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Autore: Lupetto98    04/03/2012    3 recensioni
La zarina Aleksandra e la figlia Ol'ga cercarono di farsi il segno della croce, ma furono uccise prima di finirlo. Il primo a morire fu Nicola, dopo di lui, cadde Aleksandra, seguita da Aleksej e dalle figlie. I militari sparavano ovunque, schizzi di sangue macchiavano le pareti. Urla di terrore dominavano la stanza, il corpo di Aleksej continuò ad essere fucilato, fino a quando non fu più riconoscibile.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Zarista
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La porta si spalancò, sbattendo contro la parete umida. Jurovskij accese le luci, gridando ordini. -Sveglia! - , urlò. I membri della famiglia reale aprirono debolmente gli occhi, sbadigliando, ancora assonnati. - Preparatevi, i bianchi sono in città. E' scoppiata una sommossa, sarà meglio trasferirvi - , spiegò con tono autoritario, e poi uscì, chiudendo la porta.
Mezz'ora più tardi, i Romanov, il dottor Botkin, il cuoco Charitonov e la dama di compagnia Anna Demidova, scendevano lenti le scale. Il piccolo Aleksej era stretto tra le brecce paterne dello zar, che gli accarezzava delicato il capo. Appena arrivati a piano terra, il comandante li invitò ad entrare in una piccola stanza. - Ma come, neanche una sedia per sederci? - , esclamò la zarina Aleksandra. Jurovskij la guardò duro, e poi ordinò ai militari di portare due sedie. Su una, Nicola depose piano Aleksej, sull'altra, si sedette Aleksandra. Al resto della famiglia, fu ordinato di disporsi in fila lungo la parete. Alludendo alla sua professione di fotografo, Jurovskij dispose i vari membri della famiglia reale e la loro gente in fila, dicendo di dovere fare una foto. In prima fila, c'erano i membri reali, nella seconda, la loro gente. Quando tutto fu pronto, Jurovskij ordinò di fare entrare il commando militare, composto da dieci uomini, che, all'ordine di Jurovskij si erano ammassati contro la porta.
- In considerazione del fatto che i vostri parenti continuano ad attaccare la Russia sovietica, il comitato esecutivo degli Urali ha deciso di giustiziarvi - , disse il comandante. Nicola voltò le spalle al commando, guardando per un ultima volta la sua famiglia, e poi si voltò di nuovo verso Jurovskij. - Come? Come? - , esclamò. Jurovskij ripeté, e poi ordinò di sparare. La zarina Aleksandra e la figlia Ol'ga cercarono di farsi il segno della croce, ma furono uccise prima di finirlo. Il primo a morire fu Nicola, dopo di lui, cadde Aleksandra, seguita da Aleksej e dalle figlie. I militari sparavano ovunque, schizzi di sangue macchiavano le pareti. Urla di terrore dominavano la stanza, il corpo di Aleksej continuò ad essere fucilato, fino a quando non fu più riconoscibile. Per uccidere le donne furono necessari più e più colpi, visto i gioielli che loro avevano cucito agli abiti. Marija e Anastasija erano accovacciate contro la parete, con nel mani a coprirsi il capo, mentre i militari continuavano a sparare sulle loro teste. Rivoli di sangue bagnavano la stanza, dopo circa venti minuti, l'esecuzione finì. Il commando prese i corpi dei Romanov, trasportandoli su un carro. Lì, si accorsero che Aleksej e quasi tutte le donne erano ancora vivi, così, non potendo sparare, li uccisero a colpi di baionetta. Durante la strada, due corpi, quella di Marija e di Aleksej, vennero cremati. Il resto dei membri della famiglia reale furono portati nella radura dei quattro fratelli. Jurovskij li cosparse di acido solforico e poi diede fuoco ai cadaveri. Il fuoco rossastro lambiva i corpi di quelle povere persone, bruciando loro la carne, che cadeva sul terreno freddo. I corpi nudi brillavano nell'oscurità, da loro, un odore acre, di morte, riempiva l'aria. Quella, era la fine dei Romanov.
  
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