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Autore: Levineisabitch_    04/03/2012    6 recensioni
Carmen, ragazza di diciannove anni, punk, capelli viola e corti.
Helena, l'amica-nemica, sbadata e sagace, capelli neri, tinti.
Rick e Alex, gli amici di sempre o quasi.
Luna, sparita nel nulla da quasi due mesi, metallara.
Sam, proprietario del Transex, indifferente e menefreghista.
E poi c'è Peter, che forse alla fine è Carl. O forse sono due?
Un sacco di vite, tutte girano intorno al transex, negozio tra il punk, il metal e il rock.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 twins.
Il giorno dopo dietro la cassa del Transex c’era seduta un’Helena svogliata che masticava una cicca rosa.
Erano le nove e tredici quando un singolare personaggio entrò nel negozio.
-Scusi, io dovrei.. cambiare questo coso.. me ne serve uno più stretto.- balbettò.
Si sentiva decisamente in imbarazzo e intimorito là dentro e il motivo era palese.
Il ragazzo, sui vent’anni, stringeva tra le mani un chiodo.
Era uno dei soliti ragazzetti tutti uguali, quelli vestiti con la solita felpa, i soliti jeans, quelli che avevano paura dell’essere diversi.
Helena ne aveva incontrati parecchi, tra scuola, parenti e amici.
Il ragazzo era davvero carino, che spreco.
-Dà qua. Posso farti una domanda?- chiese lei a bruciapelo.
Nel negozio non esistevano regole, si conversava con il cliente come fosse un amico di lunga data. Questo avveniva sempre.
-Sì.- rispose lui, titubante. Aveva un po’ paura di quella ragazza, nonostante fosse più piccola di lui.
-Cosa ci fa uno come te.. qui?- fece una smorfia Helena.
-Mio fratello ieri è passato a prendere quel coso per nostra sorella, ma non le andava bene e ha spedito me a cambiarlo. Ha detto qualcosa su una commessa con i capelli viola, penso fosse lei il motivo per cui non è venuto lui.- sputò fuori come un fiume in piena il ragazzo. Era più deciso del previsto, tutto sommato.
-Carmen? Eh?- chiese, questa volta confusa, Helena.
-Non so il nome. M’ha detto che è una bella ragazza ma che ha un caratteraccio.- rispose serafico il ragazzo. Anche se a dire il vero le parole del fratello erano state molto più volgari.
-Mi dico d’accordo. Come ti chiami?- chiese la ragazza, mentre frugava su alcune mensole alla ricerca di un chiodo che andasse bene.
-Peter.- rispose lui.
Quello fu l’unico avvenimento degno di nota della giornata che procedette lenta.
Il giorno dopo al Transex c’erano sia Sam che Helena che Carmen.
-Carmen, ieri t’ho detto che sarebbe arrivata una ragazzetta, rettifico. Sarà un ragazzo. Forse è più grande di voi, non mi ricordo. Arriverà in serata. Chi c’è?- annunciò Sam.
-Mi sa che ci sono io.- sospirò Carmen. Non le andava di conoscere il nuovo arrivato, non in quel momento.
-Va bene. Ora vado. Ah, si chiama Peter il nuovo!- urlò Sam mentre usciva.
-Ieri è venuto qua un Peter. Dici che è lui?- chiese Helena.
-Ma sai quanti Peter esistono?- rispose acida Carmen.
L’altra ragazza scrollò le spalle, irritata dalla risposta della semi-amica.
La serata arrivò in fretta e furia. Come se avesse una fiamma alle spalle e dovesse correre obbligatoriamente.
Carmen era al cellulare con Rick.
-Non so se posso venire, Rick.- disse, mordendosi un labbro.
-Perché? Dai, ti prego. Ci sarà anche Luna.- stava cercando di convincerla ad andare ad una festa dell’università che frequentava.
Carmen non voleva andarci, ma allo stesso tempo Luna le mancava da morire.
-Va bene, accetto. Quand’è?- chiese lei, sospirando.
In quel momento si sentì tintinnare la porta d’ingresso del negozio.
Entrò il ragazzo di qualche giorno prima, quello che si ostinava a fumare, per quanto ne sapeva lei.
Il ragazzo si mise di fronte a lei, aspettando che chiudesse la chiamata.
-Il 14 febbraio.- comunicò Rick, titubante.
Se Carmen avesse collegato la data a San Valentino non sarebbe venuta.
Cosa che, puntualmente, successe.
-Centra qualcosa con Cupidi e cuori vari? Perché se è così, te lo scordi.- esclamò.
-Trovati un accompagnatore, dai! Io, Luna e Alex ti vogliamo alla festa.- argomentò calmo Rick.
Lui e gli altri due amici di Carmen facevano gli stessi corsi in università e spesso lei si sentiva esclusa da quel loro gruppetto, ma proprio alla festa non voleva andarci.
-Ora spiegami dove lo trovo un accompagnatore. E perché dovrei.- borbottò lei.
-Alza lo sguardo, ora. Vedi che qualcuno trovi. Devi perché ci siamo noi tre.- rise Rick.
-Davanti a me vedo solo un fumatore del cavolo. Che odio a pelle. Come te lo spieghi?- rispose Carmen, dando un’occhiata al ragazzo, davanti a lei.
-Invitalo ugualmente. Si mangia a sbafo, accetterà. Ora vado, bella. Ciao!- salutò Rick, chiudendo la chiamata.
-Pensa te se devo invitare sto qua.- sbuffò Carmen indicando con la mano il ragazzo davanti a lei, palesemente confuso.
-Invitarmi dove? E soprattutto, sei tu Carmen?- chiese a raffica il biondino.
-A una festa d’università. Scordatela. Comunque sì, sono io. Cosa ci fai ancora qua?- fu acida lei.
-Ah, bhe. In che senso “ancora”?- lui era confuso.
-Piantala di fare il finto tonto, ti prego. Vedo che sei anche cambiato di vestito. Ma che ci fai qui?- insistette Carmen.
-Mi guadagno da vivere.- sbuffò lui che non capiva un’acca di quello che diceva lei.
-Ah, sei Peter. Ciao. Lavora e taci, per favore.- borbottò Carmen.
Lei non aveva capito che quello era il fratello gemello del ragazzo con cui aveva parlato qualche giorno prima e Peter non aveva capito lo scambio.
Il modo perfetto per combinare casini su casini.






Grazie a tutti voi che leggete.
Alla prossima.
Sabrina.
   
 
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