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Autore: xhoran_nandos    29/02/2012    4 recensioni
Ciò che ci trasmettevano era una sensazione indescrivibile: solo ad immaginarci i loro stupendi nomi, Niall, Louis, Liam, Zayn, e Harry, ci tremavano le gambe; sentendo una delle loro canzoni non riuscivamo a trattenere un sorriso; guardando un nuovo video non potevamo fare altro che asciugarci a vicenda i visi rigati dalle lacrime.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano tutti già seduti quando arrivai io a tavola per fare colazione. Come sempre, ero io l’ultima ad alzarsi. Mi avevano svegliato loro, facendo di proposito rumore con le tazze e cantando a squarciagola. Avevo i miei capelli riccioli ovunque: una parte sugli occhi, la parte destra a sinistra, e così via. Appena arrivai alla tavola tutti scoppiarono a ridere.
 
 
- Buongiorno, eh… - Bofonchiai assonnata.
-  Giorno...- dissero gli altri in coro divertiti.
- Ma che bella pettinatura! Che hai fatto ai capelli di nuovo?- disse Zayn, sarcastico.
- Ci ho dormito sopra. E adesso non sono dell’umore giusto per risponderti a tono. – risposi.
- Perché? Ti senti poco bene?- chiese Niall.
- No, sto benissimo, ma mi avete svegliato in modo brusco, e quando non mi sveglio da sola il primo istinto è quello di uccidere chi mi ha svegliato… ma in questo caso non vi farò nulla… le fortune degli idoli…- risposi.
- Siamo i vostri idoli? Lo sapete che è una carica altissima?! Idoli sono coloro che vi illuminano il mondo come nessun’altro, per intenderci!- esclamò Louis.
- Uhm… vediamo… illuminare il mondo come nessun’altro?Sì, siete i nostri idoli.- risposi.
- Che bella cosa!- disse Niall.
- Per noi, più che altro…- disse Irene.
 
Mary disse:
-         Ma tu e Harry ora state insieme?- senza pensare a ciò che stava dicendo, senza il minimo tatto.
 
Irene guardò Harry cercando nei suoi occhi una risposta; erano entrambi rossi, ma poi Harry, tornando di un colore naturale, disse, rivolto ad Irene:
-         Beh, se a te sta bene… -
 Irene annuì e sussurrò un ‘sì’.
Noi applaudimmo, un po’ incerti sul da farsi. Harry si alzò, si avvicinò a Irene, e le diede un bacio. Il terzo in due giorni. Wow, Irene non ci avrebbe mai sperato.
 
Dopo che i due fidanzatini ebbero finito con le loro smancerie, io proposi di fare un giro per Londra, guidato da loro. Eravamo tutti d’accordo, così ci vestimmo e poi uscimmo.
Visitammo tutti i luoghi tipici della città.
 
Niall a un certo punto disse:
-         E adesso alzate lo sguardo: il London Eye!-
Io obbedii alla lettera, così, non guardando dove mettevo i piedi inciampai, e presi una storta alla caviglia sinistra. Provai a rialzarmi, ma mi faceva troppo male, e quindi Niall si offrì di prendermi in braccio.
-Eccone altri due!- proclamò Louis alzando gli occhi al cielo.
Noi due smettemmo di respirare per qualche attimo e prendemmo un colore tendente al viola, estremamente imbarazzati.
Poi Niall cambiò discorso, e disse che dovevo andare a casa, a fasciare la caviglia.
- Ok, andiamo- fece Zayn.
- No, non voglio rovinare a tutti la gita a Londra!- dissi.
- Allora andiamo noi due, però in autobus, per la tua caviglia- disse Niall.
Annuii, ancora un po’ imbarazzata per ciò che aveva detto Louis pochi minuti prima.
Io ero in collo a Niall, e ci dirigemmo verso la fermata dell’autobus, e gli altri proseguirono verso ‘Harrods’.
Adoravo quegli autobus,gli autobus rossi, a due piani di Londra; non potemmo salire al secondo piano a causa della mia caviglia.
Dopo quello che aveva detto Louis non eravamo riusciti a fare altro che stare zitti e guardare a terra. L’unica cosa che mi chiese Niall fu:
-Come va? Ti fa ancora male?-
-Sì… potrei stare meglio… spero che l’autobus fermi vicino a casa, altrimenti mi dovrai portare tu…-
 - Tranquilla, non mi dispiace- rispose gentilmente.
Dopo restammo in silenzio fino a casa.
 
 
Una volta entrati mi posò delicatamente sul divano letto ancora disfatto e andò a cercare una fascia e il gel antidolorifico.
Quando tornò mi disse di alzare la gamba e di scostare i pantaloni; li arrotolai fino al ginocchio, allora lui mi tolse la scarpa e il calzino, e iniziò a spalmare il gel.
Era freddo, e sentivo male, quindi quando mi toccò scossi la gamba bruscamente; lui mi guardò stranamente e iniziò a farmi il solletico sotto al piede, e io iniziai a ridere come una pazza; divertito iniziò a ridere anche lui. Entrambi ridevamo per qualsiasi cosa, e non riuscivamo mai a smettere, così passammo cinque minuti buoni a ridere, in fondo senza motivo. Avevo sempre voluto assistere ad una di quelle sue splendide risate di gusto, ma non avevo mai pensato di parteciparci, ed era infinitamente meglio.
 
È vero, in quel momento riuscivo a ritenermi felice, finalmente la mia vita era stata completata da quella risata.
 
Smettemmo di ridere, ed il silenzio lasciò spazio ai nostri pensieri.
Io ero felicissima, ma allo stesso tempo dispiaciuta: avrei voluto tantissimo continuare il nostro giro per Londra, ma stare in quella casa, con quel ragazzo… non sapevo cosa fosse meglio; poi pensavo a tutto quello che era successo in quei due giorni: ci eravamo rese conto di quanto potesse essere meravigliosa la vita, di come, in così poco tempo si potesse realizzare un sogno così grande. Lui, vedendomi pensierosa, disse:
- A cosa pensi? C’è qualcosa che ti preoccupa?-
- No, niente… ripensavo a tutto quello che è successo in questi due giorni…- e continuai raccontando tutto ciò che mi passava per la mente. Poi calò nuovamente il silenzio. Dopo un po’, per una volta, fui io a romperlo:
- E tu invece, a che cosa pensi?-
Finì la fasciatura, poi disse:
- Pensavo a quello che ha detto Louis prima…-
  Io ero imbarazzata, non mi aspettavo una risposta del genere; non sapevo come continuare il discorso:
- A cosa ti riferisci?- chiesi, anche se lo sapevo già.
- Andiamo, lo so che hai capito…- il suo cervello era sempre un passo avanti al mio.
Si sedette accanto a me e, anche se eravamo soli in casa, mi sussurrò all’orecchio:
- Per quel che mi riguarda Louis poteva avere ragione…-
 
 
Lui era ancora praticamente attaccato al mio orecchio, quindi si spostò leggermente, e mi diede delicatissimamente un bacio sulla guancia.
Purtroppo in quell’istante entrarono gli altri sei, di ritorno dalla girata per le strade di Londra.
 
 Allora Niall si allontanò velocemente, e disse una frase a caso, per non far destare sospetti negli altri:
- Ed è per questo che secondo me i conigli sono inutili.-
- Però… che motivazione profonda… non ci avrei mai pensato..- lo assecondai.
- Wow, spero che tu non abbia parlato solo di questo con Claudia, in tutta la mattinata…- disse Zayn, ironico.
- Come è stata la gita a Londra?- continuai io.
- È stata meravigliosa!- disse Irene.
- Mi dispiace di averla finita senza voi due, però…- disse Mary.
‘ Beh, meglio che sia andata così’ avrei voluto dire, ma mi limitai ad annuire.
Harry ci informò che avevano deciso di ospitarci loro, senza spedirci in un albergo.
Ero estremamente felice di aver ricevuto quella notizia, specialmente dopo quella mattinata.
 
 
Pranzammo da ‘Nando’s’, facendo la felicità di Niall. Eravamo seduti accanto, con Lou di fronte. Iniziammo a mangiare, e dopo poco se ne venne fuori con una delle sue frasi:
- Come va, piccioncini?- aveva capito prima di noi, era impressionante quel ragazzo!
- Che intendi?- disse Liam, ancora ignaro.
- Niente!- dicemmo Niall ed io in coro.
-Ma non vi eravate ancora accorti degli sguardi dolci che si scambiano?- fece Louis.
Ci fu un attimo di silenzio, ed io e Niall ne approfittammo per sprofondare sotto al tavolo.



My Space:
ok, bonjour! un paio di cosette: grazie per le quattro recensioni e alle 111 visite al primo capitolo, e poi volevo informarvi che Irene in realtà si chiama Maria, come Mary. Esistono veramente, sì ù.ù e si chiamano allo stesso modo, però suonava male...
So che finisce un po' bruscamente, ma ora scrivo il terzo capitolo, e vediamo di risolvere il tutto!
bien, è tutto.
Ciau!
Clau.3
   
 
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