«Maestro, or mi concedi
ch’i’ sappia quali sono, e qual costume
le fa di trapassar parer sì pronte,
com’io discerno per lo fioco lume»
-No.
-Cosa?
-No.
James si volta verso Remus con aria stizzita, ma il ragazzo lo spinge avanti.
Una folla di gente arrabbiata li precede e si ferma accanto al Lago Nero.
-Perchè siamo qui?
-Sta' zitto!
-Uffa! Ma Virgilio non dovrebbe essere una guida?
-Taci!
Una barchetta di quelle che Hagrid usa per passare il Lago con i nuovi studenti si avvicina e tutti tremano.
-Perchè tremano?
-James, smettila di fare domande inutili! Ma non hai letto il libro?
-No!
Alla guida della barchetta c'è Gazza.
-Guai a voi, anime prave!
Non isperate mai veder lo cielo:
i’ vegno per menarvi a l’altra riva
ne le tenebre etterne, in caldo e ’n gelo.
AH, QUANTO DESIDERAVO DIRLO! SOLO VENTICINQUE ANNI CHE CI PROVO!
Pix bestemmia.
-Gazza? Ma non era Caronte?
-Caronte? In confronto a me è un agnellino! Non ha passato un terzo della sua vita a raccogliere Caccabombe, lui!
Gazza osserva Remus, poi James, poi la folla inerme:
-Che diavolo ci fate voi qui?
-Sta' zitto, Gazza!
-Signor Lupin, non ti comportare così, altrimenti...
Remus tira fuori dalla tasca un bigliettino.
-Vuolsi così coli la, dove... beh, hai capito.
Gazza cerca di leggere il foglietto, si ricorda di non saper leggere e lascia perdere.
-Ok, passate. Ma solo per questa volta!
-Grazie!
Qualcuno sgrana gli occhi:
-Ma come ti viene in mente? Puoi andartene da questo luogo di dolore e decidi di restare?
James ci pensa su:
-In effetti, Virgy...
-COME?
-...perchè siamo qui? Non potremmo tornare a casa?
-No.
James si arrende.