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Autore: its_cinnamon    03/03/2012    1 recensioni
Ogni sera guardavo il cielo e sussurravo alle stelle “Buonanotte, Zayn” sperando che i piccoli e luminosi astri, lo sussurrassero a lui che aveva rapito il mio cuore. Sapevo che fosse una cosa sciocca, ma in fondo ogni sera ci speravo sempre più.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lui.
Non riuscivo a pensare ad altro.
Quegli sguardi, quei sorrisi: Zayn era partito portando con se gran parte del mio cuore.

Quando la settimana scorsa, quasi in lacrime e tenendo lo sguardo basso, mi disse che sarebbe dovuto andare in tour con il resto della band, io non potei fare altro che abbracciarlo e rassicurarlo che non c’era alcun problema. Gli dissi che ero fiera di loro, del loro successo: i One Direction erano in vetta alle classifiche di otto paesi su dieci.
Eppure lo sapevo che mi sarebbe mancato da morire.
Quando lo abbracciai, sentii come una fitta al cuore: sapevo che sarebbe tornato entro un mese, un mese e mezzo, ma cavolo! Un mese erano comunque trenta giorni!
Prima di salire sul jet, mi strinse per un ultima volta, sentii le sue braccia calde che mi cingevano le spalle: avrei voluto che quel momento fosse stato eterno. Solo Zayn riusciva a donarmi quel senso di sicurezza, sembrava che finché fossi stata lì, raggomitolata tra le sue braccia ed il suo petto, non mi sarebbe potuto succedere niente di male. Ricordo che quell’abbraccio durò a lungo. Poi un bacio. Le sue labbra calde sfiorarono le mie con la solita delicatezza che mi concedeva solo per i baci della buonanotte. Sentivo la sua mano sinistra che leggera mi accarezzava i capelli mentre con quella destra stringeva la mia mano: ero così fiera di lui, eppure non volevo che partisse per così tanto tempo.

Adesso stavo davvero male, mi sentivo sola. I miei migliori amici erano lontani migliaia di kilometri e con loro c’era anche il mio ragazzo.

Ogni pomeriggio, verso l’ora di pranzo, mi arrivava un sms di Zayn. Ogni volta mi teneva informata sui concerti, sulle località che visitava, sugli scherzi di Louis e su tutte le ragazze che giravano intorno ad Harry. Ogni volta mi scappava un sorriso. Erano messaggi lunghi almeno una pagina, ed ognuno di loro si concludeva con un “Mi manchi.”
Era come se quando leggevo quei messaggi, avessi avuto la voce di Zayn impressa nella mente così che mi sembrasse di sentire quasi come se fosse lui a leggerli, e ogni volta che leggevo le ultime due parole non facevo altro che pensare a quanto io sentissi la sua mancanza.
Rispondevo ad ogni suo messaggio.

Ogni sera guardavo il cielo e sussurravo alle stelle “Buonanotte, Zayn” sperando che i piccoli e luminosi astri, lo sussurrassero a lui che aveva rapito il mio cuore. Sapevo che fosse una cosa sciocca, ma in fondo ogni sera ci speravo sempre più.

Questa mattina a scuola è stata un'altra giornata fredda e noiosa. In giro per i corridoi vagavano ragazzi con abnormi mazzi di fiori e coloratissime scatole di cioccolatini. All’inizio non riuscivo a capire cosa fosse tutto quel fermento. Poi, quando per sbaglio udii uno stralcio di discorso di due euforiche ragazze in uno dei corridoi, capii subito: San Valentino.
Mi era totalmente sfuggito di mente. D’altronde il mio “Valentino” era così lontano, perciò non avevamo potuto fare progetti per la giornata. Sentii i miei occhi farsi sempre più umidi. Una lacrima mi scese lenta e dolce su una guancia: quello era il primo San Valentino che passavo come ragazza di Zayn, ma non sarebbe stato possibile stare insieme a lui. Quanto avrei voluto stringerlo forte. Anche solo per pochi minuti. Me lo sarei fatta bastare.
Velocemente asciugai le piccole lacrime che mi offuscavano la vista e tornai sulla strada di casa.
All’uscita da scuola, c’erano tanti striscioni di varie grandezze attaccati al cancello. “Tesoro senza di te non sarei nulla” oppure “Piccola sei stupenda”.
Mi divertivo a leggerli. Mi divertiva vedere i ragazzi tutti in tiro per fare bella figura oppure il fatto che tante delle ragazze emettevano strani gridolini vedendo il gesto del proprio ragazzo.

Non appena fui a casa, presi il telefono: chiamai Zayn.
Il telefono squillava, ma nessuna risposta.
Rimasi a guardare fuori dalla finestra con il telefono accostato all’orecchio: rimasi incantata dai movimenti delle chiome degli alberi che, in balia alla forza del vento, si muovevano a destra e a sinistra con le foglie che tremolavano inquiete.
Il telefono smise di squillare: Zayn non rispondeva.
Non me la presi per niente a male: molto probabilmente stava facendo altro, forse una prova per il concerto oppure stava facendo una sessione di autografi con il resto della band. Non faceva nulla.

Quella sera, mia madre e mio padre andarono fuori a festeggiare il San Valentino. Mia madre era bellissima: indossava un vestito viola lungo fino al ginocchio e sfoggiava uno dei sorrisi più belli che avesse mai avuto. Mio padre, invece, le si accompagnava con un semplice e sobrio smoking. Sarebbero andati a cena in uno dei ristoranti più rinomati del paese: mio padre aveva deciso di fare le cose per bene essendo quello il loro ventesimo San Valentino insieme.
Quando anche loro uscirono, sentii come se la casa si fosse svuotata: stranamente c’era silenzio in giro.
Diedi un’occhiata veloce fuori alla finestra: il vento si era calmato rispetto alla mattina.
Mi sedetti sul divano e accesi la televisione.
Ormai me ne ero fatta una ragione: è la sera di San Valentino e finanche i miei genitori escono.
Io invece resterò qui a guardare roba tipo un documentario sui piccioni o sui lemuri del Madagascar.
Dopo un lungo zapping fra i canali, senza trovare nulla di così interessante da distrarmi da i miei pensieri, mi stesi sul divano. Tra uno sbadiglio e l’altro cambiai canale in continuazione.
Zayn non mi aveva neppure fatto una telefonata. All’inizio rimasi un po’ in collera, poi mi cominciai a dare delle spiegazioni: avrà avuto sicuramente qualcosa da fare, oppure si sarà semplicemente dimenticato.
Come avrei potuto io avercela con lui? Era un sogno il solo fatto di stare con un ragazzo così dolce, non avrei mai potuta avercela con lui.
E poi per cosa? Per una stupidaggine del genere? No.. stavo esagerando, era una cosa stupida.
In televisione cominciò un film di quelli romantici e strappa lacrime, rimasi a guardarlo.
Ad un tratto scena clou del film: quella storia mi stava appassionando, era avvincente! O comunque era un ottimo modo per combattere la noia.
Come previsto una lacrimuccia fece capolino.
Qualcuno bussò alla porta. Subito pensai che fossero stati mamma e papà che erano già di ritorno. Leggermente perplessa andai ad aprire la porta.
-Mi sei mancata.
No. Non potevo crederci. Stavo sognando!
Non dissi nulla. Potei solo gettarmi fra le sue braccia e stringerlo più forte che potevo. Cominciai a piangere. Le lacrime scendevano veloci come piccoli rivoli sulle mie guancie. Lui mi abbracciò dolcemente, come solo lui sa fare, e mi accarezzava i capelli ridendo delicatamente, dicendo:
-Va tutto bene piccola. Ci sono qui io.

Ci sedemmo sul divano e cominciammo a parlare: era bello riaverlo finalmente con me. Mi erano mancati tutti i suoi piccoli gesti, la sua risata, il suo modo buffo e scanzonato di pronunciare alcune parole, i suoi occhi così magnetici e rassicuranti.
Ero contentissima, non avrei potuto aspettami di meglio.
Dopo ci stendemmo sul divano, uno accanto all’altra.
Zayn mi teneva stretta a se come se non volesse più lasciarmi andare, come se avesse avuto paura che sarei potuta fuggire dalle sue braccia da un momento all’altro.
-Come hai fatto a tornare?
-Ho preso l’aereo e sono arrivato qui stamattina. – sentii il suo respiro sul collo, poi percepii le sue labbra sulla mia pelle – Avevo bisogno di vederti.
Mi girai verso di lui con tutto il corpo e lui mi sorrise di risposta.
Il suo sorriso era irresistibile come sempre.
-Mi sei mancato tanto …
Zayn mi accarezzò i capelli, e delicatamente spostò una ciocca di capelli dal mio viso. Poi abbassò lo sguardo come se si fosse mortificato di aver fatto qualcosa di sbagliato. Si mordicchiò il labbro inferiore.
-Cosa c’è, Zayn?
- … oggi è San Valentino … io non ho un regalo per te …
I suoi occhi erano lucidi e riflettevano la mia immagine: Dio, mi faceva una tenerezza inaudita.
Gli accarezzai una guancia dolcemente. Avvicinai il mio viso al suo. Sentii il mio respiro che si incrociava leggero e caldo con il suo. Chiusi gli occhi. Lo baciai. Non vedevo che il buio, ma percepivo ogni singola emozione come non mai.
Allontanai le mie labbra dalle sue.
Lo guardai. Mi sorrideva.
Lo abbracciai con in cuore in gola dalla felicità: era davvero arrivato fin lì per passare il San Valentino con me!
Sentii il profumo della sua pelle, mi sembrava quasi di poter udire i battiti del suo cuore.
Mi accostai al suo orecchio e sussurrai:
-Non c’è bisogno di alcun regalo, tu sei qui, e non vorrei nient’altro al mondo.

  
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