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Autore: Valiver    08/03/2012    2 recensioni
Roundrobin. Allora le informazioni sono tutte dentro, nel primo capitolo. Vi informo che è molto fuori dal normale, la mia idea... Buona fortuna ... cioè... lettura!!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'My Football is Inazuma Eleven'
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Capitolo 1

di Ritrovi e di Sorprese


«WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA! Ritardoritardoritardoritardo!» urlò Sora correndo giù per le scale, mentre con una mano teneva la borsa e con l'altra finiva di pettinarsi i lunghi capelli viola. Il tutto cercando di non inciampare e rotolare già dalle scale.

Miracolosamente, riuscì ad arrivare sana e salva in cucina, dove trovò Fuusuke, il suo migliore amico, seduto al tavolo, intendo a bersi una tazza di tè.

«Oh. Finalmente ti sei svegliata» borbottò l'albino, continuando tranquillo a bersi la sua bevanda.

«Fuu-chan!» la ragazza fece per aggiungere qualcosa, ma un paio di grandi mani la presero da dietro e la costrinsero a sedersi a tavola.

«Buongiorno Sora-chan!» esclamò Sachiko-san, la padrona del condominio in cui lei e Fuusuke avevano affittato una stanza. Sachiko-san era un donna, seppur non biologicamente, sulla quarantina, dalla corporatura muscolosa, lunghi capelli castani sempre legati in una coda e due grandi occhi neri. Come ogni mattina indossava il suo coloratissimo grembiule su cui ricamava, man mano, piccole rappresentazioni degli inquilini che abitavano il Sachiko's Manor, come le piaceva chiamare il condominio.

«Sachiko-san! Mi dispiace ma sono in tremendo ritardo, non posso proprio fermarmi a fare colazione!» si lamentò Sora alzandosi dalla sedia.

Sachiko-san sghignazzò:«Nemmeno se per colazione ci sono...»

La donna(?) si girò verso Sora. In mano aveva un piatto pieno di spiedini di palline bianche, ricoperte da una salsa marroncina.

«...i tuoi adorati mitarashi dango?»

La ragazza, che aveva già raggiunto la porta si fermò all'istante. Spalancò gli occhi e la bocca, ammirando quella splendida creazione culinaria che erano i dango. A riportarla sulla terra ci pensò, come al solito, Fuusuke.

«Stai sbavando.» disse all'amica. Quella arrossì e, dopo essersi pulita la bocca, prese l'albino per il colletto della divisa e partì a razzo.

«Mi dispiace davvero Sachiko-san! Ma siamo in ritardo ritardissimo!» urlò.

Sachiko-san sbuffò:«Ma perché quella ragazza è sempre così di fretta? Non sono nemmeno riuscita a dirle che ho affittato la stanza di fianco alla sua.»


I due ragazzi raggiunsero la scuola appena in tempo, prima che chiudessero i cancelli, assieme a qualche altro ritardatario. Sora si fermò non appena entrò nell'edificio scolastico, esausta. Al suo fianco, Fuusuke era invece più fresco di una rosa.

«Ce l'abbiamo...pant pant...fatta...pant» biascicò la ragazza, trascinandosi fino al proprio armadietto per cambiarsi le scarpe.

«Se invece di distruggere la sveglia e tornare a dormire ti fossi alzata, a quest'ora saremmo già in classe.»

«Potevi uscire prima, quest'anno tanto non siamo in classe insieme.»

«Già quest'anno sei in classe con Saginuma»

«Per favore, non me lo ricordare! Comunque, oggi pomeriggio ho allenamento, tornerò più tardi, quindi non mi aspettare.»

«Non ti preoccupare, tanto per questo pomeriggio non ho niente da fare. Ne approfitto per venire a vedere se sei un po' migliorata o se sei sempre la solita frana.»

«Hey!» Sora tirò un pugno sulla spalla dell'amico.

«Sempre violenta. Se continui così rimarrai zitella a vita, Baka Ume.»

«Senti chi parla, Polaretto!»

In quel momento, suonò la campanella, l'ultima prima dell'inizio delle lezioni. I pochi ragazzi attorno a loro iniziarono ad agitarsi, correndo verso i piani superiori.

«Meglio muoversi, o rischiamo una bella lavata di capo. Ci vediamo più tardi!» disse la viola, salutando l'amico.

Corse al piano superiore nella classe 2-2, che da quel giorno sarebbe stata anche la sua. I suoi compagni erano già tutti in classe, chi seduto al proprio banco, chi a parlottare con altri. Il professore, fortunatamente, non era ancora arrivato.

Fece per tirare fuori dalla borsa la piantina della classe che la avevano dato qualche giorno prima, per controllare quale fosse il suo banco. Una voce però, la distrasse.

«Sora-chan!»

Una ragazzina piuttosto bassa, dai capelli rossi a caschetto e due grandi occhi azzurri, le si era avvicinata sorridendo. La viola la riconobbe subito, seppur non l'avesse più vista da quando avevano finito le medie.

«An-chan! Quando ho visto il tuo nome nella lista della classe pensavo di aver letto male o a una qualche coincidenza, invece eri proprio tu!» esclamò.

«Certo! Conosci altre An Hasuike per caso?»

«No ma...Non avevi deciso di andare a studiare a Kyoto?»

«Ho avuto qualche problema e così ho deciso di tornare qui. Non sei contenta di rivedermi?»

«Certo che sono contenta! Solo che...non me l'aspettavo! Potevi chiamarmi!»

«L'avrei fatto, ma ho avuto un sacco di impegni per il trasferimento!»

Mentre le due parlavano, la porta si riaprì, e una donna piuttosto anziana fece il suo ingresso nell'aula. I ragazzi si sedettero tutti ai propri posti, e Sora scoprì di essere nella fila vicino alla finestra, in ultimo banco dietro ad An. Era perfetto: in posizione strategica per le verifiche, vicino alla sua amica per le ore noiose. L'unica pecca era il vicino di banco. Quando vide la folta criniera di capelli neri legati in una coda alta e due sottili occhi ambrati, per poco non le venne un colpo.

«Sa-sa-sa...» balbettò, fissando il ragazzo seduto nel banco a fianco. Quello la guardò e sorrise, beffardo.

«Saginuma, Ichihara. Mi chiamo Saginuma. Adesso non sei più nemmeno buona a parlare?» la sfotté, mentre metteva i libri nel sottobanco.

Sora sbuffò seccata e si girò verso la lavagna: se lo sentiva, quell'anno sarebbe stato un inferno.

Qualche ora più tardi...


«Fuu-chan!» urlò Sora, per richiamare l'attenzione dell'amico, appoggiato al cancello della scuola. L'albino si girò verso di lei e le fece un cenno con la mano.

«Ehi.» disse semplicemente, iniziando poi ad incamminarsi verso casa, seguito dall'amica.

«Fuu-chan, non sai chi ho incontrato oggi!»

«Chi?»

«An-chan!»

Fuusuke alzò un sopracciglio:«Hasuike? Ma non era andata a Kyoto?»

«Ha detto di aver avuto qualche problema e di essere tornata per questo. Ma non mi ha spiegato molto a dire il vero.»

«E con Saginuma invece?»

Sora sospirò e abbassò la testa:«Non me ne parlare. È il mio vicino di banco.»

Fuusuke trattenne una risata, che gli fece guadagnare un'occhiataccia:«Vorrei vedere te se avessi come vicino di banco Haruyan!» sbottò la ragazza.

«Ringrazia che io e lo stupido Tulipano siamo in classi diverse. O a quest'ora non sarei qui ma in carcere per omicidio.»

Sora sospirò di nuovo:«Quest'anno andrà di male in peggio, me lo sento.»

«Magari invece tu e Saginuma finirete per tornare amici. Si fa sempre amicizia col vicino di banco, per un motivo o per l'altro, quindi forse riuscirete ad andare di nuovo d'accordo.»

«Ho i miei dubbi. Io e Saginuma non facciamo altro che litigare dall'ultimo anno delle medie. E non mi ricordo nemmeno perché abbiamo iniziato. Quindi figurati se possiamo tornare ad essere amici. Comunque sia, parliamo d'altro! A te come è andata la giornata?»

Fuusuke alzò un sopracciglio e la guardò per qualche istante. Poi sospirò e le rispose.

Andarono avanti a parlare del più e del meno fino a quando non giunsero davanti al Sachiko's Manor, dove trovarono la proprietaria del condominio intenta a spazzare.

«Bentornati Sora-chan, Fuusuke-chan. È andato tutto bene a scuola?» li salutò la donna con un sorriso che arrivava da orecchio a orecchio.

«Siamo a casa.» borbottò Fuusuke con il suo solito entusiasmo da zombie.

«Siamo tornati! Si più o meno è andato tutto bene. Però sono stanca morta, già il primo giorno e la nostra squadra di calcio ha già ricominciato con gli allenamenti. Penso che non cenerò stasera e me ne andrò dritta a letto.» disse Sora, prima di notare gli scatoloni vicino alla porta d'ingresso.

«Sachiko-san, quelli...?» chiese la viola indicandoli.

«Oh! Giusto! Stamattina non mi hai dato il tempo di avvisarti, sei scappata via subito! Ho affittato la stanza accanto alla tua.»

«Finalmente ci sei riuscita! Sono passate settimane da quando Riyumine-san se ne è andato! E a chi l'hai affittata?»

«A un ragazzo della vostra scuola. I suoi genitori sono partiti e lui aveva bisogno di un posto abbastanza vicino alla scuola.»

«Davvero? Magari è An-chan!»

«Ha detto “ragazzo”, Ichihara. O oltre che non saper più parlare, adesso sei diventata pure sorda?» disse una voce familiare.

Sora sobbalzò nel sentirla. Si girò verso di essa e si trovò davanti:«Sa-sa-sa...»

«SA-GI-NU-MA. Te l'ho già detto stamattina, Ichihara. O sei davvero diventata sorda?»

Non riuscendo a reggere il colpo, Sora svenne.


Angolo Oscuro dell'Autrice.

E finalmente ho finito. Questo capitolo mi ha causato un bel po' di problemi. Avevo in mente la conclusione ma non l'inizio. Chissà come, poi mi è venuta l'ispirazione. Comunque. Spero di essere riuscita a rendere abbastanza IC sia Saginuma, seppur non sia apparso più di tanto, che Suzuno. Per quanto riguarda An Hasuike, essendo apparsa solo nel secondo videogioco e non conoscendone il vero carattere, sono un po' andata ad intuito. 

Oh, a proposito, che quasi mi dimenticavo: Baka Ume sarebbe Stupida Prugna, in relazione al colore dei capelli di Sora.

Beh, finisco solo col chiedervi di farmi sapere se il capitolo vi è piaciuto o no e vi saluto! Alla prossima,

MadCat_Cheshire


  
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