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Autore: HelixDeath    29/02/2012    5 recensioni
Denise parte per andare a vivere in California. E' sola,senza nessuno e in questo caso si dimostrerà un pò approfittatrice con un ragazzo che invece viene incuriosito da lei,nel vederla spaesata e in difficoltà.Brian si trova di fronte un muro di diffidenza,ma nello stesso tempo Denise sa come lasciarsi andare mantenendo sempre le sue,sfidando il ragazzo ad abbattere questo muro tanto forte quanto debole.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Synyster Gates
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella notte Denise non riuscì a dormire. Si girava e rigirava nel letto senza ottenere nulla che sia stato il sonno.
Nel buio si poteva intravedere la flebile luce dei suoi occhi,occhi che fissavano un punto buio che si uniformava con la stanza,ma che per Denise era il soffitto.
Allungò la mano sul comodino,tastò un paio di volte prima di trovare ciò che cercava.
Il telefono portava le 4.27 del mattino,fortunatamente quella mattina non doveva andare a lavoro dato era il suo giorno libero.
Sbuffò e si portò le coperte fin sopra la testa,strizzò gli occhi come se con quel gesto potesse addormentarsi.
Niente.
Ad un tratto la vibrazione del suo cellulare la fece sobbalzare. Con uno scatto veloce si tirò via le coperte di dosso e si alzò, prese il telefono e..no,non poteva crederci.
Aspettò che il telefono finisse di vibrare per poi spegnerlo.
Erano le 5 del mattino e lei era nervosa per la notte passata in bianco e per il pensiero che man mano cresceva dentro di se,ovvero che non sarebbe finita là.
Scese giù,accese le luci in cucina e nel salone e si preparò una tisana.
La brace nel camino era ancora visibile,ne approfittò quindi per rianimare il fuoco e perdersi con lo sguardo tra le fiamme.
Dopo poco qualcuno bussò alla sua porta.
Batteva forte i pugni quasi a sfondare la porta.

-Lo so che sei lì apri questa maledetta porta Denise!Devo parlarti-

Brian.
Dalla voce si capiva che era ubriaco e la cosa non faceva nient’altro che infastidirla,come se la situazione già di per se,non lo facesse.

-Apri!Apri!Apri! Vedo le luci accese-
Brian scandiva tali parole come una cantilena per incitare i giocatori di football portando il tempo continuando a dare pugni sulla porta.

-Brian cosa vuoi?-
-Apri questa cazzo di porta-
-Quanto ti ho detto poco fa non lo hai capito?Ti ho detto che non devi né chiamarmi né cercarmi né tanto meno venire qui-
-APRI!-

Denise stanca di tutta questa storiella inutile,aprì la porta anche per non ricevere un richiamo dai vicini dato il ragazzo urlava come un pazzo.
Con quanta forza aveva in corpo aprì la porta. Brian che vi si era appoggiato,stava per cadere con il viso a terra. Fece un paio di passi per cercare di mantenere l’equilibrio e non cadere,ma non ci riuscì.
Si trovava a terra semi inginocchiato che rideva.
Tale risatina fece stizzare ancora di più Denise che stava per perdere davvero la pazienza.
Si ritrovava un Brian ubriaco  sul pavimento di casa che rideva come solo gli ubriachi sanno fare.
Si ritrovava lui,ancora una volta a casa di lei,quando le sembrava di esser stata fin troppo chiara:non doveva cercarla.

-Alzati da terra Brian-
-Hey..smorza i toni con me-
-Brian,alzati immediatamente-

Si alzò di scatto facendo un salto su se stesso e si parò avanti la ragazza.

-Dio santo Brian,quanto puzzi,ma quanto hai bevuto?-
-Io?Solo un po’..-

L’abbracciò. Lei lo scansò,o cercò di farlo.

-Lasciami Brian..-
-No,non ce la faccio-
-Brian per favore,non farmi perdere la pazienza-
-Denise..-
-E lasciami cazzo Brian!-

Con uno strattone riuscì ad allontanare il ragazzo da lei. Lui ora la guardava quasi sconvolta e lei aveva lo sguardo gelido puntato su di lui.
Gli occhi di Denise erano di quegli occhi che emanavano sempre calore e trasmettevano sempre qualcosa.
Sia esso amore,odio o indifferenza. Questa volta i suoi occhi erano spenti,non avevano più quella luce che potevi vedere anche nel buio e Brian sembrava essersene accorto nonostante fosse ubriaco.

-Michelle non c’è-
-Non ho che farti Brian-
-Non ce la faccio Den-
-Ti credo..sei ubriaco fradicio-

Silenzio. Silenzio che venne smorzato dal bollire dell’acqua che era sul fuoco.
La ragazza si diresse in cucina a prendere la sua tisana. Ne mise un po’ in una seconda tazza per Brian.
Le faceva “male” vederlo in quelle condizioni,ma non poteva altrimenti. Non poteva affezionarsi a lui,sapendo che non si sarebbe mai accontentata di essere la seconda o che magari potrebbe succedere un giorno la stessa cosa a lei.
Era meglio allontanarlo ora che le era indifferente.

-Tieni,bevi un po’ di questa-
-Grazie-

Lo guardava bere la tisana davanti al camino. Lui guardava lei quando il suo sguardo non lo vedeva.
Per Brian in quel momento, Denise era la persona più bella sulla quale si erano posati i suoi occhi e non era per via dell’alcool. Lui lo aveva sempre pensato. Ecco perché le si avvicinò quel pomeriggio, ecco perché sentiva l’istinto irrefrenabile di volerle saltare addosso,stracciarle i vestiti di dosso e farla sua.
Sapeva che non poteva averla e questo non faceva nient’altro che aumentare la sua voglia,sapeva anche che lei lo avrebbe respinto a qualunque costo e con qualsiasi mezzo e anche questo incideva notevolmente sulla sua voglia di lei.
Denise dal canto suo,lo guardava. Si limitava a questo perché avrebbe impedito al suo corpo di cedere alla tentazione che lui era per lei.
La ragione,il cervello è quello che comanda tutto,anche i sentimenti.
Brian era lo stereotipo di uomo che le piaceva, ma aveva dei difetti che lei odiava e non tollerava quindi preferiva tener lontano il cervello dall’attacco del cuore.
Brian si alzò e si inginocchiò avanti a lei che era seduta sul tavolinetto avanti al camino.
Posò le mani sulle ginocchia di lei e si sporse in avanti appoggiando quasi la fronte sul suo petto.
Riusciva a sentire il profumo del cocco sulla pelle leggermente scoperta della ragazza.
Affondò leggermente,senza far forza,le dita sulle gambe di lei.
Lei,riusciva a sentire il calore del respiro di lui tra il collo e il petto,la cosa le fece chiudere gli occhi in quanto le aveva provocato un qualcosa che non sapeva spiegarsi né tanto meno sapeva dare un nome ad essa.
Portò la mano tra i capelli di lui, fece sì che alcune ciocche scivolassero tra le sue dita e poggiò la sua fronte alla testa di lui.
Brian con la punta del naso le sfiorava il collo e l’incavo della clavicola,sembrava volesse percepire ancora di più il profumo della sua pelle.
Dei dolci respiri si fecero spazio tra alcune ciocche di capelli di lei,con quanta più lentezza e delicatezza potesse, Brian le percorreva in quel modo quello che la maglia di lei,lasciava scoperto.
Lentezza e dolcezza strazianti per Denise che prese un ampio respiro facendosi sfiorare involontariamente il seno dalle labbra di Brian il quale all’improvviso iniziò ad accarezzarla con quest’ultime.
Con un dito scostò lievemente la maglia della ragazza,abbassando un po’ di più lo scollo per continuare ad accarezzarla in quel modo,per continuare a respirare lei,il suo profumo e per poterla toccare. Se non poteva averla fisicamente,voleva averla per e con i sensi.
L’aveva fatta sua con essi: riusciva a sentire il suo profumo ed ora lo aveva fatto suo,fece la stessa cosa quando riuscì a percepire il battito del cuore,l’aveva fatta sua sfiorando con le labbra il sapore della sua pelle,l’aveva fatta sua sfiorandole la pelle con le dita.
Il tutto portò Brian a provare un dolce piacere che non aveva mai provato prima d’ora.
Denise invece,non riusciva a muoversi. Aveva gli occhi chiusi e la mano accarezzava dolcemente i capelli del ragazzo,mentre l’altra la teneva sulla mano di lui poggiata sulla sua gamba. Con qualche dito lui aveva incrociato le dita di lei,facendo sembrare la cosa del tutto casuale e non pensata.
Stettero così per una decina di minuti,giusto il tempo per far diventare la tisana nelle loro tazze ormai gelida,giusto il tempo di far tornare gli occhi di lei ad emanare un qualche sentimento o una qualche emozione, giusto il tempo per rendersi conto che entrambi volevano la stessa cosa,ma che uno dei due negava a sé stesso.



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Scusate,forse il capitolo è un pò più corto rispetto agli altri,ma mi veniva così e andare avanti implicava rovinarlo secondo me.
A breve anche il prosieguo :) Ho un'altra ff da continuare,mi sto dedicando troppo a questa trascurando l'altra :p 
A presto e..siate cattive!
   
 
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