18. Funerale
Ci furono pochi lamenti durante la cerimonia a lutto – persino nel dolore, un vero Aburame non lasciava cadere la propria maschera e non si dimenticava del proprio ruolo.
La Regina aveva preteso per lei, da Konoha, che si risolvesse la faccenda in maniera privata, perché nessuno all'interno del Villaggio potesse vedere una delle sue Api in quelle vesti tanto disonorevoli come quelle della Morte corporale.
In quanto a orgoglio, il Clan degli Entomologi non era certo secondo a quello dei nobili Uchiha, e questo l'Hokage lo sapeva davvero bene: aveva concesso quanto richiesto, senza fare domande e senza chiedere nulla.
La donna, indebolita dagli ultimi giorni di malattia, aveva imposto di non essere trasportata da alcun baldacchino o da alcun uomo fino al posto scelto per la sepoltura. Aveva detto, con voce ferma, che Hanae meritava quel suo sforzo, e Shibi aveva semplicemente provveduto a darle un braccio di sostegno, restandole accanto in completo silenzio.
La più giovane Nayako non aveva partecipato al funerale. Qualcuno aveva detto che sarebbe stato poco appropriato vederla piangere a quel modo, mentre stringeva disperatamente il corpo dell'amata sorella, e ancora meno appropriato sentirla urlare così tanto, mentre invocava il suo nome in preda a un dolore poco consolabile. Qualcuno aveva bisbigliato che era un peccato vedere una persona del genere ridursi così solo per una morte – e Shino avrebbe osato anche dire qualcosa, se solo non si fosse ricordato il rispetto che doveva al morto di quel giorno.
Stette zitto e pianse assieme a Rei.
Makiko parlò di fronte a tutti, a proposito della vita e della morte che si mescolavano creando il principio e l'equilibrio perfetto. Anche lei aveva gli occhi gonfi e rossi e ogni tanto si fermava qualche secondo in più.
Per i presenti, fu la sola luce che poté davvero ergersi in contrasto contro il nero di fondo.