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Autore: LilyHome    05/03/2012    1 recensioni
Finita la guerra e quasi terminata Hogwarts, dopo la morte di Lord Voldemort tutti i ragazzi si ritrovarono a ripetere l’anno perduto. I M.A.G.O terminati e solo sette giorni per salutare definitivamente la scuola, che per molti era stata come una seconda casa. Sette giorni prima dei risultato degli esami affissi sulla bacheca, sette giorni prima di diventare adulti, adulti veramente.
Draco Malfoy vuole rinascere e decide di non scappare mai più.
Hermione Granger vuole finire la scuola come una ragazza normale .
Una notte di follie e sfide perfide per un anello marchiato Narcissa Black.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Sala Grande era addobbata in maniera impeccabile, le grandi tavolate delle case erano scomparse per fare posto a tavoli circolari più piccoli posizionati affianco ai muri della sala.
L’orchestra posta su un piccolo palco nella murata che fronteggiava la porta d’ ingresso aveva già iniziato a suonare, alcuni si esibivano in balli spensierati vestiti a festa.
Non c’era l’ombra di un professore, solo una linea di luce brillante, sicuramente fonte di qualche incantesimo, che toccava orizzontalmente i due stipiti del grande portone.
Un cartello era esposto all’entrata diceva, lesse Draco, ammessi solo studenti del settimo anno, eccezioni per alunni del sesto accompagnati da ragazzi più grandi. Chi non ha l’età e proverà ad oltrepassare la linea, anche dopo aver assunto una dose di pozione Invecchiante, verrà severamente punito. La vostra preside M. MgGranitt.
Pansy Parkinson, amica storica del ragazzo, strinse il braccio del suo cavaliere e gli sfoderò un sorriso brillante –E’ dalla fine del Ballo del Ceppo che aspetto queto momento, sai?- Gli disse allegra.
Lui la osservò visibilmente annoiato e si passò una mano tra i capelli biondi.
-Potresti almeno provarci a divertirti un po’, non credi?-
-E se tu non avresti litigato con Nott non lo dovremmo far ingelosire, non credi?-
-E che c’entra scusa?-
-Centra che sarei potuto venire a questo fottuto Ballo d’Addio con un’altra e magari usare la lingua in altro modo-
-Gli amici si sacrificano ogni tanto- Sentenziò lei entrando nella sala.
-Perché vi siete lasciti questa volta?- Le domandò tenendola con un braccio per la vita ed incamminandosi verso Zabini che stava già pomiciando con Millicent Bulostrode
-Una di Corvonero gli si è strusciata  addosso e lui non ha battuto ciglio-
Draco annuì solennemente e salutò i due amici.
-Milly!- Squittì Pansy studiando l’abito della bionda mentre le luccicavano gli occhi. –E’ fantastico! Dove lo hai preso?-
La ragazza sghignazzò e fece lentamente una piroetta per mostrare meglio quel capolavoro d’alta sartoria –Bello non è vero? Me lo ha portato mio fratello da Parigi, dice che l’ha trovato nella boutique più sfiziosa della Francia!-
-Ci credo!- Fece Pansy –E’ meraviglioso!-
-Ragazze … - S’intromise  Blaise alquanto annoiato di quella discussione –Sta arrivando Theodore-
Pansy si irrigidì di colpo e con la coda dell’occhio osservò il ragazzo che furioso si avvicinava a loro.
Strinse il braccio di Draco e lo fulminò con lo sguardo –Piano A-
Malfoy sospirò e lentamente si voltò verso l’amico a passo di carica si faceva sempre più vicino.
-Pansy!- Abbaiò verso la ragazza –E poi dici a me!? Sei tu che ti appiccichi come una cozza ai miei migliori amici!-
-Sei tu che hai iniziato!- Strillò lei inviperita.
Nott lanciò un’occhiata incandescente a Draco che rimase impassibile, come da copione.
-Togli le zampe dalla mia ragazza!- Scandì rabbioso.
-Oh,- Commentò Draco –Adesso è la tua ragazza?-
-Ho una sensazione di dejà-vu- Scherzò Blaise sarcastico.
-Taci!- Tuonò Nott che aveva un diavolo per capello.
-Vedi che neanche a te fa piacere vedermi tra le braccia di un altro?- Disse Pansy saccente –Chi la fa l’aspetti!-
-Ne parliamo- Disse Theo cercando di tenere a freno la rabbia –In privato-
La ragazza annuì soddisfatta e si avviò con quello lontano dal gruppo, non prima di aver ringraziato l’amico con una strizzata d’occhio.
-Tra loro e voi due mi verrà il diabete- Disse Draco portandosi alle labbra una sigaretta.
-Potresti trovarti la ragazza- Fece allegra la Bulostrode –Che aveva di male quell’Astoria?-
-Il fidanzato- Commentò piatto Malfoy
-O il suo gancio destro?- Sghignazzò Zabini
Draco alzò gli occhi al cielo esausto dalle battutine dell’amico che l’avevano giò portato al limite della pazienza.
-A proposito di farsi la ragazza- Osservò Milly lanciando un’occhiata all’entrata –Avete visto Weasley? Si dice che stia con la Grenger-
-Pensavo avesse toccato il fondo- Fece Draco –A quanto pare non esiste fine al peggio-
Le due coppie più chiacchierate della scuola fecero il loro ingresso al ballo. Ronald Weasley mano nella mano con Hermione Granger e Harry Potter in compagnia della bella Ginny Weasley.
-Quello che ha fatto un buon acquisto secondo me e Potter- Fece Blaise osservando la ragazza rossa attentamente
–Vuoi che ti cavi gli occhi?- Sputò Milly, velenosa come una serpe.
-E’ una traditrice del suo sangue- Disse Draco – Più o meno lo stesso livello della Mezzosangue-
-Sono belle ragazze, però-
-Preferirei sprofondare giù all’inferno con il Signor Oscuro pur di non andare a letto con loro- Fece notare disgustato.
-Detto così, per non essere drammatici- Scherzò l’amico –Ragazzi, vado a prendere da bere, volete qualcosa?-
-Basta che sia forte- Disse Draco –Mi sto rompendo le palle qui-
-Come sei catastrofico! Trovato una gnocca  e portatela a letto invece di ammorbarci la serata!- Disse l’altro allontanandosi.
-Sono disgustato- Commentò Malfoy dopo qualche secondo che osservava la squadra miracoli al completo divertirsi sulla pista.
-Che ti frega Dray!- Disse Milly accarezzandolo -Mancano sette giorni e poi non li vedremo più per il resto della vita, che sono sette giorni in confronto a sette anni?-
Draco sbuffò frustrato –Hai ragione- Disse lanciando sul pavimento di marmo il mozzicone consumato.
Qualche attimo dopo arrivò Zabini con tre bicchieri colmi di un liquido ambrato –Ehi!- disse imitando la voce di Theodore –Giù le mani dalla mia ragazza!-
-Non è aria- Disse Malfoy afferrando il bicchiere, l’amico ne porse un altro alla ragazza ed insieme brindarono –Ad un futuro senza la squadra Miracoli!- Dichiarò Milly prima di buttare giù il liquore in un unico sorso.
-Che cazzo ci hai messo qui Blaise!- Soffiò Draco non appena il fuoco che aveva dentro si affievolì un minimo.
-Hai detto di volere della roba forte!- Si lamentò lui beffardo.
Malfoy basito osservò un secondo il fondo del bicchiere vuoto –Non dirmi che è…-
Zabini annuì lentamente con un ghigno sulle labbra –Erba Girella! Ti ricordi come si usa Dray?-
-Giuro che quando finirà l’effetto di te rimarrà solo la polvere!- Sibilò a denti stretti mentre si sentiva già scorrere nelle vene quella bevanda infernale.
-Quanta ne hai messa nel mio?- Domandò Milly impaurita
-Tranquilla tesoro, ho ridotto le dosi per te, il trucco per non avere un’emicrania a vita è smettere di usare il cervello per tutta la durata dell’effetto-
-E come si fa?-
-E’ facile! Appena inizia a sentire il sangue che ti bolle nelle vene stacchi, ti scolleghi, l’Erba ti indicherà la strada, devi solo seguirla, ti spengerà il cervello e tu dovrai affidarti solo ai sensi, capito? Non devi ragionare!- Le spiegò euforico –Segui l’istinto, la mente ti si annebbia!-
A Draco cadde l’occhio su i bicchieri sparsi per la sala e le brocche di bevande –Ti prego non dirmi che hai riempito tutto quando di questa porcheria …?-
-Dray! E’ l’ultimo anno!- Urlò Zabini in fibrillazione, che aveva cinto con un braccio la vita di Millicent pronta per una crisi di panico –Se non ci divertiamo al Ballo d’Addio, quando?-
Draco dovette fare violenza su sé stesso per non mettergli le mani al collo.
Erano due anni che non prendeva quella roba, avrebbe dovuto resistere per qualche ora e poi sarebbe passato tutto … Una notte sola.
Sospirò agitato e in quel preciso momento, come se quel piccolo movimento avesse scatenato la reazione della droga, si sentì il sangue ribollirli  incandescente nelle vene.
La magia stava iniziando, fulminò con uno sguardo polare il suo migliore amico.
Sarebbe morto, lo avrebbe ucciso lui, con le sue mani.
Ebbe un giramento di testa, tutto attorno a sé stava vorticando, fece dei respiri profondi per rimanere calmo, sapeva, però, che avrebbe solo peggiorato la situazione, bisognerebbe spegnere il cervello ed abbandonarsi ai sensi e lui lo sapeva fin troppo bene.
Aspettò che tutto intorno a lui smettesse di girare e quando riaprì gli occhi il caos nella sala regnava sovrano.
La sua mente ancora parzialmente cosciente fu in grado di distinguere che si aggiravano nella stanza, c’era che rideva, chi urlava e chi si disperava.
Qualcuno poco distante da lui era accovacciato e piangeva.
Sarà Milly, si disse, ma solo quel futile pensiero gli fece accendere il cervello che venne colpito da una lama invisibile.
Fece un passo indietro barcollante, dovevano arrivare al dormitorio e lì abbandonarsi definitivamente. Sapeva come andavano queste cose, se nessuno lo distraeva allora si sarebbe addormentato .
Stava continuando a pensare e l’Erba gli martellava incessante la testa nella speranza di abbatterlo.
Uscì di corsa dalla sala, la vista appannata e una voglia incondizionata di far scatenare il flusso magico stravolgente.
Prima però doveva arrivare al dormitorio, quel pensiero fu come un’ennesima botta in testa. Fece forza sulle sue gambe, che volevano abbandonarlo,  costringendole ad avanzare in una direzione precisa.
Doveva resistere all’effetto fino al momento  in cui non sarebbe stato al sicuro nella sua stanza.
Continuando a barcollare per il corridoio simile ad u  ubriaco arrivò alle scale per scendere nelle segrete, aveva percorso pochi metri ma sembrava che la distanza tra lui e il dormitorio si allungasse ad ogni passo.
Non appena fu con entrambi i piedi poco saldi sulla scala quella, bastarda, si mosse. Draco, che stava perdendo ogni speranza imprecò tra i denti. La scalinata lo costrinse a salire verso il piano superiore. Deserto, il corridoio deserto, si sarebbe fatto da quell’onda di sensi lì, non aveva la forza di continuare a camminare e ragionare contemporaneamente.
L’ultimo pensiero razionale prima che l’Erba Girella facesse il suo effetto e lui si piegasse a lei: c’era qualcuno accasciato in un angolo nella penombra.
Quel che avvenne dopo, fu storia.
Chiunque fosse quell’angelo accucciato contro la parete, era lo stesso bellissimo. Anche lei sotto l’effetto della droga, venne sollevata da terra da braccia forti e snelle, fasciate da una splendida camicia nera. Gemette al contatto con quella pelle calda.
-Shh…- Sussurrò Draco con la voce roca, che ormai non capiva più nulla –Tranquilla- La strinse forte a se e lei in balia della magia sprigionata dall’Erba, non fece resistenza, si lasciò cullare dal suo passo, che lento la portava con se.
-Che cosa ho preso?- Disse lei cercando di opporsi alla droga. Venne subito, però, colpita da una lama invisibile che le perforava il cranio senza alcuna difficoltà. Si morse il labbro inferiore per non strillare da dolore.
-Il trucco- Bisbigliò Draco, passeggiando per la terza volta di seguito in quel corridoio –E’ abbandonarsi ai sensi, fa quello che ti suggerisce l’istinto-
L’angelo allora, smise con fatica di ascoltare la ragione e seguì  quel canto melodioso che la tentava, abbandonandosi definitivamente.
 “Fai quello che ti suggerisce l’istinto” le parole di lui le vagarono nella mente annebbiata. Fissò il viso del ragazzo, confusa e spaesata, decise infine di seguire il suo consiglio pienamente.
Allungò il collo verso di lui, facendo sfiorare le proprie labbra con quelle del ragazzo che la teneva in braccio. Draco si fermò per assaporare ogni centimetro  di quella carne tanto rosea e morbida. La lingua della ragazza chiese accesso alla bocca lambendogli le labbra carnose, quando le sentì scontrarsi in una danza lussuriosa e passionale, strinse ancora di più al suo petto quell’angelo, che con un solo bacio gli aveva fatto sfiorare il cielo con un dito,  piano si staccò, con malinconia, mentre  i polmoni supplicavano dell’aria.
Lei, ora voleva di più. Non si sarebbe accontentata delle briciole.
Quel desiderio, quel bisogno fece scaturire nel corridoio una particolare reazione. Dietro i loro corpi, avvinghiati l’uno all’altra, apparve una porta, il rumore sordo della maniglia che si rigirava e il leggero scricchiolio del legno sul pavimento di pietra catturò la curiosità dei due, che si voltarono ad osservare l’ultimo dono che Hogwarts donò a loro prima della partenza verso il futuro.
-E’ la Stanza delle Necessità- Sussurrò lei riscaldandogli la guancia con il suo fiato
-Credimi- Le disse  Draco, avviatosi dentro la camera –Lo so-
Ai due amanti, la sala sarebbe parsa meravigliosa se entrambi non avessero avuto occhi solo per loro. C’era un enorme letto, meraviglioso, coperto di cuscini e piume, a baldacchino. Tutto lì era color crema, un tappeto morbido in tinta con le tende ricopriva il pavimento. Ma come ho già detto prima, l’arredamento della splendida stanza non era di particolare interesse per i due ragazzi.
Draco poggiò sul materasso la bella, attento a non pesarle le si mise, con una calma frustrante, di sopra ed iniziò a baciarle lentamente il collo, donando ad ogni singolo centimetro  di pelle la giusta attenzione. Quando ormai la gola e la bocca dell’angelo erano sufficientemente arrossati per i troppi baci, vece scivolare la sua mano su per il fianco, sfiorando la spalla e facendo cadere lentamente la sottile spallina dell’abito sul braccio. Ricominciò a baciarle la morbida e calda bocca, stuzzicando la sua lingua mentre il vestito, lento e sensuale, scendeva sempre di più. l’altra mano, quella che non era presa a toccare i capelli setosi della ragazza, sfiorò il fianco fino ad arrivare alla coscia di lei, la sollevò portandosela sul fianco e gongolando nel vedere che il vestito di seta scivolava le scivolava di dosso neanche fosse liquido.
Quando si dedicò ai seni ormai scoperti dell’angelo, quello gemette sotto di lui ed incurvò leggermente la schiena.
Un sorriso comparve sul volto di Draco che si tirò su da quel corpicino tanto bastava per osservare al meglio la bellezza dei suoi ansiti.
Era ancora bravo. Doveva concederselo.
Portando la bocca nuovamente sulle labbra della ragazza le fece una carezza ancora più intima e delicata di quelle precedenti.
Gemette di nuovo, e Draco sorrise, di nuovo.
Ormai nell’estasi più totale, al culmine della felicità fisica più appagante la ragazza alzò una mano tremante dal piacere verso di lui, gli occhi tempestosi del ragazzo le lanciarono uno sguardo felice e riconoscente, allora lei incoraggiata da quel gesto concluse il proprio, accarezzandogli il viso dolcemente e baciandolo di nuovo. Draco  osservando la semplicità di quel gesto, e la purezza usata dal suo angelo per fare la cosa più naturale e umana del mondo, le sorrise sulle labbra, ancora incastrate tra quelle di lei.
-Perché ridi?- Domandò ansimante l’angelo, a mezzo millimetro dalla sua bocca.
Draco l’afferrò saldamente per i fianchi e in una rapida mossa ribaltò la posizione. Ora i capelli della ragazza gli solleticavano la fronte piacevolmente ricadendogli sul viso. –E’ la prima volta- Disse lui accarezzandole la schiena nuda e candida –Che mi sento così, in una ragazza- affondò lo sguardo in quei intensi e lucidi occhi nocciola –Come ti chiami le chiese senza smettere di guardarla.
-Io…- Balbettò l’angelo –Io.. non me lo ricordo-
Draco sorrise di nuovo, era scuro che per la ragazza fosse la prima volta che usava l’Erba Girella-
Una lacrima salata scivolò giù per la guancia della ragazza, Draco si affrettò subito ad asciugarla e sulle labbra le mormorò –Tranquilla, domani mattina ricorderai ancora il tuo nome.
L’angelo affondò le dita tra i capelli morbidi di lui ricambiando il bacio –E tu? Come ti chiami?-
Draco la strinse a se di nuovo, più forte, come a farla sua per sempre –Non è importante, angelo, non è importante-

 
   
 
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