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Autore: Astrid    09/10/2006    1 recensioni
La storia di alcuni studenti di Hogwarts del settimo anno, tra avvenimenti inaspettati e grandi amori interrotti per forza di cose. Ma c'è anche un dopo-Hogwarts: cosa succede dopo la fine degli studi nella scuola di magia e stregoneria più famosa d’Inghilterra?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-ORA BASTA MI HA STANCATO! IO TI ODIO, TI ODIO!!!!! PERCHE’ NON TE NE VAI EH?!? TANTO PER QUELLO SEI PIU’ CHE BRAVO, SEI UN MAESTRO, NELLO SPARIRE! OPPURE SAI COSA FACCIO?? INDOVINA UN PO’ COSA FACCIO ADESSO…..- urlò piena d’ira, alzando la bacchetta per lanciare un incantesimo contro Malfoy. -STUPEFICIUM.-
La bacchetta cadde dalla mano della ragazza, che rovinò a terra, e quando riaprì gli occhi, si ritrovò in un luogo a lei del tutto sconosciuto… Malfoy Manor.

-D-dove sono…- sussurrò mettendosi seduta sul letto dove era rimasta sdraiata per qualche ora.
Si guardò attorno.
-Malfoy- sussurrò con tono irato mentre raggiungeva la porta della stanza. Ma non fece in tempo ad aprirla poiché venne preceduta: Lucius Malfoy ora si trovava davanti a lei, e stava richiudendosi la porta alle spalle facendo il suo ingresso nella stanza.
-Dormito bene, Mia Piccola Mezzosangue?- domandò con quel sorriso beffardo che Hermione conosceva perfettamente.
L’Auror lo spintonò con forza.
-SEI UN BASTARDO MALFOY, CHE COSA MI HAI FATTO??- urlò inviperita.
-Ehi, Granger, vedi di darti una calmata. Che diavolo, sembra che nemmeno lo Stupeficium riesca a farti calmare.- rispose freddo Malfoy Senior.
Hermione sentiva la rabbia salire sempre di più, un po’ per quello che era successo recentemente e un po’ per i ricordi del passato, che ormai si facevano sempre più nitidi e, come una ferita che si riapre, bruciavano sempre di più. Cercò nelle tasche dei pantaloni la bacchetta, ma invano.
-DOVE L’HAI MESSA?!- chiese furiosa, riferendosi alla propria “arma”.
-Dove tu non puoi trovarla. O magari chissà…è possibile che tu ci riesca…- uno sguardo malizioso e furbo le fece intendere fin troppo.
-DAMMELA- proferì fredda mentre osservava le tasche dei pantaloni di lui. Sicuramente la sua bacchetta era li.
-Tu calmati.- fu la risposta.
-TI HO DETTO DI DARMELA!- urlò nuovamente la mora gettandosi contro Malfoy nel tentativo di colpirlo. Venne fermata dalla possente presa dell’uomo, che l’afferrò per le spalle.
-E io ti ho detto di calmarti…-
-Perché mai dovrei dare ascolto a uno sciocco seguace di Voldemort!?- fece l’ ex Grifondoro tentando inutilmente di liberarsi dalla presa.
-…Pronunci il suo nome ora.. e così non sei più quella piccola stupida mezzosangue che aveva paura di tutto..- Notò Lucius guardandola negli occhi.
-Non ho più paura di molte cose da…vediamo…Mh si ora ricordo, da quando ho smesso di pensare a te, stronzo bastardo!- rispose cercando nuovamente di liberarsi. Ma la presa di Malfoy era salda, e lo divenne ancor di più dopo il gesto di lei.
-Sciocca. Calmati, ti ho detto di calmarti. Non serve a niente se—che diavolo, SMETTILA DI DIMENARTI!- la spinse forte verso la bianca parete, ed in un modo così istintivo e violento che non aveva mai utilizzato con Hermione, la quale dopo aver sbattuto contro il muro si accasciò a terra. Le faceva molto male la schiena, probabilmente ora si stava formando un terribile livido per la botta presa. Si rialzò lentamente. Sentiva ogni parte del suo corpo dolerle per il combattimento del giorno prima e per i colpi e le prese troppo forti ricevute da poco.
-Sei un dannato bastardo…- sussurrò fra le lacrime. Erano lacrime di rabbia, di dolore, che simboleggiavano una sensazione di impotenza di fronte a una persona così forte anche nel carattere.
Lucius le si avvicinò e cautamente allungò la mano verso di lei.
-Granger…non l’ho fatto apposta, non vole—
-NON MI TOCCARE!- esclamò interrompendolo lei, fra le lacrime.
-…io ti odio…ti odio! Dammi la mia bacchetta, dammela subito! Voglio andare via, lasciami andare!- continuò.
-Hermione, fermati, devi calmarti, non voglio che ti agiti, non devi. Su, non ti è bastata la botta di prima?? Vieni qui.- la afferrò ancora per le spalle, e la costrinse con una serie di gesti forti e decisi, a sdraiarsi sul letto, nonostante le urla e i lamenti di lei.
-Mettiti a pecora.- ordinò brusco.
-Puoi scordartelo…- rispose irata la ragazza, ma di nuovo fu sottomessa da lui dopo una lunga serie di gesti bruschi, ed alla fine obbedì.
-Sei veramente un porco…non ti è bastato tutto il male che mi hai fatto a Hogwarts? Credevo che almeno un minimo di umanità ce l’avessi, ma ora mi rendo conto che ero solo cieca, un’illusa!-
-Vuoi tacere?? Sto cercando di ricordare…- proferì Malfoy Senior. Dopo qualche istante alzò la maglietta di lei e vi puntò contro la bacchetta, pronunciando a bassa voce un’incantesimo.
I lividi e i graffi che vi erano fino all’istante precedente svanirono immediatamente.
-E ora puoi anche andartene.- terminò freddo gettando la bacchetta di lei in terra. Raggiunse la porta della stanza per uscire.
Hermione raccolse rapida la bacchetta.
-Perché lo hai fatto?- fu la domanda che fermò Malfoy mentre stava per porre la mano sulla maniglia.
-Ti ho già detto che non l’ho fatto apposta-
-No, io mi riferisco all’incantesimo…- precisò Hermione.
-Ha importanza?- disse Lucius continuando a dare le spalle all’ Auror.
-Ti prego voltati..- sussurrò lei guardandolo.
Malfoy abbassò la maniglia senza darle ascolto.
Subito però si sentì afferrare dal lato destro del nero mantello. Lasciò la presa e si voltò osservando Hermione negli occhi.
-Perché mi hai portata qui?-
-Non sapevo dove altro metterti ed eri ferita.-
-E…hai idea di cosa..di quello che..- sussurrò lei abbassando lo sguardo
-Che…?-
-Niente, niente.- rispose Hermione scuotendo leggermente il capo, lo sguardo sempre basso.
-Su, avanti..- insistette lui.
-No.-
-Hai sofferto così tanto da non voler chiedermi se ho idea di quanto tu abbia sofferto? Tu sei unica, Hermione.- fece Malfoy con un sorriso divertito.
-E’ meglio se vado. Addio.- rispose fredda lei cercando di non alterarsi ancora. Non ne valeva la pena.
-Oh, eddai. Sei diventata permalosetta eh?-
-Riesci sempre a trovare il modo per farmi del male, sei incredibile! Ma ora basta, ne ho abbastanza di te. Tu non hai idea di quello che ho passato, non hai idea di quello che passo ogni volta che si fa il tuo nome al ministero! Tu mi hai lasciato un ferita che fa ancora male dopo sei anni, sei Lucius! E’ vero, io ti ho permesso di ferirmi, mi sono aperta a te come a nessun altro, e la colpa in fondo è solo mia se ora mi ritrovo così. Che idea sciocca, che cosa futile, fidarsi di un Malfoy! Ma ora non ti permetterò di farmi ancora del male, no, puoi scommetterci. L’ho giurato a me stessa il giorno in cui mi hai lasciata, tu non mi farai mai più del male, Lucius Malfoy.- espresse risoluta fissandolo negli occhi.
-Lasciata?- ripeté il mangiamorte.
-Quindi secondo te io ti avrei lasciata?- continuò.
-Non provare a negarlo, ma per chi mi hai presa?!-
-Forse sarà perché sono più grande, o magari semplicemente più furbo, ma io ricordo esattamente come sono andate le cose quella precisa sera. Io ti chiesi se secondo te un mangiamorte e un Auror potevano stare insieme, e tu hai risposto di no. Ti ho mandato dei gufi poi, ma tu non rispondevi mai. Cosa dovevo fare ancora, violentarti per farti dire di si?-
-Ho bruciato tutte quelle lettere prima di aprirle, eri proprio furbo a pensare che le avrei lette dopo tutto quello che mi hai fatto! E poi che avrei dovuto rispondere, quella domanda era così…così…- non trovò la parola giusta, che forse poteva essere “domanda”. Quella domanda era semplicemente una “domanda”.
-Comunque ora vattene, qui a Malfoy Manor ho un certo da fare. Coraggio, fuori, Granger.- disse sbrigativo Malfoy per non pensare alla realtà dei fatti…
Hermione si sentiva ancora ferita, nonostante avesse capito che c’era stato un errore di fondo. Però non riusciva più a fidarsi di Lucius. Lo guardò negli occhi, poi, il silenzio.
Malfoy Senior avvicinò la mancina al viso di lei, scostandole una ciocca di capelli dagli occhi. Erano cosi vicini da poter sentire ognuno il respiro dell’altro. Lei rimase ferma, non voleva ricominciare quella storia, aveva ancora quella forte sensazione di paura dentro di sé…
Malfoy le si avvicinò di più, e ad ogni suo passo avanti Hermione ne faceva uno indietro, finchè lei non toccò il muro con le spalle. Lucius restò a guardarla negli occhi per svariati secondi. Incredibile come Hermione riusciva ancora a perdersi in quello sguardo.
-Io…- sussurrò lei.
-…Io voglio andare via.- terminò.
Malfoy si fede sfuggire un ghigno.
-Ci rivedremo presto, Mia Piccola Mezzosangue…o magari no..- sussurrò.
Hermione poggiò una mano sul petto di lui con delicatezza, quasi per istinto. Poi si allontanò, uscendo dalla stanza, e allontanandosi sempre di più da Malfoy Manor.

Il giorno seguente, Hermione raggiunse il ministero con Nancy.
-Dai su, vieni, non essere timida! Se lo incontri potrete parlarvi di nuovo, su!- la incitò Hermione, riferendosi a Blaise Zabini.
-Non sono timida, è che dopo tutti questi anni… e poi è sposato… non so se è il caso..!- rispose Nancy camminando lentamente al fianco di Hermione. Aveva paura di rivedere Blaise, ma allo stesso tempo era curiosa. Chissà se quegli occhi blu avevano mantenuto sempre la stessa vivace, stupenda espressione, e chissà se Peter Pan era cresciuto. L’avrebbe invitata ancora nell’Isola Che Non C’è?
-Ascolta, devo scambiare due parole con gli altri. Saranno tutti preoccupati, sono sparita dopo la scontro con i mangiamorte, come ti ho raccontato stamattina. Tu però fatti un giro, magari vedi…- disse l’ Auror verso l’amica.
-Si, si, ho già capito! E, se non lo troverò, potrò pensare in santa pace al nuovo vestito della mia linea di moda. A dopo!-
Dopo essersi salutate, Hermione entrò nell’ufficio di Harry, mentre Nancy continuò a camminare lungo il corridoio del ministero.
Ad un certo punto cominciò un gran via vai, probabilmente in seguito alla fine di una riunione. Un ragazzo le corse incontro.
-Ehi, ti cercavo! Ma sei in ritardo, dove eri? Racket ha detto che saresti arrivata circa un’ora fa. Tieni, questo è il—fece lui.
-Blaise Zabini?!- lo interruppe Nancy.
Il ragazzo che le si trovava davanti aveva degli splendidi capelli, neri e spettinati, e degli occhi di un blu intenso. Nancy lo riconobbe dall’espressione di quest’ultimi, che era rimasta immutata. Era sempre più bello, il che fu un tutto dire, essendo lui uno splendido ragazzo già dal primo anno a Hogwarts. Si era alzato, raggiungendo il metro e ottanta sei centimetri.
-Si, sono io. Ecco, come ti dicevo questo è—rispose lui, porgendo una pergamena a Nancy.
-Oh mio Dio…sei proprio tu.. Ma non mi riconosci?- chiese lei, guardandolo negli occhi.
Ci fu una pausa di qualche secondo.
-…Nancy? Sei…sei tu?? Credevo che fossi la nuova addetta al reparto magie proibite!- disse poi lui, guardandola.
-Certo che sono Nancy! E’ cosi bello vederti…come mai qui al ministero?- chiese lei abbracciandolo.
-Sei magnifica, wow! Non immaginavo che…insomma..che saresti tornata a Londra.. Io alla fine ho scelto il ministero e, d’altronde, come si farebbe qui senza il Sottoscritto?- rispose il ragazzo ricambiando l’abbraccio. Poi si staccò e la guardò negli occhi.
-Anche io però ho un sacco di cose da chiederti, per esempio cosa ci fai qui, se ti fermerai…senti, ora devo lavorare, ma voglio davvero chiederti tutte quelle cose. Ti va bene oggi a pranzo? Stacco alle 13.00.- aggiunse.
-Alle 13.00?- ripeté Nancy. Avrebbe dovuto lavorare al nuovo abito, ma ogni cosa sembrava poter essere rimandata dopo quell’ incontro.
-Alle 13.00 è perfetto.-

  
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