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Autore: Lupetto98    07/03/2012    3 recensioni
- Ti prego, arrenditi... - , disse piano Silente. Gli occhi gli si inumidirono, offuscandogli la vista. Sbattè le palpebre , lasciando che poche lacrime gli bagnassero il volto. Gellert Grindelwald lo guardava inespressivo, rimanendo immobile. Nella mano destra, tra le dite affusolate, si rigirava una bacchetta lunga e sottile. - No, Albus - , fu la risposta del mago. - Gellert... - , - NO! - , urlò Grindelwald. - Tu non capisci... Tu non hai mai capito - , sussurrò quasi a se stesso.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Albus/Gellert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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- Ti prego, arrenditi... - , disse piano Silente. Gli occhi gli si inumidirono, offuscandogli la vista. Sbattè le palpebre , lasciando che poche lacrime gli bagnassero il volto. Gellert Grindelwald lo guardava inespressivo, rimanendo immobile. Nella mano destra, tra le dite affusolate, si rigirava una bacchetta lunga e sottile. - No, Albus - , fu la risposta del mago. - Gellert... - , - NO! - , urlò Grindelwald. - Tu non capisci... Tu non hai mai capito - , sussurrò quasi a se stesso.
- Gellert, ti scongiuro... - , disse Silente a bassa voce, guardando Grindelwald. Il mago trattenne un ringhio tra i denti, iniziando a tremare convulsamente. Dalla punta della bacchetta iniziarono a scaturire scintille dorate, colpendo il terreno.  Dopo alcuni secondi si calmò, respirando lentamente. Silente continuò a fissarlo, Gellert mantenne lo sguardo. I lunghi capelli biondi, con qualche ciocca bianca qua e là, gli ricadevano sulle grosse spalle. La lunga veste nera toccava per terra, sul petto, era cucito un occhio trinagolare, diviso da una stecca. Alcune ruche gli solcavano il viso, iniziando a mostrare i primi segni della vecchiaia. Per alcuni minuti rimasero così, immobili e silenzioni, fissandosi. Aria di tensione aleggiava tutt'intorno. Circa cinquanta persone erano presenti lì, in quel momento, incapaci di muoversi, atterriti. Guardavano i due maghi con aria impaurita,  in attesa che succedesse qualcosa. L' imponente figura di Nurmengard li sovrastava, creando un ombra sinistra sulle persone. Delicatamente, Grindelwald impugnò con man ferma la bacchetta. - STUPEFICIUM! - urlò, puntandola contro la figura sottile e slanciata del suo avversario. Un getto di luce rossa schizzò dalla bacchetta, in direzione di Silente. Il mago, però, fu abbastanza veloce da parare l'incantesimo.  Grindelwald lo guardò scocciato.
- Albus, non capisci. Io non voglio ucciderti - , disse Grindelwald.
- Lo so - .
- Allora vattene via, scappa -
- Non posso -
- Allora dovrò ucciderti -
- No che non lo farai -
- Oh, si invece... E lo farò per il bene superiore - . Silente sgranò debolmente gli occhi. - Come puoi... dopo tutti questi anni... - sussurrò. - Adesso sono io che ti prego, Silente. Scappa, ora! - esclamò Grindelwald con un tono più freddo, fissando il terreno.  - No... non posso... Io... Oh, perché Gellert, perché? - , urlò Silente. Grindelwald alzò il capo, guardando Silente negli occhi, trafiggendolo con lo sguardo. - Mi hai costretto... io non volevo... perdonami - , disse il mago con un filino di voce . - AVA... - urlò. - EXPELLIARMUS! - gridò Silente. La bacchetta di Grindelwald shizzo via, a pochi metri di distanza da lui. - Ti prego, arrenditi... - , ripetè Silente. - Accio bacchetta - , disse Grindelwald. In un attimo, la baccheta fu di nuovo tra le dita di Grindelwald. Scintille di ogni genere di colore inziarono a fuoriuscire dalle punte delle bacchette di entrambi i maghi.  Magie sconosciute a gran parte del mondo magico cercavano, in qualsiasi modo, di disarmare l'avversario di chi l' aveva avocate. Alcune gocce di sangue iniziarono a bagnare i corpi dei due maghi. Gli spettatori del duello guardavano meravigliati e impauriti quei due maghi straordinari, e parecchi di loro indietreggiarono per non essere colpiti. Ogni qual volta uno dei due maghi, parava o semplicemente schivava l'incantesimo, colpendo il terreno, esso esplodeva in una miriade di granellini di polvere. Acqua, fuoco, dalle punte delle bacchette dei maghi, scaturiva di tutto. I due uomini continuavano a lanciare incantesimi secondo dopo secondo, e parandolo uno dopo l'altro, senza mai fermarsi. Nessuno degli spettatori osava aprire bocca. Alcuni incantesimi mandati a raffica da Silente, furono abbastanza efficaci per far distrarre Grindelwald, che cadde. - INCARCERAMUS - , gridò Silente. Alcune funi comparse dal nulla, si attorcigliarono attorno al corpo di Grindelwald. Silente gli si avvicinò, guardandolo. Con un calcio, mandò la bacchetta lontanto dal corpo del mago steso a terra. Lui lo guardò duro, poi sorrise. - Forse è meglio così - , disse Grindelwald. Silente lo guardò con disprezzo, poi ordinò a due uomi di portarlo nella cella più alta di Nurmengard. Mentre lo vedeva allontanrsi, vide una bacchetta per terra, la bacchetta di Grindelwald. Silente la prese. Una senso di eccitazione lo percorse. Dalla punta della bacchetta sottile, scaturirono delle scintille dorate. La Bacchetta di Sambuco era pronta per servire un nuovo padrone.
  
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