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Autore: Magician Girl    03/03/2012    3 recensioni
“Di giorno in un modo, di notte in un altro. No, non è una maledizione che è stata afflitta da una strega malvagia. E’ semplicemente una vita di una ragazza che possiede due vite: di giorno una semplice studentessa, la migliore in tutta la scuola, ma di notte si trasforma in una cantante gotica, cosa che nessuno si aspetterebbe da lei. Lo fa solo per un motivo: PASSIONE. E basta. Probabilmente questa doppia vita le causerà dei problemi. No, non è una storia alla Hannah Montana. E se lo fa solo perché è il suo unico modo per esprimersi al mondo? Chissà, lo starà facendo nel modo giusto, oppure questo non creerà altri problemi? Beh, scopritelo leggendo”
Genere: Dark, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti | Coppie: Raf/Sulfus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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1 dicembre 2010, ore 11:30
 
Era passata un’ora da quando avevo finito il mio test di matematica. Come al solito ero stata la mia a consegnare e tutto era andato per il verso giusto. Fortunatamente mi sono ricordata tutto quanto, infatti, non appena mi sedetti al mio posto, la preoccupazione svanì e quando il professore distribuì i compiti a ognuno di noi, non potei che sorridere. Tutto quello che stava lo sapevo, sapevo ogni risposta ed ero certa che quella borsa di studio sarebbe stata mia al 100%.
Adesso era ora di ricreazione, io per tutto questo tempo ero rimasta sul terrazzo della scuola, ad aspettare che almeno una delle mie amiche mi avvisasse che era uscita dall’aula. Ma questo non accadde, però uscirono dall’aula non appena suonò la campanella, dovevano pur sempre fare merenda, dato che a causa mia avevano saltato la colazione.
Come al solito, la ricreazione la passavamo tutte e quattro insieme al bar della scuola, precisamente nel giardino. Probabilmente se qualcuno verrebbe a visitare questa scuola la prima cosa che gli rimarrà impressa è proprio il nostro bar.
E come al solito, tutte avevamo portato qualcosa da mangiare, fregandocene della linea e quant’altro, tranne Dolce. Ogni volta portava un frutto diverso, o addirittura una insalata. Certo, piace anche a me l’insalata, ma non la mangerei mai alle undici e mezza del mattino, mi verrebbe solamente il volta stomaco solo al pensiero.
Ma ormai ci eravamo abituate alle stranezze della ragazza, dopo tre anni qualsiasi cosa che Dolce faceva per noi era del tutto normale.
Io invece portavo i soliti soldi e mi compravo qualcosa al bar, ma dato che oggi Uriè e Miki decisero di cambiare allora seguì loro nel prendere una colazione per tre. Certo nemmeno questo era un buon orario per una colazione, ma tutto sommato una bella tazza di caffè mi ci voleva proprio dopo la serata che avevo passato ieri, e a quanto pare a qualcuno questo piccolo particolare non era sfuggito.
Raf, ma che hai fatto ieri sera?” Se devo essere sincera una domanda del genere da Uriè me l’aspettavo. Probabilmente me lo chiedeva non solo perché era preoccupata, ma anche perché era anche curiosa di sapere la mia risposta.
No con questo non intendo dire che lei è una pettegola, le piace sapere le cose, come se fosse una giornalista. In effetti lei ci starebbe bene nei panni di una giornalista, chissà magari poi gli avrei consigliato di far parte del giornalino della scuola, ma in questo momento non stiamo parlando di lei, ma di me e io dovevo ancora rispondere alla sua domanda.
Niente di speciale…” La mia risposta aveva fatto scattare un allarme nella mente di Uriè, come se avesse già capito che io stessi mentendo. Ora capite perché la considero come la mia prima migliore amica? Mi dispiace dirlo, ma lei mi conosce di più rispetto alle altre.
Non puoi mentirmi, so già la verità, ma voglio sentirtela dire. Su, avanti. Rispondi.”
“D’accordo, d’accordo. Ieri ho fatto tardi a lavoro. Contenta adesso?” Ed ecco che lei comincerà con la sua solita predica: sei ancora giovane per fare questo tipo di lavoro, questo lavoro di uccide, questo lavoro ti trascura la scuola, il che non è assolutamente vero; e poi tante altre prediche che per il momento non me ne veniva nemmeno una in mente.
Lavori ancora lì? E’ inutile che parlo, so già che farai di testa tua, ma per favore, dacci un taglio.” Probabilmente aveva ragione, ma non ci potevo fare niente. Anche se era un lavoro abbastanza pesante, a me piaceva, e sarebbe stato difficile convincermi a farmi licenziare.
L’argomento Raf-lavoro era stato chiuso e riprendemmo a mangiare a parlare d’altro, tranne di me e del compito di oggi. Si, anche se era andato bene per me non ne volevo lo stesso parlare. Vantarmi troppo portava iella e io non volevo ritrovarmi brutte sorprese tra qualche giorno.
Buone notizie ragazze!” Oh, ecco un’altra persona che non vi ho ancora presentato. Questo ragazzo che ci ha appena rivolto la parola era Riley, probabilmente starete pensando che quello sia un nome da femmina, ma è anche da uomo.
Sarebbe?” Chiese curiosa questa volta Miki.
I risultati di tutte le prove della scuola saranno detti domani, e sempre domani ci sarà la premiazione.” Già domani? Credevo che i professori avessero desiderato un po di tempo per riflettere su questo tipo di decisione, o forse, probabilmente avevano già in mente chi fosse colui o colei che si sarebbe meritato quella borsa di studio. Ecco che già entro nel panico, per la paura di non vincerla, anche se al 90% credevo che l’avrei vinta io.
Tranquilla, la vincerai tu, ne sono sicura.” Mi rassicurò Miki. Si dovevo stare tranquilla, ma non sapevo che l’avrei vinta io oppure no, ma sarei stata tranquilla lo stesso.
Il suono della campanella interruppe il nostro discorso per avvisarci che era arrivato il momento di riprendere le lezioni e che tra qualche ora potevamo uscire dalla scuola e tornare alle nostre case, e io non vedevo l’ora di tornare a casa.
 
Ore 13:30
 
La giornata di oggi si conclude con filosofia, precisamente con il caro Platone, non che fosse il mio filosofo preferito, ma tutto sommato aveva il suo fascino, non estetico ovviamente.
All’uscita speravo tanto di trovare mia madre in auto, dato che mi aveva promesso che oggi saremo andate a mangiare fuori, ma ricevetti una bella sorpresa: mia madre non si trovava all’uscita.
Cercai di chiamarla, ma niente non mi rispondeva, cercai di ricordarmi cosa mi aveva detto oggi, oltre alla solita ramanzina del lavoro, ma ancora niente. Me lo sarei ricordata se oggi avrebbe avuto una riunione di lavoro.
Aspettai qualche minuto, ma allo stesso tempo continuai a chiamarla e finalmente si degnò di rispondere.
Scusa tesoro, Jeremy non si è sentito bene, l’ho dovuto portare dal suo medico e sono ancora lì, rimandiamo a domani”. La solita storia, trovava sempre una scusa per evitare i pranzi di famiglia. Non davo la colpa al mio fratellino, ma almeno poteva avvisarmi molto prima. Ma fa niente, mi toccava tornare a casa a piedi, visto che il prossimo bus era alle cinque del pomeriggio, e io a quell’ora dovevo andare a lavoro come cameriera. Se non ve l’ho detto io il pomeriggio faccio la cameriera, e la sera canto, quindi doppio lavoro, paga minima, ma fa niente.
Ero già abbastanza lontana dalla scuola, non mi andava di chiedere un passaggio alle mie amiche, e poi camminare mi avrebbe fatto bene.
Però questa passeggiata si concluse subito, a causa di una macchina che si accostò nella mia direzione, e credo che potete già immaginare di chi si trattasse.
Ehi rivale, dove stai andando?” Avrei tanto voluto rispondergli in un certo modo, ma mi controllai.
A casa, e dove se no?”
“Ah non lo so, voi del ghetto siete pieni di sorprese.” Voi del ghetto.. ma sentitelo..
Ad ogni modo, oggi mi sento particolarmente gentile, quindi ti accompagno io a casa”
“Tu gentile? Pff.. e sentiamo non è che la tua ragazza si arrabbierà?”
“Misty? Non importa, allora vieni o no?” Ora non sapevo proprio che fare, da un lato non ci volevo andare, perchè non volevo avere niente a che fare con lui e anche perché non volevo che lui vedesse dove io abito; ma dall’altro avrei voluto accettare, perché casa mia era abbastanza lontana e a piedi ci sarei arrivata tra un ora quindi…
D’accordo, ma non credere che le cose tra me e te non siano più le stesse.”
“Vedremo..” E poi partimmo. Avevo fatto la scelta giusta? Non importa, mi sono guadagnata un ora in più della giornata.
Per tutto il tragitto non parlammo, anche perché di che cosa dovevamo parlare? A scuola non capitava mai che avessimo un dialogo in privato, figuriamoci adesso che siamo soli.
Accosta a destra, siamo arrivati.” Non appena glielo dissi, Sulfus rimase stupito? Disgustato? Non lo sapevo, ma sicuramente era la prima volta che lui veniva da queste parti, lo si leggeva dagli occhi.
Tu abiti qui? Mi dispiace per te.”
“E a me dispiace per te, ti lascio libera immaginazione sulla mia frase.” Dissi io, mentre prendevo la mia borsa e uscivo dalla macchina. Su Raf, hai dimenticato le buone maniere? Sarà pur antipatico, ma ti ha accompagnato fino a casa.
Anche se non te lo meriti, grazie per il passaggio.”
“Di nulla.” E dopo questo, mi voltai e mi incamminai verso la porta d’ingresso di casa mia, ma il suo fischio mi fece sobbalzare e mi voltai per vedere che cos’altro voleva.
Dimenticavo, che vinca il migliore.” Si certo… il migliore. E dopo questo sentì il rumore del motore della macchina andare via il più veloce possibile.
Non solo è antipatico e maleducato, ma è anche strano, molto strano…


E così finisce il primo capitolo, probabilmente vi aspettavate che postassi già i risultati della prova e il vincitore della borsa di studio, ma voglio ancora tenervi sulle spine. Però non odiatemi per questo xD
Bye :**
  
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