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Autore: Artemis00    06/10/2006    2 recensioni
Questa è la mia prima fanfic su Naruto, c'è un nuovo personaggio e riguarderà in seguito Sasuke, sopratutto!!! Un mistero, una chiesa, un lago. Un mostro e sangue. Cosa farà il team 7 per salvare un villaggio intero? Non che gli abitanti di esso paiano così propensi ad essere salvati...
Genere: Romantico, Comico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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-         NARUTOOOOOOO!!!! è_é! La vuoi finire???

Il biondino si fermò nell’atto di mettere le mani nel sacco di plastica per l’ennesima volta.

-         ha iniziato lui!- Si difese, indicando un ragazzo dai capelli neri letteralmente ricoperti dalle foglie secche che gli erano state tirate in testa con rabbia. Ciononostante, teneva un’aria tranquilla.

-         Lascia stare il povero caro Sasuke. Non vedi che stai spargendo a terra tutto quello che ho raccolto? Allora pulisci tu il giardino! Avanti, marsh!

La ragazza dai capelli rosa, furente, gli porse il rastrello che Naruto, con un sospiro, accettò. Subito lei si sedette vicino al ragazzo, togliendogli amorevolmente, filo d’erba per filo d’erba, il danno provocatogli da “quell’essere ignobile”, come lo chiamava in quel momento.

-         Sasuuuke….- domandò con voce smielata.

-         Mh?

-         Ti va di uscire stasera? È una così bella giornata…

-         No. Non mi interessa.

-         ç_ç perchèèè???

-         Faresti meglio ad allenarti, che ne hai un gran bisogno. Vado a farmi una passeggiata. Non seguirmi.

Si alzò dalla panca di pietra e se ne andò.

-         Se vuoi esco io con te!!! ^^

-         Naruto… NON CI PENSARE NEANCHE LONTANAMENTE!

Nonostante il divieto, s’accinse a seguirlo.

 

-         Ma dove andrà? Ha una meta precisa?- Si chiedeva, pedinandolo a pochi passi di distanza, cercando di non farsene accorgere.

Di punto in bianco il ragazzo si voltò, e Sakura, non sapendo che altro fare, cercò di salire sopra un albero che forniva pochi appigli. Per tenersi sospesa, ma fuori vista, si aggrappò a quello che a prima vista sembrava una fronda, ma un realtà era una gamba umana! Se ne accorse troppo tardi, ormai aveva tirato e caddero tutt’e due a terra, facendo baccano. Sasuke si era accorto di tutto.

-         Ahiiiii!!!- Si lamentò Sakura.

-         Ma che ti ha preso???- Chiese seccamente la ragazza caduta dall’albero, massaggiandosi la caviglia.

Il ragazzo scosse la testa all’indirizzo della sua “amica”, dedicandosi poi alla nuova conoscenza.

-         Ti sei fatta male?- Domandò.

-         Niente di grave- disse sbrigativa, scuotendo i capelli biondi e ricci.  Non ricci-crespi, ma ben definiti, come tante molle che le incorniciavano il viso.

Notando tutte queste attenzioni, subito la tipa rosa s’ingelosì, accusandola:

-         Tu! Eri sopra l’albero a spiare Sasuke, vero???

-         Non so di che parli. Sono una forestiera. Chi è Sasuke?

-         Sono io- Informò il diretto interessato.

-         … perché avrei dovuto spiarti?

-         Perché così fanno tutte le ragazze, in questo villaggio.- sospirò il moro.

-         Allora che ci facevi là sopra?

-         Mi ero arrampicata per guardare lontano, sto cercando il maestro Kakashi.

I due, sorpresi, fremettero. Per prudenza temporeggiarono.

-         Cosa vuoi da lui?

-         C’è scritto in questa lettera, lo zio non mi ha voluto dire nulla…

-         Ti portiamo da lui. Qual è il tuo nome?

-         Asako. Tu invece?

-         Sakura. Ce la fai a camminare?

-         Si, si… ho avuto incidenti peggiori…

 

Arrivarono in poco tempo. Kakashi si chiuse dentro con la ragazza, ci rimasero svariate ore. Poco dopo l’ora di pranzo, nella quale Asako non si era presentata, il maestro intimò Sakura, Naruto e Sasuke di seguirlo nell’ampio giardino. Lei era là, attendendo.

-         Più per te, Naruto, che per gli altri due. Lei è Asako Makanishi, ha la vostra stessa età. Suo zio è un mio amico di lunga data all’Accademia, ma non è un Maestro, perciò, sospettando che avesse un potere particolare, me l’ha affidata affinché l’addestrassi. Ma prima deve fare il vostro stesso test.

-         Mi lasci capire bene. Se lei lo supera, sarà automaticamente dei nostri?

-         Sempre perspicace, eh, Sasuke?

-         Non sembra tanto forte…- esitò Naruto.

-         Questo è tutto da vedere.

-         Ma qua non avrà un compagno da affamare! Come faremo a vedere il lavoro di squadra?

-         Ora ve lo spiego. Il lavoro di squadra non può esistere senza una precisa dote: la generosità verso un amico, oppure qualcuno in difficoltà. Prima deve prendere il campanellino, poi… ahhh, la stiamo facendo aspettare troppo! Vedrete!

 

Troncata la discussione, Kakashi si avvicinò alle new entry, le disse alcune cose e si allontanò con l’oggetto musicale ben stretto in mano.

I tre assistettero agli inutili tentativi della ragazza di rubarglielo, sempre più vani. Ogni volta lui la rispediva a terra, senza alzare lo sguardo dal libro.

- Non ce la farà mai!

In quel momento, dopo l’ennesima caduta, lei si rialzò, irritatissima, con gli occhi fiammeggianti. Allargò le braccia esternamente, le portò sopra la testa, le lasciò cadere lungo i fianchi. Corse di lato, a zig zag, e in un secondo riuscì ad ottenere il prezioso campanellino.

-         Come… come ha fatto???- Disse Sasuke, più a se’ stesso che agli altri due.

-         Era come se… come se l’avesse immobilizzato!

-         La Tecnica dell’Immobilizzazione! Ma è impossibile! Troppo difficoltosa! Si usa solo per bloccare gli attacchi, perché anche chi la lancia si dovrebbe fermare! – Capì Sakura.

 

-         Sei stata davvero brava. Dove l’hai imparata?- Kakashi era altrettanto sorpreso.

-         Non… non lo so. Mai successo prima. Mi sono solo arrabbiata ed ho agito d’istinto. Se ora mi chiedesse di rifarlo, non ci riuscirei.

-         Non ne dubito. La prova è finita, ecco il pranzo.

-         Un po’ pochino, non crede?- Chiese lei, fissando le tre polpette al sugo.

-         Non ti lamentare. E non darne a nessuno, è un ordine.

-         A nessuno chi? Perchè?

-         È per vedere se sei obbediente, tutto qui. Se trasgredisci, sei fuori.

-         Ricevuto.

L’uomo si allontanò verso casa, lasciandola sola, almeno quello che pensava lei.

Stava per mangiare la prima polpetta, affamata, quando vide un cucciolo di cane venire verso di lei, arrancando.

-         è un Labrador! Che carino!

Il cagnetto, straordinariamente magro, cominciò a puntare la carne della ragazza.

-         Eh eh, non posso tesoro, ho fame anche io… però… chissà da quanto è che tu non tocchi cibo…

Come se avesse capito, mosse la coda speranzoso.

-         D’altronde potrei sgraffignare qualcosa dalle cucine… ma che dico? Mi giocherei la carriera! Non guardarmi così!!!

Ci pensò su qualche minuto, poi allungò il bocconcino. Vedendo l’avidità con il quale venne mangiato, ne donò un altro, e un altro ancora.

-         Mi hai disobbedito.

Kakashi spuntò fuori dal nulla.

-         Non m’importa. Non lo vede quanto era affamato questo povero cagnolino?

-         Non significa niente. Ti ho dato un ordine ben preciso. Dovevi eseguirlo.

-         Con tutto il rispetto, un ordine assurdo. E se per diventare ninja devo farmi comandare a bacchetta senza poter pensare di testa mia, allora perfetto. Mi dimetto. Lascio tutto. – Prese in braccio il Labrador ed ebbe la spudorataggine di guardare anche negli occhi il sensei, invece di abbassare lo sguardo.

-         Sei passata.

-         Eh?!

-         Passata ragazza mia. Ma intanto la cucina è chiusa!

-         È un’ingiustizia!

-         Per prima cosa, da domani, ti allenerai per riuscire a dominare a tuo piacimento il potere che possiedi. Poi si vedrà. Vai a dare la bella notizia ai tuoi nuovi compagni. Su! – La spinse.

 

-         Sono passata!

-         Cosa avevi fatto a Kakashi?- Domandò Naruto inquisitorio.

-         Non lo so. Ma è successo.

-         Come non lo sai???

-         Ehm… qualcuno non è che ha qualcosa da mangiare?

Scossero tutti la testa.

-         Uff

-         Forse… forse io…- si offrì Sasuke.

Lo fissarono basiti. Non solo aveva spiccicato parola, ma aveva offerto di dividere con qualcun altro qualcosa di suo! Sakura storse il nasino.

-         Davvero?

-         Sì, però è in camera mia. Vieni?

-         Okay!!!-

Entrarono in casa.

-         Ma che gli ha preso?- il biondino non sapeva raccapezzarcisi. Ma l’espressione della rosa lo aveva zittito. Ora il suo colorito aveva la stessa tonalità dei suoi occhi.

 

In camera di Sasuke.

-         Ma cos’è, tieni nascosti i dolcetti sotto il materasso???

-         A volte resto sveglio la notte, e quindi…

-         Ah, anche per te la notte è il momento più produttivo della giornata? Quanto ti capisco…

Il ragazzo non riusciva a smettere di guardarla, come ipnotizzato. Erano poche le tipe che non svenivano al suo passaggio, e perciò evitava di parlare con loro. Tanto non ne sarebbe mai spuntata fuori una conversazione intelligente. Ma con lei era diverso.

I suoi occhi blu scuro si fermarono su quelli del ninja.

-         Ho sentito parlare molto di te.

-         Sul serio?

-         Già. Dicono tutti che hai molto talento.

Un lievissimo rossore colorò le guance diafane di lui. Asako, dal canto suo, non capiva perché non riuscisse a guardarlo in faccia per più di cinque secondi senza dover abbassare la testa. Non le era mai capitato.

 

  

  
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