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Autore: Shizuru117    14/04/2004    6 recensioni
E se mai Orlando Bloom incontrasse un giovane ragazza che non ha idea di chi sia? Cosa verrà fuori? Fuoco e fiamme! E non nel senso malizioso della parola
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo31

Mi dispiace di aver pubblicato così tardi ma, cercate di capirmi! Ho sfornato quattro capitoli in una settimana; un vero record per me!^^ In compenso, facendo quattro calcoli, sono arrivata alla conclusione che, per finire la storia, mi mancano sì e no 5 o 6 cap. Da una parte sono contenta, così almeno potrò iniziare la mia nuova fanfic! Dall’altra, invece, sono un po’ triste! Mi ero affezionata alle avventure di Amy & Co. Vabbè, così è la vita!^^Bacini Shi*

 

Capitolo 31.

Sorriso effimero.

 

E così, purtroppo, anche quella breve vacanza in Italia era giunta al termine. Però, ognuno di loro, nel loro piccolo era cambiato…chi in bene, chi in male. Orlando ed Amina erano riusciti, dopo tanto tempo, a confessare i loro sentimenti; Elijah si era definitivamente arreso all’evidenza mentre Christy era molto contenta del suo operato. La mattina dell’ultimo giorno, presero i bagagli a malavoglia e, dopo essere saliti sulla nave che li avrebbe portati a Livorno, sarebbero tornati in America. Fu un viaggio silenzioso, ognuno di loro era molto dispiaciuto di dover lasciare quel bel parco che, in qualche modo, era diventato la loro seconda casa. In aereo, come al solito, El si addormentò all’istante mentre Cry lo raggiunse poco dopo. Gli unici rimasti svegli furono Amy ed Ob.

 

“Sai, delle volte mi viene da pensare che, noi due, siamo proprio anormali! E’ mai possibile che, quando siamo in aereo, non abbiamo sonno?” Disse la ragazza, indicando i due amici che dormivano beati.

 

“Non so davvero che dirti. In tutta onestà io non ho paura di volare, però…boh, stare sveglio mi fa stare più tranquillo.” Orlando le prese le mani.

 

“E’ incredibile, non ti pare? Quando siamo arrivati qui in Italia eravamo due ottimi amici mentre ora…beh, oserei dire che siamo fidanzati!”

 

“Evidentemente, era destino che fosse così, no?” La guardò negli occhi.

 

“Sì, penso proprio di sì. Piuttosto, cosa faremo quando torneremo a casa?”

 

“Non capisco dove vuoi arrivare.” Disse, un po’ stranito.

 

“Beh, tu sei un divo del cinema mentre io…una ragazza che vive tranquilla e beata in una piccola casa in periferia. Sarò sincera con te, non voglio che in giro sappiano che io sono la tua ragazza. Non fraintendermi, non è perché mi vergogno” Rise “E’ solo che vorrei continuare a vivere ai miei ritmi, senza essere catapultata in un mondo dove non ho niente da spartire. Mi capisci?”

 

“Sì, ti capisco. Però continueremo a frequentarci come al solito, se non di più, vero? Lo sai che non posso starti lontano più di tanto.” Le diede un dolce bacio sulle labbra. “Quando torniamo a casa, ti do le chiavi del mio appartamento, ok?”

 

“Non sarà un po’ presto per andare a vivere insieme?” Chiese Amina, un po’ titubante.

 

“Diciamo che non è convivenza. Piuttosto, quando vorrai venire a trovarmi, hai le chiavi. Punto e a capo. Almeno non starai sempre attaccata al telefono per sapere se ci sono.”

 

“Se la mettiamo in questi termini, allora va bene. Quando avrò tempo, ti farò anch’io un duplicato delle chiavi.” E lo baciò.

 

Da quando erano tornati in America, le loro vite si erano fatte ancora più frenetiche. Orlando, anche se aveva tanti buoni propositi, era pur sempre impegnato con Pirates of the Carribean 2 e, di conseguenza, il tempo da dedicare ad Amy era pur sempre poco. Christy doveva continuare il suo lavoro di modella che, tra qualche settimana, l’avrebbe portata addirittura in Giappone. Elijah era impegnato con il suo lavoro di doppiatore mentre Amina aveva avuto una scadenza da rispettare: aprire il locale entro la prossima settimana. In ogni caso, i due fidanzati novelli, trovavano sempre cinque minuti da dedicarsi. Quella sera, dopo una cenetta a lume di candela a casa di Ob, erano finiti di nuovo a letto insieme. Prima di dormire, però, avevano approfittato per parlare un po’.

 

“Ehi, ma lo sai che ho finito di arredare il locale? Mark ha già trovato il personale e quindi, tra una settimana, aprirà il ‘Desire’. Abbiamo deciso di dargli questo nome sotto gentile concessione degli U2. Quella canzone, a me personalmente, piace un casino.” Amina aveva appoggiato la testa al suo petto e, lentamente, gli accarezzava i capelli.

 

“Sono molto contento per te” Disse lui, sorridendo. “Però, senza offesa, io quella canzone non la conosco.”

 

“Non ti preoccupare, si rimedia a tutto. Sarà l’inno del mio locale, l’ultima canzone che verrà messa dal deejay. A proposito, domani devo andare a fare una cosa, quindi non sarò in casa per tutto il giorno.”

 

“E dov’è che vai di bello?”

 

“Segreto! Sarà una sorpresa!”

 

“Benissimo, io adoro le sorprese!”

 

“E io adoro te…”

 

Si addormentarono così, uno vicino all’altra, senza rendersi conto che, probabilmente, sarebbe stata la loro ultima notte insieme. Quei due giorni passarono in fretta. Era una calda mattina di giugno quando accadde ciò a cui nessuno avrebbe mai pensato. Per tutta la giornata, Billy Boyd sarebbe stato ospite in casa Bloom visto che, a causa di alcune interviste, era dovuto andare in America. Inutile dire che Orlando era molto contento di poter rivedere un suo vecchio amico. Non appena suonò alla porta, andò ad aprire tutto esaltato.

 

“Ehilà Billy! Da quanto tempo non ci si rivede!” Disse, dandogli un’affettuosa pacca sulle spalle.

 

“Da troppo amico, da troppo!” Anche lui contraccambiò il gesto.

 

“Non vorremo mica restare a parlare fuori?! Entra, così ci facciamo una bella chiacchierata, come ai vecchi tempi!” E lo fece accomodare su una delle sedie, in cucina. “Allora, che si dice di bello in Scozia?”

 

“Mah, niente di che. Piove come al solito. Sono venuto qui in America solo perché dovevo fare qualche intervista e, visto che il caro Legolas era disposto ad ospitarmi...”

 

“Smettila di chiamarmi con quello stupido nome! E’ vero, gli sono molto affezionato, ma sta diventando la mia condanna!” Disse, mettendosi a ridere.

 

“Andiamo, che neanche ti dispiace! Su, raccontami qualche pettegolezzo made in Usa, sono proprio curioso!”

 

“Credo che non ci sia niente da dire. Anche perché, se per esempio ti dico Christy Anderson, non credo che sapresti chi è!”

 

“Infatti non la conosco. Come mai hai fatto il suo nome?”

 

“Pensavo che il caro David te l’avesse detto! E’ la sua nuova fidanzata!”

 

“Cosa? Ma tu pensa…quello stronzo! Siamo suoi amici e non ci dice mai niente! Ah, ma vedrai se gliela facciamo pagare!” Rispose, con voce piuttosto allegra.

 

“Dai, lascia perdere. Quei due hanno dovuto patire le pene dell’inferno per mettersi insieme! Si erano conosciuti non so quanti anni fa in Australia e hanno aspettato tutto questo tempo. Veramente, fagli vivere la loro vita!”

 

“Adesso che mi ci fai pensare…” I suoi occhi avevano assunto una strana luca, cattivo segno.

 

“Lo sai che non mi piaci quando fai così! Sentiamo, quale diabolica cosa ti è venuta in mente?”

 

“Che fine ha fatto quella strana ragazza che abbiamo conosciuto quella volta in Italia? Ma sì, quella con i capelli rossi…molto carina…alla fine ce l’hai fatta a vincere quella scommessa?”

 

“Scommessa? Sai, ad essere sincero non mi ricordo nemmeno bene quali erano le condizioni.”

 

“Tu dovevi portartela a letto entro un anno e, se ci fossi riuscito, Elijah avrebbe dovuto organizzare delle feste per un mese intero. Adesso ti ricordi? Cioè, mi sono ricordato io che, a momenti, mi scordo anche come mi chiamo…”

 

“Ah, per quello, ne avrei vinte almeno un centinaio di scommesse, con tutte le volte che ci sono andato a letto! Però…”

 

Orlando sentì qualche rumore provenire dalla cucina. In quel momento non ci fece caso ma, in ogni modo, smise di parlare. Rifletté un attimo, poi arrivò alla conclusione che fosse caduto qualcosa.

 

“Mi dicevi?” Chiese Billy, piuttosto impazientemente.

 

“Oh, scusami, ero un attimo soprappensiero. Dicevo…però non me la sento di tirare fuori quella vecchia scommessa. Mi sono accorto, per la prima volta dopo tanto tempo, che la amo. Non è stato il classico colpo di fulmine, diciamo che sembrerebbe più una cosa graduale. Nessun uomo potrebbe resistere al suo fascino, e non intendo solo la bellezza esteriore, ma anche quella interiore. E’ una ragazza così piena di vita…è impossibile non innamorarsi.” Disse queste cose con occhi sognanti, come se l’avesse davanti agli occhi.

 

“Chi l’avrebbe mai detto? Alla fine anche tu sei cascato sulla trappola di una donna! Ma dimmi, ti piace così tanto?”

 

“Tantissimo, mi piace da impazzire, da perderci addirittura la testa. E’ la persona più fantastica che io abbia mai conosciuto e, ora che l’ho presa, non voglio di certo perderla.”

 

Orlando e Billy chiacchierarono ancora a lungo e, quando furono le 17.00, quest’ultimo dovette andare via a causa della sua famosa intervista. Ob rimase un po’ in casa, nella speranza che Amina venisse a trovarlo. Gli aveva detto che aveva preparato una sorpresa per lui e così, preso dall’impazienza, andò a casa sua. C’era il cancello di legno aperto. Strano. Si solito, se c’era, lo chiudeva sempre per evitare che qualche animale domestico andasse nel suo giardino. Le finestre erano tutte chiuse e, per un momento, pensò che non ci fosse. Aprì la porta con il suo duplicato delle chiavi e, varcata la soglia, dovette accendere la luce a causa del buio intenso.

 

“Ma che diavolo è successo qui?” Disse, un po’ incredulo.

 

Si guardò un po’ intorno e vide due o tre piatti che erano stati gettati per terra, rotti in mille pezzi. All’inizio pensò che ci fosse stato un ladro e così andò a vedere in camera da letto, per scoprire se avevano rubato qualcosa. Trovò Amina, seduta sul letto, con un libro in mano. Non stava leggendo, sfogliava troppo velocemente. Quando lo vide, si alzò e andò in cucina, sedendosi sul divano.

 

“Amy, ma che ti è successo?” Chiese, piuttosto preoccupato. Provò ad abbracciarla ma lei si divincolò in un momento.

 

“…niente…proprio niente…” Rispose, stizzita.

 

“Per favore, non metterti a fare la ragazzina. Mi dici che è successo?”

 

“Perché, invece, non me lo dici tu?”

 

“Mi stai dando parecchio fastidio. Smettila di comportarti così!” Si stava arrabbiando.

 

“Così? Io dovrei smetterla di comportarmi così? Per tua informazione, io non mi sto comportando così…” Aveva alzato un po’ la voce.

 

“Adesso basta! Finiscila! Mi vuoi dire che ti ho fatto se, praticamente, non ci siamo visti per tutto il giorno?”

 

“Non ti ho visto, questo è vero, ma ti ho sentito…allora, deve essere incredibilmente appagante riuscire a vincere una scommessa, non è vero? Suppongo che adesso sarai contento, Elijah è costretto a fare delle feste per un mese…” Lo guardava torva. Era infuriata, anche se non sembrava.

 

“Tu…tu hai…sentito la mia conversazione con Billy?” Era la fine. Il ragazzo era così smemorato che si era dimenticato di annullare quella stupida scommessa.

 

“Avrei tanto voluto evitarlo, credimi. Ma in questo modo, almeno, non soffrirò più di tanto. Sarai contento, adesso potrai andare in giro mostrando il tuo trofeo…”

 

“Tu fino a dove hai ascoltato?”

 

“Quanto basta. Poi non ce l’ho fatta a rimanere…sei un ipocrita, Orlando…perché non mi hai mai detto la verità in tutto questo tempo!”

 

“Io…Amy, non è come pensi…dopo che tu te ne sei andata ho detto a Billy che…”

 

“BASTA! Non voglio ascoltare una sola parola! Qualsiasi scusa tu offra, non otterrai il mio perdono! I miei sentimenti erano sinceri e tu li hai calpestati come un mucchio di stracci!”

 

“Ti prego, stammi a sentire un momento! Prima che tu te ne andassi ho detto a Billy qual’era la verità; io ti amo Amina, non ho bisogno di nasconderlo!” Pregava con tutto il cuore che, da un momento all’altro, si sarebbe svegliato da un incubo.

 

“Stronzate. Sono solo belle parole, niente di più. Puoi dire ciò che vuoi ma non cambierà la situazione!” Era all’orlo delle lacrime.

 

Cristo Santo, vuoi lasciarmi parlare?” Le urlò in faccia.

 

“Bene, sentiamo cosa ha da dire il signor Orlando Bloom dall’alto della sua onnipotenza. Sono proprio curiosa.”

 

“Basta, mi fa male sentirti parlare in questo modo. Io avevo fatto quella stupida scommessa quando non ti conoscevo ancora, non sapevo che sarebbe finita così! Ero stato ferito nell’orgoglio, quando non mi hai riconosciuto, così io ed Elijah avevamo deciso di prenderci una rivincita. E’ stata una cosa innocente, te lo giuro! Già da tempo avevo deciso di annullarla poi, tra un cavolo e l’altro, non ci abbiamo più ripensato. Credimi, io ti amo, non farei mai nulla per farti soffrire.”

 

“Eppure l’hai fatto…anche se non volevi…” Una lacrima stava scendendo sulle sue guance. Il suo volto era triste, si sentiva malissimo. L’unica persona in cui credeva, l’aveva appena tradita. Lo guardava negli occhi, senza mai distogliere lo sguardo.

 

Orlando si sentiva una bestia. Era la prima volta che la vedeva in quella maniera. Sapeva che era colpa sua però, non sapeva che dire, non sapeva che fare. Qualsiasi parola avesse detto, non avrebbe risolto la situazione.

 

“Ti scongiuro non…non piangere…” Provò ad asciugarle una lacrima con il pollice ma lei si girò subito dall’altra parte.

 

“Fuori…” Disse lei, piano.

 

“Cosa?”

 

“Esci immediatamente da casa mia…”

 

“No, ti prego…”

 

“FUORI!” Stava con le braccia conserte e la testa bassa.

 

Orlando uscì, senza opporre resistenza. Mentre camminava lungo il vialetto, si girò un attimo e la vide, appoggiata alla porta, con una mano sulla fronte.

 

“Ti amo, non dimenticarlo mai.” Le disse, con voce triste.

 

“Ti amavo…ora non ne sono più tanto convinta…” E chiuse la porta dietro di sé, lasciando il ragazzo con il suo dolore.

 

Mai, come quella volta, si era sentito uno stupido. Prese la macchina e ritornò a casa, cercando di liberare la mente dai cattivi pensieri. Non appena varcò l’uscio, notò una cassetta, lasciata cadere vicino al portaombrelli. La rigirò un attimo tra le mani, non aveva nessuna scritta. Spinto dalla curiosità, la mise sul videoregistratore e rimase di sasso. Davanti a lui c’era Amina, probabilmente in uno studio televisivo, a giudicare dallo sfondo.

 

“Ciao Orlando! Probabilmente devi essere tu, questa cassetta l’ho preparata apposta per te. Te l’avevo detto, no? Che ti avrei fatto una sorpresa? Adesso non scappare fuori con la scusa che non ti ricordi! Vabbè, farò finta di crederti. Sai, in questa cassetta c’è un video che ho girato con Robbie Williams, per ripagarmi di un piccolo favore che gli avevo fatto. E’ una canzone molto bella, a me piace tantissimo! Ho deciso di girare questo piccolo video introduttivo perché volevo regalarti qualcosa di unico, speciale…per la persona più incredibile che io abbia mai conosciuto! Ricordati che ti amerò sempre!”

 

Dopo quella piccola chiacchierata, c’era subito il video musicale. Era una canzone molto bella, si chiamava Revolution. I cantanti erano Amina e Robbie. Orlando stava piangendo, non ricordava nemmeno più quando aveva pianto per l’ultima volta. Lei era sempre stata sincera e leale mentre lui…era stato veramente meschino, ecco la verità. Ma non si sarebbe arreso, mai e poi mai. Amy era qualcosa di troppo speciale per lasciarla andare, come un po’ di sabbia tra le dita.

 

CONTINUA...

  
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