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Autore: jas_    05/03/2012    38 recensioni
«Visto che le piace così tanto fare l’insegnante, credo che non le dispiaccia se dovrà dare ripetizioni di matematica a Malik che non ha ancora preso una sufficienza dall’inizio dell’anno» osservò Miss Barely, con uno strano sorriso dipinto sul volto, come se fosse fiera dell'idea che aveva appena avuto.
«Sta scherzando spero!» sbottai alzandomi di scatto dalla sedia.
Avrei dovuto spendere il mio prezioso tempo a spiegare a quello lì, che si atteggiava come se fosse Dio sceso in terra, perchè qualcunque numero moltiplicato per zero facesse, appunto, zero?
Pensai tra me e me indignata.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ad Andreea, perché..
beh, perché questo capitolo è per te :)


Non appena misi piede all’interno del cortile della scuola, notai la maggior parte dei presenti voltarsi a guardarmi. Fortunatamente quel giorno ero relativamente presentabile ma sentii il disagio farsi immediatamente spazio dentro di me.

Continuai ad avanzare per la mia strada, cercando di rimanere calma e scaricando la tensione stringendo sempre più forte la borsa che avevo in spalla fino a quando non sentii le dita farmi male.
Odiavo stare al centro dell’attenzione, e forse prima di avventarmi addosso a Mercy avrei dovuto pensare che mi trovavo alla festa di Harry, dove la maggior parte della scuola era presente, ma in quel momento ero letteralmente accecata dalla rabbia per pensare che sarei stata sulla bocca di tutti.
Avevo agito d’impulso, e nonostante solitamente preferissi le parole ai gesti, quella volta non ero riuscita a trattenermi. Sapevo di aver sorpreso tutti con quell’atto, in particolare Zayn, ma non mi pentivo troppo di quello che avevo fatto. Non dicevo di aver fatto la cosa giusta ma anche se avevo commesso un errore non c’era motivo di rimuginarci sopra, ormai quello che era successo era passato e non poteva essere cambiato, tanto valeva guardare avanti.
Accelerai il passo salendo velocemente i pochi gradini che precedevano la maestosa porta d’entrata, nonostante sapessi che oltre quella non si trovava la salvezza. Infatti quando entrai nei corridoi la situazione non cambiò, anzi. Mi sentivo come quelle ragazze nei film che combinavano un casino e al loro passaggio si sollevava un brusio di massa accompagnato da occhiate torve.
«Amanda!» sentii chiamarmi, da qualcuno.
Mi voltai di scatto notando un ragazzo che non avevo mai visto, sorridermi e gridarmi «sei una grande!»
Gli sorrisi nervosa prima di abbassare la testa cercando di nascondermi e arrivare al mio armadietto. Presi velocemente il libro di matematica stringendolo al petto prima di dirigermi in classe, sempre con una certa discrezione, nonostante non possedessi ancora il potere dell’invisibilità.
Per la prima volta in vita mia ero seriamente tentata di saltare la lezione, siccome ero costretta a vedere Zayn, a meno che non fosse stato assente lui.
Non appena varcai la porta, purtroppo, capii che le mie preghiere non erano state esaudite.
Zayn, infatti, sonnecchiava al suo solito banco, Liam accanto a lui mi fece un cenno di saluto sorridendomi. Li superai in silenzio andando nel mio solito angolino e concentrandomi immediatamente sulla lezione del giorno dato che probabilmente la Barely avrebbe interrogato.
Abbassai la testa sul foglio, appoggiandola sul braccio ma, nonostante i miei occhi scorressero veloci da una riga all’altra, la mia mente era altrove.
Non avevo capito il comportamento di Zayn, non riuscivo ad inquadrarlo.
Cambiava umore più velocemente di quanto il tempo cambiasse a Londra. Un attimo prima era sorridente e gentile e due secondi dopo era nervoso e irruento. Aveva già mostrato questo strano comportamento a casa mia, ma l’aveva ripetuto alla festa di Harry.
Per quanto potessi sforzarmi, non riuscivo a capirlo. Credevo che odiasse Mercy, e poi la invitava alla festa e si arrabbiava con me quando reagivo agli insulti che mi rivolgeva. A meno che non fosse sordo, aveva sentito anche lui cosa mi aveva detto, e puttanella non era un complimento a casa di nessuno.
Il suono della campanella – che annunciava l’inizio delle lezioni – mi riportò alla realtà.
Alzai la testa dal foglio giusto in tempo per intercettare lo sguardo di Zayn.
A differenza delle altre volte, non era né divertito né dolce, era.. vuoto.
Deglutii amareggiata riabbassando lo sguardo, e quando sentii il chiacchiericcio diminuire fino a quando si trasformò in silenzio, capii che la professoressa aveva fatto il suo ingresso.
Miss. Barely batté con veemenza il registro sulla cattedra prima di passare davanti ad essa e appoggiarcisi, a braccia conserte.
«La verifica sarà fissata a Lunedì prossimo» gracchiò, passando in rassegna tutti i volti degli alunni, soffermandosi in modo particolare su me e Zayn.
«Malik!» lo richiamò poi, seria, il ragazzo sussultò leggermente sulla sedia.
«Come procedono le lezioni con la Clark?»
Lui esitò alcuni secondi prima di rispondere.
«Bene» mugugnò poi, così flebilmente che feci fatica a capirlo.
«Credi di essere pronto?»
«Presumo di sì» borbottò lui.
Mi morsi il labbro per trattenere un sorriso, non capivo nemmeno io cosa ci fosse di divertente in quella situazione ma ridere era un modo per sfogare lo stress e il nervoso che avevo addosso. Era una reazione spontanea che avevo, una sorta di forma di difesa, mi portai una mano davanti alla bocca ma Mrs. Barely mi notò, lanciandomi uno sguardo fulmineo.
«Che c’è di divertente Amanda, che ridiamo tutti?»
Sentii venti paia di occhi scrutarmi contemporaneamente, mi strinsi nelle spalle cercando di rimanere indifferente, «niente» borbottai poi. Fortunatamente Mercy aveva avuto il buonsenso di rimanere a casa quel giorno, o per lo meno di saltare la lezione, altrimenti ero certa che non avrebbe esitato a rivolgermi qualche frecciatina in quella situazione.
«Devi dirmi qualcosa riguardo Malik?»
Strabuzzai gli occhi sorpresa da quell’insinuazione, «certo che no!» squittii poi, con fin troppa esuberanza.
Mrs. Barely persistette nell’osservarmi per alcuni secondi, prima di voltarsi di scatto e andare a sedersi dietro la scrivania: tirai un sospiro di sollievo.
«E nel caso non fosse chiaro» riprese, «se Malik non prenderà la sufficienza nel test, la cosa si ripercuoterà anche sui tuoi voti.»
«Sta scherzando, vero?!» esclamai contrariata, appoggiando rumorosamente le mani sul banco in segno di protesta.
La professoressa mi scrutò da sopra la montatura degli occhiali che aveva indossato per firmare il registro di classe, prima di parlare.
«Ho la faccia di una che sta scherzando?»
 
Non appena la campanella suonò, mi fiondai fuori dall’aula alla ricerca disperata di Zayn, che era stato ancora più veloce di me nel dileguarsi.
Mi interessava ben poco del fatto che potesse essere arrabbiato con me per come mi ero comportata con Mercy, o per qualunque altra cosa avessi fatto, ma doveva prendere la sufficienza in quel dannato test, e perché ciò accadesse dovevo aiutarlo. Avrei fatto qualunque cosa pur di prendere quella borsa di studio e non avrei mandato in fumo tutto il mio impegno per alcuni stupidi capricci da parte di un ragazzino viziato. Dovevamo chiarire, così da poter andare avanti tranquillamente con le nostre lezioni, ero disposta a chiedergli scusa. Per una volta avevo scelto di mettere l’orgoglio da parte, mancava una settimana alla verifica e non c’era tempo da perdere.
Fortunatamente non mi fu difficile trovare Zayn, come al solito era intento a chiacchierare e scherzare con i suoi amici, senza troppi complimenti arrivai alle sue spalle e mi schiarii rumorosamente la voce facendolo voltare.
«Amanda?» domandò lui, sorpreso.
«No, tua mamma» borbottai prima di prenderlo per il polso e trascinarlo dietro la porta lasciata socchiusa lì accanto.
«Ehi! Stai tranquilla!» si lamentò lui, «prima picchi Mercy e ora sei così manesca pure con me, mi stai facendo paura.»
Sospirai appoggiandomi a un banco lì accanto, «senti, non so perché tu ti sia arrabbiato con me, ma volente o nolente dobbiamo continuare a vederci, almeno fino alla settimana prossima, non voglio compromettere la mia media dato che ne dipende il mio futuro. Quindi ora mi dici che cosa c’è che non va così che possiamo chiarire e continuare a convivere come facevamo fino ad alcuni giorni fa, okay?»
Presi un lungo respiro chiudendo gli occhi non appena finii di parlare, in attesa della sua risposta, che non arrivò.
Lo osservai, incitandolo con un cenno a dire qualcosa.
«Ti hanno tagliato la lingua?»
«Io non ti ho fatto niente» borbottò lui, mettendosi a braccia conserte.
Socchiusi leggermente gli occhi, scrutandolo seria, «a me non sembra» affermai poi, decisa.
«E cosa te lo fa pensare?»
«Alla festa di Harry mi sembravi abbastanza scocciato, sinceramente mi aspettavo un po’ più di… comprensione, da parte tua» ammisi.
«Comprensione?» sbottò lui, «se non ti avessi fermata, probabilmente l’avresti uccisa quella lì! Ma ti senti?!»
Sussultai a quella reazione così spropositata di Zayn, «e cosa dovevo fare?» gli risposi, alzando a mia volta il tono della voce.
Odiavo quella situazione, odiavo dovermi confrontare con lui, mi stavo pentendo di una scelta che mi sembrava quella più adeguata fino ad alcuni minuti prima.
La campanella era appena suonata, probabilmente i corridoi si stavano svuotando ma non saremmo usciti da quell’aula di chimica fino a quando non avremmo messo le cose a posto. Già che mi ero messa in gioco tanto valeva chiarire le nostre divergenze definitivamente.
«Ci sono venti milioni di cose che potevi fare per vendicarti di Mercy oltre che buttarti letteralmente addosso a lei!»
Zayn cominciò a gesticolare animatamente, e io non fui da meno.
«Che cosa, Zayn? Che cosa?» stavo gridando ormai, ma non me ne rendevo nemmeno conto.
«Dovevi parlarmene! Ti avrei aiutata! Non c’era bisogno di mettersi le mani addosso!»
«Hai sentito come mi ha chiamata? Puttanella! Io! Puttanella! Come può chiamarmi così quando il rapporto più intimo che ho avuto è stato con Adam in prima superiore e per poco svenivo quando ho sentito la sua lingua nella mia bocca!»
Sentivo le tempie pulsarmi da quanto stavo urlando, e le parole mi uscivano come un fiume in piena senza che potessi controllarle, mi pentii immediatamente di quello che dissi nell’istante dopo che mi accorsi di ciò che avevo appena confessato.
Ero una sfigata, ecco cos’ero. Niente di più né niente di meno.
Avevo appena confessato a Zayn, il ragazzo più gettonato della scuola, che ero soltanto una povera disgraziata pessima nelle relazioni con le altre persone. Forse non era lui ad essere lunatico, ero io ad avere qualcosa che non andava.
Infondo lui era sempre stato circondato da ragazze, amici, persone in generale. Io non riuscivo ad avere un vero e proprio dialogo nemmeno con mia madre, l’unica persona che sembrava sopportarmi in quel momento era Liam, dato che ero riuscita ad allontanare pure Zayn.
Lasciai cadere le braccia lungo i fianchi sospirando sconsolata e prendendo a guardarmi in giro, non osavo voltarmi verso Zayn, sentivo il suo sguardo penetrante rivolto verso di me ma non ero in grado di reggerlo, non in quel momento.
Probabilmente era rimasto scioccato dalle mie parole, o forse nemmeno troppo, non l’avrei biasimato se si fosse messo a correre verso la porta prima di darsela a gambe e non rivolgermi più la parola.
Invece lo sentii avvicinarsi.
«Senti» cominciò, col tono più calmo rispetto a prima, «mi dispiace. Sarei dovuto intervenire, nessuno può rivolgersi a te con certi termini.»
Scossi la testa amareggiata prendendo a guardarmi le scarpe, non sapendo cos’altro fare, «non era compito tuo» borbottai poi.
«E invece sì!» protestò Zayn prendendo le mie mani tra le sue e costringendomi a guardarlo.
«E’ colpa mia se Mercy se l’è presa con te, ed era un mio dovere far sì che la smettesse di dirti certe cose, ma tu continuavi a negare tutto e io ho finito per credere che fosse veramente così! Perché non me l’hai detto che continuava a minacciarti, perché?»
Sentii la presa di Zayn farsi più salta sui miei polsi, «mi stai facendo male» mugugnai, con la voce impastata.
Il ragazzo mi lasciò, portando una mano sulla mia guancia ed accarezzandomela dolcemente, sentii il viso andarmi in fiamme, cosa che succedeva fin troppo spesso negli ultimi tempi. Lasciai che una lacrima mi scappasse, non sapevo esattamente perché mi venisse da piangere, ma sentivo che non ero in grado di trattenermi.
Mi morsi il labbro tremante opponendomi di nuovo a quella crisi che stavo avendo, ma quando mi scappò un singhiozzo non riuscii a resistere.
Zayn mi attirò a lui stringendomi tra le sue braccia prima di accarezzarmi lentamente la schiena.
Mi abbandonai completamente, appoggiando la testa sulla sua spalla e lasciando che le lacrime scendessero libere, bagnando le mie guance e la sua maglietta.
«Ehi, tranquilla, ci sono io adesso..» mi sussurrò, cercando di calmare il mio corpo ormai scosso dai singhiozzi.
Non riuscivo a fermarmi, ero come quei terreni aridi che resistevano per moltissimo tempo alla mancanza di acqua e che alla prima pioggia insistente non erano in grado di assorbire niente e allagavano tutto.
Mi ero tenuta tutto dentro per così tanto tempo che in quel momento stavo dando sfogo a tutta la rabbia accumulata. Mettere le mani addosso a Mercy, graffiarla, tirarle i capelli, non era servito a niente, non era stata una rivincita, ma un’ennesima vittoria da parte sua.
Lei era passata per la vittima, perché nessuno sapeva ciò che continuava a farmi, come cercava di smontarmi giorno dopo giorno con quelle parole meschine.
In quel momento, però, quegli insulti sembravano un lontano ricordo, un incubo di cui non si ricordano bene i particolari ma che si sa di avere fatto.
In quel momento, tra le braccia di Zayn, mi sentivo come estraniata dal resto del mondo, inebriata dal suo profumo.
La sensazione più reale che avevo era la sua barba che spuntava pizzicarmi la guancia.

***


CINQUANTADUE RECENSIONI, MI VOLETE MORTA?
Io non so come ringraziarvi, davvero, se non aggiornando dopo solo due giorni :D
Siete meravigliose, sul serio, è da più di un anno che sono iscritta su EFP e non ho MAI ricevuto così tante recensioni, mi riempite il cuore di gioia, davvero :')
Spero di avervi rese altrettanto felici con questo capitolo dove Amanda e Zayn si riavvicinano, l'ho finito di scrivere adesso di getto, sotto dittatura (?) di itsandreea AHAHAHA
Del tipo che ho buttato giù le prime idee che mi sono venute, e non ho la minima idea di che cosa far succedere prossimamente D:
Quindi vi chiedo di lasciarmi scritto nelle recensioni (o se non siete iscritte, su twitter - sono @xkeepclimbing) come vorreste che andassero avanti le cose, chi lo sa che magari l'idea che più mi piace non sia proprio la tua (?)
Comunque secondo me la storia non andrà avanti ancora per molto, a stima, ancora tre o quattro capitoli ma non so dato che non ho fatto nessuna scaletta uù
Vi farò sapere nel prossimo aggiornamento, I promise :)
Adesso ho l'ansia di avervi deluse magari, non so perché, ma sono tipo scioccata da tutte quelle recensioni.
Non so che altro dirvi se non GRAZIE.
Fatemi sapere che ne pensate, come sempre!
Siete più che stupende,
Jas

   
 
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