CAN LOVE BORN ANYWAY?
Note dell’autrice: Grazie di cuore a tutti coloro che hanno commentato il mio
primo capitolo. Siete grandi!
2° parte:
I PENSIERI DI LUI
Il principe dei saiyan non ha bisogno di
una donna.
Non è nato con lo scopo di amare, di procreare, di avere una famiglia. Il suo
unico scopo è combattere, vincere, migliorarsi ed infine… essere il numero uno.
Il più forte.
Sono queste le parole che mi ripeto da due mesi, o meglio… da quando
Kakaroth ha avuto la geniale idea di rivelarmi che in un futuro alternativo io
avrò una relazione con una donna terrestre.
Questo mi ha dapprima sconvolto,
poi irritato,
poi ho cercato di rinnegarlo
ed infine mi ha fatto riflettere.
Possibile che un altro me stesso, in un’altra dimensione, si sia fatto
incastrare da una donna? Ed abbia avuto un figlio? E si sia poi fatto uccidere
da due cyborg?
No, questo non deve accadere in questa epoca: nessun cyborg oserà sconfiggermi,
nessun mezzosangue indegno diventerà mio figlio, e nessuna donna terrestre potrà
mai essere meritevole di stare al fianco del principe dei saiyan. Oh, bhè… in
realtà non stiamo parlando di una donna qualsiasi.
Bulma. Più cerco di evitarla, più mi ritrovo a pensare a lei. E’ cambiata, non è
più la ragazzina linguacciuta e imprudente che ho conosciuto sul pianeta Nameck.
Non si sentono più le sue risate riecheggiare per la casa, le sue chiacchiere al
telefono, e non abbiamo più i nostri deliziosi battibecchi quotidiani: la sua
fiamma si sta lentamente spegnendo. Passa tutte le ore in laboratorio e non la
incrocio quasi mai per casa.
Non mi dovrebbe importare di lei, ma non posso fare a meno di pensare “Perché
l’altro Vegeta ha scelto lei?”
Questo pianeta è colmo di donne, non come Vegeta-sei in cui la maggior parte
della popolazione era composta da uomini, e le femmine scarseggiavano.
Perché mai, tra tutte le donne di questa Terra e dell’intero universo, l’altro
me stesso ha scelto Bulma?
Lei è sciocca, frivola, fastidiosa come un insetto, arrogante, impicciona…
O meglio, lo era. Adesso è semplicemente… triste.
Non mi dovrebbe importare, mi ripeto. Eppure mi importa.
Non dovrei pensarci. Eppure ci penso.
Non dovrebbe mancarmi il suo sorriso. Eppure mi manca.
Basta! Ho bisogno di allenarmi, di superare
Kakaroth, di diventare abbastanza forte da distruggere i cyborg. Ma mentre mi
reco verso la Gravity Room, la vedo. E’ notte e l’oscurità l’avvolge, ma io
riesco a sentire il suo debole e patetico Ki. E riesco a sentire anche che sta
piangendo… Ma questa oscurità non le appartiene.
Dovrei fermare i miei passi, dirigermi altrove, ed invece mi avvicino al tavolo
ove lei è seduta a sorseggiare cioccolata calda. Ora la vedo meglio, alla
fievole luce della luna: riesco a distinguere i suoi grandi e tristi occhi
azzurri ed il candore della sua pelle bagnata dalle lacrime… Ha uno stupidissimo
pigiama rosa decorato con coniglietti bianchi, eppure non riesco a non pensare
che è bellissima.
”Vegeta… perché sei qui?”
Bella domanda. Me lo sto chiedendo anch’io… Meglio rispondere come mio solito.
”Stavo andando ad allenarmi. E tu? Sempre a ingozzarti di cioccolata, vedo. Se
vai avanti così diventerai un barilotto.”
La stuzzico, magari riprenderemo a insultarci come facevamo un tempo. Infatti
reagisce subito, scattando in piedi e guardandomi truce.
”MA TI SEI VISTO? Sei talmente tappo che potresti affogare in una pozzanghera!
Dimmi, ma nel pianeta dove tu eri Principe, ti chiamavano Sua Altezza o Sua
Bassezza?”
Maledetta vipera dalla lingua lunga! Dovrei ucciderla per avermi offeso
nell’orgoglio, ma preferisco batterla verbalmente.
”Mi fai ridere. Sei talmente grassa e tonda da far invidia alla Luna. Stammi
lontana o potrei trasformarmi in uno scimmione guardandoti. Sei una stupida…”
Aspetto che ribatta, ma lei si rimette seduta incrociando le braccia e mi guarda
altezzosa. Che intenzioni ha?
”Sappi che sei l’unico a pensare che io sia *stupida*. Guarda qua…” Mi butta
davanti agli occhi un giornale terrestre. Do un’occhiata sbrigativa: un primo
piano gigantesco di Bulma mi sorride della Prima pagina, e sotto la fotografia
vi è la scritta “BULMA BRIEFS VINCE IL PREMIO WORLDTECH DELL’ANNO. DOMANI LA
CONSEGNA DEI TROFEI”.
”Che roba è?” domando io, fingendo disinteresse.
”E’ soltanto il premio più importante che una scienziata possa vincere. E
stavolta l’ho vinto io…”
Che strano, sembra essere una buona cosa eppure il suo sguardo è infelice, così
come il tono della sua voce. Credo che presto ricomincerà a frignare come una
mocciosa… Meglio tagliare la corda.
”Gli scienziati di Vegeta-sei ti premierebbero per la tua stupidità, invece.
Erano di gran lunga superiori a te. Bhà! Vado ad allenarmi… Addio.”
”ASPETTA, VEGETA!”
Come presumevo. Sta piangendo di nuovo… Perché mi fa così male vedere le sue
lacrime? E’ come ricevere dieci pugni allo stomaco, non posso sopportarlo.
”E adesso che ti prende? Che vuoi da me?” Diamine, sto perdendo il sangue
freddo, ed è tutto per colpa sua.
”Domani c’è la premiazione… Yamcha aveva promesso di accompagnarmi, di farmi da
cavaliere. Ma da quando Goku… bhè, ha detto quel che ha detto... Yamcha non
vuole più saperne di me. Mi ha lasciata… Per sempre.”
Non posso fare a meno di sorridere. Il fatto che quell’imbecille di un terrestre
si sia arreso così facilmente mi diverte. Appena ha capito che io, in futuro,
gli avrei fottuto la ragazza, ha preferito darsela a gambe. Tipico, c’era da
aspettarselo da un nullità come Yamcha.
”Dunque ha preferito lasciarti lui pur di non essere lasciato da te. Che
buffone! Come ha potuto credere alle baggianate di Kakaroth? Come può anche solo
pensare che io, il principe dei saiyan, possa volere una simile cicciona? Non ti
vorrei come mia amante nemmeno se tu fossi l’ultima femmina rimasta
nell’universo!”
La donna mi guarda dritto negli occhi, sembra ferita più che mai, ma almeno ha
smesso di piangere e questo mi consola. E’ di nuovo arrabbiata e rossa in viso,
proprio come piace a me.
”Puoi dire quello che vuoi, ma ora io PRETENDO che tu mi accompagni al
ricevimento di domani sera. E’ per colpa tua se Yamcha non vuole più essere il
mio accompagnatore, e quindi dovrai sostituirlo tu! Però vedi di vestirti
elegante, ci sarà molta gente importante alla premiazione e non voglio fare una
brutta figura…”
”COSA? Tu stai delirando, donna! Per chi mi hai preso? Io non sono uno dei tuoi
robot. Non farò MAI una cosa simile!”
Lei è visibilmente delusa dalla mia reazione, ma che altro si aspettava? Che le
scodinzolassi intorno come un cagnolino? Mi allontano velocemente verso
l’uscita, dove mi aspettano la Gravity Room e i miei allenamenti.
Il principe dei saiyan non ha bisogno
di una donna.
Non è nato con lo scopo di amare, di procreare, di avere una famiglia. Il suo
unico scopo è combattere, vincere, migliorarsi ed infine… essere il numero uno.
Il più forte. Nessun cyborg oserà sconfiggermi, nessun mezzosangue
indegno diventerà mio figlio, e nessuna donna terrestre potrà mai essere
meritevole di stare al fianco del principe dei saiyan.
FINE SECONDA PARTE