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Autore: Lucywrites    01/03/2012    1 recensioni
In questo capitolo descrivo un po' la vita infelice di questa ragazza, di cui per ora non si sa il nome e di come il suo destino pian piano si catapulta in uno più felice.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mio nome non vi interessa. O meglio, per ora no. Per conoscermi l'importante è capire il mio carattere.
Sono una ragazza, questo credo si sia capito. Sì, ma non come le altre.
Le altre fanno le 'fighe' solo per schiacciare quelle come me ed emergere, amano i trucchi e roba varia sempre e solo per emergere. Si sentono grandi a dire parolacce, mettendosi scarpe con tacchi vertiginosi, dicendo la parola 'ti amo' al primo ragazzo carino che passa senza saper coniugare nemmeno il verbo amare.
Bene, io non sono così. Non mi piace mettermi in mostra, attirare l'attenzione e roba varia. No. Io me ne sto in un angolino, l'angolino più nascosto possibile dagli occhi degli altri, a scrivere qualche appunto, a leggere un libro o semplicemente a riflettere.
Ora voi penserete che sono una sfigata (non mi offendo, è quello che penso anch'io), che non ho amici e sono un tipo solitario. Sbagliate solo in una cosa. Non è che io non abbia mai provato ad avere amici o nessuno mi ha mai voluta, io di amici ne ho avuti. Direi anche troppi, ma tutti falsi.
Di recente ho conosciuto una ragazza, non voglio nemmeno nominare il suo nome. Siamo diventate 'amiche' ma ho subito capito che non era la tipa che si puo definire amica. Non le puoi confidare niente che lo sa mezzo mondo, cerca sempre di far emergere i tuoi difetti e nascondere i suoi e alla prima occasione che le capita ti molla e se ne va con altre.
Lei è l'opposto di me: si ricopre di non so quanti chili di trucco, ama vestirsi in modo 'seducente', la discoteca, i ragazzi e naturalmente, come tutte le ragazze che frequenta, fuma. Poi abbiamo rotto, diceva che ero troppo semplice, troppo diversa da lei e devo dire che quell'occasione fu la mia più grande fortuna.
Non so nemmeno come ho fatto a frequentare gentaglia del genere, forse perchè ero troppo depressa e senz'amici, non riesco proprio a spiegarmelo.
Resta il fatto che da quel giorno sono rimasta di nuovo sola. Sola a gironzolare per le strade del mio paesino, sola in casa mentre i miei genitori erano a lavoro e sola sempre.
La cosa più importante da sapere di me è che non sono innamorata. Non mi va proprio di assumermi responsabilità della vita di uno che non sa badare a se stesso, voglio solo stare per i fatti miei e magari incontrare una vera amica con cui puoi sfogarti e sentirti compresa o capita da qualcuno.
Non ho sorelle o fratelli, sono figlia unica perciò se devo sfogarmi lo faccio con il mio cane che mi sta a guardare come a dire 'mi sono scocciato di sentirti, ora mi porti al parco? mi dai i croccantini?' ma in fin dei conti ha ragione pure lui, è solo un cucciolo di 3/4 mesi, perciò mi sfogo su alcuni foglietti di carta scrivendo quel che penso e aspettando che qualcosa di nuovo cambi la mia monotona e insignificante vita.
Ed un giorno questo accadde.
Mi svegliai verso le 7:00 del mattino, mi alzai pigramente dal letto per andare in cucina, convinta che fosse una giornata monotona come le altre, ma lì trovai una sorpresa, una grande sorpresa.
Era lei, proprio lei: Sam. Era la mia cugina adorata, eravamo cresciute insieme fino al triste momento in cui ci separammo perchè lei andò a vivere in Francia con mia zia. Le saltai addosso facendola cadere, perfortuna sul divano, l'abbracciai a più non posso e poi mia madre mi disse:
« Lù, tua zia ti ha invitata a stare lì in Francia per un po' da lei con Samantha.. la tua risposta è sì credo, vero? » e fece un gran sorriso abbracciandomi. Non ci credevo, la mia insignificante vita si stava trasformando in un sogno. Piansi per la felicità, abbracciata stretta a mia madre. Oh, vero. Ora avete scoperto il mio nome: Lucia. « Partite domani, l'areo è alle cinque del mattino. Perchè non fai la valigia, tesoro? » disse mia madre. Tra le lacrime e il sorriso feci cenno di sì con la testa.
continua..
  
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