Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: laccilu011    04/03/2012    0 recensioni
Era un periodo di calma piatta. Non succedeva niente. Poi arrivò lei. E tutto cambiò.
/è tutto inventato, non c'entra niente con la mia vita reale o con la vita reale di qualcuno.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Bum. Caddi per terra, ero stravolta. Diedi un’ultima occhiata al cielo, limpido, blu, pieno di stelle. Poi, mi addormentai.

«Ciao»
Aprii a fatica gli occhi, chi mi aveva salutata mi stava puntando una torcia in faccia. Sembrava una bambina.
«Sei sveglia?»
Non lo ero del tutto, ma il mio cervello era abbastanza acceso per rispondere. «Ora sì.»
«Bene, alzati, dobbiamo andare - » Non fece in tempo a finire la frase che l’interruppi «Dobbiamo? Chi sei? Perché mi hai svegliata? Che ore sono? Vattene.»
«è tardi, vieni.» Non sembrava stupita dalla mia reazione, come se ci fosse abituata. Andava forse in cerca di ragazze che si erano perse? Oppure si era persa anche lei? «Prima dimmi chi sei.»
«Dopo ti spiego, ora seguimi.» Mi tirò in piedi e mi trascinò lungo il campo di grano nella direzione opposta rispetto a quella da cui ero venuta, o almeno così mi sembrava. Era tutto così uguale, lì intorno.
«Non mi hai ancora risposto, chi sei? Cosa vuoi da me?»
«Ti sei persa, non è vero?»
«Non si risponde a una domanda con un’altra domanda.»
«Hai ragione, scusa. Sono Phoenix, per gli amici Phoe. Sta attenta a pronunciarlo bene, che all’inizio tutti sbagliano.»
«Il tuo nome non sei tu. Chi sei?»
«Ottima risposta. Beh, io sono una ragazza come te, e vivo qui. Tu ti sei persa, e io ti sto aiutando a trovare la strada giusta.»
«Ma né tu né io sappiamo dove sto andando. A proposito, dov’è il mio cane?»
«Oh, lui. Molto più fiducioso di te, dovresti seguire il suo esempio! Appena mi sono avvicinata mi è saltato addosso e mi ha seguita subito, ora ci sta aspettando a casa.»
«Quindi stiamo andando a casa tua?»
«Sei molto perspicace, vedo.»
«Ma che ore sono?» Mi accorsi solo a quel punto che dovevamo essere nel bel mezzo della notte «Circa le cinque»
«Non ho ancora capito perché mi stai portando con te.»
«Dove pensavi di andare se non ci fossi stata io?» Aveva ragione. Odio quando qualcuno ha ragione e odio ammetterlo. Così stetti zitta. «Vedi, si capisce subito che non sei di qua.»
«Dove siamo?»
«Non ha un nome, questo posto. Sappi che a casa tua non ci tornerai mai più.» Quella frase mi uccise. Era quello che volevo, no? Forse. Già avevo nostalgia di casa. Non ci parlammo per una buona mezz’ora, fino a quando scorsi un bagliore in quel buio.
«Ecco, quella è casa» disse la ragazza indicando la luce.
«Casa? Casa tua, vorrai dire.»
«Diciamo nostra. È anche tua, ora. Ti conviene ambientarti!» c’era un pizzico di orgoglio in quello che disse, si vedeva che era contenta di avermi come ospite. E io, che le avevo parlato come se fosse un mostro che mi avrebbe voluto mangiare alla prima occasione. Ma non sembrava che il mio comportamento l’avesse turbata, era stata così gentile. Mi sentii uno schifo.
«Scusami.» Le dissi.
«Perché?»
«Non lo so.. Ti ho trattata male.»
«Ah, quello!» Rise, ma in modo contagioso. Imbarazzata, improvvisai anche io un sorriso. «Non ti preoccupare, sono sicura che diventeremo ottime amiche» E mi abbracciò. Era un po’ strana, ma mi piaceva. Ci guardammo negli occhi. Era terribilmente bella. Aveva dei lunghissimi capelli rossi leggermente mossi che le arrivavano quasi fino alla vita, molte lentiggini e degli occhi enormi marrone chiarissimo, quasi tendente al verde. Aveva uno sguardo penetrante, faceva quasi paura in quella penombra. Non sapevo come guardarla, ero terribilmente confusa. Ma lei ne sembrava divertita. Riprendemmo a camminare, mancavano pochi metri a quella casetta. Era piccola, di legno e pietra. Del fumo usciva dalla canna che spuntava dal tetto, e una luce continuava a illuminare il vialetto d’ingresso. Phoe bussò alla porta, e un ragazzo aprì. Non lo salutò nemmeno, ma entrò direttamente trascinandomi dietro di sé.
«Benvenuta a casa, …»
«Camilla»
«… Camilla!»

to be continued
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: laccilu011