Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Contessa    06/03/2012    4 recensioni
Hermione sbatté un tacco per terra, arrabbiata.
“Bene. Benissimo. – disse raccogliendo da terra la propria borsa. – Me ne andrò io, brutto… brutto maleducato! – la aprì frettolosamente e cercò d’infilare dentro il foglio. La richiuse con uno scatto, senza accorgersi che il foglio aveva fluttuato per un paio di secondi nell’aria prima di atterrare sul pavimento. – Goditi la stanza, maleducato!” urlò prima di andarsene in tutta fretta.
Draco alzò un’altra volta le spalle. Si avvicinò al foglio e lo raccolse; era una lettera.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo X        

 

 

3/5/1999

 

Hermione bussò sullo stipite della porta; nella mano destra, sollevata all’altezza del viso, teneva la pallina arancione. Daco sollevò la testa ed uscì rapidamente da sotto un vecchio banco.

“Cerchi questa?” gli chiese con un sorriso.

“Sì, sì! Dove l’hai trovata?”

“Qui, dopo che ieri te n’eri andato.” gli rispose lanciandogliela. Lui la prese al volo e la schiacciò con entrambe le mani un paio di volte, come per assicurarsi che nel frattempo non si fosse rotta.

“Aveva il terrore di averla per- s’interruppe un attimo, arrossendo. – Insomma, mi sarebbe dispiaciuto perderla. – continuò passando la pallina da una mano all’altra. – Questa scena non ti ricorda niente?”

Hermione corrugò un attimo le sopracciglia, perplessa, poi capì.

“La lettera.”

“Già…”

“Ce l’hai ancora tu?”

“Sì… la rivuoi?”

Hermione rimase in silenzio qualche secondo, pensierosa.

“No. – disse infine, decisa. – No, non m’interessa più- E’ solo un pezzo di carta. – aggiunse facendo spallucce. – Adoro conservare le cose, ma probabilmente avrei dovuto bruciare quella lettera sin dall’inizio. In effetti, è stata la prima idea che mi è venuta in mente dopo averla letta la prima volta.”

“Sì, forse sarebbe stato meglio. Alla fine non sono mica riuscito a trovare qualcuno che si volesse comprare l’autografo di Weasley, lo sai? Mi sa che la sua popolarità sta calando.”

Hermione rise.

“Ah, poi ieri mi sono dimenticata di raccontarti la parte migliore della cerimonia. A metà del discorso di Kingsley Shacklebolt abbiamo sentito un urlo tremendo: a quanto pare la bellissima Fleur Delacour non è poi così soave nel bel mezzo del travaglio.”

“Cosa?”

“Le si sono rotte le acque qui a Hogwarts, con un mese d’anticipo rispetto alla scadenza; è stata portata d’urgenza al San Mungo, ho saputo stamattina che ha partorito una bambina. L’hanno chiamata Victoire.”

“Con chi è sposata? So che è uno dei Weasley, ma non mi ricordo assolutamente quale…”

“Bill, il maggiore. – rispose Hermione. Draco scosse la testa. – Quello con le cicatrici sul viso. Sai, è stato attaccato da Greyback…”

“Ah.”

“Ma non ha avuto nessun danno collaterale, a parte un’improvvisa passione per la carne del sangue. E le cicatrici si vedono davvero poco, ormai. – disse velocemente Hermione. – Lui non incolpa te.”

“Ma a tutti gli effetti è colpa mia. Io ho fatto entrare i Mangiamorte a Hogwarts, quella notte. E lo rifarei altre mille volte per proteggere i miei genitori, lo sai. Però… mi dispiace.”

“Oh, non immagini che lui avrebbe fatto a te per proteggere i suoi, di genitori. O quello che ti farebbe ora se potesse riavere indietro suo fratello Fred. Siamo dalla parte dei buoni, ma non siamo santi. – disse Hermione. – Lui è andato avanti con la sua vita, nonostante tutto. Nonostante la guerra. Forse dovresti farlo anche tu.”

“Forse dovresti farlo anche tu.” le rispose Draco. Hermione annuì in silenzio.

“Già. Forse dovremmo farlo anche noi.”

 

***

 

6/5/1999

 

Lui era già nella stanza quando Hermione arrivò; stava leggendo i propri appunti, o più probabilmente stava cercando di decifrarli, a giudicare dalla sua espressione.

“Un biglietto di congratulazioni senza firma ed un mazzo di fiori che al tocco si è trasformato in un pacco di caramelle, eh. – gli disse sedendosi di fianco a lui. Draco arrossì. – Me l’ha scritto Ginny. Bill e Fleur non avevano idea di chi potesse essere il mittente, dato che anche George aveva negato.”

“Le hai detto qualcosa?”

“Sì, le ho scritto che la trovo un’idea molto carina. – rispose Hermione con un sorriso. – Ah, a proposito, tieni.” Aggiunse prendendo dalla tasca del mantello una caramella. Quando Draco la toccò si trasformò in una margherita.

“Ehi, io la volevo davvero quella caramella!” protestò il ragazzo.

“Mi dispiace, era l’unica che avevo.”

“E l’hai sprecata così?”

“Mi sembrava un’idea carina. Te ne prenderò altre la prossima volta che andrò a Hogsmeade.”

“Ma è tra quasi due settimane!”

“Non credo che morirai, nel frattempo. Dai, qual è il tuo gusto preferito?”

“Miele.”

“Miele?” disse Hermione con una smorfia.

“Sì, miele. Non mi piacciono i dolci troppo elaborati.”

“Ma è… dolcissimo. Nauseante.”

“Meglio, vuol dire che non dovrò dividerle con te.” rispose fintamente irritato, ricominciando a leggere i propri appunti. Hermione tirò fuori dalla borsa un paio di libri e cominciò a studiare.

Non si accorse di niente quando, pochi minuti dopo, lui ripose con estrema cura la margherita tra le pagine del proprio manuale d’Incantesimi.

 

***

 

7/5/1999

 

“Senti.” disse Draco all’improvviso.

“Dimmi.” lo incoraggiò Hermione alzando lo sguardo dal libro.

“Domenica. Ti va di fare un’altra passeggiata? – le chiese così velocemente da mangiarsi le parole.  – Volevo ripassare un po’.”

“Oh. Si può fare, certo. Ripasso generale o una materia in particolare.”

“Direi generale, sì…”

“Sicuro? Sei riuscito a recuperare Trasfigurazione?”

“Certo. – rispose Draco ostentando sicurezza. – Dove ci vediamo?”

“Qui, direi. Come sempre.”

 

***

 

9/5/1999

 

“Sei sicura di dover andare da questa parte? L’altra volta mi sembrava che fossimo andati a sinistra…”

“Stai davvero mettendo in dubbio la mia memoria?”

“Forse.”

“Hai fatto questo percorso solo una volta!”

“Ho un ottimo senso dell’orientamento. E credimi, se vivi a Malfoy Manor te ne  serve davvero tanto.”

“Che infanzia difficile… dev’essere davvero traumatico crescere in una casa così grande da potercisi perdere!”

“Mi stai prendendo in giro?”

“Forse.”

“Be’, non era divertente. Comunque da piccolo adoravo girare per il Manor ed esplorarlo… d’estate venivano sempre i miei amici. – disse Draco. Hermione fece un’espressione a metà tra l’incredulo ed il perplesso. – E’ così strano pensare che i miei amici venissero a trovarmi, ogni tanto?”

“Per un attimo mi sono immaginata i piccoli Tiger e Goyle seguirti in giro per il Manor. E sì, è stato strano.”

“E’ strano perché tu hai visto il Manor nel suo momento peggior. Prima era pieno di feste, fiori, gente… e non erano tutti Mangiamorte. Ora vengono a trovarci solo gli Auror per le ispezioni.”

“Smetteranno di farlo. E’ passato poco tempo, lo sai… - disse Hermione aprendo una porta. – Ed eccoci qui. Visto? Se fossimo andati a sinistra ora saremmo nel bel mezzo del nulla.” continuò scendendo in giardino. Draco la seguì, respirando a fondo l’aria fresca.

“Sai, dopotutto… dopotutto Hogwarts non è così male. Forse un po’ mi mancherà. Giusto un po’. – disse il ragazzo guardando il castello. Hermione sorrise. – Che cosa… che cos’era quell’espressione?”

“Quale?”

“Come se avessi appena scoperto un foglio di pergamena con tutte le domande dei M.A.G.O..”

“Tsk, io non ne avrei bisogno.”

“A cosa stavi pensando?”

“A niente.”

“Tu non pensi mai a niente”

“Ai fatti miei.”

“Non è vero, non hai mai quell’espressione quando pensi ai fatti tuoi!”

“E da quand’è che tu saresti un esperto delle mie espr-“

“Signorina Granger? Signor Malfoy?” la voce che aveva interrotto Hermione li fece congelare.

“Ehm, professoressa McGranitt. – la salutò la ragazza abbozzando un sorriso. Draco si limitò ad un cenno con la testa. – Stiamo facendo una passeggiata. Solo una passeggiata.”

“Lo vedo, signorina Granger. Buon pomeriggio ad entrambi.” rispose l’anziana donna allontanandosi. Ogni tra passi si voltava a guardarli come se si aspettasse che iniziassero a picchiarsi o lanciarsi Maledizioni Senza Perdono da un momento all’altro.

“Stai pensando quello che sto pensando io?” le chiese Draco quando la professoressa fu a debita distanza.

“Non credo.”

“La McGranitt si è vista con qualcuno.”

“Eh?”

“La McGranitt viene qui come tutti gli studenti. Io scommetto su Gazza, tu che dici?”

“Io dico che con un appartamento a sua disposizione la McGranitt non ha decisamente bisogno di venire ad imboscarsi tra i cespugli. Oh, Merlino, ho veramente risposto seriamente ad una stupidata del genere? Non dovevamo ripassare?”

“Se proprio insisti…”

“Insisto.” rispose Hermione cominciando a camminare.

 

 

Eccomi con il nuovo capitolo! Questa volta ci ho messo molto meno del solito… XD

Allora, a proposito di Victoire Weasley: è canon il fatto che sia nata il 2 maggio, ma non si sa con precisione se sia nata uno o due anni dopo la Battaglia di Hogwarts. Io ho deciso per un anno dopo, con un bel parto in diretta durante la cerimonia.

Poi, Hermione intuisce che è Draco il mittente di quello strano mazzo di fiori perché alla fine del capitolo IV lui le aveva raccontato che sua madre trasfigurava per lui i fiori in caramelle, in caso qualcuno se lo fosse dimenticato.

Spero che vi sia piaciuto anche questo capitolo!

A presto,

Contessa

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Contessa