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Autore: DouglasSpunk    04/03/2012    7 recensioni
« Tu dovresti capirlo meglio di me, no? TU sei quello sposato. » Alzi lo sguardo come a fulminarmi.
Voglio ferirti come tu fai con me ogni giorno da quando ti conosco.
Voglio ferirti come quando mentre stavamo facendo l'amore, dalla tasca dei pantaloni che avevi appena tolto ti è cascata una custodia di velluto; all'interno il suo anello di fidanzamento.
Voglio ferirti come hai fatto tu mesi fa, quando mi hai detto che era incinta.
Voglio ferirti come tu fai con me quando ti chiedo di restare, di non lasciami sola ed invece lo fai.
Voglio ferirti come tu ferisci me.
« Hai ragione ». Ti allontani da me. Fa male, molto male.
Piccola storia di un Edward e di una Bella un po diversi.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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California  6 anni fa


« Papà perché stiamo andando in California? » L'uomo nerboruto e con tanto di baffi - più noto come Charlie Swan - le sorrise. Un sorriso pieno di amore, pieno di cose belle. 
« Bells, domani a quest'ora sarai una splendida diciottenne e quindi volevo festeggiare. Semplice no? » Buttò uno sguardo all'uomo che era seduto accanto a suo padre: Edward.

La guardò in modo strano - quasi con malizia - prima di passarsi una mano nei capelli ribelli. 
Come faceva ad essere così illegalmente sexy anche solo compiendo quel piccolo gesto? Se lo chiedeva spesso, Bella.

« Sì, appunto. Io avevo in mente di festeggiare con Jazz e gli altri. » Da settimane aveva programmato il giorno del suo compleanno, niente di esagerato; solo una cena con i suoi migliori amici, poi sarebbero andati in uno dei locali più esclusivi di New York. 

Per una sera avrebbe fatto tardi, per una sera avrebbe trasgredito, per una sera si sarebbe scordata di quegli occhi smeralidini.

« Jazz eh? » il tono con cui Charlie pronunciò il nome del suo migliore amico era colmo di doppi sensi. Secondo l'uomo che le aveva donato la vita, Bella era innamorata di qualcuno - Jasper, appunto.
Certo, se solo avesse saputo che sì, sua figlia amava qualcuno, ma non Jasper ma bensì il suo figlioccio... beh, non ne sarebbe stato così felice.


Edward dal canto suo, sembrava essere divertito da quella situazione. Sorrideva sghembamente, appoggiando l'ilarità di suo padre.

« Già Bella... Jazz ? » 

Alzò gli occhi al cielo; Charlie ed Edward quando si coalizzavano fra di loro erano fastidiosi quanto una zanzara che cerca di pungerti in una notte afosa di Agosto. 
E sfortunatamente per Bella, loro se la intendevano quasi sempre. 

« Papà, seriamente smettila di rompermi con questa storia di Jasper. » sperò di essere stata abbastanza convincente.

Intanto una delle hostess venne a controllare se era tutto apposto - questo ufficialmente - ufficiosamente era lì solo per far capire ad Edward che era disponibile.
Al suo Edward. 


« Bella, guarda che non è una brutta cosa essere innamorati. Io alla tua età stavo già con tua madre, e pensavamo già di avere te. » Bella rabbrividì disgustata al pensiero dei suoi genitori intenti a mettere in pratica il pensiero di un figlio. Edward dovette pensare la stessa cosa perché la sua faccia era lo specchio della ragazza mora.

« Oddio che schifo! » 
« Tesoro, sono cose naturali... insomma, anche tu » Fermò il discorso sul nascere per vari motivi, uno di questri era che Edward era lì ed avrebbe ascoltato tutto.
« ALT! Non parliamo di queste cose okay? » 
« Perché no? Bells, devi capire che con me puoi parlare di questi argomenti. Anche con Edward » Il diretto interessato quasi sputò l'acqua che si era fatto portare dall'hostess con l'occhio lungo- era evidentemente imbarazzato. 
« Nono, io non parlerò con mio padre di sesso. Mai, scordatelo. »
« Ma Bella » 
« Papà non insistere » Charlie la guardò un'ultima volta e poi chiuse gli occhi sperando di dormire un po'.


Quando l'aereo atterrò, ad aspettare i tre, con molta sopresa di Bella, c'erano un po' di persone: Billy e Jacob Black, Sue Clearwater insieme a suo figlio minore Seth. 
Bella non ricordava i loro volti, sapeva solo che Sue aveva un'altra figlia di nome Leah, con cui da piccola giocava. Per il resto, il vuoto. 

L'uomo dai lunghi capelli neri come la pece, abbracciò Charlie con vigore dandogli qualche pacca sulla spalla. Ridevano; Bella si lasciò intenerire dalla scena. Era da quando Renèè era scomparsa che vederlo spensierato era una diventato specie di utopia. 

Si accorse che era ancora sulla scaletta ad ammirare quella scena quando Edward le cinse la vita dolcemente per farla scenere. 
« Isabella, ti sei imbambolata per caso? »il suo alito fresco le sfiorò l'orecchio sinistro, e l'istinto di baciarlo stava quasi per prendere il sopravvento sui suoi buoni propositi... ma il buon vecchio Charlie la fermò dal commettere quel disastroso errore.
« Bella, Edward su forza sbrighiamoci. » Bella sbuffò. Quella impaziente non doveva essere lei? Insomma, era l'unica a non sapere cosa ci facessero lì. 
« Che palle » Edward rise sommessamente, ed intanto, insieme, si facevano largo tra la folla. Dal di fuori potevano sembrare una coppia. 
« Cioccolato, attenta al linguaggio che usi quando c'è Charlie in giro, sai che a certe cose ci tiene » Bella lo guardò stizziata, quando si dice: ' il bue che dà del cornuto all'asino ' .
« Menta, dovrei per caso ricordarti  che qui quello peggio di un camionista sei tu, e non io? » Rispose acida, sottolineando bene i loro soprannomi.
Cioccolato per gli occhi scuri di lei, e menta per gli occhi verdi di lui.
Fa tanto coppia, e Bella gioiava ogni volta che glielo facevano notare.
Edward le pizzicò un fianco facendola sobbalzare un attimo .
« Stronzo » sibilò a denti stretti, e forse un poco divertita.
Solo un po'.


Bella ed Edward arrivarono con un po' di ritardo alle auto che li aspettavano fuori l'aeroporto; come espressamente richiesto da Charlie, dovevano esserci due automobili ad attenderli. 
Charlie non amava guidare, quindi se poteva ne faceva a meno per questo aveva un'autista per qualsiasi evenienza.

Edward invece adorava mettersi al volante: era un ottimo pilota, e lo rilassava. Quindi, sarebbe salito in una Chevrolet da solo. 

Beh, non proprio da solo, ci sarebbe stata lei con lui. 

«  Bells, tu vai con Ed giusto? » Bella guardò il ragazzo cercando una conferma che subito arrivò.
« Sì viene con me, ci vediamo lì no? » Charlie annuì e dopo si infilò nella machina insieme a Billy e Sue; 

Una volta saliti in auto, Edward prese a guidare quasi subito. Sfrecciava per le vie di quella città senza problemi di orientamento visto che venivano qui tutte le estati . Non parlarono molto, ma il silenzio che c'era nell'abitacolo era piacevole. Nell'aria aleggiavano solo i loro respiri e quello rendeva il tutto terribilmente eccitante... per entrambi.
« Bella, posso chiederti una cosa? » La ragazza si voltò, guardandolo meglio. Lui alternava lo sguardo tra Bella e la strada. 
« Certo, dimmi » 
« Sei veramente innamorata , oppure tuo padre si è fatto i suoi soliti film? » 
Restò un momento sorpresa dalla domanda; Edward e lei di argomenti così pesanti non parlavano, o almeno, discuteano di ogni sentimento tranne quello. Non sapeva se dirgli la verità o meno, così optò per una via di mezzo. 
« Stavolta i suoi film non sono poi così sbagliati » Per un attimo, seppure breve, incollarono i loro sguardi... Bella si sentì così debole da farle girare la testa. 
« Jasper lo sa? » 
« Non sono innamorata di Jazz » 
La sua espressione era difficile da decifrare. Sembrava stupito e ... poi non riuscì a capirlo. Sta di fatto che la fissava. 
« Chi? » 
« Ed, non fraintendermi io ti voglio bene » avrebbe voluto dirgli che lo amava, ma evitò, « ma queste sono cose che non mi va di dirti » 
Sorrise sornione prima di guardarla ancora con un pizzico di malizia negli occhi. 
« Allora parliamo di sesso, no? » Avvampò, e per un attimo il suo viso dovette raggiungere un livello piuttosto intenso di rossore. 
Ma che domande faceva? 
 « Sei impazzito per caso? » 
« Dai Bella devo dedurre che tu non abbia mai fatto sesso? » 
Rosso porpora ora non era più il suo colorito, forse viola  più adatto. 
« Ma ma ma che domande fai? » 
« Sì sei vergine. Sapevo che quel Newton non ti piaceva abbastanza. » 
« Edward, per favore smettiamola » 
« Facciamo così, tu mi dici la verità ed io e te ne non ne parleremo mai più » 
Ma il punto, Caro Edward è che io con te vorrei passare alla parte pratica.. pensò. 
« Che ti cambia saperlo scusa? » 
« Cambia, fidati » Sospirò insoddisfatta, a volte era odioso. 
« Ok, va bene non ho mai fatto sesso. Felice? » 
Un sorriso glorioso si affacciò sul suo voltò perfetto, mostrava la sua schiera di denti perfetti con grazia. La guardò per un lungo istante, ed in quel momento vide la realtà. 
« Oh tu non puoi immaginarti quanto, Bella » e con ancora quel sorriso disegnato in faccia, tornò a prestare attenzione alla strada davanti a loro.

Dopo aver passato due ore buone a chiacchierare con la famiglia Black, e quella Clearwater, Bella decise di andare a letto. Quel giorno era stato sfiancante. Tra il viaggio e poi Jacob Black che l'aveva riempita di domande, era veramente distrutta. decisi di andare a letto. 
Andò in camera sua, e si buttò di pancia sul letto a baldacchino. Quella stanza l'aveva arredata lei anni prima, con Esme, la zia di Edward. Siccome quella casa era situata a pochi metri di distanza dal mare avevano decido di dipingere le pareti di un azzurro cielo con dettagli verdi smeraldo e verde menta- chissà perché. 

I veli che scendevano leggeri dai ferri del letto, erano di un candido bianco. Amava venire qui, e forse un giorno ci avrebbe vissuto. 

Il rumore di qualcuno che bussava alla porta la ridestò dai suoi pensieri, gracchiò un « sto dormendo » sperando che chiunque fosse la lasciasse in pace.
La porta si aprì ma il profumo dell'uomo che amava le diede la forza per alzare la testa ed ammirarlo in tutto il suo splendore. 
Jeans neri e stretti gli fasciavano le gambe in modo perfetto, la maglia grigia invece gli cadeva addosso con leggerezza.

« Dormi, uh? » il letto si piegò leggermente sotto il peso di Edward. 
« Mh sì » Bella voltà la testa di lato, stando sempre sdraiata, ma quando si trovò due pozzi verdi a pochi centimetri da lei, il suo cuore perse un battito. 

Erano entrambi nella stessa posizione, e lei trovava quella cosa tremendamente intima da farla stare male.

« Non si direbbe » Con un dito le accarezzò una guancia- fremettero a quel contatto. 
« Perché sei qui? » 
« Vuoi che vada via? » Scosse la testa a quell'eventualità. 
« No, voglio che tu mi dica perché sei qui. » La guardò spaesato, e poi le sorrise come solo lui sapeva fare.
« Vieni con me »
« Con te dove? » 
« Sorpresa? » Disse ammiccando, sperando che con quella scusa l'avrebbe convinta.
E beh, lo fece. 


Venti minuti dopo eravano sulla spiaggia da dove potevano vedere casa loro. Il mare era nero, e solo il riflesso della luna donava un aspetto meno minaccioso all'acqua scura. 
Bella e Edward erano seduti ai piedi di una duna sabbiosa, parlavano dei progetti di Bella - oramai andati a monte - per il suo compleanno. Avevano le mani intrecciate tra di loro e quel contatto così tanto agognato da Bella, la fece sentire bene. 
« Perché con Newton non ha funzionato? » Oggi Edward era il re delle domande strane.
« Non lo amavo » optò per la verità.
« Mh... » 
« Tu perché non fai la persona seria e metti la testa a posto fidanzandoti? » Si maledisse per averlo detto, perché quando questa cosa sarebbe successa, lei sarebbe morta dentro. 
« Nessuna è quella giusta » Lo guardò curiosa, chissà come doveva essere la sua donna ideale ...
« Quella giusta ... cioè? » 
Posò lo sguardo sul suo polso - controllava l'ora? Sul serio ?! - e sorridendole ancora prese il suo volto fra le mani.
Accarezzò delicatamente le guance di Bella, con i due pollici, e poi la baciò.
Nel momento in cui le loro labbra si toccarono fu qualcosa di perfetto.
No, forse perfetto non era l'aggettivo adatto.
Meraviglioso, forse rendeva l'idea.
Era un gioco di labbra, niente di eccessivo almeno finché lui con la lingua non chiese il permesso per approfondire il bacio.
Le loro lingue per la prima volta si assaggiarono, e il sapore di Edward era ancora meglio di cioè che aveva immaginato
Quando l'aria mancò, si staccarono. Edward varie volte la ribaciò a stampo, tanto per suggellare quel momento.
Bella si allontanò da lui quel tanto che bastava per guardarlo negli occhi, doveva sapere cosa significava.
« Cos'era quello? » 
« Bells » Prese di nuovo il suo volto fra le mani; Bella sperò che volesse baciarla di nuovo « Sei tu... sei tu il motivo per cui non posso stare con nessuna. Sei tu quella che voglio»
E con il cuore colmo di gioia, un sorriso sulle labbra, si buttò di nuovo su quella bocca, e stavolta volevano entrambi di più e quello decisamente non era un bacio di attesa, anzi. 
Bella si ritrovò sotto di lui non sapendo neanche come, sentiva solo l'eccitazione crescere, e non solo la sua. Con un sorriso che non aveva niente di tenero, gli tolse la maglia lasciando che la sua mano viaggiasse  su tutto il corpo di Edward
Voleva stare con lui in tutti i modi possibili, e quello era un modo piuttosto piacevole. 
Anche le mani di Edward ebbero accesso alle parti di Bella più intime.
Bella riuscì a capire da quei minuti di pomiciamento che, ad Edward piaceva il suo collo. 
« Nien - niente succhiotti Ed » Sorrise su quella porzione di pelle, per poi staccarsi da lei... perché?
I suoi occhi si aprirono e si accorse del  ghigno malefico che la scrutava con lussuria. 
« Io direi invece che sia proprio il caso, sai non vorrei che poi ti si avvicinasse qualcuno »

Oddio, era geloso. 
Edward Masen, era geloso di lei! DI LEI! 

« Masen, e questo vorrebbe dire? » 
« Che sei mia, sei sempre stata mia e sempre così sarà. » E chi ero lei per dirgli il contrario? 
Tornarono a baciarsi, e a toccarsi. 
« Andiamo su, Bells » Non se lo fece ripetere due volte, e dopo poco erano nella stanza di Bella che lui prontamente aveva chiuso a chiave. 

Tornarono subito a dedicarsi a loro, ma ad un certo punto le carezze davvero non bastarono più. Quel momento fu sancito dalle loro intimità che vennero a contatto fra di loro, ed un gemito strozzato lasciò la gola di Bella. 
Decise che voleva giocare.

Fece scivolare giù il pantalone di Ed, fino a farlo rimanere solo in boxer. Era bellissimo cavolo.
 La sua mano destra afferrò la sua erezione, cominciando a giocarci

« I- Isa bel la, non avevi detto di essere vergine? » Non riuscì però a completare la frase senza balbettare
« Vergine sì, ma non così inesperta come credi mio caro » E quando guardò Edward negli occhi, capì che il momento dei giochi era finito.
Con un colpo di reni, si ritrovò sotto di lui alla sua mercé; la guardò serio, era combattuto? 
« Bella, non voglio fare niente di affrettato, ma se vuoi fermarti dimmelo adesso prima che » Non lo fece continuare, e afferrò il suo viso fino a baciarlo con passione. 

Lei non voleva e non doveva fermarsi. 

Le accarezzò una guancia dolcemente, chiuse ancora gli occhi. 
« Bella, sul serio te lo ripeto: Fermami se senti troppo male » 
Come prima gli fece capire che non c'era bisogno di tutti questi preamboli, leo voleva stare con lui. 
« Per favore stai zitto, e fai quello che devi Masen » Sorrise ancora prima di baciarla. 
Con una spinta decisa ma dolce, la fece sua. Strinse i denti quando, il bruciore si fece sentire prepotentemente e dovette fermarsi un secondo per prendere fiato.
Edward lo capì. Stava per uscire da Bella, ma quest'ultima la fermò. Il suo posto era lì.
Allora riprese a baciarla, a lasciarle carezze anche intime, e così facendo Bella si concentrà solo sul piacere... niente dolore.
Era piacevole. Molto piacevole. 
Le spinte erano lente, ma ben presto quel ritmo cadenzato non bastò più.
Bella chiese di più e lui non se lo fece ripetere.
Alla fine, quando raggiungettero l'amplesso insieme, si staccarono con suo dispiacere.
Dopo essersi allontanato, con il respiro ancora ansante, l'attirò a sé. 
Appoggiò la testa di Bella sul suo petto scolpito, poteva sentire il suo battito del cuore, che in questo momento aveva un ritmo veloce.
« È stato meglio di come l'avevo immaginato » disse mentre la stringeva maggiormente a sé. 
Fu sorpresa dalle sue parole: lui l'aveva sognato.
« Tu, immaginavi noi due? »
« Sì »
« Cosa esattamente? » La maliziosamente, fino a posare un delicato bacio sulle sue labbra
« Credo di avertelo mostrato poco fa »
« Masen, lei è un pervertito anche nei sogni »
« e chi ti dice che immaginavo di fare l'amore con te, solo ad occhi chiusi? »
Bella gli diede un delicato buffetto sulla guancia, per poi intrecciare le loro mani.
Cercò ancora la sua bocca, e lei non esitò. 
Quando il respiro si fece affannato e poco regolare si staccarono, ansanti. 
La guardò con ... amore per poi sussurrarle l'augurio migliore della sua vita.

« Buon compleanno Bella. » 


California 6 anni dopo. 

Ripenso a quella sera, e a quanto la mia vita sia cambiata. 
Tu, non sei più mio.
Io, sono ancora tua. 
L'oceano, il suo colore scuro e i riflessi argentati che la luna gli dona, sembrano non essersi modificati.
Sono seduta qui, dove tu mi hai dato il nostro primo bacio. 
Sei anni sono passati da quel giorno. 
Sospiro se penso che sei a qualche metro da me, nella tua vecchia camera. 
Affari, ecco cosa ci porta a stare qui.
In realtà lo fai perché Tanya ti esaspera, vuole una vacanza e tu gliel'hai data. 
Siete insieme in un letto ora.
Dovrei esserci io con te.

Il mio cellulare vibra, un sms di Riley mi fa sorridere: Ciao stellina, volevo solo dirti che lunedì quando sarai tornata, verrai da me. 
Pizza, sesso, film, sesso, pizza, sesso, ancora pizza ( per recuperare energie, sai :P ) e ho detto per caso sesso? 
Ultima cosa: piccola, mi manchi :( 

Nell'ultimo periodo mi hai vista spesso con lui, anzi tutti i giorni a dire la verità. 
Mi hai chiesto se stiamo insieme e la mia risposta è sempre stata quella più sincera: NO. 

Digito velocemente la risposta : Sai che sei poco gentleman? Comunque almeno il film lo guardiamo stavolta ;)
Mi manchi anche tu ... 

Ed è vero.
Riley mi manca, al contrario di te lui mi vuole bene. Al contrario di te, so che con lui sarei felice. 
« Bella, che fai qui fuori da sola? » Sei tu. 
Sei arrivato. 
Sei qui. 
Mi volto per verificare se tu sia veramente qui, e lo sei. 
Ti siedi accanto a me, e guardi dritto. Forse anche tu hai ricordato quel momento. 
« Non avevo sonno » 
« Ti ammalerai, fa fresco e tu sei troppo scoperta » Sorrido teneramente, il tuo lato protettivo alla fine viene sempre fuori. 
« Tranquillo, non fa così freddo » 
Mi avvolgi le spalle con un tuo braccio, e porti il mio capo a contatto con il tuo petto marmoreo. Perché lo fai? 
Accarezzi i miei capelli con adorazione quasi, ci giochi come se fosse normale farlo. 
Alzo lo sguardo verso di te, incatenando i tuoi occhi ai miei. 
Cioccolato e menta, come la mia combinazione preferita di gelato.
Cioccolato e menta, come la tua torta preferita.
Cioccolato e menta, come io e te. 
Prima che riesca a pensare decentemente, come sei anni prima incolli le tue labbra sulle mie. Mi baci come se fosse l'unica cosa possibile, come se fosse logico.
Mi baci con amore.
Mi baci come sei anni fa.
Mi baci come quando quella sera ti pregai di non lasciarmi anche tu come aveva fatto mio padre, che giaceva nelle lamiere accanto a te.
Mi baci come da mesi non facevi. 
Perché puoi dire tutto quello che vuoi amore mio, ma io ci leggo solo amore nelle tue carezze. 
Ti stacchi da me per prendere fiato, le tue labbra turgide di baci si piegano in un sorriso mozzafiato ed esattamente come sei anni fa mi sussurri sulla bocca quelle stesse paroline
« Buon compleanno Bella ». 










________________________________ Mio spazio :) _____________________________________


Allora, nel flashback ho scritto in terza persona... ma sinceramente non so bene come sia venuto, quindi probabilmente negli altri che ci saranno... vedrò come fare, lol. Scusate. 
Beh, spero che comunque vi sia piaciuto e scusate ancora gli errori che incontrerete durante la lettura :))

Ditemi cosa ne pensate ;) 

Per chi aspetta il nuova capitolo di 
SHE is love, HE is all i need  vi do appuntamente a giovedì :) 

Beh, a domenica!
   
 
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