Come
polvere sugli scaffali
{2#
polvere}
2°anno
“Come
si può pensare di amare qualcuno in eterno”
sussurrò Draco Malfoy
a sé stesso e al libro che teneva appoggiato sulle gambe
“quando
la natura umana è così fragile.”
Tra
i mulinelli di polvere, per Draco è facile pensare che
niente può
durare in eterno.
Come quei
sottili granelli che si depositano dovunque in quella polverosa
biblioteca, anche i sentimenti umani e l'uomo stesso sono facili da
spazzare via.
Basta un alito di
vento o un'altra mano, umana o divina che sia.
“Bah.”
aggiunse, alzando le spalle. Guardò con scetticismo il libro
sulle
sue ginocchia, prima di chiuderlo con un tonfo secco.
Ma
prima che potesse pensare a qualunque cosa, Camelia Wales comparve
davanti ai suoi occhi.
Il primo
desiderio di Draco fu quello di sputarle in faccia tutto il rancore
che aveva accumulato nei suoi confronti per le parole che lei gli
aveva rivolto appena un anno addietro.
Avrebbe
voluto farle provare la paura che sembrava non conoscere, ma non
riuscì a parlare.
Osservò il
modo in cui si arrampicava sugli scaffali, facendo correre le dita
affusolate sul dorso dei tomi, e si sorprese a pensare che fosse
bella.
Una
strana sensazione gli fece ribollire il sangue nelle vene mentre la
scrutava.
Non era solo perchè
era bella, no.
Lei era diversa
dal resto del mondo.
Draco si
scoprì a considerare che lei sarebbe stata l'unica ad essere
degna
di essere amata da lui.
E fu un
attimo, veloce come il battito d'ali di una farfalla.
Fu
facile, facilissimo, passare da quel fugace pensiero al prendere
piena coscienza dei propri sentimenti che, più che altro, lo
colpirono con la stessa forza di un Bolide.
In
un angolo remoto, l'orgoglio del Purosangue scalciò
indispettito,
ricordando a Draco che un Malfoy non può amare una semplice
Mezzosangue, una qualunque.
Ma
Draco prestò poco attenzione a quella che un tempo sarebbe
stata una
cosa importante mentre la vedeva avvicinarsi.
Una
parte di lui, piccolissima, avrebbe voluto farsi avanti e dirle cosa
provava. Ma poi il suo orgoglio- e
la paura di essere respinto, sussurrò
una voce nella sua testa- gli impedirono di parlare.
Credi
di poter fingere? Sai, si vede sussurrò
ancora la voce nella sua testa.
“Non
glielo dirò.” sibilò a sé
stesso.
Camelia
lo guardò con un sopracciglio inarcato, un sorrisetto di
scherno
sulle labbra carnose “Non ti hanno detto che parlare da soli
è il
primo sintomo di pazzia, signor Malfoy?”
Non
ascoltò nemmeno le parole piene di stizza di Draco e se ne
andò,
lasciandolo da solo con una risposta che fu ascoltata solo dai muri
di Hogwarts.
Di nuovo.
A
Draco venne in mente il loro primo incontro, in quella lontana notte
di un anno prima. Ma non provò rancore, solo un inatteso, ma
piacevole, senso di calore.
E
anche se lo neghi, sai si vede bene quanto immenso sia.
L'ami
e dillo.
Hercules