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Autore: ek_directioner    07/03/2012    8 recensioni
Il suo respiro iniziò ad affannarsi sul mio collo, e piano piano iniziava a scendere.
Le mie lacrime continuavano a scorrere come un torrente e non riuscivo a fare altro che subire.
Subire, subire, subire.
Aprivo la bocca, ma l'unica cosa che riusciva ad uscire, era un respiro affannoso che si mischiava alle gocce di pianto.
La situazione continuava uguale a tutte le altre storie.
Il suo corpo premeva sul mio e le sue labbra sfioravano la mia pelle che riaffiorava laddove non c'era il tessuto dei vestiti.
Riuscii a dire una semplice frase.
-Louis ti scongiuro, lasciami-
Volevo morire.
Appena aver finito di dire la frase, ebbi come la sensazione di non averla mai voluta dire.
Ora era come se volevo che tutto quello continuasse, anche se sapevo che non potevo permettermelo.
Si fermò.
Si era fermato?
Non mi sembrava vero.
Il suo respiro affannava ancora sul mio collo, ma le mani avevano mollato la presa.
In quel momento, riuscii finalmente a sentire anche il battito del suo cuore, che non ero riuscita a sentire fino ad ora.
Perchè non avevo provato altro che voglia?
No, non potevo.
Non potevo innamorarmi di Louis. No.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO X
Devo seriamente parlarti.

 
*LOUIS*
Isabel era ormai uscita da qualche minuto da quella stanza buia e io ero rimasto fermo immobile fino a quel momento.
Ero rimasto appoggiato con le mani sullo scaffale dove era appena stata 'sbattuta' Isabel.
Perchè mi ero comportato così?
Insomma, avevo sempre fatto 'certe cose' con le ragazze, ma mai avevo sentito il bisogno di fermarmi.
Quello voleva dire solo una cosa, una cosa che non mi era mai successa veramente.
Mi ero innamorato.
No, non potevo permettermelo.
Avanti, io ero il 'figo' della scuola, il più ricercato oltre a Liam Payne.
Ero sempre stato quello che aveva la scia di ragazze che gli andavano dietro e che gli sbavavano, ed ora ero io che andavo dietro ad una ragazza?
Sembrava strano anche a me, eppure era così.
I suoi capelli biondi che le si posavano sulle labbra e che si spostavano soltanto ad ogni respiro affannoso che faceva, insieme ai suoi occhioni verdi pieni di lacrime, mi avevano incantato.
Mai avevo pensato di dovermi fermare così d'improvviso e darle la possibilità di 'scappare'.
A scuola mi avevano sempre definito 'il mostro', un soprannome del quale d’altronde, andavo anche fiero.
Lo so, era una cosa alquanto 'schifosa', ma me ne accorsi soltanto quando per la prima volta, riuscii a leggere negli occhi di una ragazza la vera paura.
Decisi che all'uscita da scuola le sarei andato a parlare.
Di sicuro, di me, avrebbe avuto molta più paura di quanto non ne avesse avuta fino ad oggi, ma volevo dirle quello che realmente provavo per lei.
 
*ISABEL*
Dopo aver aspettato per qualche minuto che il mio cuore battesse regolarmente, presi un respiro profondo ed entrai in classe, con gli occhi ancora gonfi di lacrime.
Appena  ebbi chiuso la porta, mi venne in mente che Niall avrebbe dovuto fare lezione insieme alla mia, quindi si trovava in quella classe e di conseguenza si sarebbe preoccupato nel vedermi non arrivare.
E poi i libri? Come facevo a dire alla prof che i libri mi erano caduti nel corridoio, perchè un ragazzo mi aveva portato in uno stanzino e mi aveva violentata?
No. Me ne sarei fregata di tutto e di tutti.
-Buongiorno prof. Scusi per il ritardo-dissi andandomi a sedere al mio posto accanto a Niall.
-Aspetti signorina Payne, venga qui-disse avvicinandosi alla cattedra e spostando gli occhiali dal naso.
-a cosa dobbiamo tutto questo ritardo?-domandò vendendomi avvicinarmi a lei.
-ho avuto un problema-balbettai.
-e i libri hanno avuto lo stesso suo problema?-ironizzò provocando una risata generale.
-ebbene sì prof, anche loro hanno vissuto il mio stesso problema.-risposi di rimando.
Non attesi risposta per tornare a sedermi accanto al biondino.
In quel momento potevo pensare a tutto, tranne alle battute sarcastiche della professoressa.
-che non succeda più Payne-rispose incredula, per poi riprendere la lezione.
Mi sedetti sulla sedia, poggiando le mani sul banco.
-Dove sei stata?-mi sussurrò Niall premuroso.
Non risposi.
-che ti è successo?-domandò nuovamente.
Ancora non risposi.
-Isabel mi rispondi?-
Non avevo le forze per rispondere.
-Qualcuno ti ha fatto qualcosa?-domandò.
Aveva centrato in pieno il punto.
Qualcuno mi aveva fatto qualcosa?
Non lo sapevo nemmeno io.
Una lacrima mi rigò la guancia.
L'ultima lacrima.
L'asciugai, per poi prendere qualche foglio e una penna che avevo sotto il banco e iniziare a prendere appunti.
Niall tirò un pugno sul banco per poi ritornare alla lezione.
Mordeva la penna.
Lo faceva sempre quando era arrabbiato, sempre.
 
*NIALL*
La campanella suonò, e Isabel ancora non si era decisa a dirmi qualcosa.
Aveva fatto venti minuti di ritardo, e non penso a causa dei 'capi alti' della scuola o di qualcuno del nostro gruppo; non ce ne sarebbe dovuto essere motivo.
La vidi prendere i libri e sgattaiolare fuori dalla classe, così la seguii e la raggiungi al suo armadietto.
Aveva poggiando la fronte al gelido ferro dello sportellino e con le unghie torturava tutte le cose che le capitavano tra le mani.
Decisi di prendere fiato e avvicinarmici.
-Hei, Isabel-le dissi posandole una mano sul fianco.
Appena sentì la mia voce, ritornò con il pensiero alla realtà e chiuse lo sportello.
-Niall-rispose.
-Tutto bene?-le domandai.
Annuì con un gesto della testa.
-sei sicura?-rimarcai premurosamente.
Questa volta, il movimento della testa fu accompagnato da un suono della gola che annuiva.
Dopo aver aspettato i cinque secondi del suono della seconda campanella che non lasciava spazio alle parole continuai il mio discorso.
-allora perchè sei arrivata più tardi?-
-N-Niall, devo andare..-riuscii a sentire mentre scappava dalle mie braccia.
Non la vidi per tutto il resto della giornata, fino a quando a pranzo non ci ritrovammo al nostro solito tavolo.
Mi sedetti al mio posto, che lei non era ancora arrivata, ma c'erano già tutti.
Appena seduto, interruppi i discorsi dei ragazzi.
-ragazzi devo dirvi una cosa importantissima- annunciai sovrastando le loro voci.
-no fammi finire il discorso! Zayn credimi, non centra niente..-
-no Sam è troppo importante!-la interruppi.
-forza parla, cosa sarà di tanto importante!- sbuffò poggiandosi la testa sulla mano.
-oggi alla prima ora, Isabel è entrata venti minuti dopo alla lezione, senza libri, dicendo che aveva avuto un problema e quando le ho chiesto cosa stava succedendo non mi ha risposto!- dissi tutto d'un fiato, come se mi fossi già preparato il discorso.
Vidi lo sguardo di Liam iniziarsi a perdere nel vuoto.
Seguirono attimi di silenzio in cui nessuno azzardò parola.
-secondo voi cos'è successo?-domandò ad un certo punto Zayn.
-non lo so, ma ti giuro su mia sorella che se le ha fatto qualcosa Tomlinson, lo ammazzo- digrignò Liam, per poi mollare un pugno al tavolo.
Vidi in lontananza arrivare Isabel, così feci cenno agli altri di stare in silenzio.
 
*ISABEL*
Li vidi parlare e poi zittirsi al mio arrivo.
Ero sicura stessero parlando di me, ma per non aprire il discorso di quanto accaduto quella mattina, mi feci i fatti miei.
Mio fratello ce l’aveva ancora con me, Zayn e Sam di sicuro non mi avevano perdonata; l’unico che mi rimaneva in quella scuola era Niall.
Mi sedetti tra Zayn e Niall, che appena dopo il mio arrivo, aprirono un discorso sul campo da calcio.
Tirai fuori il mio panino e lo posai sul tavolo.
Iniziai a fissarlo, come se fosse una sostanza aliena alla mia mente.
Dopo qualche minuto, il discorso sul campetto, fu interrotto.
-Salve a tutti, scusate per il disturbo, ma devo ridare questi ad Isabel-
Era Louis. Mi sorrise e posò i libri che mi erano caduti nel corridoio sul tavolo.
Ritornai con lo sguardo sul panino, per poi accennare un ‘grazie’.
Le facce dei ragazzi erano incredule.
Scommetto che l’unica cosa che stavano pensando in quel momento era che la mattina avessi fatto tardi a lezione per ‘andarmene’ con lui.
Louis fece il giro di tutto il tavolo con lo sguardo e poi tornò a me.
-Ehm, potrei parlarti?-balbettò con un tono dolce, quasi soave.
Alzai lo sguardo pauroso e lo fissai negli occhi color ghiaccio.
-devo seriamente parlarti-continuò facendomi intendere che non era “un’altra delle sue”.
Guardai velocemente gli altri, per poi rimettermi la tracolla in spalla e alzarmi dal tavolo.
Feci in tempo a fare qualche passo con Louis che mi aspettava poco più avanti, che Niall mi chiamò.
-Isabel-
Mi fermai, per poi aspettare qualche attimo e girarmi.
Prese un respiro profondo e continuò la frase.
-ci vediamo all’uscita-continuò.
Fece uno sguardo premuroso, come per dirmi ‘se non ci sono loro accanto a te, ci sono io’.
 
 

******************************************
Gudde morninghe (?)
Allooooora, vi sta piacendo come sta andando avanti la storia? :3
Tra un po’, ci sarà una scena bellissima tra persone che scommetto che non vi immaginate :’)
Chi saranno mai?! u.u

Il prossimo capitolo arriva appena questo avrà cinque recensioni :3
 
P.s. adoro quando mi citate dei pezzettini di Fan Fiction che vi piacciono :’)

Sciao carote <3

  
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