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Autore: Luchard    07/03/2012    0 recensioni
"Allora innanzitutto comincio dicendovi che non amo i convenevoli. Tutti voi vi conoscete in un modo o nell'altro e quindi non diamo inizio a futili presentazioni. I vi conosco, non personalmente ma vi conosco e so che cercate tutti una sola cosa: il potere. Già, il potere, è per questo che vi ho convocato qui, per il potere. Secondo me noi quattro insieme potremo farcela, potremo ottenere il potere per portare avanti il nostro scopo personale senza necessariamente conoscere quello degli altri. Quello che voglio fare è unirci e formare la più potente organizzazione di nukenin della storia. Io voglio avere il potere e anche voi. Ma io so dove trovare questo potere. Eh già il potere... della Volpe a Nove Code... Ah già io mi chiamo Xabaras e spero che siate d'accordo con me: Orochimaru, Pain, Tobi?"
Mia prima fanfic non uccidetemi please :)
Genere: Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha, Tobi, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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CAPITOLO 4: LA FINE?

 

Konan era nella sua stanza, sul suo letto, nonostante l'ora era ancora in piedi. Mentalmente fece un resoconto di ciò che le era accaduto negli ultimi sviluppi. Non che servisse a molto certo, ma siccome non aveva voglia di addomertarsi era sempre meglio che non fare nulla. Le passò alla mente gli ultimi istanti di vita di Nagato, l'espressione decisa nel suo volto, decisa a mettere nelle mani di un ragazzino con l'aria neanche tanto sveglia il sogno suo e di Yahiko, e anche quello di Konan. Era anche il suo sogno, ma perchè? Lei era una ragazzina così dolce, non avrebbe mai voluto far del male a nessuno. Per questo motivo entrò a far parte dell'Akatsuki originaria. Voleva portare la pace nel mondo certo, ma veramente lo voleva così intesamente? Oppure era più uno scopo secondario? Più tempo ci pensava più si rendeva conto che la seconda era la più probabile. A lei la politica, gli avvenimenti internazionali e gli intrighi tra le frangie alte della società poco importavano. Lei voleva stare con Yahiko, l'uomo che amava e suo unico amico, insieme a Nagato ovviamente.
Non aveva nulla contro Hanzo, Danzo o chissà chi. Lei ce l'aveva con la guerra perchè era rimasta orfana e aveva vissuto nella miseria fino ad allora. Ma, ora che ci pensava sul serio: i suoi genitori non li aveva neanche conosciuti, non sapeva nemmeno se aveva una sorella o un fratello. La sua unica famiglia erano loro due: Yahiko e Nagato. Lei aveva fatto sacrifici, aveva lottato, si era allenata duramente. E come era stata remunerata? Yahiko si era suicidato per proteggerla e Nagato pure perchè si era reso conto del suo sbaglio e di aver interpretato male il sogno del suo defunto compagno.
No, la sua famiglia era morta e Naruto aveva ereditato i suoi ideali. Lei non poteva nemmeno essere di aiuto, avrebbe dovuto proteggere la sua famiglia come aveva fatto Yahiko. Ma Naruto aveva già anche troppa protezione, del resto era la forza portante del Novecode e poi lo stesso Nagato aveva cercato di ucciderlo.
Dopodichè era arrivato Madara, colui che aveva tirato i fili di quel fantoccio che tutti chiamavano Akatsuki di cui lei faceva parte fino a poco tempo fa. L'aveva sconfitta in combattimento e aveva prelevato il Rinne'gan di Nagato. Lui le aveva rinfacciato di essere inutile, di essere stata solo la schiavetta di Pain per tutto quel tempo, di essere solo una pedina senza speranze di cambiare il proprio ruolo. Doveva ammetterlo ma aveva ragione.
Konan era stufa di pensare. Siccome il sonno non la tentava minimamente così si alzò. Erano le quattro del mattino, si rese conto che aveva voglia di thè.
Se ne versò un po' in una minuscola tazzina e bevve. Era molto dolce con lo zucchero. Se ne versò ancora.
Toc toc.
Bussavano alla porta.

Konan era stupita, nessuno si era mai avvicinato a quel palazzo nel quale abitava il grande Dio Pain nè tantomeno aveva osato bussare. Ora che avrebbe detto? La popolazione credeva ancora che quel misterioso Dio comandasse sul Villaggio facendolo prosperare in pace. Cosa avrebbero detto quando avrebbero scoperto che il loro Dio non c'era più? Quando avrebbero scoperto che era morto?
Aprì.
- Chi sei tu?- chiese Konan metà incredula e metà incuriosita.
Davanti a lei pareva un uomo che, bene o male aveva l'età di Naruto. Capelli rossi, occhi azzurri, sopra l'occhio aveva un kanji rosso e sulla schiena portava una grossa giara chiusa da un tappo di sughero. Aveva un non so che di familiare.
- Mi chiamo Gaara, Gaara del Deserto. Posso entrare?-
La donna era stralunata, cosa ci faceva il Quinto Kazekage lì? Da una di quelle persone che l'avevano ucciso estraendogli il demone che possedeva in corpo per chissà quale scopo malefico?
Immaginò di dover essere carina con un ospite del genere, dal momento che era passata dalla loro parte.
- Oh... sì certo entri pure...- era ancora sbigottita.
- Dammi pure del tu- rispose lui mentre si accomodava su una comoda poltrona.
Konan si sedette su quella di fronte.
- Immagino che tu sappia...-
- So tutto, al summit hanno chiarito perfettamente tutta la situazione. Ah, mi dispiace per Nagato...- fece lui abbassando la testa.
Konan fece altrettanto.
- Mi dispiace per quello che Sasori e Deidara...- disse Konan tanto per cambiare argomento.
- Allora non eri come adesso, è comprensibile. Ora però voglio tutta la tua attenzione Konan-
Lei lo guardò negli occhi, pendeva dalle sue labbra.
- Ho saputo ciò che è successo qui due giorni fa...-
Konan abbassò di nuovo la testa: si stava riferendo alla "visita" di Madara.
Lui si affrettò a dire - Spero non ti dispiaccia parlarne...-
- No, no, non mi dispiace- mentì.
- Meglio così- Gaara non era molto convinto ma continuò lo stesso - Vedi, voglio che tu risponda ad alcune mie domande... Sempre se non ti dispiace. Si tratta di informazione relativamente importanti per l'Alleanza degli Shinobi-
Konan sorrise - Ti ho già detto che non mi dispiace-
- Okay va bene. Allora, ho bisogno che tu mi elenchi le varie tecniche che Madara ha usato durante lo scontro contro di te, la sua personalità, il suo modo di agire...-
Lei cominciò a raccontare.
Passarono quasi due ore, durante le quali Konan aveva più volte insultato l'Uchiha chiamandolo mostro senz'anima o cose del genere.
Gaara passò sopra. Dopotutto aveva bisogno di sfogarsi. Infatti lei si sentì molto meglio dopo. Era anche felice di essere stata utile, un po' indirettamente ma era stata utile.
- Come mai sei venuto proprio tu a chiedermi queste informazioni?-
- Scusa?-
- Insomma, potevano mandare un Genin o un Chunin per farmi queste domande e invece sei venuto proprio tu, il Kazekage-
Lui sorrise - Hai ragione ma vedi, io volevo vederti personalmente-
- Per quale motivo?-
- Io so cosa provi Konan- fece una breve pausa - Hai perso tutto in così breve tempo. Non meritavi una sorte del genere- alzò lo sguardo verso la finestra scrutando il cielo albeggiante.
- Tu ora sei sola. Ti senti sola. Naruto ed io abbiamo già provato questa sensazione e sappiamo cosa significa. E tutto a causa di quei bastardi dei nostri papà. Che, per la nostra nascita ci hanno regalato un bel demonuccio incavolato nello stomaco e una vita di solitudine- queste ultime due frasi erano più scherzose che altro. Infatti Gaara sorrise mentre le pronunciava.
Konan non potè fare di meno. Era come se gli emarginati si fossero alzati e avessero chiesto a gran voce di essere trattati come persone umane. Tutto ciò era commovente. Del resto era quello che lei e suoi amici avevano tentato di fare...

- Ahahahaha tutto qui quello che sai fare pidocchio?- lo Zetsu bianco schiaffeggiò ancora Kiba che, invano, tentava di difendersi.
- F-fossi in te n-non canterei vittoria così presto- Kiba sanguinava. E parecchio.
Intorno a loro c'erano almeno sedici Zetsu biachi a terra, morti. I restanti cinque si affrettavano a porre fine al combattimento.
- Credevate davvero che ci avreste battuto così facilmente?- uno Zetsu bianco ridacchiò mentre sferrava un pugno a Shikamaru in ginocchio.
- F-forse attaccarli alla sprovvista non è stata una grande idea- disse Sakura a Shikamaru mentre gli Zetsu li portavano al nascondiglio di Madara legati come salami.
- Q-questa è... l'ultima volta c-che mi... mi lascio convicere d-da Naruto- Shikamaru era allo stremo delle forze.
- Idiota! Ora... ora siamo stati c-catturati... ed è solo colpa tua N-naruto!- era Neji. Anche lui ferito gravemente.
- S-scusate! S-stavo solo cercando... un modo per... arrivare più in fretta- la voce di Naruto era flebile.
- Silenzio idioti!- uno Zetsu diede una sberla sul collo di Naruto.
- Ahi!-
- Così impari t-testa quadra!- fece Sakura con la voce ancor più bassa mentre gemeva per una ferita all'addome.
- Già! Co-come hai fatto a battere Pain... e a f-farti sconfiggere da una decina d-di p-piante antropomorfe?- la voce di Ino era spezzata da gemiti per le ferite.
- Vi giuro c-che ho provato a entrare in modalità e-eremitica... ma q-qualcosa me-me lo ha impedito!-
- Qualcosa? Spiegati meglio!-
- N-non so. Non... non riuscivo a s-sentire il chakra naturale... era come se qualcosa mi bloccasse-
- V-veramente anche a me è accaduta più o meno la stessa cosa!- Neji era ansimante - N-non riuscivo ad utilizzare alla perfezione il Byakugan... qualcosa appannava l-la mia v-vista-
- A-anche a me è successo! Il controllo dell'ombra non si allugava p-per più di d-dieci metri e... e non riuscivo a m-mantenerlo per più di dieci secondi d-di fila... Devono aver usato qualche tecnica illusoria-
- Già... Rimane il fatto che ci hanno catturato... e se Madara è lì vuol dire...-
- Vuol dire che ora possono finalmente estrarre il Novecode!-
- Cazzo q-questo vuol dire che...-
- In pratica la risoluzione della guerra è in mano loro!-

- È... colpa mia... io non dovevo...- Naruto stava per scoppiare a piangere. Nella sua impazienza aveva sbagliato e ora doveva pagare un prezzo altissimo. Possibile che tutti i suoi sogni si sarebbero infranti lì? In quel momento? Pensò alle persone che amava... quelle a cui aveva fatto delle promesse: Sakura, Nagato, Gaara... e ora non poteva più mantenerle per colpa di un singolo maledettissimo errore.
- Lo sappiamo che è colpa tua!-
- No- tutti si girarono verso Shikamaru - La colpa è mia che ho ascolto Naruto. L'avete detto voi stessi, io sono il capitano e io ho tutte le responsabilità se la missione fallisce- piccola pausa - Per riscattarmi vi giuro che riusciremo a scappare-
- C-cosa?- tutti erano increduli e guardarono Shikamaru con tanto d'occhi.
- Avete capito bene: io sono il capitano e io decido. E ho deciso che, in un modo o nell'altro evaderemo e torneremo a Konoha!-
Shikamaru, pur essendo dotato di pessime doti oratorie, risollevò il morale.
Tutti confidavano nella riuscita della missione: chi per un motivo, chi per l'altro. Tutti pensavano che fra poco sarebbe finita. La missione sarebbe diventata un disastro e loro avrebbero consegnato il Novecode a Madara su un piatto d'argento.
E invece il loro pigro capitano aveva fatto una promessa. Sarebbero tornati tutti a casa. Sani e salvi. Sebbene quella promessa sembrava così astratta, così impossibile da realizzare, tutti ci confidavano. La speranza era proprio l'ultima a morire.
E infatti morì appena si ritrovarono tutti in celle separate. Tutte distanti le une dalle altre di parecchio. In attesa che Madara facesse ritorno al covo per decidere della loro sorte.
Infatti lui sarebbe arrivato. Era proprio in viaggio per quel covo e lì avrebbe finalmente messo le mani sul demone più potente. Poi sarebbe rimasto l'Ottacoda, ma con il Novecode sarebbe stata una bazzecola.
Era stato uno Zetsu bianco a informarli di ciò prima di sbatterli in cella.
Shikamaru era l'unico che non aveva smarrito le speranze.

Tenete duro ragazzi. Io mantengo sempre le promesse...



AUTHOR'S SPACE

 

In inglese è molto più figo yeaah! Evitando di fare i Killer Bee della situazione spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Mi piacerebbe avere qualche recensione in più dato che sto dando il culo per scrivere e poi, se su 130 visite circa ci sono tre recensioni, vuol dire che non vi state impegnando abbastanza.
Comunque su questo capitolo nulla da dire. Forse lo troverete di qualità un po' scadente rispetto ai precedenti poichè l'ho scritto in un momento in cui di voglia non ne avevo poi tantissima ma siccome avevo promesso di farvi arrivare il capitolo entro giovedì di questa settimana l'ho fatto lo stesso perchè, come Shikamaru "Io mantengo sempre le promesse!".


Ok non mi resta che salutarvi e alla prossima!

 
  
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