Il tentacolo
-
Insomma,
LA VUOI FINIRE DI MOLESTARMI?
-
Ma
Sasuke chan, io ti voglio bene!- disse Sakura con gli occhi fintamente lucidi,
che tuttavia non commossero il ninja.
-
Lasciami
in pace! No, non voglio che tu mi tagli la carne. Sono pienamente in grado di mangiare
come ogni essere umano è_é.
Sasuke
vide improvvisamente Asako, in lontananza, che se la rideva. Era domenica, e
siccome avevano dato il meglio di loro stessi nei giorni prima, allora
avrebbero potuto riposare dedicando le loro ore a quello che preferivano. Faceva
caldo, e tutti avevano abbandonato le divise per vestirsi come pareva e
piaceva. I due ci stavano mettendo ore a finire la colazione: la rosa insisteva
per aiutare il moro in ciò che faceva.
LEI
aveva finito già da un bel po’. Indossava dei pantaloncini corti di jeans e una
canottiera leggera. Si stava divertendo da pazzi a osservarli.
Il
ragazzo e lei presero a fissarsi negli occhi, profondamente, finché non
sopraggiunse Naruto che le lanciò una ghianda, rompendo il contatto visivo. La
bionda rispose con pigne cadute da un albero là vicino, nuovamente sorridendo
come se nulla fosse
[come se non esistesse]
-
Te
la sei cercata, Naruto chan! – avvertì, rincorrendolo.
-
SASUKE!
MI ASCOLTI?
-
No.
Non ti ascolto. Lasciami perdere…
Stessa
strada.
Stesso
lago.
Se voleva
restare solo, aveva un percorso da seguire, un luogo segreto dove nessuno l’avrebbe
seguito.
Perché
nessun altro lo conosceva.
[tranne lei]
Ottima
cosa, la solitudine. Si sdraiò nell’erba, sbottonandosi i primi tre bottoni
della camicia che prese a danzare mossa dal vento.
Socchiuse
gli occhi, seguendo le rare nuvole che passavano, ora lente, ora veloci, come d’altronde
è la vita.
[lei non sarebbe venuta]
Era
lei che aspettava?
No,
disse a se’ stesso. No!
Eppure,
come evocata dalla sua immaginazione, eccola là. A due metri di distanza. C’era
già da prima. Dormiva.
[o almeno pareva]
Con
un fiore fra i capelli.
Bella.
Aprì
gli occhi, si mise seduta. Lo contemplò a lungo. Con movenze feline gli si
avvicinò.
Era
a pochi centimetri.
[troppi, avvicinati di più]
Senza
mai smetter di fissarlo, con le dita distratte sfiorò la candida pelle del
ninja, sulla gola, sul petto. Aprì ancora la sua giacca, affinché potesse continuare
il lavoro anche sugli addominali.
Posò
le labbra sulle sue, senza esitare, ora stringendo fra le mani la stoffa dell’indumento,
che venne gettato altrove.
Sasuke
la strinse a se’, mettendole le mani fra i riccioli, e facendole poi scendere
lungo la schiena. Lei gli succhiò il labbro inferiore nel gesto di inarcarsi
verso il corpo di lui, che gemette di piacere.
Di
malavoglia riaprì le palpebre, Asako si dissolse e la camicia era ancora al suo
posto.
Fantasticherie.
Pure fantasticherie.
[vergognose]
Perché
non poteva averla?
Perché,
se era corrisposto?
Perché
si sbatteva tanto per quella… quella… sciocca.
Quell’affascinante,
stupenda, travolgente, sensuale. Sciocca.
-
Sei
proprio uno sciocco, Naruto, lo sai?- Disse ridendo.
-
Non
è colpa mia se sono caduto nell’acqua, tu mia hai spinto!
-
Non
è assolutamente così.
-
E
invece sì. Ora anche tu ti farai il bagno.
-
NOOO!!!-
troppo tardi. Il biondo l’aveva già tirata giù con lui.
SPLASHHH!!!
-
Non
è leale, questo lo sai vero?
-
Non
è leale nemmeno quello che sta succedendo fra te e Sasuke.
-
Ah,
sì? Sarebbe a dire?
-
Lui
crede che tu hai una cotta per Kakashi!
-
E
allora?
-
Tu
gli piaci, maledizione!
-
Non
m’interessa.
Uscirono
dal lago grondanti, e quasi senza volerlo intrapresero lo stesso cammino del
moro.
-
Come
non t’interessa?
-
Io
voglio soltanto scoprire questo dannato mistero. Nient’altro.
-
Guarda
che non è messo con Sakura…
-
Ma
che ne sai tu!?
-
Si
vede lontano un miglio.
-
Uff…
-
E
va bene. Per l’ultima volta, mettiamo le cose in chiaro: A TE PIACE SASUKE?
-
Affari
miei.
-
Allora
ti piace?
-
NO!
Lo vuoi capire? NO!
“NO!
Lo vuoi capire? NO!”
Quelle
poche parole trafissero lo stomaco di Sasuke che, non visto, ascoltava la
conversazione. Non che spiasse, ma non avrebbe potuto fare altrimenti.
Non
era vero che era corrisposto. Non era vero.
Illuso…
E
allora, perché ieri, seduti sulla riva, si stavano per baciare?
Lo
assecondava?
Mentiva
ora?
Mentiva
ieri?
Un
tonfo.
-
Asako!-
strillò Naruto.
-
Cosa
è successo?
-
AAAAHHHHHAAAA!!!!-
urlava il biondo in preda al panico. Un tentacolo era spuntato dall’acqua e l’aveva
preso per un piede, trascinandolo a se’.
-
S-santo
cielo! Cosa posso fare? Ah!
Tirò
fuori dalla tasca posteriore dei pantaloncini un kunai, che scagliò facendo il
più in fretta possibile.
Il
tentacolo si lacerò in due parti, e Naruto cadde a terra.
-
Stai
bene?
-
Credo
di sì, nulla di rotto.
-
Ho
avuto una paura…!
Per
un momento non dissero nulla, poi si abbracciarono di slancio.
Il
moro aveva assistito alla scena.
Ora
era lei che consolava un altro.
Finalmente
capiva.
Lo
aveva assecondato per gentilezza, per riconoscenza. Ecco tutto.
Fra
le braccia di Naruto, Asako aveva un solo pensiero:
“ Sasuke…
dove sarà ora?”