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Autore: Lupetto98    06/03/2012    1 recensioni
Camminavano piano tra le piccole vie di Hogsmeade, bagnati dalla pioggia. Dietro i vetri scuri delle case, la gente abbassava lo sguardo, prendendo parte al dolore della strega. C'era chi faceva il segno della croce, chi scuoteva il capo, o chi semplicemente guardava la tomba senza proferire parole. Alcuni corvi volarono in cerchio sopra quel gruppo di persone, e poi andarono a rifugiarsi tra i rami degli alberi, con le ali appesantite dall'acqua.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Minerva McGranitt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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La pioggia scendeva fine sul terreno fangoso, creando un ticchettio debole, snervante. Una grigia coltre di nubi ricopriva il cielo scuro, neanche un piccolo squarcio di luce si faceva largo tra le nuvole. Minerva McGranitt seguiva con passo lento il carro funebre, i capelli bagnati erano incollati al volto della donna, a coprirle il capo, neanche un ombrello. Lo sguardo vuoto era puntato verso il terreno bagnato, il lungo abito nero era sporco di fango, un gruppo di circa venti persona la seguiva. Quattro uomini, davanti a lei, trasportavano sulle spalle una bara nera, ricoperta di fiori. In capo a tutti c'era il Pastore, un uomo basso e simpatico, che reggeva un possente bastone di legno. Camminavano piano tra le piccole vie di Hogsmeade, bagnati dalla pioggia. Dietro i vetri scuri delle case, la gente abbassava lo sguardo, prendendo parte al dolore della strega. C'era chi faceva il segno della croce, chi scuoteva il capo, o chi semplicemente guardava la tomba senza proferire parole. Alcuni corvi volarono in cerchio sopra quel gruppo di persone, e poi andarono a rifugiarsi tra i rami degli alberi, con le ali appesantite dall'acqua. Continuarono a camminare ancora per qualche minuto, non una solo lacrima, per ora, aveva bagnato il volto di Minerva. Continuava a strappare piccoli fazzoletti di carta con fare nervoso, soffiando ogni tanto il naso. Pesanti occhiaie cerchiavano gli occhi della donna, il vestito logoro emanava un cattivo odore, sangue incrostato ricopriva i graffi sul viso e sulle braccia.
Entrarono nel cimitero. Le lapidi guardavano minacciose tutte quelle persone. Il Pastore li condusse in un angolo appartato, dove era già stata scavata una fossa, e iniziò la cerimonia. La voce monotona dell’ uomo invase il cimitero. Dalle labbra non facevano che uscire altro che preghiere, preghiere che ormai non servivano più a niente, pensò Minerva. Il Pastore si fermò, rivolgendosi ai quattro uomini che prima avevano trasportato la bara: - Potete metterlo giù - , disse con un filino di voce. Gli uomini si avvicinarono, ma appena fecero per toccare la bara, un gridò disumano lacerò l’aria. Minerva si era buttata per terra, affondando il suo corpo nel fango. Grida di dolore uscivano dalla sua bocca, mentre si dimenava per terra. – NOO! - , gridò. - NON POTETE FARLO!- , urlò in preda al dolore. Tutti la guardavano con sguardo atterrito, senza sapere cosa fare. Un uomo anziano, dalla barba rossiccia, le si avvicinò, posandole le mani sulle spalle. – Su, Minerva, alzati – , disse calmo. La donna tacque, voltando il capo verso l’uomo. – Oh, Albus - , disse tra le lacrime. Si alzò, abbracciandolo. – Albus… Oh… - . – Su, su… stai calma - , disse Silente battendole una mano dietro la schiena. Minerva finì di singhiozzare, annuendo. – Credo sia meglio per tutti se lo sotterrino subito, o sbaglio? – disse il mago. – Un’ ultima volta, voglio vederlo solo un ‘ultima volta - , sussurrò Minerva. – No - , fu la risposta secca di Silente. Minerva non disse nulla, si limitò solo a guardarlo inespressiva, e poi si allontanò, sedendosi su una roccia. Vide gli uomini poggiare la bara sotto terra, dove piccoli animali avrebbero mangiato la carne di quell’ uomo, dove il suo corpo si sarebbe putrefatto, rendendosi polvere. La pioggia continuava a scendere, dando un’ atmosfera sinistra al luogo. Quando la bara fu ricoperta di terra, Minerva si nascose il volto tra le mani, piangendo. Dalla tasca del mantello prese una foto, fissandola per alcuni secondi. Poi, strappò la foto di Dougal McGregor.
  
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