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Autore: WhoLocki_Martell    06/03/2012    1 recensioni
Immaginiamo Jacob Black, ricco e menefreghista, che si ritrova lupo mannaro per colpa delle cattive azioni di suo padre. Immaginiamo Renesmee ed Alice, figlie di Edward e Bella, bellissime sorelle dotate di percezioni extra. Immaginiamo Nahuel (l'altro vampiro mezzosangue in Breaking Dawn), migliore amico di Renesmee e ... particolare anche lui. Tutto ciò immaginatelo liberamente ispirato a "Beastly" (ma DAVVERO liberamente). Siete riusciti a immaginare tutto ciò? Beh, io sì! Leggete cose ne è venuto fuori:
P.S.:La trama, più avanti, si distaccherà parecchio da Beastly
Grazie alle persone che seguono la mia storia (7 *.*), alle persone che l'hanno aggiunta tra i preferiti (4 *.*), a coloro che l'hanno aggiunta tra le ricordate(1*.*) e a tutti coloro che hanno recensito :*
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Billy Black, Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Finalmente sono riuscita a riprendere a scrivere!!! Non vi prometto aggiornamenti assidui come i precedenti, ma ci proverò.
Scusatemi se non aggiorno il precedente, ma ho preferito pubblicare un nuovo capitolo per non modificare il precedente.
A Nessi97: sappi che se ho ricominciato a scrivere è stato solo merito (o colpa) tuo. XD
 

Sinossi
Dal primo al decimo capitolo
A cura di Anna, una cara amica.
 
A Forks nulla è tutto tranquillo come appare: molti anni addietro Jacob, ragazzo bellissimo, ricco, egoista, aveva tutto, finché una strega , per una vendetta trasversale, non gli lanciò una maledizione: durante le notti di luna piena sarebbe diventato un ferocissimo licantropo.
Jacob così si ritrova solo, dopo aver ucciso anche suo padre in uno dei suoi momenti di collera (giustificata?) , ma non per molto, poiché anche i licantropi hanno un punto debole, e cioè l’imprinting; nel momento in cui avrebbe posato gli occhi sulla compagna che il destino gli avrebbe riservato sarebbe stato per sempre.
Lui è deciso a rimanere solo.
Peccato che il destino non voglia così!
Lui evita l’amore, ma è l’amore che lo va a trovare, sottoforma di una bellissima ragazza che si intrufola con sua sorella nella sua dimora, spinte dalla curiosità delle leggende che circolano a Forks su chi viveva lì.
Renesmee rimane paralizzata quando incontra gli occhi di Jake, e lui capisce.
Ma Nessie non è una ragazza che si può definire normale, con un migliore amico, Nahuel, con una misteriosa storia alle spalle e con una sorella stramba, Alice, che ha visioni su passato, presente e futuro, più volte utili, come quando riesce a vedere dov’è scappato Nahuel dopo una litigata con i suoi genitori adottivi. Essa stessa ha un “sesto senso” particolare, anche se non molto sviluppato, che le consente di avvertire i cambiamenti che avvengono attorno a sé causati da forze e fenomeni paranormali.
È proprio con Nahuel che Nessie si lega sentimentalmente, dopo aver scoperto che lui è uno stregone e che la sua vera madre è una strega (la stessa che ha trasformato Jake, anche se Nessie e nahuel non lo sanno).
Ma lei non può dimenticare quegli occhi che in un attimo le hanno sconvolto l’esistenza.
Per Jake è lo stesso, che la cerca, e Nessie non può fare a meno di capire che ha davanti a sé la sua anima gemella.
Ma allora Nahuel?
Alice continua a mettere Nessie in guardia da Jake, e adesso che ha scoperto che c’è qualcuno che è uno stregone come lei, come deve fare a convincere Nessie se non legando con Nahuel?
E Jasper, eterno ragazzo di Alice, non si sentirà “messo da parte”, e non solo da Nahuel?
Strane forze stanno per scatenarsi a Forks, qualcosa di più grande dei piccoli intrighi di Nessie, Nahuel, Alice, Jasper e Jess, nuova amica di Nahuel.
Non vi resta che leggere per vedere come andrà a finire.

 

Il risveglio

 

Silenziosamente, Nessie inserì la chiave nella toppa della porta principale di casa sua. Non accese la luce, per non far svegliare nessuno, ma non servì.
Quando arrivò in salotto, infatti, trovò suo padre e sua madre seduti sul divano con le braccia incrociate ad aspettarla.
- << Ben tornata >> - disse sarcastica Bella.
Nessie, imbarazzata, non rispose nulla, anzi, rimase immobile in attesa che la tempesta si scatenasse e poi passasse.
- << Allora >> - disse Edward col tono di chi vuole cominciare un resoconto - << hai passato tutta la giornata di ieri fuori, saltando la scuola, e noi non ti abbiamo detto niente sperando che tu migliorassi il tuo atteggiamento. E invece cosa fai ? >> - chiese Edward alzando il tono - << salti di nuovo la scuola e passi tutta la giornata fuori ! >> - concluse poi strillando.
- << Papà, io … >> - cominciò Nessie con l’intenzione di scusarsi, ma fu interrotta da sua madre, che disse strillando:
- << E tutto questo senza nemmeno dirci nulla !!! >> -
- << Mamma, papà >> - disse Nessie con tono calmo ma deciso per non farsi interrompere - << so che ho sbagliato, e vi prometto che non capiterà più >> -
- << Il tuo gesto è molto responsabile >> - disse suo padre, quasi facendole una concessione - << ma non possiamo crederti >> - concluse quasi addolorato.
- << E non pensare di cavartela con delle scuse >> - disse Bella a voce alta, ma più calma - << io voglio sapere dove sei stata >> -
- << Ehm… >> - il pensiero di Nessie corse a Nahuel, che spesso la copriva, ma…
Le si riempirono gli occhi di lacrime al pensiero di quel che era successo fra loro due.
- << Non posso dirvelo >> - disse dopo un po’ a bassa voce.
- << Se non puoi dircelo >> - disse Edward con tono più ferito che duro - << da oggi sei in punizione. Andrai solo a scuola, poi qui senza nessuna deviazione >> -
- << E ti accompagneremo noi >> - infierì Bella.
- << bene >> - disse Nessie, e uscì a testa alta dal salotto, per non farsi vedere in un certo senso colpita dalla prima punizione della sua vita.
In camera sua, si svestì meccanicamente, quasi senza pensare, e a malapena notò l’assenza di Alice. Una volta sdraiata, non pianse, ma con la mente corse a Jacob, l’unico rifugio sicuro che le rimaneva, e si addormentò pensando ai baci appassionati che si erano scambiati.
 
Beep. Beep. Bee…
La mano di Jasper, veloce, corse a spegnere la sveglia, poi ritornò sulla schiena di Alice.
Erano svegli da un po’, e Alice era sdraiata su di lui, con la testa sul suo petto.
A nessuno dei due andava giù l’idea di abbandonare quel letto, ma dopo qualche minuto decisero di farlo. Prima, però, Alice baciò Jasper un’ultima volta; poi si alzarono.
Alice si disse che probabilmente quello che avrebbe dovuto provare in quel momento avrebbe dovuto essere l’imbarazzo, ma non riusciva a provarlo.
Riusciva solo a pensare alla notte appena passata.
Solo poi considerò che Esme e Carlisle, i genitori di Jasper e Emmett, l’avrebbero guardata male a colazione, così fece una doccia veloce, ma completa, si vestì e andò via.
Passò da casa sua per le otto e trenta circa. Non era necessario per lei fermarsi a casa sua, in quanto avrebbe potuto anche fare colazione al bar dell’Università, ma si sentiva in dovere di dire a sua sorella della visione.
- << Alice !!! >> - disse Bella vedendola entrare.
- << Buongiorno mamma >> - rispose Alice sorridendo.
- << Com’è andata la serata ? >> - chiese Bella ad Alice, forzando il sorriso.
- << Benissimo >> - rispose lei chiedendosi se sua madre sapesse del contenuto della sua borsa.
- << OK >> - disse Bella chiedendosi quanto bene fosse andata la nottata.
- << Ehm… è uscita Nessie ? >> - chiese Alice superando l’imbarazzo del momento.
- << È ancora in camera >> - alice salì di corsa le scale e andò nella camera che condividevano. Proprio in quel momento, Nessie stava prendendo la borsa coi libri per andare via.
- << Nessie >> - disse Alice - << hai un momento ? >> -
- << Per te mai >> - rispose la sorella fredda.
- << E perché mai ? >> - chiese Alice, infuriata dal fatto che il loro rapporto fosse svanito nel nulla.
- << Lo sai benissimo perché >> - replicò Nessie, ancora fredda.
- << Ah, capisco >> - disse Alice con tono sarcastico - << è perché ti ho impedito di uscire con un licantropo assassino >> -
- << Il fatto che sia un licantropo non lo rende assassino >> - rispose infuriata Nessie, premendole l’indice della mano destra sul petto.
- << No, infatti >> - rispose Alice - << però rimane il fatto che è un assassino, indipendentemente del fatto che una volta al mese diventa un lupo >> -
Nessie non seppe cosa ribattere.
- << Assassino in che senso ? >> - chiese dopo un po’, abbassando la mano.
- << Ha ucciso. Due persone. Una ragazza di diciott’anni. E suo padre >> - disse Alice, confidando il terribile segreto che non sarebbe riuscita a custodire un secondo di più.
- << Perché dovrei crederti ? >> - chiese Nessie a bassa voce, incredula.
- << Puoi anche non credermi >> - sussurrò Alice cercando qualcosa nella borsa - << ma questo parla chiaro >> - concluse porgendole il foglio di giornale di due giorni prima.
Nessie lo prese e lo aprì. Lo scorse velocemente.
- << N-n-n-no-n-non ha-ha-ha-n-n-n-n-hanno p-p-p-ro-p-pro-p-prove >> - balbettò poi sull’orlo di uno svenimento.
- << Sì… Però,vedi… Quando ho letto l’articolo… Ho avuto una visione >> -
- << Che … visione >> - chiese dopo un po’ Nessie, ma non prima di aver fatto una serie di respiri per calmarsi.
- << Ho visto… Jacob… Pugnalare al cuore suo padre. Mi dispiace Nessie >> - sussurrò Alice, e poi corse ad abbracciare sua sorella. Nessie non rifiutò il contatto con Alice, ma non pianse. Dentro di sé sentiva solo un senso di vuoto, di perdita…
I suoi pensieri erano confusi, ma vertevano tutti in una direzione.
“Sono innamorata di un assassino”.
Sono innamorata di un assassino
“SONO INNAMORATA DI UN ASSASSINO!!!”
Era molto difficile per lei capacitarsene.
Comunque, si fece forza.
- << Alice, io devo andare a scuola. Ti va di accompagnarmi ? >> - chiese Nessie.
- << Sì, sì, volentieri >> - disse Alice sforzandosi di sorridere.
Nessie afferrò la borsa che in un momento indefinito dopo l’ingresso di Alice aveva fatto cadere, sua sorella afferrò le chiavi della sua Porche e scesero le scale.
- << Noi andiamo >> - disse, e uscì subito per evitare a Nessie per evitare di mostrare lo stato in cui era, ignorando le proteste di sua madre.
Nahuel uscì di casa, chiudendo la porta. Si era preparato con calma, e aveva pensato molto a Jess.
La trovava davvero molto interessante, caratterialmente parlando.
Sotto altri aspetti, non si pose nemmeno il problema di esaminarla. Perché avrebbe dovuto farlo?
Accelerò comunque il passo. Sperava di rivederla molto presto.
- << Psst ! >> - fece qualcuno dietro di lui. Di solito non si girava, ma questa volta lo fece.
Vide Jess che quasi correva per raggiungerlo.
- << Jess ! >> - disse Nahuel praticamente felice.
- << Buongiorno >> - disse Jess baciandolo sulle guance.
- << Abiti qui vicina ? >> - chiese lui, indicando la direzione da cui era appena venuta.
- << Sì, mi sono appena trasferita >> - rispose lei.
- << OK >> - replicò Nahuel, che non sapeva cosa dire.
- << È così difficile come dicono il quarto anno ? >> - chiese Jess, per metà curiosa e per metà desiderosa di avviare una conversazione.
- << Beh, dipende dai punti di vista >> - rispose lui, felice di avere qualcosa da dire - << io, per esempio… >> -
Chiacchierando chiacchierando, arrivarono a scuola.
Nahuel vide il ragazzo di Nessie su una moto nera nuova fiammante, e per un momento strinse i pugni.
Poi pensò alla ragazza che aveva accanto e sorrise.
In quel momento, una Porche gialla arrivò davanti a scuola. Tutti, nessuno escluso, si voltarono a guardarla, anche quelli che non sapevano nemmeno distinguere tra una marca d’auto e un’altra.
Ovviamente, sorridendo, si girò anche Jacob.
Nessie scese dall’auto, e ignorò del tutto il suo ragazzo.
- << Nessie ! >> - sentì Jacob chiamarla. A malincuore, si girò. Non poteva mica fare scenate dinanzi a tutti.
- << Hai da fare ? >> - chiese lui sorridendo.
- << Guarda tu >> - rispose Nessie, acida e sarcastica contemporaneamente - << sto andando a scuola >> -
- << È successo qualcosa ? >> - chiese lui, avvicinandosi a lei e abbassando la voce, visto che la moto e la Porche erano un’attrazione per tutti.
- << Voglio andare a scuola ! Lo capisci ? >> - replicò Nessie con le lacrime agli occhi.
Alice, stanca di tutto ciò, scese dall’auto (tra i fischi d’ammirazione dei ragazzi), si avvicinò a Jacob e a Nessie silenziosamente, e a bassa voce chiese: - << C’è qualche problema ? >> -
- << Ma certo ! Adesso è tutto chiaro ! >> - esclamò Jacob sarcastico - << è la tua sorellina a darti problemi ? >> -
- << Non osare mai, mai più parlarle così >> - disse Alice con un tono così duro che avrebbe eguagliato il tono di comando dei generali in battaglia.
- << È stata lei, vero ? >> - chiese Jacob a Nessie, ignorando Alice come fosse una qualunque delle ragazzine che, poco distante, lo stavano ammirando da capo a piedi.
- << Sì, è stata lei a farmi avere questo ! Vai via, Alice, che abbiamo di meglio da fare che starcene qui ! >> - disse Nessie, porgendo di malagrazia a Jacob il foglio di giornale sgualcito, che per tutto il tragitto in macchina aveva guardato e riguardato, senza avere voglia di rileggerlo.
Jacob guardò il foglio per due secondi, poi guardò Alice allontanarsi in macchina e Nessie entrare a scuola senza guardarlo nemmeno.
 Gettò il foglio a terra, con un interesse pari a zero nei confronti di quel che sarebbe potuto succedere se qualcuno l’avesse letto, poi risalì sulla moto e andò via a folle velocità.
 
Nahuel, che aveva assistito a tutta la scena, si scansò per far passare la moto.
Il vento provocato dal passaggio della moto portò il foglio ai piedi di Nahuel, che lo raccolse e, senza leggerlo, lo mise in tasca.
Jess lo guardò con sguardo interrogativo.
- << Conosco N… Cullen >> - disse Nahuel, rendendosi conto di quanto era strano chiamare Nessie per cognome - << appena la vedo glielo restituisco >> -
- << Senza spiare ? >> - chiese sorridendo Jess.
- << Ovvio >> - disse lui. Il pensiero di spiare non l’aveva nemmeno sfiorato. Almeno, non fino ad allora.
- << Che gentiluomo >> - replicò lei.
- << Beh, io vado >> - disse Nahuel appena la campanella suonò - << ci vediamo all’uscita >> - e le diede un bacio sulla guancia, per poi andare via.
“Volentieri” pensò lei.
 
La prima, la seconda e la terza ora (rispettivamente letteratura, biologia e trigonometria) passarono senza che Nessie e Nahuel avessero il coraggio di sedersi vicini o di parlarsi.
Ad un certo punto, Nessie chiese all’insegnante di uscire momentaneamente dall’aula, e Nahuel ne approfittò per aprire il famigerato foglio.
“Colpa di Jess” pensò sorridendo “che mi mette strane idee in testa.”
In pochi minuti, lo lesse tutto d’un fiato.
Il sorriso ci mise un istante a sparire.
“Oh mio Dio!” pensò spaventato “in che orrore si è cacciata?”
 
Dopo un viaggio di migliaia di km, il branco di licantropi, capeggiato da Sam, arrivò alla periferia di Forks, in prossimità di villa Black.
Si fermarono nel folto del bosco, mentre Seth e Leah Clearwater andarono in ricognizione.
Dopo una ventina di minuti, tornarono dagli altri.
- << Allora ? >> - chiese Sam, senza nemmeno dar tempo ai due di riprender fiato (non che ne avessero bisogno).
- << È qui >> - disse Seth, che sapeva che la notizia non aveva bisogno di molte parole.
- << Andiamo. Leah, facci strada >> - disse Sam.
Tutti si disposero alle sue spalle, in rispetto del suo titolo di alfa, e si diressero verso villa Black.
 
“Oggi c’è qualcosa che non va” pensò Alice, infastidita.
Era all’Università e non riusciva a concentrarsi.
E tutto ciò era dovuto a… Beh, questo era il problema. Non riusciva a capirlo.
“FUCK!!!” pensò quando le cadde l’iPhone di mano e tutti nel giro di tre file si girarono a guardarla.
Cos’era che la rendeva così irritata?
 
- << Oggi c’è qualcosa che non va >> - sussurrò Pire, preoccupata.
- << L’hai notato anche tu? >> - chiese Huilen a sua sorella.
- << Hai per caso provato a lanciare qualche incantesimo ? >> - rispose Pire a sua volta con una domanda.
- << Sì, e non lo farò più finché non vorrò bruciare la terra >> - rispose Huilen rabbrividendo.
- << Beh, almeno abbiamo pensato la stessa cosa >> - disse Pire.
- << Io veramente avevo pensato anche a un’altra cosa >> - disse Huilen a bassa voce, quasi temendo di offendere sua sorella.
- << Cosa ? >> - rispose ella a sua volta.
- << All’ultima volta che abbiamo avvertito un’atmosfera simile >> - rispose Huilen dopo qualche momento d’esitazione.
- << Non ti starai riferendo … >> - cominciò Pire timorosa.
- << … all’ultima guerra coi licantropi? Sì, proprio a quella >> - concluse Huilen, improvvisamente coraggiosa.
- << E questo cosa vorrà dire? >> - chiese retoricamente Pire.
- << Che le nostre previsioni si sono avverate >> - disse Huilen col tono di una profetessa di sventure.
 
“Nessie, non mi sento molto bene. Non vengo a prenderti dopo. Avverto io mamma.”
Questo l’sms che Alice spedì a Nessie all’uscita dall’Università.
“Non preoccuparti. Non mi sento bene nemmeno io. Sto andando a casa.”
Questa la risposta di Nessie.
Appena spedì l’sms, Nessie si chiese cosa potesse avere Alice. Lei si sentiva strana. Non stava propriamente male, ma comunque sapeva che la causa di ciò era qualcosa di esterno a sé stessa.
In ogni caso, se il suo flebile sesto senso(non certo forte come quello di Alice) funzionava ancora bene, era meglio arrivare subito, prima che poteva, a casa sua.
 
- << Benvenuto >> - disse una voce maschile.
- << Benvenuto? Chi è che mi da il benvenuto in casa mia? >> - chiese Jacob.
- << Amici >> - disse Sam, bissando sul fatto che ci voleva coraggio a chiamare quella devastazione “casa”.
- << Cosa posso fare per voi, amici? >> - disse Jacob con inflessione sarcastica sull’ultima parola.
- << Solo offrirci la tua amicizia >> - rispose ancora Sam, mentre gli altri uscivano dall’ombra.
In contemporanea, Pire e Huilen avvertirono un mal di testa lancinante e si guardarono impaurite.
Alice sentì lo stesso, e dovette fare un grosso sforzo per continuare a guidare, senza abbandonare il volante e la guida.
Anche Nessie, che non si accasciò a terra per strada(stava tornando a casa) per non essere guardata come una malata di mente.
Lo stesso Nahuel, che fece un grande sforzo fingendo di continuare a seguire la lezione.
E lo stesso un’altra ventina di persone, tredici ragazze e sette ragazzi abitanti a Roma.
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Angolino dell’autrice
Ragazze, sono tornate a rompervi l’anima.
Sapete cosa vi dico?
Che oltre a ringraziare una certa ragazza che ha recensito il capitolo precedente (e che mi ha fatto tornare la voglia di scrivere grazie alle sua parole dolcissime), non ho nulla da dirvi.
Alla prossima, gente.
Halfblood_vampire :*

 
   
 
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