Capitolo
X
3/5/1999
Hermione
bussò sullo stipite della
porta; nella mano destra, sollevata all’altezza del viso,
teneva la pallina
arancione. Daco sollevò la testa ed uscì
rapidamente da sotto un vecchio banco.
“Cerchi
questa?” gli chiese con un sorriso.
“Sì,
sì! Dove l’hai trovata?”
“Qui,
dopo che ieri te n’eri
andato.” gli rispose lanciandogliela. Lui la prese al volo e
la schiacciò con
entrambe le mani un paio di volte, come per assicurarsi che nel
frattempo non
si fosse rotta.
“Aveva
il terrore di averla per-
s’interruppe un attimo, arrossendo. – Insomma, mi
sarebbe dispiaciuto perderla.
– continuò passando la pallina da una mano
all’altra. – Questa scena non ti
ricorda niente?”
Hermione
corrugò un attimo le
sopracciglia, perplessa, poi capì.
“La
lettera.”
“Già…”
“Ce
l’hai ancora tu?”
“Sì…
la rivuoi?”
Hermione
rimase in silenzio qualche
secondo, pensierosa.
“No.
– disse infine, decisa. – No,
non m’interessa più- E’ solo un pezzo di
carta. – aggiunse facendo spallucce. –
Adoro conservare le cose, ma probabilmente avrei dovuto bruciare quella
lettera
sin dall’inizio. In effetti, è stata la prima idea
che mi è venuta in mente
dopo averla letta la prima volta.”
“Sì,
forse sarebbe stato meglio.
Alla fine non sono mica riuscito a trovare qualcuno che si volesse
comprare
l’autografo di Weasley, lo sai? Mi sa che la sua
popolarità sta calando.”
Hermione
rise.
“Ah,
poi ieri mi sono dimenticata
di raccontarti la parte migliore della cerimonia. A metà del
discorso di
Kingsley Shacklebolt abbiamo sentito un urlo tremendo: a quanto pare la
bellissima Fleur Delacour non è poi così soave
nel bel mezzo del travaglio.”
“Cosa?”
“Le
si sono rotte le acque qui a
Hogwarts, con un mese d’anticipo rispetto alla scadenza;
è stata portata
d’urgenza al San Mungo, ho saputo stamattina che ha partorito
una bambina.
L’hanno chiamata Victoire.”
“Con
chi è sposata? So che è uno
dei Weasley, ma non mi ricordo assolutamente
quale…”
“Bill,
il maggiore. – rispose
Hermione. Draco scosse la testa. – Quello con le cicatrici
sul viso. Sai, è
stato attaccato da Greyback…”
“Ah.”
“Ma
non ha avuto nessun danno
collaterale, a parte un’improvvisa passione per la carne del
sangue. E le
cicatrici si vedono davvero poco, ormai. – disse velocemente
Hermione. – Lui
non incolpa te.”
“Ma
a tutti gli effetti è colpa
mia. Io ho fatto entrare i Mangiamorte a Hogwarts, quella notte. E lo
rifarei
altre mille volte per proteggere i miei genitori, lo sai.
Però… mi dispiace.”
“Oh,
non immagini che lui avrebbe
fatto a te per proteggere i suoi, di genitori. O quello che ti farebbe
ora se
potesse riavere indietro suo fratello Fred. Siamo dalla parte dei
buoni, ma non
siamo santi. – disse Hermione. – Lui è
andato avanti con la sua vita,
nonostante tutto. Nonostante la guerra. Forse dovresti farlo anche
tu.”
“Forse
dovresti farlo anche tu.” le
rispose Draco. Hermione annuì in silenzio.
“Già.
Forse dovremmo farlo anche
noi.”
***
6/5/1999
Lui
era già nella stanza quando
Hermione arrivò; stava leggendo i propri appunti, o
più probabilmente stava
cercando di decifrarli, a giudicare dalla sua espressione.
“Un
biglietto di congratulazioni
senza firma ed un mazzo di fiori che al tocco si è
trasformato in un pacco di
caramelle, eh. – gli disse sedendosi di fianco a lui. Draco
arrossì. – Me l’ha
scritto Ginny. Bill e Fleur non avevano idea di chi potesse essere il
mittente,
dato che anche George aveva negato.”
“Le
hai detto qualcosa?”
“Sì,
le ho scritto che la trovo
un’idea molto carina. – rispose Hermione con un
sorriso. – Ah, a proposito,
tieni.” Aggiunse prendendo dalla tasca del mantello una
caramella. Quando Draco
la toccò si trasformò in una margherita.
“Ehi,
io la volevo davvero quella
caramella!” protestò il ragazzo.
“Mi
dispiace, era l’unica che
avevo.”
“E
l’hai sprecata così?”
“Mi
sembrava un’idea carina. Te ne
prenderò altre la prossima volta che andrò a
Hogsmeade.”
“Ma
è tra quasi due settimane!”
“Non
credo che morirai, nel
frattempo. Dai, qual è il tuo gusto preferito?”
“Miele.”
“Miele?”
disse Hermione con una
smorfia.
“Sì,
miele. Non mi piacciono i
dolci troppo elaborati.”
“Ma
è… dolcissimo. Nauseante.”
“Meglio,
vuol dire che non dovrò
dividerle con te.” rispose fintamente irritato, ricominciando
a leggere i
propri appunti. Hermione tirò fuori dalla borsa un paio di
libri e cominciò a
studiare.
Non
si accorse di niente quando,
pochi minuti dopo, lui ripose con estrema cura la margherita tra le
pagine del
proprio manuale d’Incantesimi.
***
7/5/1999
“Senti.”
disse Draco
all’improvviso.
“Dimmi.”
lo incoraggiò Hermione
alzando lo sguardo dal libro.
“Domenica.
Ti va di fare un’altra
passeggiata? – le chiese così velocemente da
mangiarsi le parole. –
Volevo ripassare un po’.”
“Oh.
Si può fare, certo. Ripasso
generale o una materia in particolare.”
“Direi
generale, sì…”
“Sicuro?
Sei riuscito a recuperare
Trasfigurazione?”
“Certo.
– rispose Draco ostentando
sicurezza. – Dove ci vediamo?”
“Qui,
direi. Come sempre.”
***
9/5/1999
“Sei
sicura di dover andare da
questa parte? L’altra volta mi sembrava che fossimo andati a
sinistra…”
“Stai
davvero mettendo in dubbio la
mia memoria?”
“Forse.”
“Hai
fatto questo percorso solo una
volta!”
“Ho
un ottimo senso
dell’orientamento. E credimi, se vivi a Malfoy Manor te ne serve davvero
tanto.”
“Che
infanzia difficile… dev’essere
davvero traumatico crescere in una casa così grande da
potercisi perdere!”
“Mi
stai prendendo in giro?”
“Forse.”
“Be’,
non era divertente. Comunque
da piccolo adoravo girare per il Manor ed esplorarlo…
d’estate venivano sempre
i miei amici. – disse Draco. Hermione fece
un’espressione a metà tra
l’incredulo ed il perplesso. – E’
così strano pensare che i miei amici venissero
a trovarmi, ogni tanto?”
“Per
un attimo mi sono immaginata i
piccoli Tiger e Goyle seguirti in giro per il Manor. E sì,
è stato strano.”
“E’
strano perché tu hai visto il
Manor nel suo momento peggior. Prima era pieno di feste, fiori,
gente… e non
erano tutti Mangiamorte. Ora vengono a trovarci solo gli Auror per le
ispezioni.”
“Smetteranno
di farlo. E’ passato
poco tempo, lo sai… - disse Hermione aprendo una porta.
– Ed eccoci qui. Visto?
Se fossimo andati a sinistra ora saremmo nel bel mezzo del
nulla.” continuò
scendendo in giardino. Draco la seguì, respirando a fondo
l’aria fresca.
“Sai,
dopotutto… dopotutto Hogwarts
non è così male. Forse un po’ mi
mancherà. Giusto un po’. – disse il
ragazzo
guardando il castello. Hermione sorrise. – Che
cosa… che cos’era
quell’espressione?”
“Quale?”
“Come
se avessi appena scoperto un
foglio di pergamena con tutte le domande dei M.A.G.O..”
“Tsk,
io non ne avrei bisogno.”
“A
cosa stavi pensando?”
“A
niente.”
“Tu
non pensi mai a niente”
“Ai
fatti miei.”
“Non
è vero, non hai mai
quell’espressione quando pensi ai fatti tuoi!”
“E
da quand’è che tu saresti un
esperto delle mie espr-“
“Signorina
Granger? Signor Malfoy?”
la voce che aveva interrotto Hermione li fece congelare.
“Ehm,
professoressa McGranitt. – la
salutò la ragazza abbozzando un sorriso. Draco si
limitò ad un cenno con la
testa. – Stiamo facendo una passeggiata. Solo una
passeggiata.”
“Lo
vedo, signorina Granger. Buon
pomeriggio ad entrambi.” rispose l’anziana donna
allontanandosi. Ogni tra passi
si voltava a guardarli come se si aspettasse che iniziassero a
picchiarsi o
lanciarsi Maledizioni Senza Perdono da un momento all’altro.
“Stai
pensando quello che sto
pensando io?” le chiese Draco quando la professoressa fu a
debita distanza.
“Non
credo.”
“La
McGranitt si è vista con
qualcuno.”
“Eh?”
“La
McGranitt viene qui come tutti
gli studenti. Io scommetto su Gazza, tu che dici?”
“Io
dico che con un appartamento a
sua disposizione la McGranitt non ha decisamente bisogno di venire ad
imboscarsi tra i cespugli. Oh, Merlino, ho veramente risposto
seriamente ad una
stupidata del genere? Non dovevamo ripassare?”
“Se
proprio insisti…”
“Insisto.”
rispose Hermione
cominciando a camminare.
Eccomi
con il nuovo capitolo!
Questa volta ci ho messo molto meno del solito… XD
Allora,
a proposito di Victoire
Weasley: è canon il fatto che sia nata il 2 maggio, ma non
si sa con precisione
se sia nata uno o due anni dopo la Battaglia di Hogwarts. Io ho deciso
per un
anno dopo, con un bel parto in diretta durante la cerimonia.
Poi,
Hermione intuisce che è Draco
il mittente di quello strano mazzo di fiori perché alla fine
del capitolo IV
lui le aveva raccontato che sua madre trasfigurava per lui i fiori in
caramelle, in caso qualcuno se lo fosse dimenticato.
Spero
che vi sia piaciuto anche
questo capitolo!
A
presto,
Contessa