Ho notato un piccolo calo nelle recensioni, quindi vi chiedo: c'è qualcosa che non va? Anche perchè se c'è stato un calo in questi capitoli non oso immaginare cosa succederà quando leggerete il prossimo... Ne approfitto per dirvi che da lunedì riprendo le lezioni all'università e il mio orario prevede che io quasi pernotti lì, ergo se gli aggiornamenti non saranno puntuali non uccidetemi XD
Smetto di rompervi e vi lascio leggere, ci sentiamo sotto :D
OSPITE
Questa
giornata è stata particolarmente intensa. Non mi
aspettavo di certo che Edward si aprisse con me in quel modo.
Però è stato
bello, adesso sappiamo di poter contare tranquillamente l’uno
sull’altra.
Tornati a casa vediamo una macchina parcheggiata nel vialetto che non
appartiene a nessuno di noi.
“ Abbiamo ospiti. ” Dico.
“ Già. Chissà chi sarà
venuto a trovarci. ” Risponde, aprendo la porta di casa.
Dal soggiorno sento provenire la voce di Charlie e una
più squillante, allegra, e mi basta un secondo per
riconoscerla: come una pazza
corro nel salone e mi fiondo tra le braccia del ragazzo seduto in
poltrona. Lui
ricambia subito il mio abbraccio, anzi si alza e tenendomi salda per la
vita,
mi solleva da terra per girare in tondo. Entrambi ridiamo e continuiamo
a
rimanere stretti nel nostro groviglio di braccia. Una fitta alle
costole però
mi costringe ad allentare la presa e fare una smorfia.
" Tutto bene? " chiede Jacob allarmato.
" Sì, tranquillo. Solo un piccolo incidente accaduto a
capodanno, ma siamo
sulla via di guarigione. "
Dopo un po’ mi stacco e lo guardo attentamente.
“ O cielo Jake ma quanto sei cresciuto? ” Esclamo
divertita: è davvero enorme.
Da piccoli mi ricordo che odiava il fatto che io fossi più
alta di lui, perché
lui era l'uomo e non poteva sfigurare stando con me. Adesso invece mi
ci
vorrebbe una scala per guardarlo dritto negli occhi e le mie braccia
fanno
fatica a cingere la sua schiena, tanto è diventato
muscoloso.
“ Ehi piccolina, ora devi portarmi rispetto, sono
più grande di te. Ma
guardati, sei bellissima, hai una luce particolare negli occhi.
” E dicendo ciò
mi sorride nel modo speciale che solo lui sa fare. È sempre
stato così Jacob,
schietto e sincero con me, ma anche un vero gentiluomo, capace di fare
dei complimenti
che farebbero girare la testa a qualsiasi donna.
“ Scemo non farmi arrossire. Adesso tu vieni in camera mia,
dobbiamo
raccontarci tantissime cose. ” Così dicendo lo
prendo per mano e lo trascino su
per le scale, accennando appena un saluto a Charlie che sta per andare
in
centrale e superando Edward ancora imbambolato sulla porta del salone.
In
camera mia ci sediamo entrambi sul mio letto, con le
gambe incrociate, la nostra posizione preferita quando dobbiamo
raccontarci
tante cose.
“ Allora Jacob inizia tu, raccontami del tuo tour europeo.
”
“ E’ stato meraviglioso Bella! Sapevo che
l’Europa fosse bella, ma vederla dal
vivo è un’esperienza meravigliosa. Quando anche tu
concluderai il college
dovrai andarci, ti piacerà da morire. Parigi, Londra,
Barcellona e Roma sono
città favolose; storia, cultura e tradizioni popolari si
intrecciano insieme a
creare qualcosa di magico. ” Jake va avanti a raccontarmi del
suo viaggio on
the road per l’Europa, e io pendo letteralmente dalle sue
labbra. Nella mia mente
si formano le immagini dei luoghi che mi descrive, quasi stessi vedendo
un
film, e sembra che io sia stata insieme a lui a fare quel viaggio tanto
il suo
racconto è accurato. Quando poi parla di Londra vedo i suoi
occhi brillare più
del normale, quella città deve essergli entrata dentro o non
si spiegherebbe la
faccia da ebete che ha mentre me la descrive, non omettendo nessun
particolare.
Alla fine del suo racconto io non sono ancora tornata nel mondo reale.
“ Ma adesso tocca a te - dice indicandomi - raccontami le
novità e le
esperienze del vivere in una famiglia così numerosa.
” E allora inizio a
parlargli di me, dei miei approcci con Emmett, Esme e Alice e delle
difficoltà
iniziali con Edward che adesso però sono state superate.
“ Stavo quasi per dimenticarmi ho un grandissima
novità! ” Esclama lui ad un
tratto.
" Che aspetti a raccontarmela? " L
" Ti ricordi di Leah? " Annuisco e lui riprende il suo discorso.
" L'ho incontrata a Londra,
era lì
per uno stage. Ci siam incrociati per caso, abbiamo preso un
caffè insieme e
lei ha deciso di farmi da guida nelle due settimane che dovevo stare in
città.
Per farla breve, mi sono fermato a Londra per un mese e beh, si adesso
stiamo
insieme. " Mi confessa super imbarazzato e io scoppio a ridere e inizio
a
battere le mani come una bambina la mattina di natale. Leah
è sempre stata una
ragazza molto serios; a La Push se ne stava sempre per i fatti suoi,
non dava
molta confidenza a nessuno, neppure a me che ero l'unica ragazza del
gruppo.
Tutti l'hanno sempre giudicata snob, io invece credo che sia solo tanto
timida
e il vivere in una cerchia ristretta come la tribù non ha
giovato molto al suo
carattere. A quanto pare l'aria di Londra deve averla cambiata molto e
sono
felice di questo, si merita un po' di felicita e di
tranquillità dopo la morte
del padre.
" Non ci posso credere, il mio lupachiotto si è innamorato.
" Trillo
felice, non perdendomi l'occasione per prenderlo in giro.
" Ok, sei felice per me ma adesso basta. " Mi lancia un cuscino e ha
inizio la sua fine: diamo vita ad una battaglia all'ultima piuma,
proprio come
facevamo da bambini.
POV EDWARD
Chi è quel ragazzo che Bella ha letteralmente preso
d’assalto al nostro arrivo
a casa? Questa domanda mi turbina nel cervello da ben due ore. Lei non
me ne ha
mai parlato e nessuno, né lei né Charlie, hanno
pensato che fosse opportuno
presentarmelo. Sono rimasto impalato davanti l’ingresso del
salone come un
idiota a guardare quella allegra scenetta familiare e a lambiccarmi il
cervello
su chi potesse scatenare in Bella una reazione tanto esaltante.
Sembrava non lo
vedesse da molto e che ne sentisse la mancanza: anche lui sembrava che
fosse
felice di vederla e di poterla riabbracciare. Quando l'ho visto una
strana
morsa mi ha stretto lo stomaco e adesso devo stare attento ai miei
atteggiamenti.
Si sono sviluppati lentamente, ma a questo punto non posso
più ignorarli;
all’inizio non capivo bene cosa fosse, ma ora ne sono certo.
Sono
in cucina ad attendere l’arrivo di mamma e Alice, e
loro due sono rimasti tutto il tempo chiusi in camera:
perché mai pensare di
invitare me o anche solo presentarmi? In fondo sono solo suo fratello.
Sento la porta di casa aprirsi e un piccolo uragano
arriva in cucina.
“ Ciao Eddy, guadda cosa mi ha complato mamma! ”
Mia sorella mi sventola sotto
il naso il giornalino di Barbie con allegata una bambola.
“ E’ bellissima piccola peste. ” Le dico
e prima che scappi via riesco a darle
un bacio tra i capelli.
“ Vado a falla vedele a Bella. ”
Urla
mentre sale al piano di sopra: vorrei fermarla, ma la parte meno nobile
di me
mi dice di stare fermo e vedere quello che accadrà.
Aiuto la mamma a sistemare la spesa sugli scaffali e poco
dopo sento dei passi scendere dalle scale. Io ed Esme ci voltiamo quasi
contemporaneamente e troviamo Bella, con in braccio Alice, e accanto a
lei
Jake.
“ Ciao Esme, volevo chiederti se per te è un
problema avere un ospite in più a
cena. ” Bella si rivolge a mia madre indicando con un cenno
della testa il
ragazzo accanto a lei.
Edward trattieniti, mi ripeto, ora dovrà presentartelo per
forza.
“ Certo che no tesoro, ma è il tuo ragazzo? Non me
ne hai mai parlato. ” Chiede
Esme e i due interessati scoppiano a ridere.
“ No, assolutamente no. Anzi devo scusarmi con te Edward per
non averti
presentato prima, la felicità di rivederlo mi ha fatto
dimenticare le buone
maniere, ma rimedio subito. Esme, Edward vi presento Jacob, mio
cugino.”
“ E’ un piacere conoscerti - mormora Esme un
po’ imbarazzata - e scusa per
prima. ”
“ Si figuri signora. ” Risponde lui educato. Ma la
mia testa al momento ha
deciso di soffermarsi solamente sulle parole mio cugino... suo
cugino… L’ansia
che mi attanagliava lo stomaco è di colpo sparita e quasi
sento le campane
suonare a festa nella mia testa: la serata si prospetta decisamente
migliore
del previsto! Anche se dovrei aspettare a cantar vittoria.
" Piacere Edward. " Dico, allungando la mia mano verso di lui. Jacob
ricambia prontamente la stretta e per un attimo temo che la mia mano
possa
venire stritolata: la sua è enorme, copre quasi
completamente la mia, ma il suo
tocco è misurato, come se sapesse di avere delle armi al
posto di arti.
" Ho sentito tanto parlare tanto di te. "
" Vorrei poter dire lo stesso di te. " Ammicco verso Bella, che
sorride imbarazzata.
" Touché. " Ammette lei. " Sono accadute così
tante cose che non
ho proprio pensato a parlarti di lui. Chiedo umilmente perdono a
entrambi.
"
" Che dici Edward, basterà farla rimanere in ginocchio sui
ceci per una
notte?! " Jacob mi da una leggera spallata, mentre osserva divertito
sua
cugina.
" Direi di sì! " Scoppiamo a ridere entrambi mentre lei ci
lancia
occhiate omicide.
" È pronto. " La voce di mia madre ci interrompe e ancora
ridendo ci
accomodiamo a tavola per la cena.
Un bacio, Paola
Ps: scusate, la volta scorsa ho dimenticato il banner ^^