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Autore: Crystal_M    02/03/2012    3 recensioni
Amo Rose Weasley. E ancora di più amo la coppia Rose/Scorpius. Per questo ho deciso di scrivere una fiction proprio raccontando attraverso le pagine di diario di questo personaggio fantastico.
Scuola, ragazzi, amore, delusioni, Quidditch....ah, l'adolescenza!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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CAPITOLO 26
 



25 Febbraio 2026
 

Caro Diario, 

ciao! Scusa la mia lunga assenza ma il Quidditch mi sta sfinendo. Ho un sacco di novità da raccontarti! 

Prima di tutto, ho parlato con Lily e Scorpius. 

Indovina un po'? Scorpius aveva ragione. Lily mi ha mentito, ha tradito la mia fiducia, più di una volta...ma ecco com'è andata. 

Mercoledì scorso sono scesa a fare colazione un po' prima, accompagnata da un'assonnata Lily e pronta ad incontrare Scorpius in Sala Grande. 

C'eravamo messi d'accordo la sera prima, ovviamente senza far sapere nulla a mia cugina.

«Aww, Rosiee...perché mi hai fatto alzare così presto? Ieri tu e Seth ci avete dato dentro ad allenamento e ho i muscoli che ancora mi fanno male...» si lamentava la piccola Potter, mentre scendevamo le scale. 

«Tranquilla, tra poco lo capirai.»

Arrivate davanti al grande portone, ecco il mio ragazzo che ci aspetta, puntuale. 

Una volta ogni tanto è in orario anche lui,  ho pensato, sorridendo.

«Hey» 

Il tono del biondo Serpeverde non era certo tra i più allegri.

«Rose...tutto questo che cosa significa?» mi ha chiesto mia cugina, forse iniziando a realizzare.

«Questo, Lily, significa chiarimento. Definitivo.»

Lei non ha detto nulla, ma ha semplicemente seguito me e Scorpius fuori, sotto il porticato del cortile d'ingresso. 

Dopo averli fatti sedere su due delle molte panchine di pietra sparse per il cortile, mi sono piazzata di fronte a loro, senza dire una parola, spostando il mio sguardo dall'uno all'altra e viceversa.

«Bene. Cominciamo con il dire che ho perdonato entrambi, a prescindere, e che quindi mi aspetto totale onestà. Quello che salterà fuori oggi - perché qualcosa salterà fuori, statene pur certi - non cambierà l'amicizia o l'amore che provo per voi. Tutto chiaro?» 

Gli altri due hanno annuito. 

«Perfetto. Scorpius, iniziamo da te. Dammi la tua versione dei fatti» ho detto, appoggiandomi al muretto che correva lungo il porticato. 

Il mio ragazzo ha allora cominciato a raccontare, parlando di come non si ricordasse molto di quei giorni, ma avesse solo una vaga idea di come Lily avesse versato la pozione d'amore nel suo calice a colazione a sua insaputa e da quel momento lui non avesse visto altra ragazza al di fuori di lei. Mi ha raccontato di come si ricordasse di aver inciso i loro nomi sulla Grande Quercia che cresce sulle sponde del Lago Nero e di come in quel momento qualcosa gli avesse solleticato il cervello, una consapevolezza di come fosse tutto sbagliato, tutto innaturale…ma lui l'aveva scacciata, non voleva farsi rovinare il sogno da uno stupido pensiero come quello. 

La cosa, devo ammettere Dario, mi ha colpito come una sottile freccia nel cuore, una di quelle appuntite, che penetrano a fondo. Quella era la nostra Quercia, il nostro luogo…e ora, a quanto pare, non lo era più. 

Lily, in tutto questo, semplicemente ascoltava, gli occhi che piano piano le diventavano sempre più lucidi. 

«…E poi una mattina tutto era scomparso, mi sono svegliato con il mal di testa e girando la testa ho notato una foto mia e di tua cugina sul comodino. Non capendo ho chiesto ad Al e lui mi ha spiegato tutto, ed è stato lì che sono corso in Sala Grande per parlarti e dirti tutto. E…beh, poi il resto lo sai anche tu» ha terminato Scorpius. 

Io, che ancora fissavo il vuoto dietro di lui, non ho detto niente per qualche minuto. Come poteva essersi inventato tutto ciò? Ed essere così consistente nelle sue bugie? Era già la seconda volta che mi raccontava questa storia e non aveva cambiato nulla, se non l'aggiunta di qualche dettaglio in più…

«Lily, comincia pure» ho detto, senza però girarmi.

Non sentendole dire nulla, ho poi posato lo sguardo su di lei. Mia cugina aveva lo sguardo basso con le lacrime che, scendendole lungo le guance, cadevano a terra, lasciando il segno sul pavimento di pietra. 

«Lily?» 

«Oh, Rosie!» ha esclamato lei, prendendosi il viso tra le mani e iniziando a parlare. «Quello che ha detto Scorpius è tutto vero, ogni cosa, dalla pozione nel suo succo di zucca all'incisione sulla Quercia; io volevo averlo, per una volta volevo che fosse mio, che il ragazzo per cui avevo una cotta pazzesca ricambiasse. Speravo che, magari, dopo aver passato qualche giorno con me sotto effetto del filtro d'amore, anche lui iniziasse a ricambiare i miei sentimenti, per davvero…ma ovviamente non è stato così, anche perché nel suo cuore non c'è più spazio per nessun'altra ragazza, nessun'altra a parte te» 

Io ero senza parole. Sinceramente me lo aspettavo…però faceva male comunque, mi faceva soffrire sentirle dire queste cose. Ancora non potevo capire come avesse potuto…

«Rosie, mi dispiace. Mi dispiace da morire. Ti ho già detto che sono stata una stronza e lo intendo davvero. Non so nemmeno io come ho potuto farti una cosa del genere, sei mia cugina, sei la mia migliore amica…non so davvero cosa mi sia preso. Spero solo che tu mi possa perdonare, una seconda volta, sapendo tutta la verità»

Così ha finito di parlare, sempre tra i singhiozzi, e così io ho annuito. Le avevo già sentite quelle parole. Mi ricordavano molto quelle che mi aveva detto qualche settimana prima, su in camera. Eppure questa volta, come lei stessa aveva sottolineato, non c'era più nulla da nascondere, nessuna verità occulta. 

Con un profondo respiro, ho capito che era il mio turno di parlare. 

«Lily. Scorpius. Come ho detto prima di iniziare tutto questo, io vi ho già perdonati entrambi, a prescindere. VI amo entrambi, moltissimo, e non posso e non voglio perdervi. Quello che mi hai confessato mi fa soffrire da impazzire, Lily, » ho confessato, facendole aumentare i singhiozzi sommessi, «ma va bene così, la vita non è sempre facile e piacevole. Tutto quello che volevo era semplicemente…la verità.» 

Lei è scattata in piedi, venendo ad abbracciarmi e affondando il viso nei miei capelli. Io le ho accarezzato la testa, cercando di tranquillizzarla. 

Sì…potevo superare questa cosa. Forse, dopo tutta, quella uscita più distrutta da tutto questo è stata proprio lei e non io. 

Guardando Scorpius da sopra le spalle di mia cugina gli ho lanciato uno sguardo pieno di amore e di messaggi silenziosi. Lui ha annuito e, con un mezzo inchino, e un "Ti amo" labiale, si è voltato e si è iniziato ad incamminare verso il castello, lasciando a me e a mia cugina il tempo di tranquillizzarci. E riflettere.



Ma, caro Diario, ho anche altre novità da raccontarti. 

Ieri è arrivata una ragazza nuova a scuola. Si chiama Alessia Marino, ha 14 anni e viene dall'Italia. 

Lo so, non è bellissimo? 

E indovina un po' in che casa è stata smistata? Grifondoro! Sarà a nuova compagna di stanza mia e di Lily. 

Ma fammi spiegare bene com'è andata. 

Venerdì ero in classe, precisamente nell'aula della professoressa Babbling, quando la McGranitt è apparsa alla porta. 

«Oh, Minerva. Posso fare qualcosa per te?» ha chiesto educatamente la prof. di Antiche Rune. 

«Ciao, Bathsheda. Posso rubarti la signorina Weasley per un secondo?» ha risposto la Preside, attirando la mia attenzione.

«Certamente. Signorina Weasley.» 

Con il permesso della professoressa ho allora seguito la Preside fuori dall'aula, onestamente felice di perdermi qualche minuto di Antiche Rune. 

Lì fuori, però, non c'era solo la McGranitt ad aspettarmi. Una ragazza all'incirca alta come me, capelli lunghi e scuri, occhi neri e viso dolce, era in piedi li con lei.

«Rose, lei è Alessia, Alessia Marino. Alessia, questa è Rose Weasley. Siccome sei stata assegnata alla Casa di Grifondoro ho deciso che starai in camera con la signorina Weasley e la signorina Potter. Bene, direi che ora posso lasciarvi sole...dovete conoscervi un po'» ha detto, presentandoci e osservandoci con un sorriso compiaciuto. «Siete entrambe scusate dalle lezioni del resto della giornata, potete andare.» 

Io puoi immaginarti quanto fossi felice. Non conoscevo questa nuova ragazza per nulla, eppure già mi stava simpatica. Beh, onestamente chiunque in grado di salvarmi da un'altra noiosissima mezz'ora di Antiche Rune e da un'ora di Aritmanzia mi sarebbe simpatico a prescindere. 

«Allora, Alessia giusto?» ho iniziato, tanto per rompere il ghiaccio. 

Lei ha annuito. Ci stavamo incamminando verso la Torre Grifondoro per andare a sistemare le sue cose. 

Le ho sorriso. «Come mai hai deciso di venire ad Hogwarts solo ora?» le ho chiesto, sinceramente curiosa. Non è solito ricevere nuovi studenti, soprattutto a secondo semestre inoltrato. 

«Purtroppo la mia scuola è stata chiusa» ha detto, con una leggera sfumatura di malinconia nella voce. «I miei genitori però non ne hanno voluto sapere di mandarmi ad una scuola babbana e perdere quello che avevo già imparato alla Vittorio Emanuele II, la Scuola di Magia e Stregoneria di Milano...ho detto qualcosa che non va?» ha poi aggiunto, notando la mia reazione. 

Io mi ero bloccata di colpo, avevo smesso di camminare e la fissavo a bocca aperta. 

Era Italiana, veniva da Milano! Se non me lo avesse detto non lo avrei mai capito, aveva un'accento perfetta. 

«Tu sei italiana!» ho esclamato, guadagnandomi un mentale "Capitan Ovvio".

«Già...» ha detto lei, con un sorriso divertito. 

«Ma è fantastico! Ora ho anche un'amica italiana...oh, Hogwarts non smetterai mai di stupirmi!» ho detto allora, saltellandole affianco e prendendola a braccetto. 

«Allora...da che domanda vuoi cominciare?» ho detto, facendola scoppiare a ridere.

Oh si, caro Diario, prevedo la nascita di una davvero interessante amicizia. 

Sempre tua, 

Rosie.


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Lo so, è un capitolo strano. Soprattuto la seconda parte, giusto? 

Ma fidatevi di me, ogni cosa ha un suo perché (;

A presto, 

Crystal.


 
  
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