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Autore: _LostinLove    02/03/2012    4 recensioni
Eccomi.. Sono Cher, ho 16 anni e abito a Wolverhampton. Non conosco nulla in realtà, di come si possa vivere. Per fortuna, dalla mia solita routine sono entrati dei ragazzi speciali che mi hanno fatto capire cosa significa piangere e amare. E ora li ringrazio di aver partecipato alla mia vita e averla resa migliore.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mi alzai di corsa, e spensi subito la sveglia. Borbottai qualcosa contro il letto scomodo e mi cambiai. Uscii dalla stanza ancora spoglia e andai nel cucinino. Sul divano, in salotto, c'erano Harry e Niall che ronfavano facendo piuttosto rumore. Prima di mettere le scarpe scoppiai a ridere quando iniziarono a parlare nel sonno. Raccolsi i capelli in una treccia veloce-veloce, mangiucchiai un biscotto e uscii dall'appertamentino. Non mi ci ero ancora abituata a dormire con quattro ragazzi, sopratutto perchè sebbene eravamo diventati degli amici discreti, per me erano ancora come l'amore: non ne sapevo nulla.
Ascoltavo "Fireflies" dei
Owl City, e ripensavo al giorno prima quando li avevo conosciuti. Il preside me li aveva affidati tutta la mattina, e solo a pranzo avevo poi rincontrato Sheila che era diventata guida di tre ragazze e di un ragazzino. Loro si divertivano molto assieme, e mi sentii quasi di troppo tra loro. Anzi, mi sentii decisamente fuori luogo: erano perfetti assieme, perchè entrambi belli e alti, intelligenti e simpatici. L'avevo lasciata tra le sue risate, quasi senza salutarla. E poi avevo finito il giro della scuola, e avevo imparato i loro nomi, le età e da dove venivano. Quello riccio era Harry, il biondino Niall, quello macho Zayn e poi quello che mi faceva ridere come una pazza Louis. Avevano quasi la stessa età, e venivano da posti diversi. Quando li avevo incontrati credevo si conoscessero da sempre, mentre avevano solo parlucchiato nel bus. Era lì che gli insegnanti avevano chiesto ai ragazzi di suddividersi in gruppi da quattro.
Entrai nel parco correndo, sentendo la parte finale della canzone, e mi fermai vicino ad una panchina, oramai era una tra le panchine che usavo per fare streccing (?) e cominciai a fare degli esercizi per rilassarmi un po' prima di tornare a casa correndo. Appoggiai il piede sul tronco di un albero e feci dei piccoli piegamenti, poi roteai la testa e feci dei movimenti con le braccia per rilassare le spalle. Passarono circa dieci minuti quando tornai a correre. Forse erano le otte, ed era meglio se tornavo indietro. COminciai a correre sulla stradina di ghiaia e poi mi accorsi che se avessi tagliato per il prato avrei risparmiato un paio di minuti, minuti per cui avrei dato la vita: probabilmente quei ragazzi avrebbero occupato la doccia tutta la mattina. Decisi di correre sull'erba, sebbene ci fosse il divieto di calpestare l'aiuola. Poi, appoggiando il piede per terra, forse l'erba umida, e mi ritrovai a terra, e sbattei la testa sulla terra nuda, fredda.
"Cazzo ...", mormorai distesa sull'erba. Mistavo per alzare quando guardai il cielo e mi accorsi delle poche nuvole che lor iempivano, ed erano veramente buffe. Misi le mani dietro la testa e mi permisi dei secondi.
"Tutto okay?", chiese una voce roca.
"Uhmm.. sì.", dissi cercando il viso dietro di me, ma la luce del sole era piuttosto forte e non riuscivo a vedere il ragazzo che si era accovacciato affianco a me. Quando il suo corpo coprì il sole, riuscii a vedere le spalle larghe, le gambe piegate, la felpa sgualcita e i capelli arruffati. "Ciao Zayn."
"Ciao Cher.", disse e poi rise. "Come hai fatto a cadere?", chiese.
"Non so... ma avevo una terribile voglia di abbracciare l'erba.", mormorai. Lui lasciò la testa all'indietro e rise più forte. Io abbozzai un sorriso e tornai a guardare il cielo.
"Posso?", chiese dopo un po'. Annuii e lui si distese affianco a me. "Cosa guardi?"
"Non so ... forse qualcosa che gli altri non riescono a vedere."
"E cosa sarebbe?"
"Una nuvola a forma di caramella.", dissi indicando un batuffolo bianco tra tanti altri. Vidi Zayn girare la testa e strizzare gli occhi, poi sorrise.
"A me sembra un cuscino.", disse. Risi.
"Visto?", lui sbuffò e cercò con lo sguardo un altra nuvole.
"E quella è un elefante!", mormorò dopo un paio di minuti. Oramai avevamo entrambi smesso di sentire la musica, e avevamo lasciato gli Ipod nelle tasche. Era motlo più rilassante sentire il respiro dell'altro.
"Naah ... è un cavallo.", ribattei.
"Ma dove lo vedi il cavallo? Quella è la coda, e poi il corpo e le zampe!", mosse il dito in aria. Forse eravamo due stupidi, distesi sull'erba, perchè il parco aveva cominciato a ripemirsi e mi sentivo osservata. Risi cercando di vedere l'elefante, ma più guardato quella nuvola, più mi sembrava un cavallo. Sospirai, mi sedetti sull'erba e poi mi alzai. Guardai Zayn dall'alto e mi accorsi che fosse carino. "Dove vai?"
"Sono le otto e mezza. La scuola comincia alle nove, e non abbiamo ancora fatto la doccia."
"Ancora scuola?", chiese sgranando gli occhi. "Ma noi dovremmo goderci il momento e..."
"Zayn, senti.. alzati e andiamo."
"No, non voglio. Dovrebbe essere una specie di vacanza.", sbottò.
"ZAYN MALIK, SCHIODA IL TUO CULO DALL'ERBA, ALZATI E DEGNATI DI MUOVERTI!", forse lo spaventai perchè si alzò di corsa e tornammo a correre verso l'appartamento. Però quando arrivammo nel salottino, lui scoppiò a ridere mentre io mi rifugiai nella doccia per lavarmi. Quando uscii erano tutti pronti, tranne Zayn ovvio. Mi truccai, feci colazione e alle nove uscimmo insieme.

"Signorina Payne, lei NON DEVE far arrivare i suoi nuovi compagni in ritardo a scuola.", mi urlò il preside sputacchiandomi tra i capelli. Avevo la testa china, ed ero in piedi davanti alla suo scrivania. Dietro di me erano in fila i ragazzi, e sembrava più dispiaciuti di me. "Lei deve gestirli, non deve aiutarli a non seguire le regole.", mormorò poi, sempre in tono arrabbiatissimo.
" Signor preside, mi prendo io la colpa. ", disse poi Zayn. "Le ho spento la sveglia per scherzo, e quindi non ci siamo sveglaiti in tempo.", il ragazzo si avvicinò a me, e si  sistemò alla mia destra. Il preside ci guardò attentamente, prima me e poi lui.
"E va bene ..", sbottò in fine sospirando. Con un gesto della mano, mentre si sedeva, ci lasciò uscire. "Solo perchè sono molto indaffarato."
"Sarà l'ultima volta.", promise Harry, ma sapevamo tutti quanti che era la più grande bugia che potessimo dire. Quindi, dopo preso le nostre cose, andammo alla mia classe, dove il professore aveva appena iniziato al lezione.
"Buongiorno Prof.", dicemmo in coro. Ci sedemmo in due tavolo, io tra Niall e Zayn, mentre Harry e Louis davanti di noi, insieme. Il professore continuò la lezione, mentre ancora alcune ragazze mi lanciavano le solite palline di carta addosso. Mi corpii il viso con la mano e cominciai a prendere degli appunti confusi. Harry e Louis continuavano a giocare all'impiccato sul tavolo, mentre Niall e Zayn davano dei punteggi alle ragazze della classe. Era già la seconda volta che lo facevano, e mi urtava non poco quando mi saltavano dicendo che era meglio non farlo. Mi sentivo il cuore lacerato, perchè tutte ricevevano voti maggiori di otto ed erano tutte terribilmente belle. Sbuffai e mi asciugai una lacrima, che stava scendendo lentamente sulla guancia. Non volevo che la vedessero, non volevo che mi vedessero fragile. Poi, la porta si aprì di colpo, e sentii degli "UUUH" e dei "woow, ciao bello!".
Alzai lo sguardo per vedere la figura di mio fratello entrare e dirigersi verso i miei amici. Il professore lo guardò scettico, ma Liam si scusò dicendo di fare in fretta: "Hey, siete voi quelli nuovi?", chiese poi ai ragazzi.
"Sì, perchè?", disse Louis a voce di tuti.
"Perchè ci servono giocatori di Football, partecipate?", bene. ora anche solo si sarebbero convertiti all'idea che essere giocatori dello sport più classico al mondo, e per di più il fulcro di popolarità nella scuola, non mi avrebbero più ascoltato, mi avrebbero di nuovo lasciato sola. Ma questa volta sola, perchè Sheila era troppo occupata con i suoi nuovi amici.
"Io ci sto. Amo il football.", disse Niall affianco a me. Vidi con la coda dell'occhio Zayn annuire. Ed ecco l'ennesima lacrima silenziosa che scendeva piano piano. Questa volta non l'asciugai, ma mi coprii il viso coi capelli sperando che nessuno mi vedesse.
"Noi veniamo.", disse Harry.
"Bene, qui sono gli orari.", da sotto i ciuffi vidi un foglietto scivolare sul tavolo. "Cher, ci vediamo a pranzo, piccola?", mi chiese. Il mio cuore si fermò un secondo, perchè mi parlava? Poi mi lasciò un bigliettino anche a me, e mi prese la mano sinistra, l'appoggiò sul pezzo di carta per essere sicuro che lo avessi visto. "Grazie prof, ora me ne vado.", disse e uscì.

Rilessi il foglietto di carta, stropicciato dentro la tasca. I ragazzi erano con me, seduti vicino all'albero, il posto mio e di Sheila. Stavano mangiando un panino ciascuno, tranne Niall che ovviamente aveva anche dei pacchetti di patatine, quando Hazza mi chiese di leggerlo ad alta voce. Lo guardai, poi sorrisi e cominciai: "Ciao Cher, scusami se ti tratto da schifo. Quando me lo hai fatto presente l'ho capito.. ho capito anche che te ne sei andata perchè non volevi più avermi tr ai piedi quindi, se non puoi avere Liam-fratellino-dolce a casa, lo avrai a scuola. Ci vediamo a pranzo, cosa dici? Invita anche quei tuoi nuovi amici, vorrei conoscerli. Cia vediamo, ti voglio bene sorellina mia."
"Perchè non siamo da lui?", chiese Zayn.
"Perchè dovremmo?", chiesi di rimando.
" T i ha chiesto scusa.",  disse Louis. Ridacchiai. Liam non mi avrebbe mai chiesto scusa e se mi avesse voluto veramente, sarebbe venuto a cercarmi ..
"Cher, sei qui?"
"Cher, c'è tuo fratello.", disse Harry. Il viso di Liam comparve dal nulla.
"Ti stavo aspettando in mensa.", mormorò.
"Non ci vengo da quando la tua amichetta mi ha versato il suo vassoio con il pasticcio di carne.", lui si fece serio.
"Okay, ammetto che Lucy è un po' cattiva."
"Un po?", chiesi ironica. "La tua amica Lucy me la becco in classe, ogni mattina e lei mi lancia sempre caritene di carta e ..", Liam si inginocchiò e mi strinse in un abbraccio. Da quanto tempo non mi abbracciava in quel modo? Da quanto tempo non mi abbracciava con un vero abbraccio caldo? "Liam cosa c'è?"
"Mi spiace di averti trattata male.. credo che essere popolare mi abbia cambiato, ma sia quando sei in cima al mondo, credi di essere il re e puoi permetterti di voltare le spalle a tutti.", Harry rise. Liam si voltò fulmimnandolo con lo sguardo: "Che cazzo vuoi, riccio?"
"Visto?", chiesi. lui si morse il labbro.
"Scusami, riccio.", Harry si presentò. Poi lo seguirono gli altri. "Andiamo a mangaire?", mi chiese poi. Gli mostrai il panino mezzo finito. " ah ... ", mormorò. "Allora domani?" 
" Liam, vieni tu qui con noi. ", proposi.
" Nell'angolo degli sfigati? ", chiese.
" Questo è l'angolo degli sfigati? ", chiese Zayn. "Oddio, io sono troppo figo per essere sfigato." 
"Ma io sono sfigata.", sussurrai.
" T u? Sfigata? Ma se sei la ragazza più dolce, divertente e carina della scuola!",  disse Niall indicandomi. Arrossii.
"Non credo proprio.", risposi poi.
"Mah .. qui ci sta proprio gente strana."; sbuffò Louis.
"Verrai a vederci giocare?", chiese Liam. Il fatto che mi avesse invitato mi sembrava una cosa carina, e che avesse usato il NOI come se fossimo amici da sempre.
"Tu mi prometti che cambierai?", chiesi.
"Certo, ora vengo sempre con te."; mi fece alzare e mi strinse a sè, poi entrami a scuola tra le risate di tutti e mentre camminavamo in fila, Liam che mi cingeva la vita, e Harry mi stringeva la mano, mi sentivo la ragazza più fortunata di sempre. Okay, ero brutta, bassa, per nulla magra ma avevo qualcosa che nessuno poteva mai togliermi, e con cui avrei sempre condiviso qualcosa di importante. Il mio sorriso?
No, mio fratello Liam Payne, il giocatore di football più popolare della scuola, con cui finalmente stavo vivendo una vera vita da sorella.

***AUTRICE***

Posso essere sincera? Mi sembra di scrivere dei capitoli osceni, mi sembrano senza senso ...
Comunque spero vi siano piaciuti lo stesso, e grazie di aver letto.
Recensite, o recensite. okay? okay. :) #muchlove

  
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