò lo sguardo e catturò i suoi occhi.
- Sei davvero intrattabile e irragionevole quando ti ci impegni! - sbottò furioso.
- Questa è la tua punizione per avermi provocato ,spero che la prossima volta farai tesoro dell' errore e  andrà meglio. - aggiunse nervoso.
Si alzò dinuovo e le appoggiò il palmo la mano sul petto mantenendo sempre il contatto visivo in modo da aiutarla a sopportare quella situazione.
- Hai scelto il giorno meno adatto per farmi perdere tempo. Adesso sdraiati, è un ordine -
Hermione si sentì sprofondare, sapeva in fondo di meritarselo,e anche se sapeva che prima o poi sarebbe successo, e  la parte  razionale di lei la convinceva che  essere violentate Malfoy era pur sempre meglio accogliere Voldemort dentro di sè,non riusciva a vedere niente in quegli occhi grigi e freddi che le richiamasse la lussuria  o la violenza.
Questa strana consapevolezza  la rassicurò più di mille parole e le permise di non crollare e sprofondare nel panico .
Mentre  il suo corpo eseguiva ciò che le era stato chiesto  a lei non rimase che attendere che tutto accadesse.
- Solleva la veste - le disse con voce ferma intromettendosi nei suoi pensieri.

 

  
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