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Autore: Ludovichy92    06/03/2012    1 recensioni
Racconto giallo totalmente inventato, fatto due anni fa a scuola! Se volete avventurarvi nella lettura siete i benvenuti!
Genere: Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TERZO CAPITOLO:

 
“Le ho ripetuto come minimo dieci volte che non sono stato io ad uccidere Laura” disse quasi urlando Marco Bruno, trattenendosi dall’uscire dalla stanza “E’ vero, ho avuto una relazione per più di due anni con lei e pochi giorni prima dell’omicidio mi aveva lasciato, ma non c’entro niente con questa storia” aggiunse massaggiandosi le palpebre.

“La signorina Cardinale l’ha appena lasciata e, guarda caso, ieri viene trovato il suo corpo morto nella stessa università in cui lavorate” iniziò l’investigatore con voce calma “Mi dispiace, prof, ma io non credo nelle coincidenze” aggiunse con un ghigno.

“Questo è assurdo!” tuonò il professor Bruno “Lei non ha nessuna prova che sia stato io, come si permette di accusarmi di un crimine del genere?!”

“Se è per questo, non ci sono neanche prove che non sia stato lei. Sbaglio o prima ha detto di non aver nessuno che possa confermare il suo alibi?!” chiese Caponnetto sfidandolo con lo sguardo.

“Ero nel mio ufficio a controllare il programma per gli esami” rispose prontamente “L’unica persona che ha le chiavi è, o era, Laura”.

“E il suo ufficio si trova...” incalzò Caponnetto.

“Al quarto piano dell’edificio principale” rispose.

“Oh, un’altra coincidenza, proprio sotto il luogo dove è stato ritrovato il cadavere” disse sicuro l’investigatore “Le sarebbe bastato aspettare che tutti fossero a lezione, salire un piano ed ucciderla.”

“Basta con tutte queste storie” cominciò il professor Bruno “Fino a che non avrete delle prove concrete, non voglio avere niente a che fare con lei” aggiunse alzandosi e dirigendosi alla porta.

L’aveva provocato apposta e forse aveva anche esagerato,  ma il professore aveva risposto ad ogni singola provocazione esattamente come aveva predetto, cadendo nella sua trappola.

Urla. Rabbia. Fuga.

Erano queste le reazione di un assassino
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