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Autore: sberio    05/03/2012    7 recensioni
Isabella e' una ragazza di 24 anni, vive serena a Volterra dove gestisce un piccolo hotel e tra pochi mesi sposera' il suo fidanzato. La sua vita sembra perfetta ma ....attenzione! dietro l'angolo poterbbe esserci qualcosa o qualcuno di inaspettato!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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POV Bella
Intorno a me il buio assoluto, ma in lontananza comincio a sentire delle voci familiari.
Stanno chiamando il mio nome.
Pian piano riesco ad aprire gli occhi e mi rendo conto di trovarmi sdraiata sul divano del mio appartamento. La prima persona che vedo e’ Alice vicino a me, mentre mi stringe una mano, poi mi accorgo della presenza di Carlise, credo che mi stia misurando la pressione.
“Cosa e’ successo?” chiedo confusa
“Sei svenuta Bella, hai fatto prendere un colpo a tutti” risonde Alice. Comincio a ricordare, Jasper che mi dice di aver visto Ewdard uscire con uno zaino in spalla.... le gambe che non sono piu’ riuscite a sorreggermi e poi il buio.
“Si, ora comincio a ricordare” dico
“Bella stai tranquilla” esordisce Carlise “e’ stato solo un calo improvviso di pressione. Puo’ capitare quando si e’ in gravidanza” e mi sorride...Alice deve averglielo detto “l’importante e’ che tu stia tranquilla, non devi stressarti” conclude.
Sembra facile, dopo quello che e’ accaduto...
“Si Carlise, hai ragione...grazie”
“Non ringraziarmi, l’ho fatto con piacere....si tratta pur sempre del mio nipotino!” mi dice accarezzandomi una mano “Vado giu’ a rassicurare gli altri” aggiunge “sono tutti molto preoccupati. Se hai bisogno di qualunque cosa chiamami. Alice resta qui a farle compagnia” dice prima di alzarsi e uscire.
Quindi lo sanno tutti ormai....si ma Edward dov’e’ finito?
Appena restiamo sole guardo Alice “Alice, ho paura di aver combinato un guaio...ho paura che non tornera’”
“Bella cosa stai dicendo? Tornera’, certo che tornera’...Edward non e’ tipo da certe cose, lo sai anche tu che e’ sempre stato un ragazzo con la testa sulle spalle”
“Si certo...ma ho paura di averlo ferito “
“Vedrai che stara’ da qualche parte nei dintorni a riflettere e leccarsi le ferite....gli uomini spesso lo fanno sai? scommetto che prima di stasera tornera’ a casa”
“Speriamo Alice, speriamo”
Alice mi prepara una tisana e cerca di distrarmi con altro...quando all’improvviso sentiamo bussare alla porta.
Entrambe ci blocchiamo un attimo, poi lei senza dire nulla si alza e va ad aprire. Resto con il fiato sospeso, cercando di sentire ogni minimo rumore.
Sento Alice aprire la porta e parlare con qualcuno , ma non riesco a distinguere la voce del suo interlocutore.
Poi Alice ritorna da me e mi dice: “Bella, hai una visita”
Mio padre appare sulla soglia della porta.
“Papa’” esclamo io sorridendogli “ciao”
“Bella” esclama mio padre e subito mi si avvicina “piccola mia, cosa c’e’? non stai bene? Alice mi ha detto che hai avuto un capogiro”
“Si papa’...vedo che vi siete gia’ presentati”
“Si Bella mi ha detto di essere la sorella di Edward...ma cosa succede? stai male? ed Edward dov’e’?”
“Papa’..non devi preoccuparti, tutto bene, come ha detto Alice si e’ trattato solo di un capogiro”
Poi  mi faccio coraggio, dico a mio padre di sedersi, ad Alice di rimanerecon noi e piano piano gli racconto ogni cosa.
Mio padre al termine del racconto appare qalquanto contrariato.
“Bella, il dottor Cullen ha ragione, non devi assolutamente affaticarti in questo momento e riguado ad Edward...credo anche io come Alice che non sia tipo da fare sciocchezze....ma nonostante tutto non posso accettare il fatto che se ne sia andato lasciandoti in questo stato...come padre non posso accettarlo. Se non si fa vivo entro stasera avvisami, faro’in modo di trovarlo io!”
“E dove papa’? hai intenzione di allestire dei posti di blocco in mare?Nel caso stesse scappando con un gommone?” rido
“Non sottovalutare il tuo vecchio...ho diversi contatti anche con le forze dell’ordine di terra. Conosco varie persone nella polizia che non mi negherebbero certo un favore!”
“E ricordati” aggiunge Alice “che io invece ho sempre i miei contatti nei carabinieri!” e mi strizza l’occhio
“Sicuro” rispondo io sorridendo alla sua battuta “lo bracchereste senza problemi!”
“Chi e’ che deve essere braccato?” dice una voce alle nostre spalle. Tutti e tre ci voltiamo di scatto ed Edward e’ li’, in piedi sulla porta che ci guarda con un’espressione sorpresa.
“Edward!” esclamo io
“Edward!” esclama sua sorella “ma si puo’ sapere dove eri finito? Bella si e’ sentita male e..”
“Bella!” esclama lui precipitandosi vicino a me “Cosa c’e’? stai male?”mi chiede preoccupato
“Tranquillo, ora sto bene...ho avuto solo un piccolo mancamento. Tuo padre mi ha gia’ visitato e ha detto che e’ tutto a posto...devo solo stare a riposo”.
“Bella” sospira lui prendendomi le mani tra le sue. Poi si volta verso mio padre ed Alice “scusate avrei bisogno di parlare da solo con lei. Vi prego potete lasciarci un momento da soli?”
Alice annuisce e si dirige verso la porta “sono giu’ con gli altri”
Mio padre si avvicina ad Edward “Ragazzo, faro’ come chiedi e andro’ anche io giu’...ma ricordati: ti tengo d’occhio. Ho fiducia in te ma attento a non abusarne, la mia piccola e la sua salute viene al di sopra di ogni cosa.” gli dice guardandolo negli occhi.
“Lei ha ragione e io mi scuso per il mio comportamento...non accadra’ piu’, ora so che devo fare”
“Buon per te. Bella sono giu’, per qualunque cosa chiamami”
“Ok papa’, grazie”
Restiamo soli.
Edward si siede sul divano accanto a me, senza lasciare mai le mie mani.
“Edward io...scusami, scusa per prima. Non volevo dire quello che ho detto...io..io lo voglio questo bimbo...tanto...voglio avere una famiglia con te...ti prego perdonami..ti..”
“Shhh Bella, calmati...ricordati che non devi agitarti!” mi risponde lui abbracciandomi
“Sono io che devo chiederti scusa, ho agito in modo irresponsabile arrabbiandomi e lasciandoti sola...scusa ma in quel momento avevo bisogno di stare un po’ da solo...per schiarirmi le idee e riuscire a capire cosa volessi realmente fare. E adesso lo so.”
“E cosa vuoi fare?” chiedo io con la voce che mi trema
“Ho riflettuto su tutta questa situazione, su questa nuova vita che sta arrivando e poi...ho ripensato alla mia infanzia...a come l’ho vissuta e a cio’ di cui ho sentito maggiormente la mancanza..e alla fine tutto e’ diventato molto semplice. Poi ho pensato a te, a tutto quello che mi hai saputo dare...e a quanto la mia intera vita e’ stata sconvolta dopo averti conosciuto...e allora ho deciso.”
“Cosa?”
“Ho preso alcune delle mie tele e le ho portate in quel negozio di oggetti d’arte che sta vicino al Duomo. Avevo conosciuto il proprietario quando vivevo ancora da solo a Volterra e lui si e’ sempre mostrato alquanto interessato alle mie opere. Cosi’ ne ho scelte alcune, gliele ho portate e lui ha accettato di comprarle.....pensa, quando ha saputo della mostra a Milano me le ha pagate anche di piu’...ha detto che se divento famoso quello potrebbe rivelarsi un ottimo affare”
“Ma  ma Edward hai venduto le tue tele? Perche’? Tra poco ci sara’ la mostra..”
“Be’ Bella, gli artisti dipingono e’ vero....ma poi sperano anche che qualcuno compri i loro lavori...e per la mostra non ci sono problemi, il negoziante si e’ detto ben disposto a prestarmele durante l’esposizione”
“Edward...continuo a non capire....perche’ le hai vendute?”
“Perche’....avevo bisogno di soldi”
“Soldi? e... per farci cosa?” Mio Dio, non dirmi che ha comprato un biglietto per tornarsene in America.
Edward sembra esitare, poi mi lascia le mani e ne infila una nella tasca dei suoi Jeans.
Sono terrorizzata all’idea di vedere spuntare fuori un pezzo di carta con il logo di qualche agenzia viaggi, quando invece vedo uscirne una piccola scatolina blu.
Edward pone la scatolina sul palmo della sua mano e con l’altra la apre sotto ai miei occhi.
Un piccolo anello bianco luccica davanti a me, un anello con un’unica pietra che scintilla alla luce.
“Bella, mi spiace...non e’ il massimo...ma non sono riuscito a permettermi niente di piu’ di questo...non sono ancora un pittore famoso...vorrei comunque che tu lo accettassi”
Io lo guardo ancora senza parole, in stato di shock.
“Bella, la cosa che piu’ mi e’ mancata nella mia vita e’ una famiglia....senza togliere nulla a mia madre che e’ stata fantastica ....ma mi e’ mancato tanto un padre....un padre con cui andare alla partite di basball, un padre con cui imparare a giocare a basket...un padre che mi fosse accanto quando ne avevo bisogno. Bella voglio che questo bambino nasca e cresca in una vera famiglia....con tanto amore...Bella io ti devo tutto, tu mi hai fatto ritrovare la mia famiglia, tu mi hai insegnato ad amare in un modo che non credevo neanche possibile.....”
A questo punto si inginocchia ai piedi del divano.
“Isabella Swan, io prometto di amarti ogni istante della mia vita, per sempre. Mi concederesti lo straordinario onore di diventare mia moglie? “
Il mio cervello ha terminato di funzionare....non riesco a formulare nessun pensiero, ma non ho bisogno di pensare a nulla....ed un unico suono risale pian piano dal mio cuore fino alla mia bocca “SI”
E le lacrime arrivano subito dopo...lacrime di gioia, ma il mio viso e’ gia’ sulla sua spalla e le lacrime scendono a bagnargli la maglietta mentre lui mi stringe a se.
Dopo, quando l’emozione si placa quel tanto che basta a farci nuovamente dono della parola, Edward toglie l’anello dalla scatola e lo infila al mio anulare.
“E’ bellissimo” esclamo “ ed e’ perfetto...non lo cambierei con niente al mondo” e mi avvicino a lui e lo bacio.
 Dopo, quando le nostre bocce si staccano Edward mi dice “Lo sai che adesso abbiamo sotto una folla inferocita da affrontare...che si plachera’ solo dopo delle valide spiegazioni!”
“Si..lo so” rispondo io “ma adesso non mi importa piu’ di nulla...sarei in grado di affrontare un’orda di leoni!”
“Be’...direi che non c’e poi molta differenza” scherza lui “Bella, prima ti ho visto con un’espressione del tutto terrorizzata...a cosa pensavi?”
“Quando mi hai detto che ti servivano dei soldi ho creduto che...fossero per comprarti un biglietto”
“Un biglietto?”
“SI, un biglietto aereo per tornare negli Stati Uniti”
“Non avrei mai potuto farlo...” mi dice prendendomi il viso tra le mani “ma appena sara’ possibile voglio torarci assieme a te, per mostrarti i posti in cui sono nato e vissuto”
“Vuoi dire che ti va bene sposarti in Italia?”
“Certo? Non si usa sposarsi nel paese della sposa? e io avro’ la fortuna di sposarmi nel paese piu’ bello del mondo e  con  la piu’ bella italiana....anzi la piu’ bella sposa di tutte” e mi bacia delicatamente.
“Bella, sono veramente l’uomo piu’ felice del mondo...e pensa un po’ che ironia della sorte:  e’ tutto merito di un biglietto”
“Di un biglietto?”
“Si, un biglietto del treno che mi ha portato da Roma fino qui a Volterra: un biglietto di sola andata.”
 

Fine

  
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