Mi dispiace di aver pubblicato così tardi ma, cercate di capirmi! Ho sfornato quattro capitoli in una settimana; un vero record per me!^^ In compenso, facendo quattro calcoli, sono arrivata alla conclusione che, per finire la storia, mi mancano sì e no 5 o 6 cap. Da una parte sono contenta, così almeno potrò iniziare la mia nuova fanfic! Dall’altra, invece, sono un po’ triste! Mi ero affezionata alle avventure di Amy & Co. Vabbè, così è la vita!^^Bacini Shi*
Capitolo
31.
Sorriso effimero.
E così, purtroppo, anche quella breve vacanza
in Italia era giunta al termine. Però, ognuno di loro, nel loro piccolo era
cambiato…chi in bene, chi in male. Orlando ed Amina erano riusciti, dopo tanto
tempo, a confessare i loro sentimenti; Elijah si era definitivamente arreso
all’evidenza mentre Christy era molto contenta del suo operato. La mattina
dell’ultimo giorno, presero i bagagli a malavoglia e, dopo essere saliti sulla
nave che li avrebbe portati a Livorno, sarebbero tornati in America. Fu un
viaggio silenzioso, ognuno di loro era molto dispiaciuto di dover lasciare quel
bel parco che, in qualche modo, era diventato la loro seconda casa. In aereo,
come al solito, El si addormentò all’istante mentre Cry lo raggiunse poco dopo.
Gli unici rimasti svegli furono Amy ed Ob.
“Sai, delle
volte mi viene da pensare che, noi due, siamo proprio anormali! E’ mai
possibile che, quando siamo in aereo, non abbiamo sonno?” Disse la ragazza,
indicando i due amici che dormivano beati.
“Non so
davvero che dirti. In tutta onestà io non ho paura di volare, però…boh, stare
sveglio mi fa stare più tranquillo.” Orlando le prese le mani.
“E’
incredibile, non ti pare? Quando siamo arrivati qui in Italia eravamo due
ottimi amici mentre ora…beh, oserei dire che siamo fidanzati!”
“Evidentemente,
era destino che fosse così, no?” La guardò negli occhi.
“Sì, penso
proprio di sì. Piuttosto, cosa faremo quando torneremo a casa?”
“Non capisco
dove vuoi arrivare.” Disse, un po’ stranito.
“Beh, tu sei
un divo del cinema mentre io…una ragazza che vive tranquilla e beata in una
piccola casa in periferia. Sarò sincera con te, non voglio che in giro sappiano
che io sono la tua ragazza. Non fraintendermi, non è perché mi vergogno” Rise
“E’ solo che vorrei continuare a vivere ai miei ritmi, senza essere catapultata
in un mondo dove non ho niente da spartire. Mi capisci?”
“Sì, ti
capisco. Però continueremo a frequentarci come al solito, se non di più, vero?
Lo sai che non posso starti lontano più di tanto.” Le diede un dolce bacio
sulle labbra. “Quando torniamo a casa, ti do le chiavi del mio appartamento,
ok?”
“Non sarà un
po’ presto per andare a vivere insieme?” Chiese Amina, un po’ titubante.
“Diciamo che
non è convivenza. Piuttosto, quando vorrai venire a trovarmi, hai le chiavi.
Punto e a capo. Almeno non starai sempre attaccata al telefono per sapere se ci
sono.”
“Se la
mettiamo in questi termini, allora va bene. Quando avrò tempo, ti farò anch’io
un duplicato delle chiavi.” E lo baciò.
Da quando
erano tornati in America, le loro vite si erano fatte ancora più frenetiche.
Orlando, anche se aveva tanti buoni propositi, era pur sempre impegnato con
Pirates of the Carribean 2 e, di conseguenza, il tempo da dedicare ad Amy era
pur sempre poco. Christy doveva continuare il suo lavoro di modella che, tra
qualche settimana, l’avrebbe portata addirittura in Giappone. Elijah era
impegnato con il suo lavoro di doppiatore mentre Amina aveva avuto una scadenza
da rispettare: aprire il locale entro la prossima settimana. In ogni caso, i
due fidanzati novelli, trovavano sempre cinque minuti da dedicarsi. Quella
sera, dopo una cenetta a lume di candela a casa di Ob, erano finiti di nuovo a
letto insieme. Prima di dormire, però, avevano approfittato per parlare un po’.
“Ehi, ma lo
sai che ho finito di arredare il locale? Mark ha già trovato il personale e
quindi, tra una settimana, aprirà il ‘Desire’. Abbiamo deciso di dargli questo
nome sotto gentile concessione degli U2. Quella canzone, a me personalmente,
piace un casino.” Amina aveva appoggiato la testa al suo petto e, lentamente,
gli accarezzava i capelli.
“Sono molto
contento per te” Disse lui, sorridendo. “Però, senza offesa, io quella canzone
non la conosco.”
“Non ti
preoccupare, si rimedia a tutto. Sarà l’inno del mio locale, l’ultima canzone
che verrà messa dal deejay. A proposito, domani devo andare a fare una cosa,
quindi non sarò in casa per tutto il giorno.”
“E dov’è che
vai di bello?”
“Segreto!
Sarà una sorpresa!”
“Benissimo,
io adoro le sorprese!”
“E io adoro
te…”
Si
addormentarono così, uno vicino all’altra, senza rendersi conto che,
probabilmente, sarebbe stata la loro ultima notte insieme. Quei due giorni
passarono in fretta. Era una calda mattina di giugno quando accadde ciò a cui
nessuno avrebbe mai pensato. Per tutta la giornata, Billy Boyd sarebbe stato
ospite in casa Bloom visto che, a causa di alcune interviste, era dovuto andare
in America. Inutile dire che Orlando era molto contento di poter rivedere un
suo vecchio amico. Non appena suonò alla porta, andò ad aprire tutto esaltato.
“Ehilà Billy!
Da quanto tempo non ci si rivede!” Disse, dandogli un’affettuosa pacca sulle
spalle.
“Da troppo
amico, da troppo!” Anche lui contraccambiò il gesto.
“Non vorremo
mica restare a parlare fuori?! Entra, così ci facciamo una bella chiacchierata,
come ai vecchi tempi!” E lo fece accomodare su una delle sedie, in cucina.
“Allora, che si dice di bello in Scozia?”
“Mah, niente
di che. Piove come al solito. Sono venuto qui in America solo perché dovevo
fare qualche intervista e, visto che il caro Legolas era disposto ad
ospitarmi...”
“Smettila di
chiamarmi con quello stupido nome! E’ vero, gli sono molto affezionato, ma sta
diventando la mia condanna!” Disse, mettendosi a ridere.
“Andiamo, che
neanche ti dispiace! Su, raccontami qualche pettegolezzo made in Usa, sono
proprio curioso!”
“Credo che
non ci sia niente da dire. Anche perché, se per esempio ti dico Christy
Anderson, non credo che sapresti chi è!”
“Infatti non
la conosco. Come mai hai fatto il suo nome?”
“Pensavo che
il caro David te l’avesse detto! E’ la sua nuova fidanzata!”
“Cosa? Ma tu
pensa…quello stronzo! Siamo suoi amici e non ci dice mai niente! Ah, ma vedrai
se gliela facciamo pagare!” Rispose, con voce piuttosto allegra.
“Dai, lascia
perdere. Quei due hanno dovuto patire le pene dell’inferno per mettersi
insieme! Si erano conosciuti non so quanti anni fa in Australia e hanno
aspettato tutto questo tempo. Veramente, fagli vivere la loro vita!”
“Adesso che
mi ci fai pensare…” I suoi occhi avevano assunto una strana luca, cattivo segno.
“Lo sai che
non mi piaci quando fai così! Sentiamo, quale diabolica cosa ti è venuta in
mente?”
“Che fine ha
fatto quella strana ragazza che abbiamo conosciuto quella volta in Italia? Ma
sì, quella con i capelli rossi…molto carina…alla fine ce l’hai fatta a vincere
quella scommessa?”
“Scommessa?
Sai, ad essere sincero non mi ricordo nemmeno bene quali erano le condizioni.”
“Tu dovevi
portartela a letto entro un anno e, se ci fossi riuscito, Elijah avrebbe dovuto
organizzare delle feste per un mese intero. Adesso ti ricordi? Cioè, mi sono
ricordato io che, a momenti, mi scordo anche come mi chiamo…”
“Ah, per
quello, ne avrei vinte almeno un centinaio di scommesse, con tutte le volte che
ci sono andato a letto! Però…”
Orlando sentì
qualche rumore provenire dalla cucina. In quel momento non ci fece caso ma, in
ogni modo, smise di parlare. Rifletté un attimo, poi arrivò alla conclusione
che fosse caduto qualcosa.
“Mi dicevi?”
Chiese Billy, piuttosto impazientemente.
“Oh, scusami,
ero un attimo soprappensiero. Dicevo…però non me la sento di tirare fuori
quella vecchia scommessa. Mi sono accorto, per la prima volta dopo tanto tempo,
che la amo. Non è stato il classico colpo di fulmine, diciamo che sembrerebbe
più una cosa graduale. Nessun uomo potrebbe resistere al suo fascino, e non
intendo solo la bellezza esteriore, ma anche quella interiore. E’ una ragazza
così piena di vita…è impossibile non innamorarsi.” Disse queste cose con occhi
sognanti, come se l’avesse davanti agli occhi.
“Chi
l’avrebbe mai detto? Alla fine anche tu sei cascato sulla trappola di una
donna! Ma dimmi, ti piace così tanto?”
“Tantissimo,
mi piace da impazzire, da perderci addirittura la testa. E’ la persona più
fantastica che io abbia mai conosciuto e, ora che l’ho presa, non voglio di
certo perderla.”
Orlando e
Billy chiacchierarono ancora a lungo e, quando furono le 17.00, quest’ultimo
dovette andare via a causa della sua famosa intervista. Ob rimase un po’ in
casa, nella speranza che Amina venisse a trovarlo. Gli aveva detto che aveva
preparato una sorpresa per lui e così, preso dall’impazienza, andò a casa sua.
C’era il cancello di legno aperto. Strano. Si solito, se c’era, lo chiudeva
sempre per evitare che qualche animale domestico andasse nel suo giardino. Le
finestre erano tutte chiuse e, per un momento, pensò che non ci fosse. Aprì la
porta con il suo duplicato delle chiavi e, varcata la soglia, dovette accendere
la luce a causa del buio intenso.
“Ma che
diavolo è successo qui?” Disse, un po’ incredulo.
Si guardò un
po’ intorno e vide due o tre piatti che erano stati gettati per terra, rotti in
mille pezzi. All’inizio pensò che ci fosse stato un ladro e così andò a vedere
in camera da letto, per scoprire se avevano rubato qualcosa. Trovò Amina,
seduta sul letto, con un libro in mano. Non stava leggendo, sfogliava troppo
velocemente. Quando lo vide, si alzò e andò in cucina, sedendosi sul divano.
“Amy, ma che
ti è successo?” Chiese, piuttosto preoccupato. Provò ad abbracciarla ma lei si
divincolò in un momento.
“…niente…proprio
niente…” Rispose, stizzita.
“Per favore,
non metterti a fare la ragazzina. Mi dici che è successo?”
“Perché,
invece, non me lo dici tu?”
“Mi stai
dando parecchio fastidio. Smettila di comportarti così!” Si stava arrabbiando.
“Così? Io
dovrei smetterla di comportarmi così? Per tua informazione, io non mi sto
comportando così…” Aveva alzato un po’ la voce.
“Adesso
basta! Finiscila! Mi vuoi dire che ti ho fatto se, praticamente, non ci siamo
visti per tutto il giorno?”
“Non ti ho
visto, questo è vero, ma ti ho sentito…allora, deve essere incredibilmente
appagante riuscire a vincere una scommessa, non è vero? Suppongo che adesso
sarai contento, Elijah è costretto a fare delle feste per un mese…” Lo guardava
torva. Era infuriata, anche se non sembrava.
“Tu…tu
hai…sentito la mia conversazione con Billy?” Era la fine. Il ragazzo era così
smemorato che si era dimenticato di annullare quella stupida scommessa.
“Avrei tanto
voluto evitarlo, credimi. Ma in questo modo, almeno, non soffrirò più di tanto.
Sarai contento, adesso potrai andare in giro mostrando il tuo trofeo…”
“Tu fino a
dove hai ascoltato?”
“Quanto
basta. Poi non ce l’ho fatta a rimanere…sei un ipocrita, Orlando…perché non mi
hai mai detto la verità in tutto questo tempo!”
“Io…Amy, non
è come pensi…dopo che tu te ne sei andata ho detto a Billy che…”
“BASTA! Non voglio ascoltare una sola parola!
Qualsiasi scusa tu offra, non otterrai il mio perdono! I miei sentimenti erano
sinceri e tu li hai calpestati come un mucchio di stracci!”
“Ti prego,
stammi a sentire un momento! Prima che tu te ne andassi ho detto a Billy
qual’era la verità; io ti amo Amina, non ho bisogno di nasconderlo!” Pregava
con tutto il cuore che, da un momento all’altro, si sarebbe svegliato da un
incubo.
“Stronzate.
Sono solo belle parole, niente di più. Puoi dire ciò che vuoi ma non cambierà
la situazione!” Era all’orlo delle lacrime.
“Cristo Santo, vuoi lasciarmi parlare?”
Le urlò in faccia.
“Bene,
sentiamo cosa ha da dire il signor Orlando Bloom dall’alto della sua onnipotenza.
Sono proprio curiosa.”
“Basta, mi fa
male sentirti parlare in questo modo. Io avevo fatto quella stupida scommessa
quando non ti conoscevo ancora, non sapevo che sarebbe finita così! Ero stato
ferito nell’orgoglio, quando non mi hai riconosciuto, così io ed Elijah avevamo
deciso di prenderci una rivincita. E’ stata una cosa innocente, te lo giuro!
Già da tempo avevo deciso di annullarla poi, tra un cavolo e l’altro, non ci
abbiamo più ripensato. Credimi, io ti amo, non farei mai nulla per farti
soffrire.”
“Eppure l’hai
fatto…anche se non volevi…” Una lacrima stava scendendo sulle sue guance. Il
suo volto era triste, si sentiva malissimo. L’unica persona in cui credeva,
l’aveva appena tradita. Lo guardava negli occhi, senza mai distogliere lo sguardo.
Orlando si
sentiva una bestia. Era la prima volta che la vedeva in quella maniera. Sapeva
che era colpa sua però, non sapeva che dire, non sapeva che fare. Qualsiasi
parola avesse detto, non avrebbe risolto la situazione.
“Ti scongiuro
non…non piangere…” Provò ad asciugarle una lacrima con il pollice ma lei si
girò subito dall’altra parte.
“Fuori…”
Disse lei, piano.
“Cosa?”
“Esci
immediatamente da casa mia…”
“No, ti
prego…”
“FUORI!”
Stava con le braccia conserte e la testa bassa.
Orlando uscì,
senza opporre resistenza. Mentre camminava lungo il vialetto, si girò un attimo
e la vide, appoggiata alla porta, con una mano sulla fronte.
“Ti amo, non
dimenticarlo mai.” Le disse, con voce triste.
“Ti amavo…ora
non ne sono più tanto convinta…” E chiuse la porta dietro di sé, lasciando il
ragazzo con il suo dolore.
Mai, come
quella volta, si era sentito uno stupido. Prese la macchina e ritornò a casa,
cercando di liberare la mente dai cattivi pensieri. Non appena varcò l’uscio,
notò una cassetta, lasciata cadere vicino al portaombrelli. La rigirò un attimo
tra le mani, non aveva nessuna scritta. Spinto dalla curiosità, la mise sul
videoregistratore e rimase di sasso. Davanti a lui c’era Amina, probabilmente
in uno studio televisivo, a giudicare dallo sfondo.
“Ciao
Orlando! Probabilmente devi essere tu, questa cassetta l’ho preparata apposta
per te. Te l’avevo detto, no? Che ti avrei fatto una sorpresa? Adesso non
scappare fuori con la scusa che non ti ricordi! Vabbè, farò finta di crederti.
Sai, in questa cassetta c’è un video che ho girato con Robbie Williams, per
ripagarmi di un piccolo favore che gli avevo fatto. E’ una canzone molto bella,
a me piace tantissimo! Ho deciso di girare questo piccolo video introduttivo
perché volevo regalarti qualcosa di unico, speciale…per la persona più
incredibile che io abbia mai conosciuto! Ricordati che ti amerò sempre!”
Dopo quella
piccola chiacchierata, c’era subito il video musicale. Era una canzone molto
bella, si chiamava Revolution. I cantanti erano Amina e Robbie. Orlando
stava piangendo, non ricordava nemmeno più quando aveva pianto per l’ultima
volta. Lei era sempre stata sincera e leale mentre lui…era stato veramente
meschino, ecco la verità. Ma non si sarebbe arreso, mai e poi mai. Amy era
qualcosa di troppo speciale per lasciarla andare, come un po’ di sabbia tra le
dita.
CONTINUA...