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Autore: Snafu    08/03/2012    0 recensioni
-Axl e Grace spiegati a Melody-
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The Spaghetti Incident'
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The Spaghetti Incident (?)
-Axl & Grace spiegati a Melody-


Capitolo II
The Spaghetti Incident


Roxy sparì nel corridoio e lasciò una curiosa Melody ad aspettarla. Quando ritornò, la bambina era ancora nella stessa posizione, pareva che non avesse neanche respirato per non tradire la fiducia della sua madre di latte.
La donna aveva un grande album con sé:
«L’avevo preparato per la tua maggiore età, ma visto che sembri inconsolabile...» esordì, aprendo la prima pagina.
C’era una foto di Roxy e Grace insieme al concerto del 20 novembre, e nello sfondo, oltre a Nikki e Tommy che facevano i deficenti alle spalle delle due ragazze con le bacchette e una bottiglia di Jack, si vedevano anche Axl e Izzy che parlavano. La foto era un po’ mossa, era stata scattata da Slash... forse stava traballando.
«Questa è in assoluto la prima foto che raffigura insieme tuo padre e tua madre. Vedi queste siamo io e lei da giovani, dietro ci sono lo zio Nikki e lo zio Tommy che fanno gli scemi, sai, gli uomini...» sghignazzarono insieme «e dietro tuo padre e uno dei suoi chitarristi, Izzy Stradlin. Era il 20 novembre del 1987 durante un concerto del gruppo di zio e del gruppo di papà. Lei era venuta più che altro per dare sostegno a me, non era un periodo proprio felicissimo, e quella sera incontrò quella persona speciale che altrimenti non avrebbe mai incontrato. Dopotutto io conobbi Nikki grazie a lei, e lei conobbe Axl grazie a me.»
Quella era la prima foto che Melody vedeva di Axl. Dilatò le grandi pupille chiare di bambina per sforzarsi di vedere meglio suo padre, la macchia con i capelli rossi nello sfondo, che non si notava molto. Dopotutto era risaputo che lo spirito d’osservazione di Roxy era da record: solo lei avrebbe potuto vederlo.
«Ci volle un po’ prima che iniziassero a uscire insieme.» raccontò la donna «Tua madre era la psichiatra di tuo padre, beh lui non... non era pazzo.» presa da un moto di perplessità si corresse «Voglio dire, non poi così pazzo...» ci ripensò ancora «Quanto basta per essere una rock star, voglio dire...» Roxy decise che era meglio limitare i danni e di non peggiorare più di quanto già grave non fosse la situazione di Axl, perlomeno nella testa di Melody. Gli attributi che di solito gli venivano riferiti erano insulti, in quella casa. Con le giuste motivazioni per esserlo.
«Il loro primo appuntamento fu un completo disastro: a cena volarono spaghetti con le cozze dappertutto, soprattutto nello scollo di tua madre e per questo tuo padre diede inizio a una rissa nel locale, successivamente lo zio si sentì poco bene e ci trovammo tutti all’ospedale. Grace arrivò che odorava di pescheria da chilometri...» la prese in giro.
Le due si guardarono e ridacchiarono. Non era stata decisamente una bella giornata, quella. Ma come tutti i brutti ricordi, quando il peggio è passato, si riguardano con un sorriso sulle labbra.
«Queste sono delle foto che ho ritagliato da alcune riviste. Axl era molto geloso e protettivo, Grace aveva lasciato il suo lavoro per seguirlo dappertutto e lui l’aveva ricambiata amandola all’ossessione» -tanto che quando capitava, la vergava, giusto così per...- pensò «non ci sono molte occasioni in cui siamo stati tutti insieme, anche perché tra tuo padre e lo zio non correva proprio proprio buon sangue...»
«E perché?»
«Due caratteri diversi...» Roxy tentò di spiegare una cosa piuttosto difficile da raccontare a una ragazzina di otto anni. «Qui siamo tutti insieme per il battesimo di Logan... guarda come eravamo belli e giovani ahah» rise con un velo di tristezza.
«Roxy tu sei ancora molto bella, e anche lo zio lo è!» ci tenne a precisare Melody, con la sua gentilezza innata di bambina.
«I tuoi genitori sono stati insieme fino alla fine. Erano una coppia normale» -al limite della normalità...- pensò «con alti e bassi come tutte le coppie. Erano innamorati e inarrestabili, soprattutto opposti. Sarebbero stati due buoni genitori, insieme...» -forse... forse no...-
«Questa foto è stata scattata quando sei nata. Tua madre ha un’espressione orribile qui, lo so, ma Nikki già all’epoca stava covando la sua mania per la fotografia e volle subito immortalarla, così dopo un po’ di esortazioni da parte mia anche Axl prese parte alla foto. E queste altre foto invece sono per il tuo primo Natale... vedi, io ero ancora incinta di Arya qui! Axl non si separava mai da te, ti amavano tutti e due alla follia, non posso dirti una bugia. Tu sei la cosa più bella che loro due abbiano fatto insieme.»
Senza ombra di dubbio.
Detto questo Roxy lasciò la sua nipotina alle fotografie e andò in cucina a preparare la cena.

Avevano messo a letto i bambini, poi Nikki aveva chiamato Tom, suo nonno, per sentire come stesse. Roxy stava leggendo, tranquillamente sdraiata sul divano, ma non appena lo vide arrivare chiuse il libro e lo appoggiò a fianco a sé. Sembrava arrabbiato.
«Va tutto bene, amore?» gli domandò, scrutandolo più a fondo. Dopo quasi quindici anni di matrimonio le bastava uno sguardo per capirlo.
«Tutto bene?!» ripeté lui ironicamente «Lo sai cos’è questa?» strillò, sventolandole davanti al naso un pezzetto di carta lucida strappata. Roxy l’afferrò e la guardò. Sapeva benissimo di che cosa si trattava: era una delle due metà di una delle foto che aveva dato a Melody.
«Bene, un santino di Axl Rose... puoi tenerlo se vuoi...» disse, ironica, riprendendo in mano il suo libro. Quella discussione era già morta in partenza.
«Non... nominarlo!» ordinò lui «E non fare finta di nulla perché so che sei stata tu a dare quella foto a Melody!»
«Certo che gliel’ho data io! Se non gliel’hai data tu! Ti pare che i nostri figli giochino con le foto del cantante dei Guns n’ Roses?» fece la sarcastica.
«Perché?»
«Perché voleva vedere suo padre. Se io fossi morta e Axl avesse ritenuto che tu non eri in grado di gestire i nostri figli e te li avesse portati via...»
«L’avrei ammazzato!»
«Fammi finire... non avresti voluto che almeno avessero potuto vederti in foto?»
«Ascoltami bene eh, perché lo dirò una volta sola: non voglio foto di quel... ti rendi conto che non ho parole neanche per descriverlo? Non voglio tracce della sua esistenza in questa casa!»
«Melody è una traccia della sua esistenza perché è nata da un suo spermatozoo, Nikki!»
«Senti, tu non vuoi portarla al cimitero perché non vuoi che l’immagine che ha di sua madre sia una lastra di marmo per terra? Bene. Tu accetta la mia presa di posizione allora.»
«Io l’accetto. Però vai tu a spiegarlo a lei.»
   
 
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