CAPITOLO 8: KONNAN (Difficoltà)
-Ora che sai la verità, muoviti,
crea la sfera per me!- le intimò Rikosyugi
-Mi dispiace, ma se sapessi come
fare, non accetterei mai!- replicò decisa Kagome –La sfera è un oggetto che può
donare immensi poteri ed è in grado di esaudire qualsiasi desiderio, non posso
permettere che un essere malvagio come te ne venga in possesso-
Il viso della falsa Tsuki si
deformò in un ghigno che non prometteva nulla di buono.
-Bene, vedremo se quando arriverà
il tuo hanyou sarai dello stesso parere...-
-Che cosa vuoi dire?-
Ma prima che la domanda di Kagome
ottenesse risposta, si sentì un forte boato e la parete sinistra della stanza fu
ridotta ad un cumulo di macerie. Dalla polvere sollevata dal crollo emerse
Inuyasha, seguito subito dopo da Miroku e Sesshomaru.
-Inuyasha!- esclamò sollevata
Kagome
-Kagome, stai bene?- le chiese il
mezzo demone avvicinandolesi
-Sì, sto bene, non preoccuparti- lo
rassicurò lei
-Bene, visto che Kagome non è
ferita, ti concederò una morte breve e indolore!- fece l’hanyou all’indirizzo di
quella che credeva essere Tsuki, facendo per lanciarlesi contro
-Aspetta, Inuyasha!- lo fermò
Kagome afferrandolo per un braccio
-Che c’è? E adesso perchè mi
fermi?- Inuyasha si voltò seccato verso di lei
-Perché non puoi ucciderla, quella
in realtà non è la dea della luna-
-Che cosa intendi dire?-
-Voglio dire che un demone si è
impossessato del suo corpo e dei suoi poteri. Il suo nome è Rikosyugi-
-E allora cosa dobbiamo
fare?-
-Non possiamo ucciderlo, altrimenti
con lui scomparirà anche la vera Tsuki che si trova dentro di lui- intervenne in
quel momento Miroku –Dobbiamo trovare il modo di separare le loro due entità-
-Il tuo amico ha ragione, Inuyasha-
disse Rikosyugi –Ma non credo che riuscirete così facilmente nel vostro intento-
si voltò poi verso Sesshomaru –Ma bene, vedo che qui c’è anche il potente
signore dell’Ovest...A cosa devo l’onore, Sesshomaru?-
-Tsk. Tra poco non avrai più molta
voglia di fare lo spiritoso- replicò gelido lo youkai
-Questo lo vedremo presto. Kurai,
occupati di lui-
-Con piacere- rispose il demone
dell’oscurità
Si diresse lentamente verso
Sesshomaru, estraendo la sua arma, una lunga katana dalla lama completamente
nera.
-La tua fama ti precede, potente
signore dell’Ovest. Sarà un onore per me ammazzarti-
-Devi solo provarci-
I due demoni incrociarono le spade,
ingaggiando una lotta all’ultimo sangue.
Soddisfatto di come stavano
procedendo le cose, Rikosyugi si rivolse nuovamente a Kagome.
-Bene, ora ti darò un buon motivo
per accettare la mia proposta...- le disse
-Quale proposta?- chiese Miroku
-Vuole che io crei per lui un’altra
sfera dei quattro spiriti- rispose la ragazza
In quel momento Rikosyugi chiuse
gli occhi e iniziò a mormorare qualche parola in una lingua incomprensibile.
Improvvisamente, Inuyasha sentì le proprie forze venire meno, la stessa identica
sensazione di quando si trasformava in umano nelle notti di luna nuova...
-Ma che diavolo...?!- esclamò
sorpreso
Preoccupata, Kagome si voltò verso
di lui e si accorse che l’hanyou si stava trasformando: i suoi capelli stavano
diventando neri e i suoi occhi viola.
-Cosa mi hai fatto? Perchè sono
diventato umano?- chiese un infuriato Inuyasha in direzione di Rikosyugi
-Come ho detto prima alla tua
donna, io posseggo i poteri di Tsuki, dea della luna, e, poiché sono a
conoscenza che nelle notti di Shingetsu ti trasformi in un essere umano, ho
voluto dartene una piccola dimostrazione. In questo modo non mi creerai alcun
problema-
-Come diavolo fai a saperlo?
Nessuno, tranne i miei amici, lo sa-
-Semplice, mezzo demone, vi ho
fatto spiare da Kurai. Da tempo cercavo il luogo dove viveva la sacerdotessa
protettrice della sfera e voi siete stati così gentili da condurla qui di vostra
iniziativa, senza che io dovessi scomodare i miei demoni per rapirla-
-E le altre sacerdotesse? Che cosa
c’entrano in tutto questo?- intervenne Miroku
-Ho pensato che, utilizzando i loro
poteri spirituali, avrei potuto rendere la sfera ancora più potente-
-In ogni caso, è stato tutto
inutile. Io non creerò mai la sfera per te!- esclamò Kagome
-Sei ostinata, ragazzine. Bene,
vediamo se questo ti farà cambiare idea-
Con un gesto della mano, Rikosyugi
scagliò un fendente di luce in direzione di Inuyasha, che, essendo anche da umano molto agile e forte,
riuscì a schivarlo. Tuttavia, a quello ne seguirono altri, che il ragazzo non
riuscì ad evitare completamente, rimanendo così ferito. Stremato e sanguinante,
cadde in ginocchio con un gemito di dolore.
-Inuyasha!- Kagome corse da lui
-Questa non ci voleva!- fece Miroku
raggiungendola –Ora che Inuyasha è umano, le ferite infertegli nella precedente
battaglia con i demoni di Rikosyugi potrebbero essergli
fatali...-
Kagome lo guardò sbarrando gli
occhi dalla disperazione.
-Non diciamo sciocchezze!- replicò
Inuyasha con un filo di voce –Non morirò certo per questi graffietti!- cercò di
alzarsi, ma le gambe non lo ressero e ricadde in ginocchio
-Inuyasha, ti prego, non sforzarti-
lo supplicò Kagome
-Allora, sacerdotessa, ti sei
decisa?- intervenne Rikosyugi
La ragazza spostò lo sguardo da lui
ad Inuyasha, incerta su cosa fare. Alla fine, parve prendere una decisione.
Chiuse gli occhi, unì i palmi delle mani e si concentrò. “Ti prego, fa che
funzioni...” pensò “Devo riuscirci...” Qualche istante dopo, una luce rosata
fuoriuscì dal suo corpo e andò ad avvolgere l’hanyou, formando una barriera
intorno a lui.
-Ma che succede?!- esclamò questo
sorpreso –Kagome, cosa vuoi fare?-
-Combatterò contro Rikosyugi-
rispose lei aprendo gli occhi e puntando lo sguardo con decisione sulla falsa
Tsuki –Come ti ho già detto, non creerò per te un’altra sfera dei quattro
spiriti, ma non ti permetterò nemmeno di fare del male ad Inuyasha-
-Ma sei impazzita?!- Inuyasha cercò
di uscire dalla barriera ma non ne fu capace –Kagome, non puoi combattere da
sola! Fammi uscire di qui!-
-No, Inuyasha. Sono una
sacerdotessa e una dea immortale, devo imparare a cavarmela da sola- la ragazza
lo guardò con amore –Lo faccio anche per te...per noi-
Inuyasha la guardò sorpreso, poi il
suo sguardo si addolcì.
-D’accordo, Kagome. Ho fiducia in
te- le disse
Lei lo ricambiò con un magnifico
sorriso.
-Devo dire che ne hai di fegato,
ragazzina- fece Rikosyugi ironico –Ma questo tuo coraggio ti porterà solo alla
morte-
-Questo lo vedremo- rispose Kagome
con fare sicuro –Miroku, ho bisogno del suo aiuto- disse a bassa voce rivolta al
monaco –Dobbiamo riuscire a dividere l’entità di Rikosyugi da quella di Tsuki-
-Va bene, divina Kagome. Contate su
di me- le rispose Miroku
I due si posizionarono fianco a
fianco e si concentrarono. La lotta stava per iniziare...