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Autore: fantasie    06/10/2006    1 recensioni
Ancora una volta il richiamo di Sephiro...e i cavalieri magici sono pronti a farvi ritorno per aiutare il pianeta e ritrovare se stesse. Amare sorprese, però, attendono Anemone!
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo terzo

CAPITOLO III

Liberi nel proprio destino.

 

“Vi do il benvenuto cavalieri magici provenienti da un mondo lontano… grazie di essere accorsi ancora in nostro aiuto” disse solennemente Guruclef.

E Luce: “Oh Clef, non sai che piacere rivederti e rivedere Sephiro, anche se dalle tue parole capisco che ancora una volta la pace ha abbandonato questi luoghi”.

“E’ così” fece una voce sconosciuta alle loro spalle.

Le tre ragazze si voltarono di scatto.

Un possente guerriero era comparso dietro di loro. La sua armatura era lucida; avvolto in un azzurro mantello teneva fieramente la sua mano sul fodero della spada. Era alto, possente.

L’istinto di Anemone fu quello di voltarsi verso Marina, conoscendo il suo debole per quel tipo di uomini, e così riuscì a vedere il guizzo che le attraverso gli occhi.

Accennò ad un sorriso che fu subito spento dalla voce tonante del cavaliere.

“E così siete voi i cavalieri magici…chi lo avrebbe detto…tre giovani fanciulle!”

C’era qualcosa nel fare di quell’uomo che ad Anemone non piaceva per nulla. Dai suoi occhi non traspariva alcuna emozione, erano gelidi, come tutto ciò, del resto, fino a quel momento. Forse erano altri i volti che si aspettava di incontrare: Rafaga, Caldina, Presea, Ascot e naturalmente…. Ferio

“Salve a te cavaliere” disse Luce, mentre Marina dietro di lei era ancora visibilmente intenta a squadrare l’uomo. “Penso che dobbiate spiegarci quello che sta succedendo; è passato tanto tempo dall’ultima volta che siamo state qui e credo che siano molte le novità per questo pianeta” proseguì voltandosi nuovamente verso Guruclef.

“Innanzitutto” fece il saggio avanzando nella sala “lui è Xato, comandante della mia armata e difensore del Regno di Sephiro”.

Beh, se c’era un’armata, era chiaro che doveva esserci una battaglia in corso. Ma come era possibile! Luce, Marina e Anemone erano sicure che abolita la colonna portante e dettate le nuove regole, Sephiro e i suoi abitanti sarebbero stati in pace. Ma era evidente che le cose non erano andate proprio così.

Le ragazze avevano fame di sapere e il saggio che se ne era accorto continuò: “Uno strano destino attendeva Sephiro dopo la vostra partenza. La colonna portante, come voi ben sapete si faceva carico dell’equilibrio del pianeta, annullava se stessa per il bene degli esseri viventi e, fino almeno alla triste storia di Emeraude e Zagato, era riuscita a garantire non solo la pace, ma anche la prosperità di Sephiro. Ma tu Luce, scelta per rivestire quel ruolo, hai deciso di sovvertire quella regola, di dare agli abitanti la possibilità di essere pienamente padroni del destino proprio e del regno”.

Clef si fermò un attimo per poi ricominciare: “Ecco…venuta meno questa figura, il nostro popolo non è stato in grado di far fronte da solo alle forze del male, di contrastarle e contenerle così come facevano le preghiere della colonna portante. Le ambizioni e le smanie di potere che albergavano nei cuori di tante persone hanno cominciato a venir fuori, a crescere, così da spingerle a compiere azioni crudeli e meschine. Questa è l’origine di quello che sarebbe successo poi, e che ancora strazia il nostro pianeta mentre noi parliamo”.

Una lacrima rigò il volto di Luce e con voce tremante disse: “Mi spiace… io credevo di agire per il meglio…volevo che Sephiro fosse libero, che i suoi abitanti potessero…”. Un singhiozzo le impedì di continuare.

Improvvisamente sentì una mano che le si poggiò sulla spalla  e gliela strinse con una lieve pressione

“Anemone…” fece la ragazza.

“Guruclef, l’origina del male non è la scelta fatta da Luce, ma il male stesso. Abolire la colonna portante è stata per gli abitanti di Sephiro un’importante lezione. Era necessario che capissero di dover lottare ogni giorno per le cose in cui credevano; di doversi rimboccare le maniche e difendere la vita e la felicità di se stessi e dei propri cari. Non si può far dipendere il destino di un popolo dalla forza di volontà di una sola persona. E non solo perché è crudele per questa: hai visto anche tu cosa succede se quel punto di riferimento viene meno. Tutti ne pagano le conseguenze.

Ebbene, il popolo di questo pianeta deve imparare a difendersi da solo dalle insidie del male, deve impedire che questo prenda il sopravvento, senza star lì ad aspettare che qualcuno corra in suo aiuto, o peggio ancora, ad attendere che questo distrugga tutto. Per il mondo da cui proveniamo è così: non c’è giorno in cui una guerra non faccia le sue vittime e spezzi i sogni di giovani vite innocenti; tante sono le crudeltà che gli uomini compiono contro i loro simili, a volte senza neanche una ragione; ma ci sono anche molte persone che lottano per ricostruire quei sogni, che si uniscono per edificare una pace che sia duratura.

Questo è il prezzo della libertà e dell’autodeterminazione.”

Anemone era sorpresa del fervore col quale aveva parlato al saggio. In fondo quella di Guruclef poteva anche non essere una velata recriminazione nei confronti dell’amica.

“Però… il temperamento non lascia dubbi sul fatto che tu sia un cavaliere magico” disse Xato, puntando Anemone con sguardo pungente, quasi di sfida.

La ragazza lo ignorò, il che innervosì visibilmente il cavaliere, e di ciò si rese conto anche la stessa Anemone, la quale era però molto più interessata a quello che aveva da dire Guruclef.

“Non sto cercando di attribuire la responsabilità di ciò a qualcuno” fece il saggio “comunque credo che sia opportuno che voi ascoltiate anche il resto”.

Così continuò: “All’inizio sembrava che le cose andassero bene per il pianeta, ciascun essere vivente cercava di dare il proprio contributo alla stabilità di Sephiro. Ma durò per poco. Cominciò a farsi strada l’idea della necessità di una guida che tenesse unito questo regno così vasto, per evitare che con il tempo si disgregasse e ne nascessero tanti piccoli centri autonomi e potenzialmente in conflitto. Ben presto quelle che erano discussioni sulle forme di governo e sulla possibilità di avere un punto di riferimento comune per tenere unita tutta la popolazione,  divennero liti furiose, fino a che gli odi e i rancori sfociarono in vere e proprie battaglie armate.

Dopo un periodo di lotte intestine, il gruppo meglio organizzato è riuscito ad emergere, a rafforzarsi e a raccogliere sotto di sé chi bramava di instaurare il dominio su Sephiro. E per fare ciò è disposto a tutto, a distruggere, razziare, uccidere.

Purtroppo molti dei miei poteri dipendevano dal nucleo, perciò, venuto meno lo stesso, non sono stato in grado di fronteggiare questa situazione, anche perché al contrario la malvagità sta autoalimentandosi e diventando sempre più forte; sempre più sono le menti e i cuori pronti ad ospitarla.

Vi sarete accorte anche di come la natura di Sephiro sia mutata: molte delle fantastiche creature che vivevano lì fuori e si nutrivano della magia buona del pianeta, sono svanite per sempre”.

“Mocona…” gridò Luce “Clef dimmi dov’è…sta bene?”

“Mi spiace… ma non lo so” disse mestamente il saggio.

“Sono sicura… sono sicura che lui stia bene, e quando avvertirà la nostra presenza… verrà da noi” esclamò Luce cercando di convincersi di ciò.

La tristezza per la sorte del loro tenero amico pervase anche i cuori di Marina e Anemone. Ma Guruclef continuò: “Lo scopo è sconfiggere chiunque ostacoli il loro cammino, in modo da instaurare il loro regime di violenza e sopraffazione. Anzi il fine ultimo è quello di restaurare l’antica regola che voi avete spezzato, ma questa volta non sarà una colonna portante che assicuri pace e giustizia, ma un sovrano che alimenti odio e rancore , che affermi il suo dominio totale, controllando il destino del regno.

Solo voi siete la nostra speranza… cavalieri… ritrovate i vostri poteri… risvegliate ancora una volta i vostri managuerrieri e salvate Sephiro e i suoi abitanti”.

Le ragazze erano accecate dal dolore e dalla rabbia… come si poteva trasformare un luogo paradisiaco come quel regno in un campo di battaglia!

Rimasero in silenzio per un po’; nessuna riusciva a proferir parola. Sapere che i loro amici erano in pericolo non poteva che procurargli un’immensa tristezza.

“Guruclef” disse Marina decisa a reagire a quello stato di frustrazione più totale “chi è a capo di tutto questo…chi sono i nostri nemici…insomma contro chi o che cosa dobbiamo batterci”.

A quel punto prese la parola Xato: “A capo di queste forze vi sono diversi cavalieri che hanno sotto il loro controllo più di metà del regno” disse il guerriero, spostando però lo sguardo da colei che aveva formulato la domanda, e volgendolo ad Anemone. “questi individui malvagi convergono in unico comandante” fece una piccola pausa. “Si tratta di una vostra vecchia conoscenza a quanto mi ha detto Clef” continuò con un mezzo sorriso e con gli occhi sempre puntati su Anemone “si tratta di un certo principe… si tratta di Ferio”.

 

Se una spada ben affilata avesse trapassato da parte a parte il suo cuore, sarebbe stato meno doloroso di dover ascoltare quel racconto.

Rimbalzava tutto vorticosamente nel cervello: “…individui malvagi… forze del male… dominio assoluto… cosa centravano con Ferio?”. I suoi neuroni si rifiutavano di mettere assieme quelle parole.

Sentì il pulsare delle lacrime, frementi di schizzarle fuori dagli occhi, di inondarle il viso e di gridare senza pudore la sua sofferenza.

Ma qualcosa glielo impedì. E non fu lo sguardo sadico di Xato. Marina e Luce si erano voltate verso di lei e solo gli occhi pieni di affetto e conforto delle sue amiche le diedero la forza di trattenere i suoi sentimenti, di non permettere al suo dolore di scoppiare incontrollato.

Marina si fece avanti: “Ma che diavolo state dicendo? Noi conosciamo bene Ferio. Ha combattuto al nostro fianco per Sephiro e la sua salvezza… perché avrebbe dovuto fare tutto questo?”

“Evidentemente si è lasciato ammaliare dalla possibilità di diventare il padrone assoluto di Sephiro…forse pensava gli spettasse di diritto in quanto fratello di Emeraude” continuò il guerriero “le persone cambiano.. eh beh…se volete saperla tutta… non è l’unico che ha varcato la linea che separa il bene dal male… è in buona compagnia…”

“Di chi?” la voce di Marina titubava.

“Di un altro vostro caro amico e finto pacifista… sembrava un uomo d’onore… un eroico spadaccino… e ora invece è il braccio destro del principe… si tratta di Rafaga!”

“NOOO…Non è possibile” urlò Luce “forse i nostri amici sono controllati” si voltò verso Guruclef  “forse le loro menti agiscono sotto il comando di una forza oscura!”.

Il saggio abbassò lo sguardo.

“Ti assicuro mia cara che le loro teste sono lucide…” continuò Xato “siete voi che avete parlato fin’ora di autodeterminazione e libero arbitrio. Beh vi assicuro che sia Ferio, che Rafaga sono nel pieno delle loro facoltà mentali… anzi stanno sfruttando la malvagità di chi li circonda per aumentare i loro poteri magici per fare fuori chiunque ostacoli il loro cammino”.

Di nuovo quella sensazione…Anemone sentiva che l’ossigeno arrivava a fatica ai polmoni…era accaldata…le tempie pulsavano così forte da fargli male.

Di improvviso un uomo, anch’esso vestito di tutti i paramenti militari entrò nel grande salone e inchinatosi dinanzi a Guruclef e a Xato disse concitatamente: “Sommo Guruclef, comandante Xato, ho da recarvi purtroppo una triste notizia: il villaggio di Basora, nel nostro territorio è stato distrutto, non siamo arrivati in tempo per fermare i nemici!”

“Ci sono sopravvissuti?” chiese Xato.

“No” rispose il soldato “hanno ucciso tutti compresi donne e bambini”.

Si udì un tonfo sul pavimento. Anemone era svenuta.

                                                                                                                        - continua -

                                                                                                                                                                        

Per killkenny: Spero che questo terzo capitolo mantenga vivo il tuo interesse…grazie per la recensione!

 

  
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