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Autore: FollowMe    29/02/2012    1 recensioni
Vanessa, una vampira di secondo ordine, si è appena trasferita in una nuova scuola e si accorge di essere l'unica ragazza. Cosa faranno tutti i ragazzi??
Un magico romanzo all'insegna dell'aventura vampirica e dell'amore
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finita la lezione mi avviai verso la mensa, dove mi aspettava Josh. Appena vi misi piede, mi venne all’occhio un tavolo, l’unico in metallo in tutta la mensa, dove vi era una candela verde ed un vasetto di vetro giallo con una rosa rossa ed una bianca al suo interno, e lì c’era Josh che mi aspettava. Facendomi vedere il suo dolcissimo sorriso a trentadue denti.
Subito dopo essermi seduta, Josh mi disse che era riuscito a prendere quel tavolo perché suo padre, il vice-governatore Van Allen, era amico del preside della scuola.
Durante il pranzo chiacchierammo normalmente e venne fuori che Miranda, la sorellina di Josh, era all’ospedale perché un pirata della strada l’aveva investita la settimana scorsa. :‘‘Vanessa, dopo il giro della scuola ti andrebbe di prendere un frullato insieme? Poi magari potremmo andare al cinema o al parco o magari, se ti va, puoi venire a casa mia?’’
:‘‘Vorrei, davvero,ma prima devo vedere se la governante di mia nonna è libera per questo pomeriggio’’
:‘‘Quindi se la governante va da tua nonna, tu puoi venire da me?’’
:‘‘Davvero’’.
Nell’ultimo quarto d’ora ci sorridemmo a vicenda continuando a mangiare poi suonò la fine della pausa pranzo e, salutando Josh, mi avviai verso l’aula della successiva lezione.
Mancava mezz’ora alla fine della scuola e sembrava che quell’inutile orologio non volesse andare avanti, voleva farmi durare Chimica all’infinito. Quando, all’improvviso, si sentì bussare alla porta, era Josh che entrava in classe :‘‘La signorina Foschi è richiesta in presidenza’’. Mi alzai e uscendo dalla classe mi diressi verso la presidenza, ma Josh mi fermò prendendomi per mano :‘‘Dove vai?’’
:‘‘In presidenza, l’hai detto tu!’’
:‘‘Era solo un pretesto per farti uscire prima’’. Rimasi del tutto allibita, mi aveva fatta uscire prima perché potessi stare di più con lui?…Che dolce! Con uno strattone mi tirò a se e per qualche minuto non facemmo altro che guardarci dritto negli occhi. Potevo sentire il cuore di Josh pulsare sotto la sua maglietta, sotto la sua pelle, sentivo perfino il suo respiro affannoso ed il suo sangue che scorreva più velocemente nelle vene… ‘‘oddio, non devo pensare al sangue, non devo farlo’’ pensai, ma fu inutile: sentivo le punte delle mie zanne che uscivano dalle gengive quindi distolsi lo sguardo dal suo e appoggiai la mia testa nell’incavo del suo collo.
:‘‘Vanessa, va tutto bene?’’ senza neanche guardarlo annui.
Rimanemmo fermi abbracciati per un altro minuto ma poi lui mi alzò il mento, voleva baciarmi,ma io non potevo, se avessi sentito il sapore della su bocca non sarei riuscita a fermarmi,l’avrei prosciugato di tutto il suo sangue, e non potevo farlo di nuovo, non un’altra volta; quindi lo fermai dicendogli :‘‘Mi dispiace,ma non sono pronta, ci conosciamo solo da poco, non sarebbe giusto’’. Mi fece un sorriso triste e la sua unica risposta fu :‘‘Ok’’.
Il resto del pomeriggio lo passammo chiacchierando finche non furono le 18. :‘‘Grazie per il bel pomeriggio Josh, ma io ora devo tornare a casa’’
:‘‘Ti va se ti accompagno? La mia moto è bella ma ovviamente non quanto te!’’
:‘‘Grazie, per tutt’e due le cose!’’. Arrossii e salì sulla bellissima  Kawasaki verde schok e nera di Josh. Poi mi porse un casco e io me lo misi :‘‘Tieniti forte a me, andremo veloce’’ ed aveva ragione, in due minuti ci ritrovammo davanti a casa mia. Josh mi accompagnò fino alla porta, mentre si stava riavviando alla moto, in testa mi balenò un idea.
:‘‘Josh’’ si girò verso di me :‘‘Visto che mia nonna è alla casa della governante, ti andrebbe di rimanere da me a cena, per farmi compagnia? Se ti va possiamo ordinare una pizza?’’
:‘‘Speravo mi chiedessi di rimanere’’ ed arrossendo fece il suo bellissimo e simpaticissimo sorriso e mi scoccò un bacio sulla fronte.
Ormai erano le 21, sarebbe meglio se Josh se ne andasse perché domani c’è scuola ed io sto morendo di sonno. :‘‘Josh, non voglio essere scortese, ma ora credo che dovresti tornare a casa tua…’’
:‘‘Promesso, faccio una cosa e poi me ne vado’’ mi sorrise, io ricambiai. Mentre veniva verso di me io non ne ebbi il tempo che le nostre labbra si incontrarono, ma non per colpa di Josh, io gli avevo preso la T-shirt e lo avevo avvicinato a me. All’inizio il nostro bacio fu lento e dolce ma poi si tramutò in un
bacio affannoso e possessivo che ci fece rimanere entrambi senza fiato.
Appena il bacio finì, anche se contro la mia volontà, trascinai Josh per le scale fino a farlo arrivare in camera mia e lo buttai sul letto. Ci baciammo di nuovo, ma questo bacio, a differenza del precedente, era dolce, talmente dolce che mi fece crescere le zanne. Per fortuna me ne accorsi prima di Josh e mi ritrassi da quel bacio.
Sia io che Josh avevamo un respiro affannoso che appena si placò si trasformò in parole.
Josh mi spostò una ciocca di capelli dal viso a dietro l’orecchio e guardandomi negli occhi mi disse :‘‘Vanessa, io non dovrei dirtelo ma voglio essere sincero al cento per cento con te…io non sono umano…’’
:‘‘Nemmeno io sono umana…’’. Restammo zitti a guardarci per una manciata di secondi che mi sembrarono un eternità, poi dicemmo all’unisono :‘‘Io sono un vampiro’’. 
Il resto della serata continuammo a baciarci fino a quando le nostre labbra  non pulsavano ed entrambi eravamo entrati in un dormi-veglia orrendo.
Josh mi cinse la vita con un braccio e mi scoccò un ultimo tenero bacio prima di andarsene :‘‘Non devi per forza andare via…puoi rimanere qui a dormire, tanto ho due camere da letto che non vengono utilizzate!’’
:‘‘Sarebbe la cosa che vorrei di più al mondo, davvero, ma non posso, a casa i miei genitori saranno già preoccupatissimi e non voglio farli morire di paura, non ancora almeno’’. Mi fece un sorriso caloroso e si avviò verso la sua Kawasaki lasciandomi sola in quell’enorme e vuota abitazione che io chiamo casa.
La casa era vuota ormai da un anno, prima con me vivevano i miei amati genitori e Simon, il mio bellissimo fratellino.
Mi riemerse chiaro e vivido un ricordo:
5 agosto 2010
Era ormai da un mese che non mi nutrivo di sangue, non volevo credere alla bestia che era
in me, ma la brama di sangue si impossessò di me ed uccisi tutta la mia famiglia per sfamarmi…non volevo farlo, ma quando la brama di sangue colpisce è la fame che comanda e chiunque tu abbia a portata di denti diventa la preda perfetta.

A quel pensiero mi salirono i brividi ma,  grazie e Dio, mettendomi a letto riuscii comunque ad addormentarmi.
  
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